Album del 1994 degli AIC. Sicuramente uno dei migliori e più toccanti album degli anni '90.
Gli Alice In Chains quasi metallari di Dirt si evolvono. In questo album prevalgono suoni molto cupi, ascoltarlo non può non mettere un po' di malinconia e tristezza.
L'album si apre con
Rotten Apple, molto malinconica.
Poi si passa alla colonna portante dell'album,
Nutshell, una delle canzoni più belle nella storia della musica, e non ho paura di esagerare dicendo questo. Un testo struggente, una melodia adatta alle tristi parole di Layne Staley. Non si può non provare un po' di magone ascoltandola e leggendo il testo la prima volta. Splendida nella sua tristezza la frase finale "
If I can't be my own I'd feel better dead". Un capolavoro, nient'altro se non un capolavoro.
La terza traccia è
I Stay Away, un po' più ritmata rispetto alle due precedenti ma pur sempre malinconica. Anche qui la graffiance voce di Staley la fa da padrona.
No Excuses è un altro gran pezzo di questo album, con un ritmo che ricorda un pochino il country. Si fanno notare anche qui Jerry Cantrell e la sua chitarra con uno splendido assolo, che dimosra che il tizio non è solo pennate cattive e tre accordi a canzone!
Whale & Wasp è la vera perla dell'album, per me seconda solo a
Nutshell. Purtroppo non è molto conosciuta e bisogna essere fan degli Alice per saperne dell'esistenza. Una strumentale assolutamente da standing ovation pluriminutata con commozione copiosa. Neanche questa canzone può lasciare indifferenti, è assolutamente splendida. La chitarra di Jerry Cantrell sembra veramente che canti. Un altro capolavoro assoluto.
Don't Follow è un'altra canzone che ricorda i country malinconici con la voce molto bella di Cantrell. Salvo poi, nel finale, subentrare tutta la rabbia malinconica di Staley. Un altro bellissimo brano.
L'album si conclude con
Swing On This, forse la traccia meno bella (e non più brutta, che è diverso) dell'album. Probabilmente perchè c'entra poco o niente con le altre canzoni. Io l'avrei vista meglio sull'album "
Alice In Chains" del 1995. Lì probabilmente non avrebbe affatto sfigurato, ma qui stona un po' (almeno secondo me).
Un album assolutamente stupendo, emozionante, bellissimo e tutti gli altri aggettivi del genere.