Catalogna

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Ignazzio
30lunedì 2 ottobre 2017 12:05
¡Hola democracia!
Ma perchè in Spagna il governo centrale non vuole concedere un dialogo alle tante e decise richieste di autonomia dal popolo catalano?

Di cosa hanno paura?


Stavo pensando che i paesi baschi hanno smesso da pochi anni i loro attentati dinamitardi, se qui ora Rajoi e l'UE non si ammorbidisce un po' c'è pericolo di una recrudescenza...
Arcanna Jones
30lunedì 2 ottobre 2017 12:12
Re: ¡Hola democracia!
Ignazzio, 02/10/2017 12.05:

non vuole concedere un dialogo alle tante e decise richieste di autonomia dal popolo catalano?




Veramente si spingono un po' oltre, chiedono proprio l'indipendenza, non una semplice autonomia...
Etrusco
30lunedì 2 ottobre 2017 12:19
Dopo il voto per l'indipendenza Referendum Catalogna, cosa accadrà ora in Spagna?

Malgrado gli annunci di vittoria, il governo di Mariano Rajoy esce dal primo ottobre con le ossa rotte. Per Spagna e Catalogna si aprono, da oggi, diversi scenari politici.

Vediamo quali sono Tweet:

Rajoy: nessun referendum, è stata una messinscena. Ha vinto lo Stato di diritto.

Carles Puigdemont parla da Presidente: "La Catalogna si è guadagnata l'indipendenza".

Caos e violenza, la Catalogna ha votato. Barcellona sfida Madrid: Ci siamo guadagnati indipendenza.

Catalogna, Rajoy: non c'è stato referendum, resta lo Stato di diritto.



02 ottobre 2017
Dopo il referendum sull'indipendenza di ieri, per quanto costituzionalmente illegale e dai risultati discutibili - dati anche gli ostacoli frapposti dal governo centrale - per la Catalogna e per la Spagna a partire da oggi si aprono diversi scenari politici. Mariano Rajoy oggi presiederà la direzione del partito popolare. L'obiettivo, riferisce La Vanguardia, è analizzare le iniziative degli indipendentisti in Catalogna e le ultime dichiarazioni del presidente catalano Carles Puigdemont, che ha riconosciuto la validità del risultato del referendum indipendentista e che trasmetterà i risultati al Parlamento catalano per la proclamazione dell'indipendenza. Ma vediamo quali sono gli scenari politici possibili. Una dichiarazione unilaterale di indipendenza (Dui) Era l'obbiettivo dichiarato, tuttavia più simbolico che reale dal momento che, anche in presenza di ogni garanzia elettorale, senza un previo accordo con Madrid appare allo stato del tutto improbabile un riconoscimento internazionale. In particolare, i conservatori del Partito democratico europeo catalano (Pdecat) sono sempre stati più inclini a un autonomismo rafforzato e sia la leadership dell'ex presidente del governo catalano Artur Mas - che ha invitato a non "reagire a caldo" all'esito del voto - sia quella di Carles Puigdemont hanno a volte dato l'impressione di farsi trascinare da un'opinone pubblica spesso un passo in avanti rispetto al partito. Di contro, l'indipendenza (e sotto forma di Repubblica) è sempre stato l'obbiettivo storico della sinistra di Esquerra Republicana (Erc, la sinistra repubblicana della Catalogna ndr), che rischia di perdere credibilità se non fosse fatto almeno un tentativo di principio di imporre lo sbocco annunciato di un successo referendario, quali che ne siano i limiti di credibilità. Il fronte indipendentista rischia dunque di fratturarsi, anche nel caso in cui si scegliesse di capitalizzare la mobilitazione popolare in un modo diverso, ovvero convocando elezioni regionali anticipate. Elezioni regionali anticipate Voto anticipato rinunciando alla Dui, l'obbiettivo sarebbe quello di rafforzare il voto indipendentista presentando a Madrid un fronte compatto con una percentuale di voti maggiore del 48% ottenuto due anni fa, grazie al convincimento di molti moderati che - visto quanto accaduto negli utlimi giorni - dal governo centrale non è lecito attendersi alcuna concessione. L'incognita è, tuttavia, la tenuta di tale fronte: un ricorso alle urne potrebbe alterare l'equilibrio fra i due partiti principali, Pdecat ed Erc, e i calcoli elettorali potrebbero avere la meglio su una causa comune che a livello di base appare oggi solida e trasversale, ma che, come già detto, i due partiti interpretano in fondo in modo diverso. Elezioni nazionali anticipate Malgrado gli annunci di vittoria, il governo di Mariano Rajoy esce dal primo ottobre con le ossa rotte. Non solo, nonostante i molteplici annunci della vigilia, il referendum non è stato reso impossibile, ma al momento del voto ha autorizzato - tramite la magistratura - un utilizzo della forza che ha dato anche all'estero un'immagine estremamente negativa della politica di Madrid. Rajoy si trova, quindi, ad aver sbagliato completamente l'approccio al problema e se non decide di aprirsi al dialogo può solo fare ricorso a un'ulteriore repressione, legale o amministrativa, una strategia che può solo portare all'inasprimento di una crisi creata in ultima analisi dal suo stesso partito.

