BIODIESEL: da non confondere con l'olio di colza

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Etrusco
00giovedì 7 aprile 2005 18:14
UN GIRASOLE NEL MOTORE (BIODIESEL)

news di: giovedì 25 ottobre 2001

Di Chiara Baldassari

MILENA GABANELLI IN STUDIO


Qual e' il tasso di inquinamento delle città lo sappiamo tutti: e' dovuto ai gas di scarico delle automobili e d'inverno dalle esalazione delle caldaie.

Il Ministero dell'Ambiente nel 2001 diede un premio di 100milioni di Lire alla città di Ravenna per una buona politica ambientale.
Cosa ha fatto Ravenna? Ha esteso l'uso del biodisel al riscaldamento degli edifici pubblici, case popolari e camion della nettezza urbana.

Che cos'è e' questo biodisel, da dove viene, perché inquina meno ce lo racconta Chiara Baldassari.

VALERIO CALZOLAIO - ex-Sottosegretario
Ministero dell'Ambiente

Negli anni scorsi il Ministero dell'Ambiente ha
promosso due premi per le città. Uno sulle iniziative
ambientali, e un altro per gli impegni sui bambini.
Abbiamo premiato le migliori iniziative in Italia e
Ravenna ha preso uno dei primi premi proprio legati
alla sostenibilità urbana, presentando un progetto di
sperimentazione dell'utilizzo del biodiesel sia come
combustibile per il riscaldamento che come carburante
per l'autotrazione, in particolare dei mezzi pubblici.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE

L'ex ministero per l'ambiente ha dato 100 milioni al
comune di Ravenna perchè da due anni sta sostituendo
il gasolio con il biodiesel. In questo modo si
riducono le emissioni di anidride carbonica che in
tutte le città italiane sono invece aumentate negli
ultimi 10 anni, del 5%, incrementando i gas serra.
Allora andiamo a Ravenna per vedere dove hanno
sostituito il gasolio con questo miracoloso biodiesel.

CARLO PEZZI - assessore all'Ambiente Comune di Ravenna

A biodiesel abbiamo ad esempio questo bell'edificio,
che è la loggetta lombardesca, che ospita la

pinacoteca comunale e il museo di scienze naturali, e
in alcuni edifici scolastici e in alcune caldaie che

servono palazzi dell'istituto autonomo case popolari.
Per quanto riguarda l'autotrazione alcuni mezzi
dell'azienda municipalizzata di servizi ambientali

vengono alimentati con una miscela di biodiesel e
gasolio in misura del 20%, biodiesel 80% gasolio.
Quest'anno partirà anche la sperimentazione su alcuni
mezzi per l'utilizzo allo stato puro.

(Interviste ad abitanti di Ravenna)

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE

Ma che cos'è il biodiesel? E a Ravenna, visto che lo
usano ed i cittadini hanno qualche beneficio, lo
sanno?
Salve, vi faccio una domanda, voi lo sapete cosa è il
biodiesel?

UOMO

E' il nuovo carburante?...Non è il nuovo

carburante?..sì?.
VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE

E' il nuovo carburante e con cosa è fatto?


UOMO 2
Dalla verdura.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE

Non è esattamente dall'insalata che proviene, ma siamo
nel campo vegetale, e questi meravigliosi campi di
girasoli c'entrano qualcosa. Questo è lo stabilimento
del più grande produttore di biodiesel, che fornisce
anche Ravenna.

Che cosa è il biodiesel?



PIERGIUSEPPE POLLA - direttore
stabilimento Novaol

Il biodiesel è un carburante di origine vegetale che
viene ottenuto dalla spremitura del seme di colsa o di
girasole. Dopo sull'olio viene fatta una reazione
chimica per produrre appunto il carburante vegetale.


VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE

Cioè è un carburante di origine completamente
vegetale?

PIERGIUSEPPE POLLA - direttore
stabilimento Novaol

Si, è un carburante completamente di origine vegetale.

(Interviste ad abitanti di Ravenna)

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Voi sapete cosa è il biodiesel?

DONNA
E' la benzina senza piombo.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Non è una benzina ma è vero che non c'è il piombo.
Come si produce il biodiesel?

