BOLOGNA FC

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il moro30
00giovedì 17 luglio 2008 11:42
il ritorno fra i "big"
Un'altra grande risale sul palcoscenico che merita;da quest'anno il bologna calcio darà filo da torcere alle squadre blasonate.

e la dottoressa kikka gestirà questo 3d meglio di chiunque altro [SM=x44461]
Etrusco
00giovedì 17 luglio 2008 13:24
Re: il ritorno fra i "big"
il moro30, 17/07/2008 11.42:

Un'altra grande risale sul palcoscenico che merita;
da quest'anno il bologna calcio darà filo da torcere alle squadre blasonate.

e la dottoressa kikka gestirà questo 3d meglio di chiunque altro [SM=x44461]




[SM=x44459] [SM=x44509] [SM=x44519]

[SM=x44520] [SM=x44518]
bernacca1
00giovedì 17 luglio 2008 14:30
Magari si potrebbe cominciare a rististemare lo stemma...
kikkateo11
00giovedì 17 luglio 2008 15:13
quale onore iniziamo mettendo qualche piccola info sulla nuova squadra
[SM=x44478]

Portieri

Francesco ANTONIOLI 14-9-1969
Roberto COLOMBO 24-8-1975
Fabio GADIGNANI 30-3-1989

Difensori

Marcello CASTELLINI 2-1-1973
Vangelis MORAS 26-8-1981
Diego RODRIGUEZ 8-8-1986
Claudio TERZI 19-6-1984
Cristian ZENONI 23-4-1977

Centrocampisti

Christian AMOROSO 22-9-1976
Davide BOMBARDINI 21-6-1974
Davide CARRUS 19-3-1979
Federico CASARINI 7-8-1989
Dyego Rocha COELHO 22-3-1983
Simone CONFALONE 2-1-1974
Luigi LAVECCHIA 25-8-1981
Nicola MINGAZZINI 13-8-1980
Francesco VALIANI 29-10-1980
Sergio VOLPI 2-2-1974

Attaccanti

Bolzan Martins ADAILTON 24-1-1977
Marco BERNACCI 15-12-1983
Leonardo CISTERNI 25-3-1990
Massimo CODA 10-11-1988
Gabriele PAONESSA 18-4-1987
Massimo MARAZZINA 16-7-1974
il moro30
00giovedì 17 luglio 2008 15:15
Re:
bernacca1, 17/07/2008 14.30:

Magari si potrebbe cominciare a rististemare lo stemma...




inizialmente andava bene,poi è stato sostituito ma ora sembra ok
kikkateo11
00giovedì 17 luglio 2008 15:22
Un pò di storia che non guasta mai


SOCIETA' / Storia
La storia del Bologna stagione per stagione
In una tabella, tutta la storia del Bologna: per ogni stagione, dal 1909 ad oggi, vengono indicati Presidente, allenatore, piazzamento del Bologna in campionato ed eventuali altri trofei conquistati: un modo per scorrere velocemente e in modo esaustivo i quasi cento anni di storia rossoblù: clicca qui!

La nascita del Bologna FC
Il Bologna Foot Ball Club nasce ufficialmente domenica 3 ottobre 1909 presso la birreria Ronzani in via Spaderie, come sezione "per le esercitazioni di sport in campo aperto" del Circolo Turistico Bolognese presieduto dal Cav. Sandoni, come riferito puntualmente dal Resto del Carlino il giorno successivo.
Viene eletto Presidente Louis Rauch, un odontoiatra svizzero, vice Presidente Giuseppe Della Valle, segretario Penaglia, Arrigo Gradi capitano, ma l’iniziativa era stata di un giovane di origine boema arrivato a Bologna un anno prima: Emilio Arnstein, che appena giunto in città aveva cercato subito giovani che avessero la sua stessa grande passione: il calcio; informato che nella Piazza d’Armi ai Prati di Caprara (fuori Porta Saffi) giocavano dei giovanotti, per lo più studenti, che dagli abitanti della zona erano detti "quei matti che corrono dietro a una palla", si era recato sul posto per incontrarli; erano i fratelli Gradi, Martelli, Puntoni, Nanni, lo stesso Rauch e gli studenti del Collegio di Spagna: Rivas e Antonio Bernabeu, fratello di Santiago (il Presidente del mitico Real Madrid).
Arrigo Gradi andava agli allenamenti con la maglia a larghi scacchi rosso e blu del collegio svizzero Shonberg di Rossbach nel quale aveva studiato e presto questi colori divennero quelli della divisa sociale. Nell’inverno del 1910 il Bologna Football Club si era reso autonomo uscendo dal Circolo Turistico, le maglie erano state modificate con strisce verticali, ma avevano mantenuto i colori originali: il rosso ed il blu. Nell’assemblea era stato eletto Presidente il Prof. Borghesani, vice Emilio Arnstein e Rauch trainer, come era chiamato allora l’allenatore.
Dopo la vittoria nel Campionato Emiliano vinto nettamente in due partite giocate nello stesso pomeriggio contro la Sempre Avanti (10-0) e la Virtus (9-1), venne organizzata nel maggio del 1910 un’importante amichevole con l’Inter Campione d’Italia che i milanesi vinsero solo nel finale per 1-0 davanti a un pubblico entusiasta e numeroso; la bella figura fatta diede al Bologna il diritto di iscriversi per la prima volta a un campionato nazionale: 1910/11.

