"Il mio viaggio dal buio alla luce così sono tornato a vedere"

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serenity77
00martedì 26 agosto 2003 21:38
California, Michael May racconta come il trapianto di cellule
staminali gli abbia restituito in parte la vista perduta a 3 anni
di LUCIA MARANI


Quando i medici gli hanno tolto il bendaggio dall'occhio, Michael May era senza parole. Dopo 46 anni passati al buio, poteva distinguere ombre e forme, e, dopo aver messo faticosamente un po' più a fuoco l'ambiente intorno, ha visto per la prima volta anche il colore degli occhi e dei capelli di sua moglie Jennifer.

Cieco dall'età di tre anni a causa di un'esplosione di materiale chimico che gli ha devastato gli occhi, il caso di May è uno dei più maggiori successi delle operazioni di recupero della vista, ed è l'unica persona al mondo che ha ottenuto risultati così clamorosi. "È stato incredibile. Gli effetti hanno iniziato a farsi sentire molto prima di quanto ci aspettassimo. Da subito è stato un continuo di ?Guarda là! Guarda questo, guarda quest'altro!'".

Nel 2000 May si sottopone al trapianto di alcune cellule staminali per rimpiazzare i tessuti oculari distrutti dall'incidente. A marzo del 2000 gli trapiantano la cornea. Appena 24 ore dopo, un successo che sembra un miracolo. Da un punto di vista medico, l'operazione è riuscita. I medici che hanno studiato il suo caso, però, spiegano a Cnn che la procedura seguita è particolare, ed ha basse percentuali di successo. La sua storia, comunque, ha aperto la strada a nuovi studi sulla visione: lunghi anni di cecità hanno condizionato il cervello di Michael.

Abituato a vivere guidato da suoni, tatto e gusto, la nuova vita di Michael all'inizio lo disorienta. Oggi riconosce colori, forme a due dimensioni, oggetti in movimento. Ma ha difficoltà a distinguere panorami complessi, i visi delle persone o interpretare le espressioni facciali. La visione, insomma, è molto più delle sole funzioni oculari. E anche se oggi vede il mondo "come se fosse un immenso quadro astratto", la scoperta del "mondo che si vede" è sì una sfida, ma anche una fonte di gioia: come ha scritto Michael nel suo diario, "Le rivelazioni del mondo della vista continuano".
giannicchedda81
00mercoledì 27 agosto 2003 03:54
Re:

Scritto da: serenity77 26/08/2003 21.38
California, Michael May racconta come il trapianto di cellule
staminali gli abbia restituito in parte la vista perduta a 3 anni
di LUCIA MARANI


Quando i medici gli hanno tolto il bendaggio dall'occhio, Michael May era senza parole. Dopo 46 anni passati al buio, poteva distinguere ombre e forme, e, dopo aver messo faticosamente un po' più a fuoco l'ambiente intorno, ha visto per la prima volta anche il colore degli occhi e dei capelli di sua moglie Jennifer.

Cieco dall'età di tre anni a causa di un'esplosione di materiale chimico che gli ha devastato gli occhi, il caso di May è uno dei più maggiori successi delle operazioni di recupero della vista, ed è l'unica persona al mondo che ha ottenuto risultati così clamorosi. "È stato incredibile. Gli effetti hanno iniziato a farsi sentire molto prima di quanto ci aspettassimo. Da subito è stato un continuo di ?Guarda là! Guarda questo, guarda quest'altro!'".

Nel 2000 May si sottopone al trapianto di alcune cellule staminali per rimpiazzare i tessuti oculari distrutti dall'incidente. A marzo del 2000 gli trapiantano la cornea. Appena 24 ore dopo, un successo che sembra un miracolo. Da un punto di vista medico, l'operazione è riuscita. I medici che hanno studiato il suo caso, però, spiegano a Cnn che la procedura seguita è particolare, ed ha basse percentuali di successo. La sua storia, comunque, ha aperto la strada a nuovi studi sulla visione: lunghi anni di cecità hanno condizionato il cervello di Michael.

Abituato a vivere guidato da suoni, tatto e gusto, la nuova vita di Michael all'inizio lo disorienta. Oggi riconosce colori, forme a due dimensioni, oggetti in movimento. Ma ha difficoltà a distinguere panorami complessi, i visi delle persone o interpretare le espressioni facciali. La visione, insomma, è molto più delle sole funzioni oculari. E anche se oggi vede il mondo "come se fosse un immenso quadro astratto", la scoperta del "mondo che si vede" è sì una sfida, ma anche una fonte di gioia: come ha scritto Michael nel suo diario, "Le rivelazioni del mondo della vista continuano".




una cosa che fa riflettere!e molto!:p
Zalmoxis
00mercoledì 27 agosto 2003 15:25



Buona fortuna...
collagediemozioni
00giovedì 28 agosto 2003 09:49
i sensi....
un mondo trascurato...

46 anni trascorsi al buio...






......sono felice per lui e la sua donna...
labyrint
00giovedì 28 agosto 2003 13:19
Questo sì che è progresso!
Immagino che dovrà sottoporsi a quella che chiamano "educazione visiva",
ho visto una cosa simile nel film "the eye", dove una ragazza
cieca dalla nascita acquisiva la vista e per riconoscere un
oggetto spesso doveva toccarlo, dato che la sua conoscenza del
mondo era basata sul tatto.
(certo,lei vedeva anche i morti, ma credo che questo inconveniente
non dovrebbe riguardare il nostro neo.vedente, credo)




giannicchedda81
00giovedì 28 agosto 2003 14:45
cellule staminali gente!!!!riflettiamo....
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