Tuttavia, una crisi di governo non è un esito scontato: l'esecutivo è sì di minoranza, ma la sua esistenza è garantita solo dall'istituto della critica costruttiva, che rende necessario un accordo fra socialisti, Podemos e altri partiti minori (anche sul premier). Il Psoe di Pedro Sanchez, tuttavia, si è limitato a condannare - sia pure in modo assai sfumato - le cariche della polizia, ma ha attribuito la responsabilità della crisi a entrambe le parti, lanciando l'ennesimo appello a un dialogo per il quale a dir la verità all'atto pratico i socialisti - la cui base elettorale oggi si trova soprattutto in quelle regioni che più hanno da perdere economicamente da una secessione catalana - hanno dato un sostegno più di principio che altro. Dialogo fra le parti A patto che si trovino degli interlocutori disposti ad avviarsi su questa strada, non appare un esito immediato dato che tutte le parti in causa hanno preoccupazioni elettorali a cui pensare in un panorama politico estremamente frazionato in cui ogni voto conta. Tuttavia, magari con all'orizzonte quel "modello basco" di autofinanziamento cui aspirava l'élite politica catalana e in una veste più federalista, un accordo potrebbe finire con l'essere trovato, sempre che la base sociale dell'indipendentismo non sia ormai andata troppo avanti per accettare un compromesso politico che solo dieci anni fa avrebbe garantito probabilmente una stabilità duratura dei rapporti fra Madrid e Barcellona.

- See more at: www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Catalogna-gli-scenari-possibili-dopo-il-referendum-b7df050b-3e21-4268-a276-499ec9153...

Arcanna Jones
30lunedì 2 ottobre 2017 12:25
La cosa che mi ha più sconcertato è vedere la polizia locale, i Mossos d'esquadra scontrarsi contro la polizia mandata dal governo centrale e in mezzo i pompieri, i bomberos, a dividere i due schieramenti delle forze dell'ordine.

Sembra tutto assurdo!
Ignazzio
30lunedì 2 ottobre 2017 12:26
Re:
Arcanna Jones, 02/10/2017 12.25:

La cosa che mi ha più sconcertato è vedere la polizia locale, i Mossos d'esquadra scontrarsi contro la polizia mandata dal governo centrale e in mezzo i pompieri, i bomberos, a dividere i due schieramenti delle forze dell'ordine.

Sembra tutto assurdo!




e tu pensa che nonostante i pompieri ci sono stati oltre 840 feriti tra i civili che chiedevano solo di esprimere un voto democraticamente....
riccardo60
30lunedì 2 ottobre 2017 12:32
Le regole definite dalla Costituzione post-franchista per una Spagna "indissolubile", a meno di un difficile e arduo iter di riforma (con doppia maggioranza qualificata parlamentare e referendum popolare), sono superiori a qualsiasi decisione presa da un parlamento autonomo. Così la Corte costituzionale spagnola ha bocciato all'unanimità il 20 settembre la decisione del Parlament di Barcellona di indire un referendum per l'indipendenza della Catalogna il primo ottobre.


La Costituzione del 1978 afferma che "la sovranità nazionale appartiene al popolo spagnolo, cui emanano i poteri dello Stato" e la forma politica "è la monarchia parlamentare". La Carta fondamentale sancisce "l'unità indissolubile della nazione spagnola, patria comune ed indivisibile di tutti gli spagnoli, riconoscendo e garantendo il diritto all'autonomia". L'articolo 9 recita poi che "i cittadini e i poteri pubblici sono soggetti alla Costituzione e al resto dell'ordinamento pubblico".

