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Ancora tagli alla ricerca italiana

Ultimo Aggiornamento: 08/03/2011 11:12
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07/03/2011 06:29

Il governo ha deciso di non sostituire l'addetto scientifico Terenzio Scapolla
di FEDERICO RAMPINI

NEW YORK - Sarà pure la sede di Google e Apple, Facebook e Twitter, Intel e Cisco, nonché di centri universitari che sfornano premi Nobel a decine come Stanford [SM=x44479] e Berkeley.
Per l'Italia da oggi ufficialmente la Silicon Valley non esiste più. Scaduto il mandato per l'addetto scientifico uscente, presso il consolato italiano di San Francisco, questo incarico non sarà affidato ad altri. Fra i tanti tagli di bilancio che colpiscono la ricerca scientifica in Italia, questo potrebbe passare inosservato. Ma che la ritirata dalla Silicon Valley sia un autogol per l'intero sistema Italia, lo dimostra il contrasto stridente con le strategie di tutti gli altri paesi europei. Mentre l'Italia elimina l'unico addetto scientifico (che doveva coprire da solo un'area vastissima della West Coast, compresa Seattle nello Stato di Washington, sede di Microsoft, Boeing, Amazon), la Francia ha una struttura apposita, parallela al suo Consolato di San Francisco e direttamente collegata all'ambasciata di Washington, chiamata Service Scientifique. Organico: quattro esperti di scienza, tecnologia, informatica, al servizio delle imprese francesi. Il Regno Unito ha una struttura analoga chiamata Science and Innovation, con due esperti distaccati da Londra in permanenza per coprire la Silicon Valley. Perfino più intensi sono gli sforzi dispiegati da paesi molto più piccoli del nostro. L'Olanda ha tre attaché presso il Netherlands Office for Science and Technology di San Francisco.

Il record assoluto va alla Svizzera:
una task force di 13 esperti lavora presso la struttura Swissnex. Un'esagerazione? Uno spreco di risorse del contribuente? Ma tutta l'industria elvetica ne ricava un supporto prezioso, che vale la spesa: la Svizzera tra l'altro è sede di multinazionali farmaceutiche e la Silicon Valley è un laboratorio all'avanguardia anche nella biogenetica con il gruppo Genentech e altri vivai d'imprese innovative. E se il record svizzero è ineguagliabile, impressiona anche la struttura Innovation Norway che impiega quattro esperti norvegesi a tempo pieno. Spagna, Austria, Finlandia, Repubblica Ceca, Irlanda: perfino paesi dalle finanze pubbliche ben più precarie del nostro, non rinunciano ad avere una presenza specializzata di attaché scientifici nella Silicon Valley, per non essere tagliati fuori dal prossimo ciclo di innovazioni. Che non sono necessariamente concentrate nel mondo di Internet e dell'informatica. Perché a fare notizia quotidianamente dalla Silicon Valley sono le gesta di Steve Jobs e del suo iPad, i progetti di Google nel mondo dell'informazione, l'impatto mondiale di Facebook e Twitter protagonisti delle rivoluzioni democratiche nel mondo arabo. Ma la Silicon Valley è molto di più: è all'avanguardia nei settori più disparati come l'auto elettrica con Tesla (l'unica azienda americana che è riuscita ad attirare come azionisti i giapponesi della Toyota); perfino le tecnologie cinematografiche con Pixar e Lucas Film. Non a caso è un aggregato di poli universitari che attirano un flusso continuo di cervelli dall'Italia. E il talento italiano vi è ben rappresentato. Di recente Barack Obama ha consegnato una medaglia presidenziale a Federico Faggin, l'inventore del primo micro-chip brevettato dalla Intel.