L’avventura iniziò con alcuni piazzamenti nei gironi regionali; nel frattempo il Bologna trasferì il suo campo di gioco prima alla Cesoia il 26/2/1911, poi allo Sterlino, inaugurato il 30/11/1913 con l’incontro Bologna-Brescia terminato 1-1. I fratelli Emilio e Angiolino Badini divennero i giocatori simbolo di quell’epoca, Emilio fu il primo giocatore del Bologna ad indossare la maglia della Nazionale Italiana e Angiolino fu per anni una sorta di capitano-allenatore e a lui fu poi dedicato il campo dello Sterlino.
La guerra interruppe l’attività, si giocarono solo amichevoli e tornei organizzati alla meglio. Alla ripresa si ripartì con rinnovato slancio e in poco tempo il Bologna entrò nella ristretta cerchia delle squadre che contano: fu decisivo l’ingaggio dell’allenatore danubiano Felsner che diede un impulso determinante alle ambizioni del Bologna.


Il primo scudetto

Dopo una finale scudetto persa nel Campionato 1920-21 con la Pro Vercelli, ci fu l’esordio di Angiolino Schiavio (detto Anzlén) nel 1922 e, dopo una finale scudetto persa nel 1924 con il Genoa, nel 1924-25 arrivò il primo scudetto della storia rossoblu: l’avversario è sempre il Genoa che capitola solo al quinto incontro (2-0) disputato a Milano a porte chiuse per evitare il ripetersi di incidenti tra le tifoserie, piuttosto focose nelle partite precedenti.
Il Bologna gioca per la prima volta con le maglie verdi con colletto filettato rossoblu ed è un trionfo con i gol di Pozzi e Perin. La finalissima con l’Alba Roma è solo una formalità: 4-0 a Bologna e 2-0 a Roma.
Nel frattempo, visto l’entusiasmo sempre crescente dei bolognesi, per iniziativa del gerarca locale Arpinati, uomo molto in vista del regime, si costruì il nuovo Stadio del Littoriale per contenere le ormai migliaia di tifosi rossoblu: il 29 maggio 1927 fu inaugurato con l’incontro della Nazionale Italiana (2-0 alla Spagna del mitico Zamora), ed il 6 giugno si disputò la prima partita in campionato e fu subito vittoria contro i tradizionali avversari genoani: 1-0 con rete di Martelli.
Angiolino Schiavio era già il giocatore simbolo del Bologna e, dopo altri campionati persi per un nonnulla (come nel 1926 e nel 1927, scudetto revocato al Torino per illecito e non assegnato al secondo classificato, il Bologna, perché il Presidente Federale - nel frattempo era stato eletto il bolognese Arpinati - non volle dare adito a sospetti di favoritismo), il Bologna arrivò al secondo scudetto nel 1929 dopo una finalissima a Roma (città che ci porterà bene anche nelle finali successive) contro il Torino: 1-0, gol di Muzzioli su passaggio di Schiavio, autore di un’azione irresistibile.
Inizia il mito del Bologna e dei suoi gioielli: oltre a Schiavio, il portiere Gianni detto "il gatto magico" per le sue doti acrobatiche, Della Valle goleador implacabile, Perin abile centrocampista; nasce in quel periodo il celebre detto: "Il Bologna è uno squadrone che tremare il mondo fa".


I trionfi europei e la serie di scudetti
Il Bologna inaugura l’era dei campionati a girone unico nel 1929-30 con lo scudetto sulla gloriosa maglia e, anche se gli scudetti dei primi anni ’30 sono tutti juventini, i rossoblu non stanno certo a guardare.
Arrivano nuovi giocatori dal Sudamerica (su tutti Fedullo e Sansone, poi Andreolo, il goleador Reguzzoni, Monzeglio, Montesanto) ed il Bologna vince nel ’32 la Coppa Europa, con allenatore Lelovich subentrato a Felsner nel gennaio 1931, e nel 1934 ripete l’impresa battendo in finale l’Admira Vienna.
Sono tempi di cambiamento a livello societario, che si stabilizzano con la nomina, prima a Commissario Straordinario poi a Presidente, di Renato Dall’Ara, un industriale reggiano, personaggio scaltro, godereccio e poco propenso a spendere, ma che otterrà grandissimi risultati nella sua straordinaria presidenza che durerà 30 anni!
L’Italia diventa campione del Mondo nel ’34 con un gol di Schiavio in finale ed inizia con il campionato 1935-36 un periodo d’oro: ben 4 scudetti (1936,1937,1939,1941) ed un prestigioso Trofeo dell’Esposizione vinto a Parigi con una fantastico 4-1 sul Chelsea in finale.
Nell’ottobre del ’38, ritorna Ermanno Felsner, l’allenatore dei primi scudetti, perché le leggi razziali impongono all’ebreo Arpaid Veisz (vincitore di 3 scudetti) di lasciare l’Italia per seguire un tragico destino.
Il Nazionale Ceresoli ha preso il posto di Gianni in porta e nasce calcisticamente l’astro Amedeo Biavati, l’inventore del "passo doppio": una finta in corsa che sbilanciava l’avversario e gli permetteva di crossare con precisione per la testa di Puricelli o le chiusure a rete di Reguzzoni; diventa Campione del Mondo nel 1938 e raccoglie il testimone lasciatogli dall’altro bolognese Schiavio che si ritira dopo essere stato il simbolo del Bologna per 18 anni ed aver ottenuto un record ineguagliato: 242 gol.