Le revisioni costituzionali di ampio respiro o sui principi generali sono regolate dall'articolo 168 e prevedono una maggioranza dei due terzi di ciascuna delle due Camere seguita dallo scioglimento delle Cortes. Tocca poi alle nuove Camere, una volta ratificata la decisione, lo studio del nuovo testo costituzionale, da approvare di nuovo con una doppia maggioranza dei due terzi. Una volta approvata la riforma, si procede a un referendum per la ratifica definitiva.

La Corte costituzionale ha bocciato all'unanimità, dichiarandolo nullo e incostituzionale, il referendum in quanto il parlamento catalano "si è arrogato attribuzioni sulla sovranità superiori a quelle derivanti dall'autonomia riconosciuta dalla Costituzione, insistendo per introdurre nell'ordinamento giuridico con apparente validità un oggetto specifico: il presunto 'processo costituente' in Catalogna, la cui incostituzionalità" è stata dichiarata numerose volte dallo stesso tribunale.

La Costituzione, ricorda infine la Corte, non permette di "contrapporre la legittimità democratica e la legalità costituzionale" privilegiando la prima. Quindi "la legittimità democratica del parlamento della Catalogna non può opporsi al primato senza condizioni della Costituzione".


riccardo60
30lunedì 2 ottobre 2017 12:47
Ora...se il testo che ho riportato qui sopra è corretto è chiaro che gli indipendesti hanno torto,
poi ovviamente quando lo stato usa la violenza per impedire una manifestazione, passa dalla parte del torto, evidentemente questo evento è stato gestito malissimo, in fondo anche se l'avessero consentito, il referendum è di fatto nullo, o meglio avrebbe un valore soltanto consultivo, ma il risultato era comunque scontato.

Arcanna Jones
30lunedì 2 ottobre 2017 12:50
Re:
riccardo60, 02/10/2017 12.32:

Le regole definite dalla Costituzione post-franchista per una Spagna "indissolubile", a meno di un difficile e arduo iter di riforma (con doppia maggioranza qualificata parlamentare e referendum popolare), sono superiori a qualsiasi decisione presa da un parlamento autonomo. Così la Corte costituzionale spagnola ha bocciato all'unanimità il 20 settembre la decisione del Parlament di Barcellona di indire un referendum per l'indipendenza della Catalogna il primo ottobre.


La Costituzione del 1978 afferma che "la sovranità nazionale appartiene al popolo spagnolo, cui emanano i poteri dello Stato" e la forma politica "è la monarchia parlamentare". La Carta fondamentale sancisce "l'unità indissolubile della nazione spagnola, patria comune ed indivisibile di tutti gli spagnoli, riconoscendo e garantendo il diritto all'autonomia". L'articolo 9 recita poi che "i cittadini e i poteri pubblici sono soggetti alla Costituzione e al resto dell'ordinamento pubblico".

Le revisioni costituzionali di ampio respiro o sui principi generali sono regolate dall'articolo 168 e prevedono una maggioranza dei due terzi di ciascuna delle due Camere seguita dallo scioglimento delle Cortes. Tocca poi alle nuove Camere, una volta ratificata la decisione, lo studio del nuovo testo costituzionale, da approvare di nuovo con una doppia maggioranza dei due terzi. Una volta approvata la riforma, si procede a un referendum per la ratifica definitiva.

La Corte costituzionale ha bocciato all'unanimità, dichiarandolo nullo e incostituzionale, il referendum in quanto il parlamento catalano "si è arrogato attribuzioni sulla sovranità superiori a quelle derivanti dall'autonomia riconosciuta dalla Costituzione, insistendo per introdurre nell'ordinamento giuridico con apparente validità un oggetto specifico: il presunto 'processo costituente' in Catalogna, la cui incostituzionalità" è stata dichiarata numerose volte dallo stesso tribunale.

La Costituzione, ricorda infine la Corte, non permette di "contrapporre la legittimità democratica e la legalità costituzionale" privilegiando la prima. Quindi "la legittimità democratica del parlamento della Catalogna non può opporsi al primato senza condizioni della Costituzione".






D'accordo, però penso che adesso sarà opportuno aprire un minimo di porte al dialogo, per non esasperare troppo gli animi... [SM=x44461]
Ignazzio
30lunedì 2 ottobre 2017 12:52
Re:
riccardo60, 02/10/2017 12.47:

Ora...se il testo che ho riportato qui sopra è corretto è chiaro che gli indipendesti hanno torto,
poi ovviamente quando lo stato usa la violenza per impedire una manifestazione, passa dalla parte del torto, evidentemente questo evento è stato gestito malissimo, in fondo anche se l'avessero consentito, il referendum è di fatto nullo, o meglio avrebbe un valore soltanto consultivo, ma il risultato era comunque scontato.




