Obama l'Anticristo

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Etrusco
00martedì 27 gennaio 2009 00:11

– NON SOLO ABORTO E STAMINALE, OGGI LA DEMOCRATICA NANCY PELOSI RINCARA LA DOSE: “CONTRO LA CRISI, CONTROLLO DELLE NASCITE”
– IL TEOLOGO: POCHI CATTOLICI NELLO STAFF. NON CAPISCE CHE PER LORO LA QUESTIONE ABORTO È CENTRALE”…

1 - NANCY PELOSI: CONTROLLO DELLE NASCITE PER AIUTARE L'ECONOMIA...

Se volete far venire un colpo al papa fategli leggere le ultime dichiarazioni della speaker della Camera, Nancy Pelosi, fatte al programma di George Stephanopoulos "This Week", per il network ABC.
La capa dei democratici alla camera dei Rappresentanti ha difeso senza remore l'idea di aggiungere il controllo delle nascite ai finanziamenti anti crisi del governo, sostenendo che "La contraccezione ridurrà i costi degli Stati e del governo federale".



Obama Anticristo

La posizione ha sorpreso Drudgereport, che ricorda come in passato, la Pelosi (che ha 5 figli e 6 nipoti), avesse dichiarato: "Niente nella mia vita può essere paragonato all'esperienza di essere mamma"

Ecco un estratto dell'intervista:

STEPHANOPOULOS: Centinaia di milioni di dollari per espandere servizi alle famiglie. Come funzionerà?

PELOSI: Be', il servizio di pianificazione familiari ridurrà i costi. Gli Stati vivono oggi una terribile crisi di budget e parte di quello che facciamo per la salute e l'educazione dei nostri figli può aiutare gli stati a raggiungere le loro necessità finanziarie.
Una delle iniziative che lei ha menzionato, la contraccezione, ridurrà i costi per gli Stati e il governo federale.

STEPHANOPOULOS: Quindi niente scuse.


Nancy PELOSI: No, niente scuse. Dobbiamo combattere le conseguenze della crisi dell'economia.


2 - "TROPPO POCHI I CATTOLICI ALLA CASA BIANCA"...
Maurizio Molinari per "La Stampa"


La scelta di Barack Obama di finanziare i gruppi internazionali che promuovono l'aborto crea scompiglio fra i cattolici americani, la cui opinioni sul presidente non sono univoche.

«Il problema di Obama è che non ha consiglieri cattolici attorno a sé, come invece è stato per Ronald Reagan e altri presidenti» afferma Gerald Fogarty, teologo dell'Università della Virginia, secondo il quale «l'attuale presidente non è mai venuto in contatto con il mondo cattolico, che considera l'aborto la questione più importante in assoluto» e dunque «ha un'errata visione di questo elettorato».

A far sapere a Obama che «temi come l'aborto e le cellule staminali sono centrali per i cattolici» è Allen Vigneron, nuovo arcivescovo di Detroit a capo di una comunità di 1,4 milioni di cattolici nel Michigan del sud-est. «Tanto io che gli altri vescovi degli Stati Uniti temiamo che il nuovo governo faccia venir meno le protezioni legali per i non nati» ha detto Vigneron in una serie di interviste dai toni molto polemici, sottolineando che «essere cattolico significa anche aver a cuore questi valori».

Da qui la necessità per Vigneron che «la Chiesa cattolica costruisca alleanze in America» per impedire all'amministrazione Obama di procedere nella realizzazione di politiche filo-abortiste.

«Molto di quanto avverrà dipenderà da noi - concorda Fogarty - sta ai cattolici unirsi, impegnarsi, far presente ad Obama quali sono i temi che ci caratterizzano, affinché lui comprenda che i nostri voti non sono scontati». Ma John Allen, vaticanista della Cnn e di "National Catholic Reporter", la pensa diversamente e non solo perché Obama ha raccolto alle ultime elezioni la maggioranza del voto cattolico: «Il presidente ha attorno a sé consiglieri cattolici e vi sono terreni sui quali le sue politiche si incontrano con quelle della Chiesa, come la lotta alla povertà, l'opposizione alla guerra e la difesa dell'ambiente».

Intervenendo alla presentazione del libro di Massimo Franco "Parallel Empires" alla "Casa Italiana" della New York University, Allen ha ridimensionato anche l'impatto delle scelte di Obama sui finanziamenti ai gruppi abortisti, indicando invece come «linea rossa» il testo del "Freedom of Choice Act", contenente una difesa di principio del diritto di aborto, che il nuovo Congresso potrebbe decidere di discutere: «Se il presidente dovesse decidere di sostenerlo allora i rapporti con la Chiesa rischierebbero davvero di essere pregiudicati».

A conferma della presenza di orientamenti contrastanti verso Obama c'è la posizione del vescovo Howard Hubbard, presidente della commissione Giustizia e Pace della Conferenza episcopale, che ha apprezzato la scelta del presidente di mettere al bando la tortura e gli «interrogatori duri» nei confronti dei presunti terroristi detenuti. «Sulla base degli insegnamenti della Chiesa cattolica la Conferenza episcopale plaude all'ordine esecutivo contro la tortura - ha detto il vescovo di Albany - perché è un passo che protegge la dignità umana ed aiuta a restaurare la moralità degli Stati Uniti». Fra dissensi sull'aborto e convergenze contro la tortura, la Chiesa Usa tiene in sospeso il giudizio su Obama. Aspettando anche la nomina del nuovo ambasciatore presso il Vaticano che, secondo alcune voci, potrebbe essere un afroamericano.

3 - CAMPAGNA SU YOUTUBE: «QUESTO FETO SARÀ PRESIDENTE»...
Da "La Stampa" -

Dopo le critiche del Vaticano al via libera del neo presidente ai fondi pro-aborto i cattolici americani sono ricorsi a un breve video diffuso sul web per raccontare la storia di un feto che va incontro a una vita difficile ma che alla fine diventa il primo presidente afroamericano degli Stati Uniti. Lo spot - realizzato dall'organizzazione cattolica «CatholicVote.com» - si conclude con il primo piano del presidente e lo slogan della campagna (con tanto di marchio registrato): «Vita. Immagina il potenziale». Il sito dell'organizzazione ha già annunciato che questo sarà solo il primo di una lunga serie.


[26-01-2009]
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