Nel dopoguera si ricomincia da sei
Con l’avvento della II Guerra Mondiale finisce un’epoca e il dopoguerra ricomincia da Renato Dall’Ara, riconfermato alla guida della società. Nel 46-47 c’è l’illusione di essere tornati grandi: 7 partite senza subire gol con in porta prima Ferrari poi Vanz, ma la netta sconfitta contro il Grande Torino (4 a 0) ci riporta alla realtà e il 5° posto finale non è da disprezzare.
C’è un cannoniere lunatico, estroso e irresistibile nelle giornate di vena: Gino Cappello, che in coppia con il bolognese Cervellati consola con le sue giocate il pubblico bolognese dal susseguirsi di campionati mediocri. Il Bologna si piazza sempre dietro le squadre dell’asse Milano–Torino e in un paio di occasioni si sfiora perfino il dramma della B.
L’acquisto di Pivatelli, che diventa cannoniere nel 55-56 con 29 reti in 30 partite, ed il giovane Pascutti, che al suo esordio segna subito un gol a Vicenza, fanno da contraltare negli anni seguenti a giocatori stranieri che falliscono clamorosamente come Vukas, Maschio e Vinicio; sono gli anni della decisa contestazione al Presidente Dall’Ara che viene sovente accusato di non spendere abbastanza e di gestire la società in modo dittatoriale.


Così si gioca soltanto in paradiso: e sette!

Ma agli inizi degli anni ’60, con l’arrivo di Bernardini, si profila all’orizzonte la squadra vincente: tassello dopo tassello, ai già affermati Pascutti e Pavinato si aggiungono i giovani Bulgarelli e Fogli ed il Dottore (così era chiamato Bernardini, per la sua cultura e competenza), che all’inizio era in continua polemica con il Presidente per via del gioco (a parere di Dall’Ara bello ma poco redditizio) conquista sul campo Bologna e i suoi tifosi con due campionati all’insegna del bel gioco, al punto da far esclamare all’allenatore rossoblu, al termine di una partita vinta in modo perfetto per 7-1 sul Modena: "Così si gioca solo in Paradiso!". Era il campionato 62-63, che fa registrare il record di Pascutti che segna consecutivamente per le prime 10 giornate (12 gol).
Con l’arrivo del fuoriclasse tedesco Helmut Haller e la definitiva consacrazione del giovane centravanti danese Harald Nielsen (detto Dondolo), si pongono le basi del trionfo dell’anno successivo.
Il problema del portiere viene risolto con l’acquisto del nazionale Negri e nel campionato 63-64 saranno gioie e dolori. Dopo un inizio stentato, il Bologna infila una serie di vittorie che lo portano al comando dopo il 2–1 di S.Siro sul Milan, ma pochi giorni dopo scoppia il caso-doping: 5 giocatori (Pavinato, Fogli, Tumburus, Perani e Pascutti) vengono trovati positivi. I giocatori, l’allenatore e il medico vengono squalificati ed il Bologna viene penalizzato di tre punti. La reazione della città è quella di chi sa di subire un’ingiustizia da parte dei potenti; scendono in campo le forze politiche e sociali e soprattutto la gente comune: tutta la città è unita. Le controanalisi dimostrano l’innocenza dei giocatori e i 3 punti vengono restituiti; il campionato finisce con Bologna e Inter (Campione d’Europa) appaiati al primo posto. Si rende necessario lo spareggio a Roma il 7 giugno ’64. Tre giorni prima muore improvvisamente il presidente Renato Dall’Ara, mentre discute nella sede della Lega con Moratti, Presidente dell’Inter, i dettagli per lo spareggio. Il Bologna gioca una partita attenta tatticamente e vince per 2-0 con reti di Fogli e Nielsen: è il settimo scudetto! Un giornale titola: "Lui ha visto ed è stato felice!".


Un po’ di coppe e poi il lento declino
Il dopo scudetto è un’annata infelice: il confronto con l’Anderlecht in Coppa dei Campioni si risolve a favore dei belgi nello spareggio di Barcellona per lancio della monetina e in campionato è un’altalena di risultati che alimentano polemiche e dualismi nella squadra (vedi Haller e Nielsen) e allontanano i tifosi delusi; viene esonerato Fulvio Bernardini, si ricomincia con un nuovo allenatore (breve parentesi di Scopigno, poi Carniglia) ed i risultati non mancano: 2° e 3° posto. Poi ogni anno la squadra perde un pezzo di "quelli del ’64" e i ricambi non sono sempre all’altezza: Bulgarelli resta, ma vengono ceduti prima Nielsen, poi Haller, mentre Pascutti deve smettere, come Negri, per gli acciacchi dell’età.
Si alternano gli allenatori e i presidenti per arrivare alla fine degli anni ’60 con Edmondo Fabbri in panchina e una Coppa Italia vinta con il Torino (2-0) con doppietta di Savoldi, che viene replicata nel ’74 in una finale vinta ai rigori sul Palermo (sempre a Roma, e tre finali vinte!).
Nel ’75 finisce la sua carriera Giacomino Bulgarelli: la bandiera, dopo 17 anni passa il testimone a Eraldo Pecci, un romagnolo cresciuto nel vivaio, che appena impostosi come centrocampista di grande personalità viene ceduto frettolosamente dal Presidente Conti al Torino, e non sarà l’ultimo!.
Il nuovo idolo di Bologna, il cannoniere Giuseppe Savoldi e verrà ceduto al Napoli per la cifra da capogiro di 2 miliardi! I tifosi non perdonano al Presidente Conti la politica della cessione dei pezzi migliori, l’allenatore Pesaola guida la squadra in campionati mediocri, e così cresce il malcontento di chi non accetta piazzamenti anonimi della squadra.