Anche se il Si ha vinto con oltre il 90% dei voti, è pur vero che l'affluenza alle urne è stata inferiore al 50%

Perchè tanta gente non è andata a votare? Per paura di prendere manganellate? Per paura di nuovi attentati terroristici o perchè non interessati o contrari?
riccardo60
30lunedì 2 ottobre 2017 12:58
Re: Re:
Ignazzio, 02/10/2017 12.52:



Anche se il Si ha vinto con oltre il 90% dei voti, è pur vero che l'affluenza alle urne è stata inferiore al 50%

Perchè tanta gente non è andata a votare? Per paura di prendere manganellate? Per paura di nuovi attentati terroristici o perchè non interessati o contrari?




Tanta gente non è andata a votare per la stessa ragione che non andrà a votare il referendum in Lombardia, e cioè...perchè sanno che il referendum non ha nessun valore se non consultivo.

Prima devi vincere le elezioni, poi devi avere la maggioranza per cambiare la costituzione e poi,
solo allora forse potrai indire un referenduma che abbia una qualche possibilità.
riccardo60
30lunedì 2 ottobre 2017 13:02
Re: Re:
Arcanna Jones, 02/10/2017 12.50:




D'accordo, però penso che adesso sarà opportuno aprire un minimo di porte al dialogo, per non esasperare troppo gli animi... [SM=x44461]




Non conosco bene la loro storia quindi non mi addentro troppo ma...come hai detto tu stessa poco sopra che a loro non interessa neppure l'autonomia ma vogliono l'indipendenza, quindi...che tipo di dialogo ci potrebbe essere?
Etrusco
30lunedì 2 ottobre 2017 13:32
Re: Re: Re:
riccardo60, 02/10/2017 12.58:




Tanta gente non è andata a votare per la stessa ragione che non andrà a votare il referendum in Lombardia, e cioè...perchè sanno che il referendum non ha nessun valore se non consultivo.

Prima devi vincere le elezioni, poi devi avere la maggioranza per cambiare la costituzione e poi,
solo allora forse potrai indire un referenduma che abbia una qualche possibilità.




Mi sembra che la maggioranza richiesta dalla loro costituzione per apportare modifiche utili in tal senso sia molto alta, si parla dei due terzi, difficile superarla se tutto il resto della Spagna non è d'accordo [SM=x44464]
riccardo60
20lunedì 2 ottobre 2017 13:36
E per fortuna che anche da noi è cosi, altrimenti sia Berlusconi che il suo figlioccio avrebbero avuto vita facile a cambiare la costituzione, anche se temo che prima o poi ci riusciranno, a furia di raccontar balle la gente potrebbe crederci.
pliskiss
20lunedì 2 ottobre 2017 13:55
Re: Re:
Ignazzio, 02/10/2017 12.52:



Anche se il Si ha vinto con oltre il 90% dei voti, è pur vero che l'affluenza alle urne è stata inferiore al 50%

Perchè tanta gente non è andata a votare? Per paura di prendere manganellate? Per paura di nuovi attentati terroristici o perchè non interessati o contrari?



mazzate più che altro

che c'era sempre stato attrito tra Barcellona e Madrid ok, ma non capisco perchè tutto in un colpo solo sto casino?

E' venuto fuori che della Spagna Franchista qualche cosa è rimasto

L'Europa Unita sta a guardare
pliskiss
20lunedì 2 ottobre 2017 13:55
Re: Re:
Ignazzio, 02/10/2017 12.52:



Anche se il Si ha vinto con oltre il 90% dei voti, è pur vero che l'affluenza alle urne è stata inferiore al 50%

Perchè tanta gente non è andata a votare? Per paura di prendere manganellate? Per paura di nuovi attentati terroristici o perchè non interessati o contrari?



mazzate più che altro

che c'era sempre stato attrito tra Barcellona e Madrid ok, ma non capisco perchè tutto in un colpo solo sto casino?

E' venuto fuori che della Spagna Franchista qualche cosa è rimasto

L'Europa Unita sta a guardare
Arcanna Jones
20lunedì 2 ottobre 2017 16:04
Re:
riccardo60, 02/10/2017 13.36:

E per fortuna che anche da noi è cosi, altrimenti sia Berlusconi che il suo figlioccio avrebbero avuto vita facile a cambiare la costituzione, anche se temo che prima o poi ci riusciranno, a furia di raccontar balle la gente potrebbe crederci.




