Re:
c'eraunavodka, 12/03/2015 20:10:
Ricordo quando molti anni fa La7 stava decollando con Fazio, ma qualcuno si agitò, dava troppo fastidio un terzo polo che alzasse troppo gli indici di ascolti e si smantellò tutto quello che stava in cantiere, Fazio passò in Rai e il resto è storia.
Pertanto non credo che stavolta possa andare meglio per il rafforzamento di un ipotetico terzo polo, lo sopprimeranno in culla.
Telecom Italia poteva dire "a qualcuno" un bel "stai sereno" e quello lì si sarebbe dovuto rassegnare: ti ricordo che Berlusconi è stato bombardato a livello mediatico come mai nessun'altro, quindi Telecom Italia poteva ignorare le sue urla. Comunque, su La7 Fazio ha fatto solo il "ballo inaugurale" di La7, poi Telecom Italia lo mise "in soffitta" per una ragione molto semplice. Costava troppo ed era troppo rischioso: il problema vero è che quel canale non ha mai avuto una linea editoriale precisa. Bisogna dire, però, che se tu, editore del canale, assumi una persona, poi dovresti farla lavorare... questo vale per Fazio, ma anche per Rita Dalla Chiesa assunta da Cairo nell'agosto 2013 e ovviamente MAI è andata in onda su La7, tranne che come giurata di Miss Italia nell'ottobre 2013 (edizione vinta da Giulia Arena). Bisogna pensare al progetto editoriale PRIMA di assumere...
Prima del 2001, quando si chiamava TeleMontecarlo, avevano cercato di renderlo simile a Rete4 con film e programmi di popolarità generalista: dopo il 2001 prima si puntò sul pubblico giovanile, poi sull'informazione di attualità (per anni l'intero palinsesto del mattino e del pomeriggio era in mano a Omnibus), quindi sui bei film d'autore e infine sul pubblico radical chic (con "Markette" di Chiambretti dal 2004 al 2008 e con "Invasione Barbariche" di Daria Bignardi ancora oggi in onda). Nel 2008 rischiava la bancarotta e quindi Chiambretti e Bignardi scapparono verso Mediaset il primo e RAI la seconda: da allora, prima si è puntato sulla politica e sull'informazione, alternata alla libreria dei film ereditata da Cecchi Gori, poi si è cercato di allargare il pubblico attirando il pubblico femminile con Geppi Cucciari, Benedetta Parodi e Teresa Manino, ma i costi sono stati molto alti e i risultati molto scarsi. Che fare, quindi? La risposta non è facile: servono soldi e idee (Berlusconi aveva assunto Mike Bongiorno e Corrado per la fondazione di Canale5).
Adesso la rete offre solo talk politici che sono in declino e i telefilm fanno scarsi ascolti: Cairo nel febbraio 2013 ha comprato il canale da Telecom Italia (notare che da anni Cairo era già presente nel canale come raccoglitore di pubblicità) e non è riuscito ad allargare il bacino di pubblico, ma è riuscito ad azzerare le perdite tagliando tutti i costi inutili. E adesso che si fa?
Cairo ha smentito i contatti con SKY, quindi per adesso non si farà nulla. Anche se, però, a me questa forte smentita sembra più una conferma...