Dopo una serie di campionati tra il 5° e 8° posto iniziano i brividi, con salvataggi in extremis di cui è artefice Cesarino Cervellati, chiamato spesso a sollevare le sorti del Bologna quando tutto sembra ormai compromesso. Nel 78-79 ci si salva pareggiando 2-2 in modo rocambolesco in casa con il Perugia, ed è anche l’ultima partita nel Bologna di un altro giocatore simbolo: Tazio Roversi. Nel 79-80 se ne va il presidente Conti e subentra Tommaso Fabbretti: allenatore Perani e ritorno di Beppe-gol Savoldi; sarebbe un campionato onorevole se la squadra non fosse coinvolta nel calcio scommesse e punita nel campionato successivo con la penalizzazione di 5 punti. La stagione 80-81 vede allenatore Radice e nonostante la penalizzazione sarà un buon 7° posto finale e tante vittorie importanti: Inter, Juve a Torino… Nulla lascia prevedere quello che sta per succedere, ma in estate la squadra viene smantellata, Radice se ne va, cominciano i guai giudiziari del Presidente e così…


All’inferno e ritorno per due volte

L’anno 1981-82 è serie B. Per la prima volta nella storia, il Bologna subisce l’onta sportiva di una retrocessione che purtroppo non sarà l’unica: l’anno dopo sarà seguita da quella in serie C! È troppo anche per Angiolino Schiavio, che dalle colonne del quotidiano cittadino scrive un articolo di fuoco, dove esprime tutto il suo sdegno verso coloro che hanno permesso che la gloriosa società rossoblu cadesse così in basso.
Dopo l’immediata e dovuta risalita in B, seguono alcuni campionati con tentativi di conquistare la serie A senza esito, fino al campionato 1987-88 con Presidente Corioni, che impone un allenatore sconosciuto, Gigi Maifredi, che vincendo lo scetticismo generale porta uno spumeggiante Bologna in serie A dalla porta principale: un meritato primo posto con spettacolo e gol.
In serie A, dopo un inizio difficile, il Bologna si salva con tranquillità e l’anno seguente Maifredi conquista l’Europa prima di lasciare Bologna, per rispondere al richiamo della sirena Juventus. Ma nel ’90-91 si ritorna al passato: è un campionato che inizia male con Scoglio allenatore e si trascina fino alla fine con infortuni a ripetizione e pochezza tecnica; nonostante Radice le provi tutte, si finisce in B, uniche soddisfazioni alcune belle partite con rimonte casalinghe in Coppa Uefa.
Dopo due stagioni dove rifioriscono speranze di rinascita, con l’illusione che un Presidente bolognese (Gnudi), con l’appoggio di Gruppioni, ci riporti presto in A, si ricade di nuovo nell’inferno della C per arrivare al fallimento del glorioso Bologna nel 1993.


La rinascita del Bologna FC
Dalla sentenza del tribunale rinasce il Bologna FC 1909, Presidente Giuseppe Gazzoni Frascara ed il campionato di serie C 1993-94 con Zaccheroni allenatore e Pecci direttore sportivo nasce pieno di speranze che s’infrangeranno nei play-off contro la Spal. Al secondo tentativo la coppia Oriali-Ulivieri subentrata a Reja–Pecci, centra l’obiettivo: la risalita in B e immediatamente dopo, nel 1995-96, si festeggia la promozione in serie A con il gol di Bresciani in Bologna–Chievo.
Il primo anno di serie A è quasi trionfale: settimo posto in classifica e buon gioco, ed eliminazione in semifinale di Coppa Italia da parte del Vicenza.
L’anno seguente, il quarto consecutivo di Ulivieri, è altrettanto buono con l’ottavo posto che dà diritto a partecipare al torneo Intertoto; ma è anche l’anno di Roberto Baggio, ingaggiato a sorpresa con un’abile operazione di mercato da Oriali e Gazzoni all’insaputa dell’allenatore, che faticherà inizialmente ad inserirlo negli schemi, ma che dopo qualche polemica troverà un equilibrio che porterà il Bologna in Europa, Baggio prima ai Mondiali di Francia poi all’Inter e Ulivieri al divorzio.
Nel campionato 98-99 il Bologna di Carletto Mazzone, il nuovo allenatore scelto da Oriali prima di andarsene, sostituito da Oreste Cinquini, vince l’Intertoto e inizia una fantastica cavalcata europea, raccogliendo ovunque consensi unanimi, e fermandosi alle soglie della finale di Coppa Uefa, eliminato dal Marsiglia, con un rigore dubbio a pochi minuti dalla fine. Analoga sorte ci toccherà in Coppa Italia, sempre eliminati in semifinale (dalla Fiorentina) questa volta per un rigore netto non concessoci nel finale.
In campionato dopo un inizio stentato il Bologna trova un buon equilibrio in campo con Binotto e Fontolan esterni e Beppe Signori goleador ritrovato; la stagione si chiude trionfalmente con la vittoria sull’Inter nello spareggio per entrare in Europa.