Sono già in tanti a credergli, ora dipende tutto da quanti continueranno a credergli, se cresceranno o diminuiranno, dipenderà tutto da lì la vita della nostra repubblica democratica... [SM=x44466]
riccardo60
20lunedì 2 ottobre 2017 16:18
Re: Re: Re:
pliskiss, 02/10/2017 13.55:



mazzate più che altro

che c'era sempre stato attrito tra Barcellona e Madrid ok, ma non capisco perchè tutto in un colpo solo sto casino?

E' venuto fuori che della Spagna Franchista qualche cosa è rimasto

L'Europa Unita sta a guardare




L'UE ROMPE IL SILENZIO

Da Bruxelles, dopo un lungo silenzio delle istituzioni europee, il presidente della Commissione Ue Jean-Cladue Juncker ha definito il "referendum illegale" e ha invitato "tutti gli attori rilevanti a muoversi rapidamente dallo scontro verso il dialogo", prima di specificare che "la Commissione non avrà alcun ruolo nel favorire il dialogo". Secondo Juncker "tocca alle parti coinvolte dialogare".
riccardo60
20lunedì 2 ottobre 2017 16:23
Re: Re:
Arcanna Jones, 02/10/2017 16.04:




Sono già in tanti a credergli, ora dipende tutto da quanti continueranno a credergli, se cresceranno o diminuiranno, dipenderà tutto da lì la vita della nostra repubblica democratica... [SM=x44466]




Non credo proprio, il referendum è stato autorizzato in quanto sia solo di carattere consultivo...nulla di più, se poi verrà utilizzato come propaganda è abbastanza probabile ma non arriverà da nessuna parte, non in tempi brevi almeno.

Pipallo
20lunedì 2 ottobre 2017 16:25
Re:
Arcanna Jones, 02/10/2017 12.25:

La cosa che mi ha più sconcertato è vedere la polizia locale, i Mossos d'esquadra scontrarsi contro la polizia mandata dal governo centrale e in mezzo i pompieri, i bomberos, a dividere i due schieramenti delle forze dell'ordine.

Sembra tutto assurdo!




Quello che mi meraviglia è come mai da Madrid abbiano scelto di mandare la polizia civil anzichè liberare i tori inferociti per le piazze a disperdere la folla [SM=x44456]
Pipallo
20lunedì 2 ottobre 2017 16:25
Re:
Arcanna Jones, 02/10/2017 12.25:

La cosa che mi ha più sconcertato è vedere la polizia locale, i Mossos d'esquadra scontrarsi contro la polizia mandata dal governo centrale e in mezzo i pompieri, i bomberos, a dividere i due schieramenti delle forze dell'ordine.

Sembra tutto assurdo!




Quello che mi meraviglia è come mai da Madrid abbiano scelto di mandare la polizia civil anzichè liberare i tori inferociti per le piazze a disperdere la folla [SM=x44456]
Arcanna Jones
30lunedì 2 ottobre 2017 16:38
Re: Re: Re:
riccardo60, 02/10/2017 16.23:




Non credo proprio, il referendum è stato autorizzato in quanto sia solo di carattere consultivo...nulla di più, se poi verrà utilizzato come propaganda è abbastanza probabile ma non arriverà da nessuna parte, non in tempi brevi almeno.





Mi sembra che in Catalogna non ci sia stata nemmeno l'autorizzazione ufficiale da parte di Madrid per il referendum, nemmeno a titolo consultivo.
Però appunto perchè non aveva e non potrà mai avere nessun valore legale non capisco perchè tanto accanimento nel reprimere la folla che voleva recarsi ai seggi. Perchè tanta violenza? Di cosa hanno paura?
riccardo60
30lunedì 2 ottobre 2017 17:18
Re: Re: Re: Re:
Arcanna Jones, 02/10/2017 16.38:




Mi sembra che in Catalogna non ci sia stata nemmeno l'autorizzazione ufficiale da parte di Madrid per il referendum, nemmeno a titolo consultivo.
Però appunto perchè non aveva e non potrà mai avere nessun valore legale non capisco perchè tanto accanimento nel reprimere la folla che voleva recarsi ai seggi. Perchè tanta violenza? Di cosa hanno paura?