PIERGIUSEPPE POLLA - direttore stabilimento Novaol

La materia prima da cui partiamo è il seme. Può
essere colsa o girasole. Il seme viene spremuto, si
ottengono due prodotti. Uno è una farina vegetale per mangimistica e l'altra è l'olio. L'olio poi viene

trattato chimicamente, con una reazione chiamata
transestificazione, e si produce glicerina e
biodiesel. Da un ettaro di terreno si ottengono
generalmente 2 tonnellate di girasole e 1,8 di colsa. Una volta spremuto una tonnellata di seme si produce
circa 400 chili di olio e da 400 chili di olio
mediamente si producono 400 chili di biodiesel.

(Interviste ad abitanti di Ravenna)

UOMO
Il biodiesel, diciamo così, è una cosa utile per la macchina, perchè non fa inquinamento.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE

Ma sarà vero che fa bene alla macchina e inquina meno del gasolio tradizionale?
Lo chiediamo a chi ha studiato tutti e due, cioè
l'ENEA, l'Ente Nazionale Energia e Ambiente.

STEFANO LA MALFA - ingegnere ENEA

Riguardano due aspetti fondamentali. Il primo aspetto riguarda la riduzione dell'anidride carbonica, della CO2, che è l'imputato principale del riscaldamento progressivo del pianeta, del così detto effetto serra.
Il biodiesel non ha assolutamente zolfo, quindi non esistono emissioni di SOX, che sono responsabili per

esempio delle piogge acide. Oltretutto il particolato, che sono quelle emissioni nere che vediamo allo scarico di motori diesel, viene qui molto ridotto, insieme alla fumosità, cioè al caratteristico fumo nero che vediamo venire fuori dai tubi di scappamento.
Il biodiesel è biodegradabile per il 98% in un periodo

di 28 giorni, ed il confronto col gasolio invece parla

di una biodegradabilità che non va oltre il 20/30%.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE

Ci si chiede perché non lo usino tutti allora, visto
che è così miracoloso. E in effetti anche altre città
ci stanno provando, sono Roma, Milano, Genova e
Ferrara. A Ravenna però il suo uso è molto esteso,
allora torniamo la. Queste sono le case popolari e
questi palazzi che prima erano riscaldati a gasolio
adesso vanno a biodiesel. Ma cosa vuol dire questo?
Che hanno dovuto sostituire le caldaie?

SILVANO MARCHINI - geometra IACP

Abbiamo cambiato delle guarnizioni, dei premi stop,
dei giunti che sono soggetti a corrosione. Il lavoro
più grosso, fra virgolette, è quello di bonificare la
cisterna, perché, avendo residui del gasolio normale,
può sporcare il bruciatore nell'utilizzo. Questi sono

i lavori minimi, e non sono altamente dispersivi, si
fanno in pochissimo tempo, il costo è relativamente
basso. Per la resa abbiamo appurato che i rendimenti
sono praticamente identici, quindi con soddisfazione
anche dei nostri utenti e dei nostri assegnatari.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE

Lei è un inquilino del palazzo ed è uno che si occupa

anche un po' di tutte le faccende del palazzo. Come vi
siete riscaldati con il biodiesel?

CONDOMINO IACP

Bene, siamo andati bene, come avessimo avuto il
gasolio.
Se non lo dicevo io nessuno sapeva che
andavamo a biodiesel, perché il calore è quello, c'è
anche meno puzza e meno fumo in giro
perché ogni tanto
diamo un occhiata sopra al camino e di fumi non ce nel
sono, al massimo può uscire un po' di vapore bianco.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE

Vapore bianco? Cosa vorrà dire? Vai a vedere che la
notizia da buona diventa cattiva.
Per saperlo prendiamo la relazione dell'ARPA che ha analizzato l'emissione di queste caldaie. Risultato:
assenza di zolfo, principale imputato per le piogge acide,
diminuzione delle polveri allo scarico e azzeramento
di anidride carbonica prodotta
.


MARCO CANE' - ARPA Ravenna

La CO2 emessa dal biodiesel è CO2 che proviene da un
combustibile di origine vegetale, per cui le piante
possono risintetizzare questa anidride carbonica
emessa dalla combustione del biodiesel e questa
anidride carbonica può rientrare in circolo.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE

Oltre al riscaldamento il comune di Ravenna ha
sostituito il carburante anche in buona parte del suo
parco camion, i camion della spazzatura per
intenderci. E non in quelli nuovi, ma anche in quelli vecchi.

