"La famiglia Gionni"

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killing zoe
00martedì 16 agosto 2011 16:33
Marcorè prof d'inglese (da ridere)
Che Neri Marcorè abbia talento nel realizzare delle caricature lo dicono, tra gli altri, Capezzone e Alberto Angela, Jovanotti e Del Piero, Fassino e Ghedini, Gasparri e Gad Lerner. Di recente, pure Leonardo e Colombo.

Anche loro hanno guadagnato simpatia e rinverdito la popolarità diventando personaggi by Marcorè. C'è da credere dunque che anche il professor Bottoni, uno strampalato insegnante d'inglese con baffetti alla Hercules Poirot e giacca a quadrettoni, avrà la stessa fortuna. Questo buffo personaggio che pare un cartone animato è l'ultima metamorfosi dell'attore ed è tutta dedicata a un pubblico molto critico ma appassionato: quello dei bambini.

Marcorè, insieme con Tosca D'Aquino e Max Pisu, fa parte di «La famiglia Gionni», prima sitcom familiare di Sky che andrà in onda dal 10 settembre, ogni sabato alle 21 sul canale per piccoli DeaKids (Sky, 601). Una serie non solo divertente ma con fini didattici. Il pretesto è originale. La famiglia di D'Aquino e Pisu (hanno tre figli), deve trasferirsi in America per un'offerta di lavoro. Ma la lingua rischia di essere un problema, perché la clausola per vivere quell'opportunità è passare dodici settimane con uno strambo «tutor», il professor Bottoni, appunto, che metterà alla prova, con risvolti piuttosto comici, l'inglese di tutti loro. Ma cosa convince uno che è tra i più riconosciuti attori del nostro cinema a interpretare un ruolo simile? «Diversi elementi. Lavorare con Tosca D'Aquino e Max Pisu mi piaceva molto. Poi ho pensato a chi si rivolgeva la sitcom e anche l'idea di trasmettere delle nozioni di inglese sembrava divertente», confessa Marcorè. Le lingue sono una vecchia passione per l'attore, che prima di capire che lo spettacolo sarebbe diventato la sua vita sognava un futuro da interprete. «Sì, ho fatto la scuola per diventarlo. Le lingue mi sono sempre piaciute. Il fatto che per questo ruolo servisse un attore che conoscesse bene l'inglese è stato un fattore in più per dire di sì». Sa altre lingue? «Francese e tedesco. Ho appena finito di girare un film in spagnolo... lo parlo a sufficienza per seguire un copione». Spesso i personaggi che interpreta hanno una dizione studiata: accenti (il professor Bottoni alterna inglese e marchigiano), cadenze... «Sì, sfrutto molto questo aspetto recitando. Ho sempre avuto un buon orecchio e mi viene piuttosto facile». Come è stato interpretare questo simpatico fumetto? «Divertente. Mi ha dato la possibilità di giocare, di andare sopra le righe. Ho calcato con il suo sadismo».

Tra tv vissuta come attore di fiction ma anche conduttore, cinema, musica e pubblicità non si può dire che soffra di snobismi verso un mezzo piuttosto che un altro... «Tutto dipende dalle scelte che fai e dal perché le fai. Se sei onesto con te stesso e con quello che pensi sia il tuo percorso credo che il pubblico lo percepisca, indipendentemente dal mezzo. Tutti i miei cambiamenti fanno parte di una strada in cui mi riconosco. E poi per non sbagliare faccio sempre cose che mi divertono molto, come questa».



di Chiara Maffioletti
Fonte: http://www.corriere.it/cultura/
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