Infatti sembra che sia cosi ed il casino nasce proprio da questo, ma del perchè sia stato negato non ne ho idea, ma visto che non contava una mazza potevano anche autorizzarlo.
pliskiss
30lunedì 2 ottobre 2017 22:59
Re: Re: Re: Re:
Arcanna Jones, 02/10/2017 16.38:




Mi sembra che in Catalogna non ci sia stata nemmeno l'autorizzazione ufficiale da parte di Madrid per il referendum, nemmeno a titolo consultivo.
Però appunto perchè non aveva e non potrà mai avere nessun valore legale non capisco perchè tanto accanimento nel reprimere la folla che voleva recarsi ai seggi. Perchè tanta violenza? Di cosa hanno paura?




"Perchè tanta violenza? Di cosa hanno paura?"

Vedi che qui in questa mega nazione quando la gente va in piazza a protestare per dei diritti( g 7 Torino) fanno la stessa identica cosa

nel caso Spagna, Madrid vuole fare vedere al popolo che comanda

pliskiss
30lunedì 2 ottobre 2017 23:06
Re: Re: Re: Re: Re:
riccardo60, 02/10/2017 17.18:




Infatti sembra che sia cosi ed il casino nasce proprio da questo, ma del perchè sia stato negato non ne ho idea, ma visto che non contava una mazza potevano anche autorizzarlo.



Mio parere gli spungeva il culo, vedi se a Roma sono contenti di un referendum del genere?

Per la UE tutte le nazioni devono stare unite e donare alle varie capitali nazionali, se succede casino le borse crollano e i signori della finanza ci smenano

La Catalogna fa appello alla UE? Questi non hanno capito un cazzo, è stata la UE che ha mandato i guardia civil a pestarli.
riccardo60
30martedì 3 ottobre 2017 08:07
Plis...a parte il fatto che Il referendum è illegale, in più non hanno nemmeno rispettato le regole, la gente si stampava la scheda elettorale a casa e andava al seggio anche più di una volta, ci sono filmati di persone che hanno votato 4 volte.

Detto questo...il governo ha gestito le cose col culo, ora gli indipendentisti faranno la parte delle vittime...ma forse i leadere degli indipendesti sapendo di avere torto, hanno puntato proprio su questo per ottenere qualcosa, mandare la gente allo sbaraglio, intanto loro se ne stanno al sicuro.

Quindi è inutile che la giriamo, è già difficile ottenere qualcosa quando hai ragione figuriamoci se hai torto.
Etrusco
40martedì 3 ottobre 2017 09:47
Re: Re: Re: Re: Re:
riccardo60, 02/10/2017 17.18:




Infatti sembra che sia cosi ed il casino nasce proprio da questo, ma del perchè sia stato negato non ne ho idea, ma visto che non contava una mazza potevano anche autorizzarlo.




Infatti qui in Italia il 22 Ottobre prossimo ci saranno due referendum sull'autonomia delle regioni Lombardia e Veneto, li hanno concessi tranquillamente, anche perchè al più si concederanno gli stessi privilegi di cui già godono le regioni a statuto speciali. [SM=x44461]
pliskiss, 02/10/2017 23.06:

riccardo60, 02/10/2017 17.18:




Infatti sembra che sia cosi ed il casino nasce proprio da questo, ma del perchè sia stato negato non ne ho idea, ma visto che non contava una mazza potevano anche autorizzarlo.



Mio parere gli spungeva il culo, vedi se a Roma sono contenti di un referendum del genere?

Per la UE tutte le nazioni devono stare unite e donare alle varie capitali nazionali, se succede casino le borse crollano e i signori della finanza ci smenano

La Catalogna fa appello alla UE? Questi non hanno capito un cazzo, è stata la UE che ha mandato i guardia civil a pestarli.


Strano però che quando il governo centrale italiano ha stanziato recentemente 17,5 miliardi € per salvare le banche venete, nessuno li ha rifiutati in nome dell'indipendenza o dell'autonomia... [SM=g1700002]
PS per Monte dei Paschi di Siena furono messi sul piatto solo 4 miliardi €, per intendere l'ordine di grandezza.
pliskiss
40martedì 3 ottobre 2017 14:20
Re:
riccardo60, 03/10/2017 08.07:

Plis...a parte il fatto che Il referendum è illegale, in più non hanno nemmeno rispettato le regole, la gente si stampava la scheda elettorale a casa e andava al seggio anche più di una volta, ci sono filmati di persone che hanno votato 4 volte.