TINO FACCHINETTI - responsabile Area Progetto Biodiesel

Questa per esempio è una macchina che attualmente sta andando con questa miscela 80/20 di biodiesel.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
E' molto vecchia...

TINO FACCHINETTI - responsabile
Area Progetto Biodiesel

Certo. Volutamente abbiamo utilizzato proprio una macchina del genere per vedere poi se il motore poteva dare dei problemi.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
E vi ha dato problemi questa vecchia macchina?

TINO FACCHINETTI - responsabile Area Progetto Biodiesel

Assolutamente! La macchina è un anno che sta
funzionando con questa miscela e mai avuto nessun problema.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE

Oggi infatti sono 150 i camion che usano questo tipo di carbrante. Ma è possibile che la resa sia proprio la stessa?

TINO FACCHINETTI RESPONSABILE AREA PROGETTO BIODIESEL

Abbiamo rilevato un calo della fumosità allo scarico. Non abbiamo avuto cali di potenza al motore, non abbiamo avuto problemi dal punto di vista motoristico e quindi questi dati confortanti ci hanno spinto ad estendere l'uso del biodiesel a tutto il parco automezzi.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Che tipo di modifiche avete dovuto apportare per far
funzionare i vostri vecchi mezzi a biodiesel?


TINO FACCHINETTI responsabile Area Progetto Biodiesel

Su motori vecchi, sicuramente si devono
apportare delle modifiche: non sono modifiche
importanti, tipo sostituzione delle tubazioni in gomma con tubazioni in teflon, problemi che invece non ci sono su mezzi nuovi.


VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE

Perchè?

TINO FACCHINETTI RESPONSABILE
AREA PROGETTO BIODIESEL

Perchè sono già concepiti per l'utilizzo del biodiesel.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE

Riassumendo funziona per il riscaldamento e non
bisogna sostituire le caldaie, gli automezzi ci sono già predisposti e per quelli vecchi basta sostituire i tubi di gomma. Il problema qual è? E' che costa di più. Un litro di gasolio costa intorno alle 1745 lire e un litro di biodiesel 2500. La differenza fra i due è l'imposta di 700 lire. E lo stato che qualche volta capisce quando è utile rimetterci per aiutare i volenterosi, ha tolto l'imposta su qualcosa.


STEFANO LA MALFA - ingegnere ENEA

Nella finanziaria approvata a Dicembre scorso, la
finanziaria del 2001, questo contingente
defiscalizzato è stato elevato a 300.000 tonnellate l'anno
, e questo permetterà soprattutto di intervenire in quelle aree urbane che hanno delle particolari criticità dal punto di vista ambientale, utilizzando il biodiesel nelle flotte di trasporto pubblico e nei servizi di pubblica utilità. Nei normali distributori
di carburanti nella rete stradale si potranno trovare le normali miscele di biodiesel e gasolio.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE

Ma noi cittadini cosa troveremo alla pompa?
Un gasolio tradizionale con dentro il 5% di biodiesel.

Ma allora dove sta il beneficio?

STEFANO LA MALFA ingegnere Enea

Questo, se non potrà dare una diminuzione delle
emissioni inquinanti, sicuramente concorrerà alle diminuzione delle emissioni di CO2.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE

In effetti è stato calcolato che grazie a queste
300.000 tonnellate di biodiesel che abbiamo a
disposizione in Italia e grazie a interventi come quello di Ravenna eviteremo di immettere nell'aria 700 milioni di chili di anidride carbonica.
Ma, prima di fare i salti di gioia, siamo andati al comitato termotecnico italiano a farci dare due numeri e fare di conto.

GIOVANNI RIVA - ingegnere CTI

Il consumo globale di gasolio è nell'ordine di 22 milioni di tonnellate, che sono formati da 17 milioni di tonnellate per l'autotrazione e 5 milioni di tonnellate per il riscaldamento.
L'attuale produzione del biodiesel è limitata da alcuni provvedimenti che limitano la produzione a 300.000 tonnellate all'anno. Viene da chiedersi cosa rappresenta questo quantitativo.
Se lo comparassimo con la produzione di 22 milioni di tonnellate ci accorgiamo che è poco più dell'1% quindi una goccia nel mare di gasolio che oggi consumiamo.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE

La defiscalizzazione del biodiesel in Italia si ferma a 300.000 tonnellate, in termini di mancato incasso, quanto è costato allo stato diminuire l'anidride carbonica che immettiamo nell'atmosfera?

