Batterio dello sporco fa diventare più intelligenti

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Etrusco
00martedì 25 maggio 2010 10:07
«Mycobacterium vaccae»: vivere all’aria aperta fa bene a corpo e mente

STUDIO AMERICANO
Il batterio dello sporco
che fa diventare più intelligenti
È il «Mycobacterium vaccae», e confermerebbe l’opinione corrente che vivere all’aria aperta fa bene non soltanto alla salute del corpo ma anche quella della mente

MILANO - Già tre anni fa ci avevano detto che poteva funzionare come antidepressivo (e qualcuno l’ha subito ribattezzato «il Prozac dello sporco»), ma adesso siamo andati oltre: renderebbe una persona addirittura più intelligente. Non è un farmaco: è un batterio, anzi, un micobatterio il cui nome latino, Mycobacterium vaccae, fa già capire dove è stato identificato per la prima volta. Appunto negli escrementi delle mucche. Il germe, innocuo, anche se imparentato con i micobatteri che causano la tubercolosi, si trova dappertutto nel suolo e soprattutto nella sporcizia, può essere inalato o ingerito dalle persone soprattutto quando stanno l’aperto, e sta rivelando inaspettate proprietà di stimolo sul cervello.

TROPPA IGIENE - A conferma, forse, di alcune teorie secondo le quali troppa igiene fa male perché non stimola adeguatamente il sistema immunitario e, dal momento che quest’ultimo ha strette relazioni con il cervello, l’igienismo moderno può avere conseguenze negative anche sui neuroni (oltre che provocare un aumento, per esempio, di allergie). L’ultimo studio, presentato all'undicesimo meeting dell’American Society for Microbiology a San Diego, riguarda, per la verità, i topi, ma è stato condotto da un serio gruppo di ricercatori che lavorano al The Sage College di Troy, New York. L’idea di studiare l’effetto di questi batteri sull’apprendimento è nata proprio dalla precedente ricerca sulla depressione. Tre anni fa un gruppo di microbiologi inglesi della Bristol University e dell’University College of London avevano notato che l’esposizione al batterio di un gruppo di pazienti malati di tumore li aveva resi più ottimisti nei confronti della loro situazione.

LA SEROTONINA- A quell’epoca Chris Lowry della Bristol University aveva spiegato questo risultato con il fatto che il micobatterio stimola il sistema immunitario e attiva nel cervello un gruppo di neuroni capaci di produrre serotonina, un ormone che migliora l’umore e riduce l’ansia (certi antidepressivi agiscono proprio aumentando il livello di serotonina nel cervello). «Poiché la serotonina ha un ruolo positivo anche sui processi di apprendimento – ha spiegato Dorothy Matthews a San Diego – abbiamo voluto verificare questo effetto con un esperimento sugli animali». I risultati lo hanno confermato: i topi, cui erano stati somministrati con il cibo batteri vivi, erano più abili a orientarsi in un labirinto rispetto ai topi di controllo. Non solo, ma questa capacità durava nel tempo, anche dopo la sospensione della somministrazione del batterio. Soltanto a tre settimane di distanza l’effetto non era più evidente.

RIDURRE L’ANSIA - «Queste ricerche suggeriscono che il Mycobacterium vaccae – ha commentato Matthews – può avere un ruolo nel ridurre l’ansietà e nell’aumentare le capacità di apprendimento. Varrebbe la pena, a questo punto, valutare se inserire, nei programmi scolastici, attività all’aria aperta, in ambienti dove questo microrganismo è presente, con l’obiettivo di ridurre l’ansia degli allievi e migliorare lo studio».

Adriana Bazzi
abazzi@corriere.it
24 maggio 2010

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