L’era Guidolin

Nella stagione 1999-2000 lo staff dirigenziale decide di affidare la squadra a Sergio Buso, allenatore della Primavera ed ex portiere rossoblu degli anni’70. L’inizio è incoraggiante in Uefa, ma deludente in campionato: si corre ai ripari richiamando Andersson (ceduto in estate alla Lazio), ma alla settima giornata, con 7 punti conquistati, si chiude l’esperienza di Sergio Buso, un allenatore preparatissimo, grande conoscitore di tattica e di uomini che non ha trovato un’immediata applicazione delle sue teorie; la squadra stenta nei risultati, ma soprattutto nel gioco: l’unica vittoria il 3 ottobre 1999, giorno del 90° compleanno del Bologna: 2-0 al Lecce.
Si riparte con Francesco Guidolin, nato lo stesso giorno e mese del Bologna, ex calciatore rossoblu, nonché nostra bestia nera dai tempi di Vicenza. Il tecnico è razionale e concreto, la persona, seria e puntigliosa; il suo esordio è vincente in campionato e in Europa, poi c’è l’amara eliminazione da parte del Galatasaray in Uefa e dell’Inter in Coppa Italia.
In campionato è un susseguirsi di risultati altalenanti con vittorie a ripetizione in casa e altrettante sconfitte in trasferta, la difesa del Bologna è una delle meno perforate, ma l’attacco è uno dei meno prolifici della serie A; risultato: una classifica sempre a metà strada tra i sogni (l’Europa) e il fondo classifica.
Si ha l’impressione che gli infortuni a catena di Binotto, Ventola e Fontolan e l’età media dei protagonisti abbiano inciso profondamente sul rendimento complessivo: i ripetuti tentativi di dare un assetto soddisfacente al centrocampo rossoblu non sortiscono gli effetti sperati, anche i rinforzi subentrati nel corso dell’annata non danno la svolta al campionato del Bologna, che si può definire di transizione; la certezza su cui contare è Beppe Signori che raggiunge il traguardo dei 151 gol.
Conclude una grande carriera Giancarlo "Ciccio" Marocchi, l’ultima bandiera rossoblu.
Un anno contraddittorio, il secondo dell’era Guidolin (2000/01). Il Bologna inizia il campionato con una partenza sparata, ogni obiettivo sembra alla portata. La squadra gioca bene e ottiene grandi risultati. Addirittura il pubblico vede cadere squadre come il Milan, il Parma e la Lazio sotto i colpi dei giovani rossoblù. A fare da guida il solito Giuseppe Signori, che alla fine scriverà 16 nel suo personale score di reti. A metà campionato, il Bologna rallenta ma rimane sempre in corsa per l’obiettivo europeo fino al crollo nelle ultime decisive sfide-Uefa. Finirà nono, insieme alla Fiorentina. Un anno di luci e ombre, ma che lancia nel grande calcio giovani di notevole talento come Gamberini e Cipriani.
Nell’estate 2001 Guidolin, spronato dal vento della contestazione che induce Gazzoni ad abbandonare la presidenza cedendo la poltrona a Renato Cipollini, forgia un Bologna a sua immagine e somiglianza: squadra tosta, tatticamente organizzatissima, che ha nel dna lo spirito del gruppo che non si arrende di fronte alle vicissitudini. Una serie impressionante di infortuni a catena, che colpisce - tra gli altri - Signori, Locatelli, Macellari e Cipriani, non tarpa le ali ai rossoblù, che grazie agli innesti azzeccati di Pecchia, Fresi e Zauli e alla crescita di Julio Cruz, fino all’ultimo vagheggiano un posto in Champions League, prima della beffa finale di Brescia, quando, per una serie concatenata di risultati avversi, sia la Champions che la Uefa svaniscono al fotofinish. Resta un esaltante settimo posto con 52 punti, cui fa da contraltare l’amara consolazione dell’Intertoto. Ma anche la certezza del grande valore tecnico e psicologico del lavoro svolto da Guidolin, che in tre anni ha saputo costruire un gruppo caratterialmente forte, legato da un solido legame d’affetto con la città, e con un futuro assicurato.
Concetti ribaditi nella prima parte della stagione seguente, nonostante alcuni pezzi pregiati siano partiti. Si registra però il recupero di Locatelli e il ritorno di una vecchia conoscenza, Michele Paramatti. Dopo un Intertoto positivo (contro il Teplice è goleada), perso però in finale contro il Fulham, il girone di andata in campionato fa registrare un record storico per il Bologna (sette vittorie nelle prime sette partite casalinghe) e si chiude con 27 punti (come nel precedente torneo). La piazza, nonostante il mancato approdo alla Uefa e la prematura uscita di scena in Coppa Italia, ha fatto il gusto ai successi al Dall’Ara, ma il 2003 sarà avaro di soddisfazioni: in un girone di ritorno da appena 14 punti, a brutte sconfitte contro squadre impegnate nella lotta per la salvezza fanno da contraltare ottime prestazioni contro le prime della classe, non premiate dal risultato per colpa di una vera persecuzione che vede i rossoblù subire parecchi gol decisivi proprio allo scadere. Le delusioni contagiano la curva che torna nuovamente a contestare, a causa di cinque mesi sfortunati che hanno avuto l’effetto di offuscare un anno e mezzo di vera ribalta.


