Approfondimenti per capire il conflitto israelo-palestinese

6 libri da leggere per capire il conflitto israelo-palestinese

A una settimana dal massacro di Hamas, mentre proseguono i bombardamenti su Gaza, sei letture per ripercorrere la storia dei due popoli e le origini di una guerra senza fine
Headshot of Elena Fausta GadeschiDi Elena Fausta GadeschiPubblicato: 13/10/2023

A quasi una settimana dal massacro di Hamas al rave party e dalla strage degli innocenti nei kibbutz, dove sono stati trucidati e decapitati 40 neonati ebrei, 300mila tank israeliani sono schierati lungo il confine della Striscia di Gaza, pronti per un'operazione di terra ormai considerata inevitabile per stanare i miliziani e distruggere i loro tunner sotterranei, dove da sabato sono stati sequestrati almeno 130 ostaggi. Da entrambi gli schieramenti sono migliaia i morti e i feriti, un numero destinato ad aumentare con l'intensificarsi del conflitto. Benjamin Netanyahu ha ordinato ai civili palestinesi di evacuare la zona nord del Paese, ma ora che l'Egitto ha chiuso l'unico valico di frontiera, quello di Rafah, la popolazione non ha via d'uscita e senza la creazione di un corridoio umanitario il conto delle vittime continuerà a salire.

Come ha ricordato la reporter italo-britannica Barbara Serra in collegamento a Cinque minuti con Bruno Vespa, nella maggior parte dei casi gli Stati di religione islamica non sono democrazie, per cui è facile che quello che pensano i leader si discosti dal sentire comune. Non bisogna cioè identificare l'intera popolazione palestinese con Hamas né d'altro canto considerare integralista gli 8 milioni di ebrei di Israele. Purtroppo siamo abituati a pensare per torti e ragioni con una semplificazione che tende a banalizzare anche il conflitto più drammatico e a degradarlo sui social a tifo da stadio. Ecco allora alcuni libri che vi consigliamo di leggere per capire il conflitto israelo-palestinese e farvi una vostra opinione, allenando il pensiero critico su ciò che sta accadendo in Medioriente.

I libri da leggere per capire il conflitto israelo-palestinese

Non ci si può accostare al tema della guerra se non partendo da una disamina della città che da millenni è terra di contesa: Gerusalemme. Nota come la Città Tre Volte Santa, vive una condizione di incompiutezza. Qui non esistono piazze aperte, ma muri, come racconta molto bene in Gerusalemme senza Dio: Ritratto di una città crudele Pola Caridi, che vi ha vissuto per dieci anni e che con verità descrive com'è la vita quotidiana in una città costellata di posti di blocco che controllano gli spostamenti di persone, merci e idee.



Per un'analisi storica rigorosa di cosa significhi vivere nella Striscia di Gaza, vi consigliamo La prigione più grande del mondo. Storia dei territori occupati. Qui lo studioso israeliano Ilan Pappé, attraverso l’analisi di materiali d’archivio recentemente declassificati, ricostruisce sotto una luce nuova le motivazioni e le strategie dei generali e dei politici israeliani – e lo stesso processo decisionale – che hanno gettato le basi dell’occupazione della Palestina. Con lucidità lo storico racconta nero su bianco il modo in cui Israele è riuscito a imporre il controllo a oltre un milione di palestinesi, attraverso l'abuso sistematico dei diritti umani e civili, gli arresti di massa, le perquisizioni e il trasferimento forzato degli abitanti autoctoni per far spazio ai coloni che stanno trasformando la stessa Cisgiordania in una prigione a cielo aperto.



Alla luce dei recenti avvenimenti c'è chi sostiene che mai come ora la soluzione di due Stati non sia al momento la soluzione percorribile. Tra i pacifisti che hanno sempre creduto in una possibile pacificazione tra i due popoli c'era Amos Oz, che il 2 giugno 2018, all’Università di Tel Aviv, tenne la sua ultima conferenza, confluita nel testo Resta ancora tanto da dire. L'ultima lezione. Gravemente malato e consapevole della sua imminente fine, affidò a quell'incontro il proprio testamento politico, esortando il popolo israeliano a prendere in mano le redini del proprio destino e a trovare una soluzione per non restare una minoranza costretta a soccombere: "Se non ci saranno qui, e piuttosto presto, due stati, allora ce ne sarà uno solo. E se dovesse sorgere qui un solo stato, non sarebbe uno stato binazionale. Sarebbe, prima o poi, uno stato arabo dal Mediterraneo al Giordano".

Per risalire alle origini dello storico conflitto, dalla guerra del 1948 alla creazione dello Stato d'Israele, dalla resistenza palestinese alla creazione dell'OLP, fino alla pace di Oslo, merita una lettura Israele, Palestina di Alain Gresh, che affronta la questione medio-orientale rifiutando la solidarietà astratta con uno dei contendenti. Con un approccio laico l'autore ristabilisce alcuni fatti indiscutibili, su cui fondare la discussione e immaginare una possibile soluzione futura al conflitto.


EINAUDI TASCABILI. SAGGI Israele, Palestina

Passando dai saggi ai romanzi, Ogni mattina a Janin di Susan Abulhawa racconta con sensibilità e pacatezza la storia di quattro generazioni di palestinesi costretti a lasciare la propria terra dopo la nascita dello stato di Israele e a vivere la triste condizione di apolidi. A raccontarlo è la voce di Amal, la nipote del patriarca della famiglia Abulheja, costretto ad abbandonare la casa dei suoi antenati di 'Ain Hod, nel 1948, per il campo profughi di Jenin. La storia di una famiglia diventa così la storia di un intero popolo, costretto a vivere la tragedia dell'esilio, la guerra, la perdita della terra e degli affetti. Senza cercare i colpevoli tra gli israeliani, l'autrice individua nell'amore l'unica forza che rende possibile una vita "senza patria".



Diverso dai soliti titoli, Sharon e mia suocera di Suad Amiry è una lettura schierata ma decisamente particolare, che affronta il dramma del conflitto da un punto di vista inedito.. Una donna palestinese, colta, intelligente e spiritosa, tiene un "diario di guerra". Gli israeliani sparano ma, nella forzata reclusione fra le pareti domestiche, "spara" anche la madre del marito, una suocera proverbiale. L'autrice è un'architetta palestinese, fondatrice e direttrice del Riwaq Center for Architectural Conservation a Ramallah. Nata a Damasco da madre siriana e padre originario di Jaffa, ha vissuto ad Amman, Beirut, Il Cairo; laureata alla Michigan University, si è specializza ad Edimburgo. Ha scritto numerosi volumi su differenti aspetti dell'architettura palestinese.

Sono anni che vanno avanti cosi chissà quando troveranno una soluzione diplomatica !😱

Raffaele(1981), 24/10/2023 18:24:

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Sono anni che vanno avanti cosi chissà quando troveranno una soluzione diplomatica !😱

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Magari le future generazioni saranno migliori dei loro padri e meglio inclini a sedersi al tavolo della pace...