Detto questo...il governo ha gestito le cose col culo, ora gli indipendentisti faranno la parte delle vittime...ma forse i leadere degli indipendesti sapendo di avere torto, hanno puntato proprio su questo per ottenere qualcosa, mandare la gente allo sbaraglio, intanto loro se ne stanno al sicuro.

Quindi è inutile che la giriamo, è già difficile ottenere qualcosa quando hai ragione figuriamoci se hai torto.




Ha fatto scalpore nel mondo il clima che si registra in Catalogna a pochi giorni dal referendum che chiede l’indipendenza della regione dalla Spagna. Gli arresti di alcuni politici nazionalisti che sostengono la consultazione del 1 ottobre potrebbero far pensare ad un’azione degna da un qualsiasi esercito dittatoriale. Eppure, in uno Stato di diritto come lo è la Spagna, quando le regole non vengono rispettate l’intervento delle forze dell’ordine è inevitabile.

Serpeggia da tempo la stessa domanda: perché il referendum della Catalogna è illegale?

La Catalogna può indire un referendum secessionista?

No. Come regione autonoma (lo sono tutte le regioni spagnole dopo l’entrata in vigore della Costituzione del 1978), la Catalogna ha competenze sulla sanità pubblica, sull’istruzione, ha perfino una propria polizia (i Mossos d’Esquadra di cui abbiamo sentito parlare recentemente dopo il tragico attentato a Barcellona). Ma non ha il potere di convocare ufficialmente un referendum secessionista come quello indetto per il 1 ottobre. Così è stato confermato dalla Corte Costituzionale spagnola (il Tribunal Constitucional).



Chi ha convocato il referendum in Catalogna ha commesso reato?

Sì. Per i motivi sopraelencati, il presidente del governo regionale della Catalogna, Carles Puigdemont, ha scavalcato la legge ed ha convocato in modo illegale un referendum per l’indipendenza della Regione. Ecco perché la Guardia Civil (la polizia militare spagnola) ha arrestato un gruppo di promotori della consultazione ed ha sequestrato centinaia di migliaia di schede, per far rispettare la legge.

Il referendum della Catalogna, diversamente da quanto dicono i loro promotori, non mira a difendere la democrazia ma a violare in modo unilaterale quanto contenuto nella Costituzione spagnola in tema di unità del Paese.

L’intervento della Guardia Civil, che ha, di fatto, bloccato il cuore pulsante del referendum arrestando una parte importante dei suoi promotori, si inquadra, dunque, in questo contesto: la difesa dello Stato di diritto contro chi, pur con legittime aspirazioni, viola la legge.

E’ vero che in Catalogna è stato dichiarato lo stato di eccezione?

No. Dopo l’intervento della Guardia Civil, l’autonomia della Catalogna, come quella delle altre regioni, è rimasta intatta. Quindi è stata rispettata la Costituzione. I diritti dei cittadini non sono stati lesi, quindi non è corretto quello che afferma il presidente catalano Puigdemont quando dice che è stato proclamato lo stato d’eccezione. Non è stato applicato, infatti, l’articolo 155 della Costituzione spagnola – che consentirebbe a Madrid di «commissariare» la Regione) e nemmeno è stata introdotta la Legge di sicurezza nazionale che consegnerebbe al Governo centrale di assumere il comando di tutte le forze dell’ordine. A prova di tutto ciò, la possibilità che hanno avuto decine di migliaia di cittadini di manifestare liberamente per l’indipendenza della Catalogna.



Peraltro, non è nemmeno esatto affermare, come ha fatto il leader catalano, che l’operazione della Guardia Civil sia stata «un’aggressione da parte dello Stato repressore». L’intervento dei militari è stato ordinato da un tribunale di Barcellona da parte di un giudice catalano. La Guardia Civil ha eseguito l’ordine in qualità di Polizia giudiziaria.

Risulta perfino sgradevole sentir parlare alle autorità catalane della Spagna come di uno Stato «repressore e autoritario». Soprattutto dopo che, ad agosto, il Re Felipe VI ed il presidente del Governo, Mariano Rajoy, erano in prima fila a Barcellona per condannare l’attentato dell’Isis a Las Ramblas, per offrire solidarietà e appoggio e per lanciare messaggi di unità. Felipe e Rajoy furono fischiati. Non è la prima volta che succedeva: accade ad ogni finale di Coppa del Re di calcio quando, prima, della partita suona l’inno spagnolo ed il rumore dei fischi dei tifosi catalani diventa assordante. Mentre sul campo ci sono giocatori che invitano alla secessione ma che con la Nazionale spagnola hanno guadagnato centinaia di migliaia di euro in premi senza battere ciglio.