GIOVANNI RIVA INGEGNERE CTI

Se lo stato consente la produzione di 300.000
tonnellate di biodiesel, rinuncia ad un entrata sotto forme di tasse di circa 300 miliardi.




VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE

Una goccia nel mare di gasolio che bruciamo, la buona notizia qual è? E' che finalmente abbiamo iniziato.

MILENA GABANELLI IN STUDIO

Si parte sempre da una goccia. Poi E' evidente che il biodisel non e' la soluzione
di tutti i mali, ma forse l'insieme di sistemi diversi. Ed e' un bene che il
Governo abbia lasciato nella nuova finanziaria la defiscalizzazione di 300mila
tonnellate di biodisel, che tradotte sono 300 miliardi in meno di entrate a
beneficio del tentativo anche se piccolissimo di non incrementare i gas serra.
E se l'uso di questo biodisel, visto che funziona si estendesse un po' di più,
probabilmente anche il suo costo di produzione diminuirebbe.

[Modificato da Etrusco 07/04/2005 18.19]

Etrusco
00giovedì 5 maggio 2005 19:09
Colza e BIODiesel
L'OPINIONE DI


Troppi sedicenti esperti, tanta confusione e faciloneria in merito all'olio di colza da utilizzare al posto del gasolio nei motori diesel richiedono di fare chiarezza.

Il vero biodiesel non è un olio di semi per uso alimentare e, comunque, anche il vero biodiesel può essere impiegato senza danni soltanto nei motori predisposti per l'utilizzo!

Chi pensa di essere furbo risparmiando poche centinaia di euro all'anno andando a comperare l'olio di semi alimentare al supermercato per fare il pieno all'auto diesel dell'ultima generazione rischia di spendere poi migliaia di euro in riparazioni. Oppure di passare la patata bollente (o meglio... fritta) al successivo, inconsapevole acquirente di quella diesel usata. Per questo, forniamo alcuni consigli in materia:

Non confondete il biodiesel con l'olio di semi per uso alimentare. Anche se utilizzano la stessa materia prima (sono estratti da semi di colza o girasole) si tratta, però, di prodotti con caratteristiche completamente differenti fra loro. Adatto ai motori il primo, adatto alla cucina il secondo.

Il biodiesel è un vero e proprio combustibile per motori diesel, che rispetta criteri molto severi descritti dalla norma europea EN 14214. L'olio di semi di colza o di girasole, invece, no.

Se si usa l'olio di semi in un moderno diesel si provocano, presto o tardi, danni molto costosi da riparare all'impianto iniezione (pompa e iniettori) e al motore: per risparmiare un centinaio di euro si provocano danni per migliaia di euro.
Magari nei semplici, lenti e pesanti motori diesel di trent'anni o quarant'anni fa non succede nulla di grave utilizzando tali oli;
nei moderni motori, invece, non è così:
sarebbe come mettere nel motore un olio pensato per i motori degli anni Cinquanta.

L'olio di semi alimentare lascia dannosi depositi carboniosi, morchie e gomme negli iniettori e nella camera di combustione.
Non è un olio pensato per resistere alle temperature che si trovano all'interno del motore (basta lasciare troppo tempo una padella con olio di semi sul fornello della cucina per rendersi conto dei depositi che si creano).

Per utilizzare il vero biodiesel al posto del gasolio, occorre disporre di modelli di autovetture in grado di funzionare senza problemi con tale combustibile.
Sono pochissimi quelli già predisposti dalle Case per funzionare con il biodiesel puro, mentre molti accettano una miscela costituita dal 30% di biodiesel e il 70% di gasolio.

Utilizzando biodiesel puro in una vettura che non lo prevede comporta immediatamente il decadere della garanzia.

Una consistente quota del gasolio realizzato in raffineria contiene già una parte di biodiesel (sino al 5%) perché così diluito è un ottimo additivo lubrificante per il gasolio senza zolfo.

