Centrale elettrica alimentata ad onde

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Peppinox
00lunedì 23 maggio 2005 18:43

Il Portogallo scommette sul mare


Se uno scoglio può arginare il mare, come cantava Lucio Battisti, dei grossi macchinari simili a dei wurstel possono addirittura trasformare le onde in corrente elettrica. Ne sono convinti in Portogallo, dove sorgerà la prima centrale al mondo alimentata dal moto ondoso. A giocare questa scommessa è l'azienda specializzata in fonti di energia rinnovabile Enersis che ha siglato un accordo commerciale con la Opd, la Ocean Power Delivery, l'azienda scozzese che produce i "convertitori" di onde.

L'intesa prevede l'acquisto per 8 milioni di euro di tre Pelamis (così sono stati ribattezzati i generatori) che verranno sistemati nell'oceano Atlantico, a circa 5 chilometri dalla costa di Povoa de Varzim, un piccolo centro nel Portogallo settentrionale. L'impianto dovrebbe iniziare a funzionare nel 2006, fornendo 2,25 megawatt di energia elettrica in grado di soddisfare i bisogni di 1500 famiglie. Il vantaggio per l'ambiente si concretizzerà invece in un risparmio di circa 6 mila tonnellate di anidride carbonica immessa nell'atmosfera.

La tecnologia che permette di trasformare il moto ondoso in corrente elettrica non è nuovissima, ma sino ad oggi era stata utilizzata solo a fini sperimentali. I Pelamis, che come detto assomigliano a delle salsicce metalliche lunghe oltre cento metri, sono ancorati al fondale in maniera tale da permetterne sia il rollio che il beccheggio. Il movimento indotto del mare ha l'effetto di pompare dei fluidi presenti nelle macchine all'interno di motori che trasformano la forza idraulica in energia, convogliandola nei cavi che arrivano sino a terra scorrendo lungo il fondo del mare.

Il contratto firmato tra Enersis e Opd prevede anche una lettera di intenti per l'acquisto di altri trenta Pelamis nei prossimi mesi. Seppure ai suoi primi passi, l'energia prodotta dal moto ondoso sembra essere infatti molto promettente. La principale accusa che i detrattori delle fonti rinnovabili fanno ad eolico e solare riguarda infatti la loro imprevedibilità: il vento può trasformarsi all'improvviso in bonaccia e le nuvole possono in qualsiasi momento ridurre la forza del sole. Il mare invece, non si ferma mai.

A ulteriore conferma che le prospettive aperte dall'energia marina siano estremamente serie, il fatto che a detenere un consistente pacchetto azionario della Opd è la norvegese Hydro, un gigante del settore energetico nonché una delle maggiori industrie petrolifere al mondo.

[URL]www.repubblica.it[=URL]www.repubblica.it

Come volevasi dimostrare anche in questo caso chi "investe" in energie alternative sono le compagnie petrolifere....e poi ci si stupisce se queste non hanno un grosso seguito![SM=x44463]
texdionis
00lunedì 23 maggio 2005 21:23
ebbravo il Portogallo [SM=x44499]
orckrist
00lunedì 23 maggio 2005 23:33
Avevo perso le tracce di questo sistema energetico all'inizio degli anni novanta, non credevo che qualcuno avesse continuato a svilupparlo fino ad arrivare alla costruzione di un impianto pilota.
E' una grande sorpresa. [SM=x44462]



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