Chi comanda ora in Vaticano? (Tutti gli uomini di Ratzinger)

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Etrusco
00lunedì 28 febbraio 2005 13:15
Scontri tra correnti opposte,
nomine imminenti, ruoli da ricoprire.

Il Pontefice è malato, ma nella curia fervono i «lavori».
Uomini, progetti e cordate dell'entourage che si prepara a governare la Chiesa del futuro.


Un'immagine recente di Giovanni Paolo II.
Nella notte del 1° febbraio il Pontefice è stato ricoverato per una crisi respiratoria.


Non sono ancora suonate le 7 del mattino e già un folto gruppo di fedeli attraversa la «porta delle campane» per entrare nella Città del Vaticano.
Si dirigono spediti al Cimitero teutonico dove il cardinale Joseph Ratzinger, decano del collegio cardinalizio e prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, sta per celebrare la messa.
Pochi passi più in là, nell'aula Paolo VI, iniziano i preparativi per un incontro di preghiera con i seminaristi romani.
Nella seconda loggia del Palazzo apostolico si danno gli ultimi ritocchi al discorso del cardinale Angelo Sodano al nuovo presidente del Parlamento europeo, Josep Borrell Fontelles. E si lavora ai dettagli della visita del segretario di Stato americano Condoleezza Rice.

Negli uffici della Congregazione per i vescovi si formalizza il trasferimento da Loreto a Roma dell'arcivescovo Angelo Comastri, chiamato a presiedere la Fabbrica di San Pietro.

[Modificato da Etrusco 28/02/2005 13.15]

Etrusco
00lunedì 28 febbraio 2005 13:20
Eppure, l'attività della curia prosegue senza incertezze:
nel corso della prima settimana di ricovero di Giovanni Paolo II sono stati nominati 5 nuovi vescovi in tutto il mondo,
18 membri della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti,
2 membri del Pontificio comitato per i congressi eucaristici,
il presidente dell'Ufficio del lavoro della sede apostolica
e il vicario generale per la Città del Vaticano.

Sono state presentate anche le nuove norme per le cause di nullità matrimoniale.
Niente male, dunque, per uno stato che vede il suo sovrano ricoverato in ospedale, aiutato a respirare dalla maschera d'ossigeno.

La gerarchia è in gran fermento e si divide.
C'è il partito di coloro che sostengono che il Papa sta bene e si riprenderà rapidamente. Lo guida il segretario particolare di Giovanni Paolo II, Stanislaw Dziwisz, appoggiato dal suo aiutante, Mokrzycki, e dal responsabile della sezione polacca della segreteria di Stato, Pawel Ptasnik. Il loro futuro, come quello degli oltre cento polacchi (tra sacerdoti, suore e religiosi) che lavorano in Vaticano, è legato alla salute del Pontefice. Li sostiene anche uno dei fondatori della Comunità di Sant'Egidio, Vincenzo Paglia, vescovo di Terni, amico personale del segretario di Karol Wojtyla.



Etrusco
00lunedì 28 febbraio 2005 13:38
MANOVRE INTERNAZIONALI PER IL CONCLAVE

I paesi di lingua ispanica vogliono contare di più. E intanto, dall'Africa...


Se tutte le strade portano a Roma, i grandi intrighi geo-politici tornano a concentrarsi nel piccolo Stato della Città del Vaticano.
Oggi tutti i riflettori internazionali sono puntati su quella Basilica di San Pietro e sui Sacri palazzi circostanti che Giovanni Paolo II ha trasformato nei 26 anni di pontificato in un formidabile centro di potere dal quale si possono influenzare i destini del mondo.
Ambasciate, gruppi d'interesse, potenti lobby religioso-economiche sono mobilitati per ispirare le scelte dei 120 cardinali di 55 differenti paesi che parteciperanno al futuro conclave.
Con quale successo non si sa, perché, avverte l'ambasciatore Carlo Marullo Condojanni del Sovrano militare ordine di Malta, uno dei più attenti osservatori all'interno del Vaticano, «anche nei tempi della realpolitik, e quando sembra essere passato di moda l'intervento dello Spirito Santo, alla fine davvero le lobby contano poco o niente, al di là degli stessi auspici delle singole Chiese, italiana e latinoamericana in particolare».

Sta di fatto però che, man mano che peggiorano le condizioni del Papa, si riscalda il clima preelettorale per la successione, che non riguarda solo le correnti interne alla Chiesa, ma i complessi equilibri internazionali.

Cominciamo dagli Stati Uniti.
L'invasione dell'Iraq e la campagna ideologica che la precedette hanno creato un vulnus nei rapporti fra Usa e Santa Sede. Dopo un periodo di reciproche diffidenze, coinciso con le dichiarazioni pacifiste dell'osservatore della Santa Sede all'Onu, Renato Martino, e con le prese di posizione anti guerra preventiva del cardinale francese Jean-Louis Tauran, il Vaticano ha riequilibrato la propria politica estera.
Lo ha fatto nominando al Palazzo di Vetro il pragmatico e prudente Celestino Migliore, e segretario per i Rapporti con gli stati Giovanni Lajolo, una delle menti più raffinate della diplomazia vaticana. Tutt'e due sono stati attenti a ricucire lo strappo con gli Stati Uniti.

Il disgelo successivo ha portato il presidente George W. Bush a prestare un occhio meno impaziente a quel che accade in Vaticano.
Il nome che è stato ripetuto a Bush con più insistenza dai circoli cattolici americani come possibile candidato alla successione di Papa Wojtyla è quello del cardinale tedesco Walter Kasper, 72 anni, già docente di teologia all'Università cattolica di Washington, attualmente presidente del Consiglio pontificio per la promozione dell'unità dei cristiani e responsabile per le relazioni con gli ebrei.