Quali sarebbero le conseguenze del referendum della Catalogna?

Legge alla mano, il referendum della Catalogna, oltre che – come abbiamo visto – illecito è pure inutile. Non avendo alcun valore legale, se anche la consultazione si tenesse e vincesse il «sì» non ci potrebbe essere, di fatto, la secessione. Resterebbe un puro sondaggio organizzato con soldi pubblici.



Un precedente c’è stato nel 2014, quando l’allora presidente catalano Artur Màs, convocò un referendum simile per conoscere la volontà dei cittadini circa la possibilità di staccarsi dalla Spagna. Vinse il «sì» con abbondante scarto (l’appoggio all’indipendenza ottenne l’81% dei consensi). Ma non cambiò nulla.

Nella remota (ad oggi impossibile) ipotesi di una secessione, la Catalogna resterebbe fuori da tutte le istituzioni internazionali politiche. L’Unione europea ha già avvertito Barcellona del fatto che, se la Catalogna si stacca dalla Spagna, resterà fuori dall’Ue. Lo stesso dovrebbe succedere con la Nato, l’Onu e gli altri organismi.

Persino il mondo dello sport potrebbe risentire dell’indipendenza della Catalogna. Come squadra facente capo di un altro Stato, il Barcellona non potrebbe più giocare nella Liga di calcio spagnola (nonostante affermi il contrario) così come resterebbe fuori l’altra squadra catalana di serie A, l’Espanyol. Inoltre, bisognerebbe vedere la posizione di Uefa (per Champions ed Europa League) e Fifa (per quanto riguarda la nazionale catalana). Insomma, se si vuole camminare da soli lo si fa con tutte le conseguenze e ripartendo da zero.


l'avevo capita



ad una signora anziana a Barcellona gli hanno chiesto se era giusto il referendum o no? Questa ha risposto

" io sono spagnola" ed è giusto

A volte può succedere però che la gente ne ha pieni i coglioni e se ne fotte delle costituzioni e della nazionalità, ci sono i burattini che seguono le regole, ci sono altri che sono stanchi e se ne fottono

Una nazione intera fa comodo a tutti, ma se il popolo catalano è arrivato a questo punto è perchè è esasperato ed ha i suoi buoni motivi

E' come dire noi Italiani del Nord che ci siamo rotti i coglioni di tutta la merda che ci sta a Roma di tutti i partiti

A non tutti piace farla da spettatore
riccardo60
40martedì 3 ottobre 2017 15:09
Re: Re:
pliskiss, 03/10/2017 14.20:






E' come dire noi Italiani del Nord che ci siamo rotti i coglioni di tutta la merda che ci sta a Roma di tutti i partiti

A non tutti piace farla da spettatore




Poi gli stessi che gridavano al ladro, una volta arrivati nelle stanze del potere si sono accomodati alla spartizione.

Plis... non esistono scorciatoie, o li butti giù in modo regolare o ne paghi le conseguenze.
raggio di luna78
40martedì 3 ottobre 2017 20:21
Insomma mi sembra di capire che questo malcontento non è saltato fuori solo ora negli ultimi anni che la Catalogna è diventata la locomotiva economica della Spagna, c'era da molti anni additro questo desiderio di autonomia, ma perchè tutti, i reali prima e il parlamento madrileno adesso ignorano le esigenze pur legittime dei catalani?
pliskiss
40martedì 3 ottobre 2017 20:26
Re: Re: Re:
riccardo60, 03/10/2017 15.09:




Poi gli stessi che gridavano al ladro, una volta arrivati nelle stanze del potere si sono accomodati alla spartizione.

Plis... non esistono scorciatoie, o li butti giù in modo regolare o ne paghi le conseguenze.



In pratica è un porgi l'altra guancia

tornando alla Spagna

sarebbe giusto che la Spagna fosse unita, però mi sa che arrivati a questo punto il vaso dopo tanti anni ha sbroccato, il referendum è illegale ma il rompimento di coglioni di dipendere da Madrid NO

Qui non si parla di autonomia ma si parla di indipendenza e fare uno stato a parte, ricordiamoci che in Jugoslavia hanno fatto la guerra per dividersi

Se io non voglio una cosa non la voglio, magari di forza l'accetto ma appena posso la evito

I Catalani non vogliono più stare sotto Madrid e tutto il resto è retorica inutile
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