Il boom della biogenetica porta anche la firma di Roberto Crea, l'inventore dell'insulina artificiale e uno dei pionieri del gruppo Genentech. Proprio perché il flusso di scambi tra Silicon Valley e l'Italia è stato a senso unico (una fuga dei nostri cervelli), e poiché non abbiamo multinazionali come quelle svizzere tedesche francesi che possono permettersi strutture proprie in loco, l'addetto scientifico poteva offrire un servizio pubblico al sistema delle imprese italiane. Invece con la scadenza del mandato di Terenzio Scapolla, rientrato al suo posto di docente universitario a Pavia, il governo italiano ha deciso che non lo sostituirà. Risparmi? Tutti gli altri governi europei sono alle prese con l'austerità, evidentemente con priorità diverse. Una soluzione inoltre è quella di assumere personale straniero: i consolati inglese e svizzero usano da tempo i contratti di lavoro locali per contenere la spesa.

Fonte: http://www.repubblica.it/
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07/03/2011 12:14

Re: Il governo ha deciso di non sostituire l'addetto scientifico Terenzio Scapolla
killing zoe, 07/03/2011 6.29:

...che la ritirata dalla Silicon Valley sia un autogol per l'intero sistema Italia, lo dimostra il contrasto stridente con le strategie di tutti gli altri paesi europei. Mentre l'Italia elimina l'unico addetto scientifico (che doveva coprire da solo un'area vastissima della West Coast, compresa Seattle nello Stato di Washington, sede di Microsoft, Boeing, Amazon), la Francia ha una struttura apposita, parallela al suo Consolato di San Francisco e direttamente collegata all'ambasciata di Washington, chiamata Service Scientifique. Organico: quattro esperti di scienza, tecnologia, informatica, al servizio delle imprese francesi. Il Regno Unito ha una struttura analoga chiamata Science and Innovation, con due esperti distaccati da Londra in permanenza per coprire la Silicon Valley. Perfino più intensi sono gli sforzi dispiegati da paesi molto più piccoli del nostro. L'Olanda ha tre attaché presso il Netherlands Office for Science and Technology di San Francisco.

Il record assoluto va alla Svizzera:
una task force di 13 esperti lavora presso la struttura Swissnex. .. tutta l'industria elvetica ne ricava un supporto prezioso, che vale la spesa: la Svizzera tra l'altro è sede di multinazionali farmaceutiche e la Silicon Valley è un laboratorio all'avanguardia anche nella biogenetica con il gruppo Genentech e altri vivai d'imprese innovative. E se il record svizzero è ineguagliabile, impressiona anche la struttura Innovation Norway che impiega quattro esperti norvegesi a tempo pieno. Spagna, Austria, Finlandia, Repubblica Ceca, Irlanda: perfino paesi dalle finanze pubbliche ben più precarie del nostro, non rinunciano ad avere una presenza specializzata di attaché scientifici nella Silicon Valley, per non essere tagliati fuori dal prossimo ciclo di innovazioni. Che non sono necessariamente concentrate nel mondo di Internet e dell'informatica. ... Ma la Silicon Valley è molto di più: è all'avanguardia nei settori più disparati come l'auto elettrica con Tesla (l'unica azienda americana che è riuscita ad attirare come azionisti i giapponesi della Toyota); perfino le tecnologie cinematografiche con Pixar e Lucas Film. Non a caso è un aggregato di poli universitari che attirano un flusso continuo di cervelli dall'Italia. E il talento italiano vi è ben rappresentato. Di recente Barack Obama ha consegnato una medaglia presidenziale a Federico Faggin, l'inventore del primo micro-chip brevettato dalla Intel.

Il boom della biogenetica porta anche la firma di Roberto Crea, l'inventore dell'insulina artificiale e uno dei pionieri del gruppo Genentech. Proprio perché il flusso di scambi tra Silicon Valley e l'Italia è stato a senso unico (una fuga dei nostri cervelli), e poiché non abbiamo multinazionali come quelle svizzere tedesche francesi che possono permettersi strutture proprie in loco, l'addetto scientifico poteva offrire un servizio pubblico al sistema delle imprese italiane. Invece con la scadenza del mandato di Terenzio Scapolla, rientrato al suo posto di docente universitario a Pavia, il governo italiano ha deciso che non lo sostituirà. Risparmi? Tutti gli altri governi europei sono alle prese con l'austerità, evidentemente con priorità diverse. Una soluzione inoltre è quella di assumere personale straniero: i consolati inglese e svizzero usano da tempo i contratti di lavoro locali per contenere la spesa.