Il ritorno di Mazzone

Alla vigilia del campionato successivo, Guidolin decide di abbandonare una piazza che non lo apprezza più. Gazzoni e Cipollini richiamano in rossoblù Carlo Mazzone, l’allenatore dell’esaltante stagione delle semifinali di Uefa e Coppa Italia: un autentico beniamino dei tifosi. Il tecnico romano non si tira indietro e accetta di buon grado di aiutare i dirigenti rossoblù, rimasti senza coach. La squadra, però, è molto rinnovata e Mazzone deve conoscerla e rodarla: un lavoro che svolge nel corso del girone d’andata, durante il quale, anche a causa di una serie di infortuni importanti, i risultati sono avari. Concluso il nefasto 2003, l’anno nuovo si apre nel modo migliore, con l’acquisto di Nakata e con due sequenze di tre vittorie consecutive (cadono, tra le altre, Lazio e Roma) che rimpolpano la classifica rossoblù; la squadra può tagliare con anticipo il traguardo della salvezza. A questo punto, Beppe Signori vuota il sacco e annuncia il suo addio al calcio italiano, dopo 188 gol in 344 partite di Serie A: il caloroso saluto "Dall’Ara" commuove fino alle lacrime uno dei più grandi bomber di sempre, tre volte capocannoniere del campionato. Intanto Mazzone rinnova con il Bologna per un’altra stagione, che potrà impostare fin dall’inizio, dal ritiro pre-campionato: i risultati si vedranno e, dopo un avvio non privo di difficoltà, la squadra risale la china con una serie di quattordici partite con una sola sconfitta, toccando il settimo posto in graduatoria. A fine stagione, però, qualcosa inizia a girare storto e nelle ultime giornate i rossoblù scivolano gradualmente, anche a causa di una classifica molto corta nella quale tantissime squadre fluttuano ai margini della zona a rischio: proprio all'ultima giornata, Nervo (festeggiato nel frattempo al raggiungimento delle 300 presenze in campionato con la maglia del Bologna) e compagni si trovano a condividere la terzultima posizione (mai occupata nel corso di tutto il campionato) con Fiorentina e Parma. Per la classifica avulsa, sono le emiliane a doversi giocare la salvezza agli spareggi: la vittoria di misura al "Tardini" nella gara di andata viene vanificata al ritorno, quando il Parma passa al "Dall'Ara" per 0-2: è retrocessione. Nemmeno la strenua battaglia giudiziaria condotta dal patron Gazzoni (nel mirino le irregolarità economiche di alcune società) riesce a restituire la Serie A. Il Bologna viene affidato al tecnico Renzo Ulivieri: un graditissimo ritorno.


Il Bologna a Cazzola
Vani gli sforzi di Gazzoni per ottenere il ripescaggio in A: il principale azionista decide quindi di cedere la società, che dopo le prime giornate del campionato cadetto 2005/06 viene rilevata da Alfredo Cazzola, nuovo Presidente del Bologna, assieme ai soci Menarini e Bandiera (quest'ultimo già al fianco di Gazzoni). Renato Zaccarelli è l'uomo cui Cazzola affida la gestione tecnica della squadra: al posto di Ulivieri viene ingaggiato Andrea Mandorlini e in gennaio arrivano i rinforzi: Zauli, Marazzina, Mingazzini e Nervo, che dopo una breve parentesi a Catanzaro torna ad essere la bandiera della squadra. Chiusa l'andata a metà classifica, si tenta una clamorosa rimonta verso la zona play off, ma solo dopo il ritorno in panchina di Ulivieri la marcia diventa inarrestabile e il sogno promozione svanisce di un soffio all'ultima giornata. Lo scandalo Calciopoli sembra poter restituire il maltolto: la Serie A; si scopre che la retrocessione di un anno prima era frutto delle manovre sporche di dirigenti federali, vertici societari e arbitri collusi, ma le sentenze sono morbide e la squadra rossoblù viene ulteriormente danneggiata: deve ripartire ancora dalla B, con l'obiettivo di conquistare sul campo la massima serie.

figurina
00giovedì 17 luglio 2008 15:23
anvedi la kikka benvenuta [SM=x44519] [SM=x44519] [SM=x44519]


[SM=x44477]
kikkateo11
00giovedì 17 luglio 2008 15:24
Re:
figurina, 17/07/2008 15.23:

anvedi la kikka benvenuta [SM=x44519] [SM=x44519] [SM=x44519]


[SM=x44477]




non sembra ma son tifosa pure io [SM=x44520]
il moro30
00giovedì 17 luglio 2008 15:26
Re: Re:
kikkateo11, 17/07/2008 15.24:




non sembra ma son tifosa pure io [SM=x44520]




una tifosa seria e precisa a quello che vedo [SM=x44461]

una tifosa pronta a dar battaglia [SM=x44510]
kikkateo11
00giovedì 17 luglio 2008 15:30
Re: Re: Re:
il moro30, 17/07/2008 15.26:




una tifosa seria e precisa a quello che vedo [SM=x44461]

una tifosa pronta a dar battaglia [SM=x44510]




guarda io non sono mai stata superstiziosa o cosa ma da quando seguo il Bologna non faccio mai cose diverse il giorno della partita tv accesa (da quest'anno la vedrò su sky) radio accesa e pc acceso [SM=x44457]
kikkateo11
00giovedì 17 luglio 2008 15:43
Bologna in pressing sull'honduregno


BOLOGNA - Il Bologna pensa già in grande. I rossoblu avrebbero infatti effettuato un primo sondaggio con l'Inter per David Suazo, 29enne honduregno che con l'avvento di Mourinho avrà ancora meno spazio. I 4 milioni di euro di ingaggio percepiti da Suazo non favoriscono però la buona riuscita dell'operazione
Capitano Marino
00giovedì 17 luglio 2008 15:58
Calcio: Lazio, Mudingayi ceduto al Bologna

ROMA - Gabi Mudingayi e' un nuovo giocatore del Bologna. "E' stata una trattativa lampo, conclusa ieri sera all'improvviso. Certo, mi spiace lasciare la Lazio ma, allo stesso tempo, sono felice di andare a giocare a Bologna''. Il club biancoceleste, per la cessione a titolo definitivo del 26/enne giocatore belga, incassera' dal Bologna circa 6 milioni di euro mentre Mudingayi firmera' un contratto quadriennale. "Non ho neanche avuto il tempo di parlare con mister Delio Rossi, ma appena avro' l'occasione lo ringraziero' perche' mi ha insegnato tante cose e mi ha dato l'opportunita' di giocare''. (Agr)

www.gazzetta.it

Buon acquisto secondo me.


