di Ida Bini
E’ bella da impazzire, Gerusalemme, ed è una città misteriosa, magica, l’unico luogo al mondo che riesce a esprimere contemporaneamente sacralità, durezza e spiritualità. Ovunque nella Città vecchia si avvertono profonde emozioni e vibranti sensazioni perché qui, in uno spazio esiguo, convivono fedi religiose e popolazioni diverse - armeni, cristiani, musulmani ed ebrei – passato e presente, storia e cultura. Non c’è da stupirsi, dunque, se in uno stato di trascendenza ci si ritrova a pregare o a piangere davanti a un muro di enormi pietre squadrate che delimita l’ultimo tempio degli ebrei, distrutto dai Romani nel 70 d.C. e mai più ricostruito.
Oppure si passeggia per le sue strade senza perdersi, come se si fossero percorse da sempre, o ci si commuove davanti a una yeshivà, la casa di studi religiosi dei rabbini sefarditi, mentre si ascoltano i giovani leggere, chini sui libri, le sacre Scritture. La prima sensazione, entrati a Gerusalemme, è di trovarsi in una terra di secolari accadimenti sacri alle tre religioni monoteiste: nei suq, sparsi lungo tutta la città, i berretti neri degli ebrei osservanti e i colbacchi degli ortodossi si mescolano ai veli delle donne arabe e ai caftani colorati in un incrocio di volti segnati e forti, avvolti da un acre odore e da un intenso profumo di essenze. Lungo le stradine del centro ci si imbatte in religiosi armeni, frati francescani e monaci etiopi che sbucano dai portoni dei palazzi color miele; in lontananza si avvertono le preghiere del muezzin e degli ebrei e il suono dei campanili.
Il tempo, qui, sembra non trascorrere e spesso si avverte la sensazione, fortissima e vibrante, che Gesù ci cammini accanto tra i vicoli della Città vecchia. E’ il lato misterioso e magico di Gerusalemme, che fa rivivere antiche e stranianti vertigini perché qui ogni casa, ogni via, ogni pietra racconta la sua storia a chi sa ascoltarla. Se Tel Aviv, l’altra grande città sul Mediterraneo, è giovane, moderna, divertente, piena di ristoranti all’aperto e discoteche, locali sul lungomare e gallerie d’arte, Gerusalemme è il suo esatto contrario: tutto è pervaso di pace, meditazione, evocazione e bellezza, nonostante lo scompiglio storico di cui è vittima da tanto, troppo tempo.
Nonostante il traffico caotico, i mercati stracolmi di gente e i check-point, il controllo dei soldati agli accessi dei quartieri più difficili, l’aria che si respira girando per le strade di Gerusalemme è tranquilla, lieve. Per scoprire l’anima di Gerusalemme bisogna varcare una delle otto porte delle sue possenti mura ed entrare nella Città vecchia. Lungo il perimetro fortificato, fatto erigere da Solimano il Magnifico nella prima metà del XVI secolo, c’è una porta sbarrata: è Porta d’Oro, rivolta a oriente, da dove, secondo antiche profezie ebraiche, entrerà un giorno il nuovo Messia, mentre di Porta di Erode si dice che sia stata attraversata da Gesù. Porta di Damasco è la più bella e la più grande e ospita sotto le sue volte un caratteristico mercato. Sorge nel quartiere musulmano e gli arabi la chiamano Bab el-Amud, porta della Colonna, perché la porta, dopo tante vicissitudini storiche, venne ricostruita dai Romani nel ll secolo d.C. con una colonna dedicata alla vittoria dell’imperatore Adriano.
Gli ebrei, invece, la chiamano Sha’ar Shekhem, cioè la “porta per la città biblica di Shekhem”, Nablus. Passeggiando lungo le mura si arriva a Porta di Jaffa, dove si trovano i ruderi della “cittadella” con la torre di Davide, fortezza costruita da Erode il Grande per difendere il muro settentrionale di Gerusalemme, da sempre il punto più debole, che mostra attraverso i numerosi resti archeologici la stratificazione delle varie epoche storiche. Accanto alla porta, in un edificio che risale a 500 anni fa, c’è il museo della Torre di Davide e della storia di Gerusalemme (
http://www.towerofdavid.org.il/) con documenti e oggetti che coprono un periodo storico di 4mila anni. Non lontano si passeggia nel magnifico Parco archeologico (
http://www.archpark.org.il/) tra reperti artistici e archeologici che riportano indietro nei secoli. A pochi passi sorge il celebre, possente Muro del pianto: è il luogo di preghiera all’aperto più importante per gli ebrei e ciò che rimane del tempio di Salomone, distrutto dall’imperatore Tito nel 70 d.C. Per chiunque visiti la Terra santa è una sosta irrinunciabile, una tappa d’obbligo.
Poco distante, costruita sulle rovine del Tempio, si accede da una spianata alla moschea al-Aqsà, sacra ai musulmani, il luogo islamico più importante di Gerusalemme: templi sacri agli ebrei, chiese cristiane e moschee arabe, costruiti gli uni accanto agli altri. Tanti sono i luoghi in città dove convivono fedi e culture diverse, ma il più famoso è il mercato turistico della Città vecchia, che si trova tra il quartiere musulmano e quello cristiano. Al suo interno esistono tanti settori diversi, divisi in base al tipo di merci in vendita: lungo David street, a est di Porta di Jaffa, si trovano souvenir e oggetti religiosi; nel settore cristiano si vendono tappeti, abiti tradizionali e oggetti d’artigianato locale. Appena a ovest della porta di Jaffa si apre Nahalat Shiv’a, il quartiere più alla moda della città, con numerosi ristoranti lungo i marciapiedi, caffè, pub e botteghe d’arte e d’artigianato.
Non si può lasciare Gerusalemme senza aver visitato la chiesa del Santo Sepolcro, al termine della “Via Dolorosa”, costruita sul luogo che la tradizione indica come quello della crocifissione e della resurrezione di Gesù, e la Cupola della Roccia, dorata, chiamata anche Moschea della Roccia, il più noto santuario islamico di Gerusalemme e uno dei più importanti di tutto il mondo islamico. Altre due tappe interessanti sono il museo nazionale, l’lsrael Museum (
http://www.english.imjnet.org.il/HTMLs/Home.aspx), in Ruppin boulevard, al cui interno sono conservati alcuni originali “Rotoli del Mar Morto”, i testi biblici più antichi del mondo, scoperti nelle grotte di Qumran, oltre a raccolte di archeologia e arte moderna e il museo dell’Olocausto Yad Vashem (
http://www.yadvashem.org/), diviso in nove gallerie dedicate alle Comunità ebraiche prima della Seconda guerra mondiale e collocato sulle pendici del Monte del ricordo. Conserva un archivio storico davvero unico al mondo.
Fonte:
http://www.ansa.it/web/notizie/canali/inviaggio/news/inviaggio.html