Dal momento che il costo di produzione del biodiesel non è competitivo con il gasolio ricavato dal petrolio, ogni anno il Governo stabilisce un tetto massimo per la produzione di biodiesel esente da accise.
Per questo motivo, oltre che per altri, la produzione di biodiesel è limitata.

[Modificato da Etrusco 05/05/2005 19.19]

Etrusco
00sabato 28 ottobre 2006 01:27
Inchiesta del mensile Newton Italia:
il paradosso dei carburanti biologici
Il nostro Paese è il terzo produttore europeo di biodiesel,
ma invece di usarlo lo esporta.

E il bioetanolo sarebbe ancora meglio

L'Italia è il terzo produttore europeo di biodiesel,
il carburante ricavato dai vegetali, ma invece di utilizzarlo al posto del petrolio lo esporta totalmente, o al massimo lo miscela in bassissima percentuale (5%) al gasolio tradizionale per ridurre la percentuale di zolfo di quest'ultimo.


E' uno dei paradossi della situazione dei biocarburanti in Italia, come rivela il mensile Newton in un'inchiesta nel numero di novembre.
Se in Italia non esistono ancora distributori di questo carburante «verde» (bioetanolo, biodiesel, biometano) , e solo un Comune, quello di La Spezia, prevede di installarne due, la Francia ha deciso di muoversi in modo più massiccio, tanto che da gennaio realizzerà 500 distributori di bioetanolo E85 (85% etanolo, 15% benzina) grazie all'impegno del ministero dell'Industria e dell'ex pilota di F1 Alain Prost.
Si tratta chiaramente di un intervento di sostegno massiccio da parte del governo a questo settore; il governo italiano, come dice il ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani in un intervento scritto per l'inchiesta di Newton, prevede invece un «sostegno realistico».

IN BRASILE SI VA A ETANOLO - In Brasile ormai il 51% del consumo di carburanti è coperto da quelli ottenuti dai vegetali e, in Europa, la Svezia ha già convertito il 10% dei suoi distributori al bioetanolo.
I maggiori produttori di auto, fra cui Volvo, Ford, Peugeot, Saab e la stessa Fiat hanno già presentato i modelli che possono funzionare anche a bioetanolo.

Per quanto riguarda il biodiesel, invece, non tutti sanno che non è necessario apportare alcuna modifica al motore dei modelli esistenti ed è persino possibile immetterlo nel serbatoio insieme al gasolio tradizionale.
Il bioetanolo, spiega il servizio di Newton, è il comunissimo alcol etilico contenuto in ogni bottiglia di vino, e viene prodotto da barbietole o canna da zucchero. Dal punto di vista chimico l'etanolo è molto simile agli idrocarburi, con la differenza che contiene anche atomi di ossigeno che lo rendono un combustibile per le nostre auto anche migliore della benzina. Infatti, lo stesso motore, funzionando a etanolo invece che a benzina, guadagna tra il 10 e il 15 per cento di potenza e di coppia. Il consumo invece peggiora di circa il 35 per cento. Ma nonostante questo, complessivamente il bioetanolo inquina meno della benzina tradizionale, specie per la riduzione delle emissioni di CO2, ossido di carbonio, particolato e per la totale assenza di zolfo. Il lato economico è molto più complesso.

COSTI E PROBLEMI ETICI - Attualmente la produzione dei biocarburanti è più costosa di quella di derivati da petrolio, e soprattutto non tutti sono d'accordo a utilizzare i prodotti agricoli per «alimentare» le auto e non le persone. Ma nel bilancio, a favore di bioetanolo e biodiesel, pesano anche i vantaggi per l'ambiente e per la salute, oltre alla possibilità di limitare la dipendenza dai Paesi produttori di geggio. Il vero limite è dato dalla mancanza di spazi coltivabili da destinare unicamente alla produzione di carburanti, ma esistono progetti per ottenerli sfruttando scarti di lavorazione delle industrie alimentari che attualmente vengono sprecati. Nel suo intervento su Newton, il ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani annuncia che nella finanziaria 2007 il governo «definirà gli obettivi di penetrazione dei biocarburanti in modo coerente con le disposizioni comunitarie, riordinando le agevolazioni fiscali esistenti e introduceno nuovi strumenti di sostegno realistici, a ridotto impatto sul bilancio dello Stato e sui prezzi dei carburanti».

27 ottobre 2006
www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2006/10_Ottobre/27/newt...
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