=SoloSamp=
00giovedì 17 luglio 2008 22:49
Bentornato al Bologna. Anche se a pelle non mi sta simpaticissimo perchè mi fa tornare in mente giorni tristissimi, come la retrocessione del 1999, ma per fortuna ora son acque passate. Per il resto nella vostra formazione giocano tre doriani. Zenoni e Volpi ve li abbiam ceduti quest'anno ma il grande Marcello Castellini è un grande tifoso della Samp. Buon campionato
radcla
00giovedì 17 luglio 2008 22:59
Re:
Capitano Marino, 17/07/2008 15.58:

Calcio: Lazio, Mudingayi ceduto al Bologna

ROMA - Gabi Mudingayi e' un nuovo giocatore del Bologna. "E' stata una trattativa lampo, conclusa ieri sera all'improvviso. Certo, mi spiace lasciare la Lazio ma, allo stesso tempo, sono felice di andare a giocare a Bologna''. Il club biancoceleste, per la cessione a titolo definitivo del 26/enne giocatore belga, incassera' dal Bologna circa 6 milioni di euro mentre Mudingayi firmera' un contratto quadriennale. "Non ho neanche avuto il tempo di parlare con mister Delio Rossi, ma appena avro' l'occasione lo ringraziero' perche' mi ha insegnato tante cose e mi ha dato l'opportunita' di giocare''. (Agr)

www.gazzetta.it

Buon acquisto secondo me.






Anche io credo sia un buon acquisto. nella lazio è stato sfortunato e colpito da continui infortuni ma io lo avrei trattenuto volentieri, è giovane ed emergerà certamente. Il grande pubblico lo avrà notato nella partita con il Real all'Olimpico, nella scorsa champions, il pubblico minore, invece, coloro che seguono la Lazio con più assiduità l'ha notato e apprezzato nelle poche occasioni che ha avuto.
=SoloSamp=
00giovedì 17 luglio 2008 23:19
Complimenti per come gestisci il forum sul tuo Bologna kikka [SM=x44462] Quello sulla storia del club è molto interessante
kikkateo11
00venerdì 18 luglio 2008 09:57
Re:
=SoloSamp=, 17/07/2008 23.19:

Complimenti per come gestisci il forum sul tuo Bologna kikka [SM=x44462] Quello sulla storia del club è molto interessante




assie [SM=x44478]
kikkateo11
00venerdì 18 luglio 2008 10:10
Vediamo che sta combinando Cazzola con la squadra


ACQUISTI





Sergio Volpi
DA:Sampdoria
RUOLO:C
NAZ:Italia
NASCITA:02/02/1974





Marco Bernacci
DA:Ascoli
RUOLO:A
NAZ:Italia
NASCITA:15/12/1983




Cristian Zenoni
DA:Sampdoria
RUOLO:D
NAZ:Italia
NASCITA:23/04/1977




Gabriele Paonessa
DA:Avellino (f.p.)
RUOLO:A
NAZ:Italia
NASCITA:18/04/1987





Massimo Coda
DA:Crotone
RUOLO:A
NAZ:Italia
NASCITA:11/10/1988




Dyego Rocha Coelho
DA:Atletico Mineiro
RUOLO:A
NAZ:Brasile
NASCITA:22/03/1983





Diego Rodriguez
DA:Penarol
RUOLO:C
NAZ:Uruguay
NASCITA:08/08/1986





Manuel Angel Britos
DA:Montevideo Wanderers
RUOLO:D
NAZ:Uruguay
NASCITA:17/07/1985





Gaby Mudingayi
DA:Lazio
RUOLO:C
NAZ:Belgio
NASCITA:01/10/1981



CESSIONI



Davide Di Gennaro
A:Genoa
RUOLO:A

Cristian Bucchi
A:Ascoli
RUOLO:A

Dino Fava
A:Treviso
RUOLO:A

Riccardo Bonetto
A:Lazio
RUOLO:D

Francesco Della Rocca
A:Sassuolo
RUOLO:C

Daniele Daino
A:Foggia
RUOLO:D

Davide Colomba
A:Foggia
RUOLO:C


TRATTATIVE ANCORA APERTE


Stefano Guberti
SQUADRA:Ascoli
RUOLO:C

Simone Pesce
SQUADRA:Ascoli
RUOLO:C

Edilson Cavani
SQUADRA:Palermo
RUOLO:A

Tomas Locatelli
SQUADRA:Siena
RUOLO:C

Freddy Adu
SQUADRA:Benfica
RUOLO:A

Matteo Ferrari
SQUADRA:Roma
RUOLO:D

Guglielmo Stendardo
SQUADRA:Lazio
RUOLO:D

Riccardo Zampagna
SQUADRA:Vicenza
RUOLO:A

Alberto Paloschi
SQUADRA:Milan
RUOLO:A

Josè Ignacio Castillo
SQUADRA:Pisa
RUOLO:A

Roberto Guana
SQUADRA:Palermo
RUOLO:C

Stefano Okaka
SQUADRA:Modena
RUOLO:A

Roberto Stellone
SQUADRA:Torino
RUOLO:A

fonte Gazzettadellosport
=SoloSamp=
00venerdì 18 luglio 2008 10:58
Re: Re:
kikkateo11, 18/07/2008 9.57:




assie [SM=x44478]




Ego [SM=x44452]
kikkateo11
00venerdì 18 luglio 2008 11:02
io sinceramente Di Gennaro non lo avrei dato via [SM=x44464]
FabrizioFloyd
00venerdì 18 luglio 2008 11:28
Complimenti Kikka per la dedizione e la cura del 3d [SM=x44459], ho letto con grande interesse la storia del club.