Fonte: http://www.repubblica.it/



E' intollerabile questa miopia autolesionistica, fuori da ogni logica di programmazione di sviluppo economico ed industriale a medio-lungo termine, quasi come se l'intento recondito fosse quello di affossare l'Italia senza alcun amor patrio... perchè alla fine dei conti sarà più il risparmio immediato o l'innesco dei danni provocati?
Triste poi pensare che i berluskini faranno spallucce anche su questo, al limite limitandosi a denigrare Rampini, Zucconi o a delegittimare Repubblica (tentando di declassarla a giornale di gossip)... [SM=x44464]

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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07/03/2011 21:01


Beh [SM=x44464] che c'è di così stuporoso [SM=x44464]

E' una delle poche cose in cui si ha una perfetta continuazione della linea di tutti i governi precedenti (es: finanziaria Prodi-Padoa Schioppa-Fioroni, giusto per citare l'ultima in ordine cronologico)



Quanto alla delegittimazione di Repubblica e altri giornali mi sembra che ci stiano riuscendo benissimo da soli visti i risultati delle vendite.

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"Chi ha parlato, chi ca..o ha parlato? Chi è quel lurido str...o comunista checca pompinaro, che ha firmato la sua condanna a morte? Ah, non è nessuno, eh? Sarà stata la fatina buona del ca..o..."

Il più acerrimo nemico del Bremaz è Rurro Rurrerini.
(ma anche Ramarro Rurale, con il suo fedele servitore lo gnomo Corri Rorra, non scherza....)




Legionis praefectus more cinaedi communis currum regit.

"Siccome c'ho una certa immagine da difendere....."

Dice il saggio: "Viajare descanta, ma se te parti mona te torni mona."




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07/03/2011 21:43

Re:
Etrusco, 07/03/2011 21.09:

CVD





Etrù, te lo dico in parole povere:

Della ricerca pubblica non frega una ceppa a nessuno e non è una questione politica. [SM=x44452] ( [SM=x44471] )

La ricerca la fanno i privati che poi ci ricavano un utile e spesso si intascano pure i finanziamenti pubblici.

Tutto il resto sono chiacchere.



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07/03/2011 22:28

Avere una "antenna" tecnologica in quella parte del mondo non è nell'interesse del pubblico o del privato, ma della ricerca "tout court".
Nella ricerca moderna non ha senso la distinzione pubblico/privato, ognuno deve fare la sua parte: il privato per i fondi ed il personale, il pubblico per il coordinamento e la gestione delle risorse a livello nazionale ed internazionale.
Se manca il coordinamento, i privati vanno in ordine sparso e senza visione globale; la funzione degli enti richiamati nell'articolo è proprio questa, avere o non avere un addetto scientifico fa mancare un fondamentale punto di appoggio e di riferimento anche ai privati.

Per fortuna abbiamo delle persone che, anche se ormai per strutture non italiane, portano avanti delle ricerche che, in un futuro forse neanche tanto lontano, potranno avere un impatto sconvolgente.

Vedasi l'articolo sottoriportato sulle ricerche condotte da Luigi Colombo, per la Texas Instruments e l'università del Texas, sulle strutture sottili monocristaline di grafene. Per i non addetti questi studi potrebbero portare ad applicazioni simili, e probabilmente più avanzate, di quelle basate sul silicio, ma stavolta basate sul carbone.

Se pensiamo che il carbone, per tanti versi simile al silicio, è molto più abbondante in natura, ma sopratutto è alla base della chimica organica, cioè alla base della vita, si può immaginare, anzi non si riesce neanche ad immaginare che sviluppi potrebbero esserci.

_____________________________

ScienceWatch

Luigi Colombo & Rodney S. Ruoff Discuss Graphene Films
Fast Breaking Papers - 2010 April 2010


Luigi Colombo & Rodney S. Ruoff talk with ScienceWatch.com and answer a few questions about this month's Fast Breaking Paper Paper in the field of Multidisciplinary.

