Diego Ribas da Cunha il prossimo anno giocherà con la Juventus. Ormai l'affare sembra davvero fatto. Questo nonostante le affrettate smentite del Werder Brema: "Il Werder e la Juve si sono incontrati ed hanno parlato, ma possiamo confermare che non esiste alcun accordo" sono le parole del direttore sportivo tedesco Klaus Allofs. Oppure della Juventus, attraverso il presidente Giovanni Cobolli Gigli: "Stiamo seguendo Diego e stiamo andando avanti nelle trattative, questo è sicuro. Voi mi insegnate che nel mondo del calcio può succedere di tutto, finché non ci sono le firme, i timbri e così via...". Manca l'ufficialità, che non può esserci per motivi regolamentari. Ed alcuni dettagli. Ma tutto è destinato a sistemarsi nei prossimi giorni. Nonostante l'inserimento perentorio ed improvviso del Bayern Monaco. La Juventus verserà nelle casse del Werder 26 milioni, mentre il giocatore firmerà un contratto da 3,5 milioni netti a stagione.
Il futuro della Juventus è così cominciato. Dopo Cannavaro, che porta a pensare più al passato, ecco Diego. Il cui arrivo può dire molto anche sotto il profilo della scelta più importante che la società bianconera deve fare, quella dell'allenatore. Che tra l'altro sarà già stata fatta. Visto che un club difficilmente si sbilancia con un affare tanto importante, senza averne parlato con l'allenatore che deve guidare la squadra. Soprattutto quando si parla di un traquartista. Perché questo è Diego. Moderno, nel senso che è uno che aiuta molto anche in fase di copertura, ma comunque trequartista. Tipologia di giocatore che dunque non va bene a tutti gli allenatori. Cominciamo dall'attuale, Claudio Ranieri. L'arrivo del brasiliano è un altro segnale che il tecnico lascerà la panchina bianconera. Lui, affezionato al 4-4-2, il trequartista non lo prende proprio in considerazione. Lo stesso si può dire di Gianpiero Gasperini, uno dei candidati alla panchina bianconera. I suoi moduli sono il 3-4-3, il preferito, ed il 4-3-3. In entrambi i casi manca il trequartista. E snaturare Diego in una posizione più defilata, a sinistra o a destra che sia, sarebbe un errore incredibile. Un allentore che piace in casa juventina è Cesare Prandelli. Che tecnicamente potrebbe pure giocare con il trequartista, visto che a Firenze lo ha fatto. Ma l'attuale allenatore della Fiorentina è destinato a rimanere dov'è: "Sto bene a Firenze, amo i fiorentini, la città mi ama e non ci sono problemi" ha ribadito per l'ennesima volta il diretto interessato oggi a Radio Kiss Kiss. E allora il nome giusto, tra quelli fatti ultimamente, potrebbe davvero essere quello di Luciano Spalletti, quello che tra l'altro circola con maggiore insistenza. Il tecnico toscano gioca con il 4-2-3-1, quindi Diego potrebbe stare tranquillamente in mezzo tra i tre che si troverebbero a giocare dietro l'unica punta. Insomma,
l'investimento Diego è in linea con le teorie tecnico-tattiche dell'allenatore giallorosso. Anche se su Spalletti va tenuto molto in considerazione pure il Milan.
Altro dubbio.
La coesistenza tra Del Piero e Diego.
Definitivo tramonto della bandiera bianconera, oppure la presenza di uno non esclude l'altro? Il Del Piero visto nelle ultime stagioni, quello che ha fatto l'attaccante, anche se un po' atipico, ma comunque attaccante, fa pensare di più alla seconda ipotesi.
Intanto oggi Cobolli Gigli ha parlato pure di
Gianluigi Buffon: "In un momento di economia difficile anche i grandissimi valori, i grattacieli o i monumenti, non so a cosa paragonare Buffon, possono forse scendere di valore. Ma per noi Buffon ha un valore inestimabile, è un grande campione e, per quello che ci riguarda, rimane con noi".
7 maggio 2009
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