Bonolis nuovo Alfiere della Laicità

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Etrusco
00venerdì 20 febbraio 2009 19:55
ruolo vacante dal 1870
SANREMO è SANREMONE
– 12 MILIONI (43.90%) PRIMA PARTE, 6 MILIONI (54.30%) SECONDa (BONOLIS 2005 FECE MEGLIO)
- è scontro aperto fra Sanremo e VATICANO.
E PaolINO entra nel ruolo, vacante in Italia, di dignitoso alfiere della laicità…



1 - Ascolti tv, in 9 milioni238 mila per la terza serata di Sanremo...
(Velino) -
In 9 milioni 238 mila telespettatori hanno visto ieri la terza serata del festival di Sanremo.

In particolare, la prima parte ha realizzato 12 milioni 523 mila telespettatori e il 43,90 per cento di share; mentre la seconda 6 milioni 312 mila telespettatori e il 54,30 per cento di share. Risultati in salita rispetto alla terza serata dell'anno scorso quando giovedi' 28 febbraio la prima parte fu seguita da 8 milioni 260 mila telespettatori con il 30,22 per cento di share e la seconda da 4 milioni 566 mila telespettatori con il 38,34 per cento di share.


Una buona performance per il secondo festival targato Paolo Bonolis, che pero' giovedi' 3 marzo 2005 raccolse di piu' nella prima parte: 14 milioni 390 mila telespettatori e il 49,07 per cento di share. La serata di ieri e' stata caratterizzata dall'esibizione delle giovani proposte accompagnate da big della canzone e dal ripescaggio col televoto sul fronte Artisti di Al Bano con "L'amore e' sempre l'amore" e Sal Da Vinci con "Non riesco a farti innamorare".



2 - Dopo l'Osservatore Romano critiche dei vescovi.
Bonolis: è un bel paese perchè tutti possono parlare...
Articolo di Gabriele Ferraris


Il Festival tiene bene, ma l'analisi degli ascolti ve la do più avanti, perché la notizia del giorno è un'altra: nell'assurdo Paese, è scontro aperto fra Sanremo e Santa Romana Chiesa. E Paolo Bonolis - ripeto: Paolo Bonolis, entertainer tivù - entra nel ruolo, vacante in Italia, di dignitoso alfiere della laicità. Allora.

Dopo la stroncatura dell'Osservatore Romano, il Servizio d'Informazione Religioso dei vescovi italiani stigmatizza «un Festival che vuole essere specchio della società italiana ma che è destinato a dare di essa la sua immagine più stereotipata e banale, quella falsa, confezionata ogni giorno dalla tv. [SM=g1470351]
Non c'è dubbio che lo spettacolo in qualche modo tenga. [SM=g1470351]
Ma le canzoni, quelle no, e soprattutto sul versante dell'originalità».
[SM=g1470351]

E via così, con critiche pure condivisibili («stona con la realtà della nostra Italia, dove le famiglie iniziano a fare i conti, anche in maniera dura, con la crisi economica») ma stranianti.
Voglio dire: quando rifletto sui destini ultimi leggo il Qolet, per sapere cosa c'è in tivù sbircio Sorrisi. Qui, non si capisce.

Ad ogni modo: il sor Bonolis nell'assurdo Paese assurge a cavouriana grandezza mentre, dopo aver definito «abbastanza censorio» il giudizio vaticano,
afferma il principio di non ingerenza canora con nobile e ferma risposta:
«L'Italia è un bel posto, dove ognuno è libero di esprimere il proprio pensiero a favore di cose importanti,
come la vita, e di cose leggere, come la canzone.
Purché si rispetti la libertà di decisione dell'altro,
sia riguardo alla vita,
sia riguardo alla canzone».

Roba forte. Su Raiuno.


[SM=x44459] [SM=x44509] [SM=x44462] [SM=x44521]

Dunque, per solidarietà laica e non laicista, gioiamo delle fortune di Bonolis,
che mercoledì ha raccolto 12 milioni 399 mila spettatori e 41,60 % di share tra le 21 e le 23, quattro milioni di spettatori e 12 punti di share in più della seconda serata del Baudo 2008.
Ma il confronto con la seconda serata del Bonolis 2005 (15 milioni 101 mila spettatori e 51,11% di share) è disastroso:
in quattro anni si sono persi quasi tre milioni di spettatori e 10 punti di share.

Non si tratta, come ci rimprovera un risentito Bonolis, di «gufare» contro il Festival, ma di ricordare che il declino è nell'ordine naturale delle cose.
«Memento mori» non è una gufata. E' un messaggio alto, forte e sereno.
S'informi dai suoi amici del Vaticano.
[SM=x44457]

Però il Festival oggi vola, [SM=g51505]
e già ci si interroga se Bonolis succederà a se stesso, ad onta della nuova dottrina-Del Noce per cui ogni edizione dovrebbe avere un conduttore diverso.
Bonolis prende tempo, e intanto i bookmaker si sbilanciano a dare Pippo Baudo favorito per il 2010. Io però non mi arrischierei.

In compenso, rifiorisce il sottobosco del Festival, l'Italia stracciona e affamata di un attimo di notorietà.
Sintomo infallibile è il gossip sessual-politico, l'eterna storia del potente che vuol piazzare l'amichetta a Sanremo.
Era in ribasso, negli ultimi anni: Sanremo contava meno, e le amichette dei potenti pretendevano sistemazioni più impegnative.
Adesso è tornata in auge. Vera o falsa che sia, è segno dei tempi.



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[20-02-2009]
Etrusco
00venerdì 20 febbraio 2009 20:00
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