Article Title: Large-Area Synthesis of High-Quality and Uniform Graphene Films on Copper Foils
Authors: Li, XS;Cai, WW;An, JH;Kim, S;Nah, J;Yang, DX;Piner, R;Velamakanni, A;Jung, I;Tutuc, E;Banerjee, SK;Colombo, L;Ruoff, RS
Journal: SCIENCE, Volume: 324, Issue: 5932, Page: 1312-1314, Year: JUN 5 2009
* Texas Instruments Inc, Dallas, TX 75243 USA.
* Texas Instruments Inc, Dallas, TX 75243 USA.
* Univ Texas Austin, Dept Mech Engn, Austin, TX 78712 USA.
* Univ Texas Austin, Texas Mat Inst, Austin, TX 78712 USA.
* Univ Texas Austin, Dept Elect & Comp Engn, Microelect Res Ctr, Austin, TX 78758 USA.


Luigi Colombo

Why do you think your paper is highly cited?

Researchers have an intense interest in large-area growth of monolayer graphene so that they can use the material for a wide range of fundamental studies and explore its potential for many applications. Our paper teaches how to make monolayer graphene of essentially any area—square meters, and even in "endless" lengths.

We believe that this synthesis method of monolayer graphene is enabling many researchers to think about, evaluate, and demonstrate the use of graphene for many applications that were not possible before because of the limited film size and lack of uniformity in thickness.

Does it describe a new discovery, methodology, or synthesis of knowledge?

We were the first group to grow large-area monolayer graphene, and we achieved this by using a metal type that had not been used before, namely copper. We exploited use of copper foil as an inexpensive substrate to grow monolayer graphene, but the technique is not limited to this type of Cu substrate.

We benefited from work by others, including those in the surface science community, where fundamental science has been done for close to 40 years on the growth of graphene on small single crystal metal substrates such as nickel, ruthenium, and so on.

We would characterize our work, therefore, as a discovery of a new process and growth mechanism that benefited from fundamental work done over the past 40 years by the surface science community and materials scientists who established phase diagrams.

Would you summarize the significance of your paper in layman's terms?

Very large area one-atom-thick carbon films arranged in a hexagonal array, called graphene, were synthesized for the first time. The discovery of this graphene process will enable scientists and engineers to evaluate the use of graphene for many applications, including transparent conductive electrodes, thermal management, nanoelectronics, and potentially many more.

How did you become involved in this research, and were there any problems along the way?

We were interested in developing approaches that would allow for fine control of the number of graphene layers in a large-area film, including achieving monolayer only over large areas.

Dr. Xuesong Li, a postdoctoral fellow at UT Austin, and other coauthors, contributed strongly to this effort.

Rod Ruoff: I've been studying carbon materials (fullerenes, nanotubes, graphene, diamond, amorphous carbons) for about 20 years. My group first published seminal papers on multilayer graphene in 1999, and on the use of colloids of small graphene platelets to make composite materials in high-profile journals in the past decade.

Luigi Colombo: I'm a materials scientist with Texas Instruments collaborating with Ruoff's group over the past two years as a member of the Nanoelectronic Research Initiative (NRI).

NRI's primary objective is to develop a new switch for the semiconductor industry for devices beyond the 15-nm node. NRI has been co-funding research and development on graphene and graphene-based devices since 2006.

Where do you see your research leading in the future?

Because of the unique properties of graphene and our pioneering work in the synthesis of these films, we foresee continued development and improvement of materials for electronic applications, thermal management, and even more.

Do you foresee any social or political implications for your research?

Not directly, but it could have a significant impact on the future of the electronics industry, displays, thermal management, etc.

Luigi Colombo, Ph.D.
TI Fellow
External Research and Development
Texas Instruments Inc.
Dallas, TX, USA

Prof. Rodney S. Ruoff
Cockrell Family Regents Chair
Department of Mechanical Engineering and the Texas Materials Institute
The University of Texas at Austin
Austin, TX, USA
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Registrato il: 06/05/2004
Età: 47
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Utente Power



Naturphilosopher Ethilista
08/03/2011 11:12

Pare che quando ha sentito parlare di Silicon Valley, Silvio si sia offerto di andare in missione di persona

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