Nessuno qui ha ancora parlato della vicenda Tacopina... io personalmente all'inizio ero abbastanza favorevole all'entrata degli americani (dico abbastanza...),non solo per l'apporto di ingenti capitali, ma anche perchè si parlava di ammodernamento degli impianti, argomento che, da abbonato, mi preme parecchio... [SM=x44467].
Beh, ora che tutto è sfumato, sono contento che siano rimasti Cazzola e Menarini, avremo magari meno soldi da investire, ma almeno siamo una società sana... e comunque ho sempre avuto una gran stima per il nostro Presidente (nonostante sia Fortitudino... [SM=x44452] ).

[SM=x44475]
Capitano Marino
00venerdì 18 luglio 2008 11:58
Comunque ricordatevi di dire a Bernacci che ogni tanto si può anche stare in piedi se l'avversario vi respira addosso.
kikkateo11
00venerdì 18 luglio 2008 14:43
Re:
Ummagumma, 18/07/2008 11.28:

Complimenti Kikka per la dedizione e la cura del 3d [SM=x44459], ho letto con grande interesse la storia del club.

Nessuno qui ha ancora parlato della vicenda Tacopina... io personalmente all'inizio ero abbastanza favorevole all'entrata degli americani (dico abbastanza...),non solo per l'apporto di ingenti capitali, ma anche perchè si parlava di ammodernamento degli impianti, argomento che, da abbonato, mi preme parecchio... [SM=x44467].
Beh, ora che tutto è sfumato, sono contento che siano rimasti Cazzola e Menarini, avremo magari meno soldi da investire, ma almeno siamo una società sana... e comunque ho sempre avuto una gran stima per il nostro Presidente (nonostante sia Fortitudino... [SM=x44452] ).

[SM=x44475]



avevo aperto un post per scrivere su Tacopina e le sue mosse...poi non l'ho riportato qui tanto alla fine ci ha lasciati a piedi..
Io forse avrei preferito un suo aiuto per rifare la squadra (economico s'intende) perchè ho avuto il piacere di conoscere Cazzola di persona (era il titolare di mio padre) e sinceramente non mi fido tutto quello che tocca diventa oro vedi motor show ma poi si stanca del giochino
kikkateo11
00venerdì 18 luglio 2008 14:44
Re:
Capitano Marino, 18/07/2008 11.58:

Comunque ricordatevi di dire a Bernacci che ogni tanto si può anche stare in piedi se l'avversario vi respira addosso.




[SM=x44455] [SM=x44455] se ci danno punizioni può anche cadere
il moro30
00sabato 19 luglio 2008 15:16
in difesa avete bisogno di rinforzi altrimenti sarà dura
kikkateo11
00lunedì 21 luglio 2008 16:24
ieri sera parlavo con mio padre che ha conferamto i miei timori..lui come vi ho già detto ha lavorato 10 anni con Cazzola e sà come si comporta e quando e se è disposto a investire..preferivo lo prendessero gli americani sinceramente perchè lui non è mai stato molto propenso nel sborsare soldi e da qui anche il fatto che sta comprando poco e rinnovando di conseguenza poco..grande tristezza per noi tifosi..senza contare che mi hanno regalato l'abbonamento quest'anno quindi spero di vedere della partite
kikkateo11
00lunedì 21 luglio 2008 16:25
Arrigoni: ''Bene Bernacci e Marazzina''

Mister, che indicazioni trae da questa prima amichevole?
“Volevo solo fare un buon allenamento, non trarre tante indicazioni. Al posto di un allenamento aerobico, faccio una partita. Secondo me aiuta anche a trovare un’intesa: più si gioca e meglio è”.

Si è subito vista una squadra giocare con grande voglia.
“C’è anche da dire che con Bernacci e Marazzina assieme, nel primo tempo, si sono viste delle belle azioni: in questo momento è la coppia su cui abbiamo puntato in attacco e, se prima ero convinto che possono fare buone cose insieme, ora lo sono ancora di più. Con Bernacci, secondo me, si gioca bene a calcio: è uno che apre gli spazi e sa lavorare per gli altri. I due si sono cercati molto: hanno cercato di collaborare e a me piace molto vedere gli attaccanti alternarsi così davanti, uno profondo e uno indietro”.

Come ha visto Coelho?
“Va detto che ha fatto due viaggi dal Brasile in una settimana. Ha qualità buonissime, è rapido e reattivo, nell’uno contro uno diventerà un giocatore importante e calcia anche molto bene”.

E gli altri nuovi arrivi?
“Non c’era bisogno di scoprire Zenoni e Volpi: sono due grandi professionisti e due buoni calciatori, fanno al caso nostro per tutta una serie di ragioni, tecniche, tattiche e comportamentali. Si sono integrati benissimo nel gruppo e ci faranno crescere”.


www.bolognafc.it
bernacca1
00lunedì 21 luglio 2008 17:55
Fede, pensi di andare anche in trasferta?
kikkateo11
00martedì 22 luglio 2008 06:25
Re:
bernacca1, 21/07/2008 17.55:

Fede, pensi di andare anche in trasferta?




qualche volta..ma solo quelle vicine [SM=x44458]
bernacca1
00martedì 22 luglio 2008 09:14
Re: Re:
kikkateo11, 22/07/2008 6.25:




qualche volta..ma solo quelle vicine [SM=x44458]



Allora verrai anche a Firenze?


Capitano Marino
00martedì 22 luglio 2008 09:36
Re: Re: Re:
bernacca1, 22/07/2008 9.14:



Allora verrai anche a Firenze?





Potrebbe essere una delle trasferte che il sig. Osservatorio del Viminale vieterà, almeno in una sua forma organizzata, visto la rivalità fra le tifoserie.
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