Di tutt'altro avviso Vladimir Putin.
Sotto pressione da parte del patriarca ortodosso di Mosca, Alexei II, che ha chiesto aiuto e consigli all'Fsb, l'ex Kgb, interessato alla stabilità interna, il capo del Cremlino sta puntando su candidati meno ostili e più ecumenici, soprattutto ora che le aree di influenza si stanno restringendo. Non è un mistero che l'ambasciata russa a Roma veda assai di buon occhio il cardinale Martino, in quanto lanciere delle posizioni antiamericane, ma soprattutto Giovanni Battista Re, considerato un iperrealista con enorme influenza sull'intero corpo dei vescovi.

Non mancano ovviamente altre aspirazioni.
Le ambasciate arabe, per esempio, fanno fuoco di sbarramento contro il cardinale Carlo Maria Martini, giudicato troppo vicino all'Ebraismo.
Ma la vera novità è la crescente mobilitazione dei paesi di lingua ispanica, che formano un blocco compatto e che ora vorrebbero a tutti i costi un loro rappresentante al vertice della Chiesa. Il cardinale più gettonato è l'arcivescovo dell'Honduras Oscar Rodriguez Maradiaga, 62 anni.
Contro i paesi latinoamericani si schierano quelli del Terzo mondo africano e, in parte, asiatico. Per loro l'unico principe della Chiesa in grado di far crescere ancora il numero dei battezzati nel mondo è Francis Arinze della Nigeria, 72 anni, una lunga permanenza nella curia e un grande carisma. Sarebbe il primo papa nero.



Pino Buongiorno per Panorama
Etrusco
00lunedì 28 febbraio 2005 13:43
I vertici della curia vorrebbero ridimensionare l'influenza del segretario personale del Papa che, soprattutto negli ultimi anni, si è fatto interprete principale della volontà del sovrano. Si vuole evitare che monsignor Stanislaw diventi l'unico tramite con il Pontefice ammalato, un giorno forse muto.

A capo della segreteria di Stato c'è un altro gruppo molto unito e compatto.
Oltre al cardinale Sodano, ci sono due uomini che lui stesso si è scelti: Leonardo Sandri, sostituto per gli Affari generali, e Giovanni Lajolo, segretario per i Rapporti con gli stati.
Il primo è in pratica il ministro dell'interno della Santa Sede, il secondo è il ministro degli esteri.
L'uomo chiave dei prossimi mesi sarà proprio Sandri (61 anni, argentino): sul suo tavolo passano tutte le decisioni e i provvedimenti della Santa Sede. È il vero regista della macchina vaticana e gode della fiducia e dell'appoggio incondizionato del segretario di Stato.

Fino al 2000, al suo posto c'era il cardinale Giovanni Battista Re, oggi a capo del dicastero incaricato di nominare i vescovi. In curia nessuno fa mistero delle divergenze di opinioni che intercorrevano tra lui e Sodano.
Oggi il cardinale Re costituisce un fronte autonomo, forte dell'amicizia del cardinale Camillo Ruini, vicario del Papa per la diocesi di Roma e presidente della Conferenza episcopale italiana.
Sulle nomine episcopali la Congregazione per i vescovi, la segreteria di Stato e il segretario particolare del Papa si dividono e questo ha rallentato, se non paralizzato, alcune decisioni.
Si teme che questi episodi possano ripetersi subito dopo l'estate, quando daranno le dimissioni, per raggiunti limiti di età, il cardinale Michele Giordano di Napoli e il cardinale Salvatore De Giorgi di Palermo.

Sono numerose anche le caselle che stanno per liberarsi in curia.
Tra marzo e settembre dovranno presentare le dimissioni, sempre per raggiunti limiti di età, i presidenti di quattro dicasteri importanti:
Cultura, Chiese orientali, Migranti e Testi legislativi, a cui si aggiunge il prefetto della Congregazione per il clero, già dimissionario.
Dunque è la partita delle nomine e del futuro assetto dei vertici della Chiesa universale quella che si sta giocando mentre il Papa è in ospedale, lontano dal Palazzo apostolico.
Il cardinale Ratzinger, uomo di fiducia del Papa per le questioni dottrinali, preferisce rimanere in silenzio, in disparte, mentre la stampa internazionale già lo indica come possibile candidato per un «pontificato di transizione» nella linea della continuità con Wojtyla.

La collegialità episcopale, le riunioni comuni tra i diversi dicasteri vaticani, le consultazioni tra cardinali restano ormai solo un'aspirazione.
Il peggioramento della salute del Pontefice ha accelerato quella «balcanizzazione» della curia vaticana divisa in correnti, cordate e amicizie che il carisma di Giovanni Paolo II era riuscito in qualche modo ad arginare.
Sullo sfondo ci sono le mosse destinate a dare una fisionomia più precisa al futuro conclave anch'esso segnato, come mai in precedenza, da una grande frammentazione dei cardinali elettori che contano 55 diverse nazionalità.
news
00lunedì 28 febbraio 2005 14:20
PAPA, NESSUNA COMPLICAZIONE NEL DECORSO POST OPERATORIO

CITTA' DEL VATICANO - Niente ''complicazioni'' dopo la tracheotomia e ''parametri generali e biologici buoni''. Il Papa inoltre ''si alimenta regolarmente, trascorre qualche ora in poltrona e ha iniziato gli esercizi'' per aiutare la respirazione e il linguaggio. E' affidato a una nota di 5 righe l'ottimismo del Vaticano sulle condizioni di salute del Papa, che comunque restera' in ospedale almeno fino a giovedi' prossimo.
La nota, distribuita in sala stampa vaticana senza possibilita' per i giornalisti di rivolgere domande al portavoce, disegna un decorso post-operatorio favorevole per Giovanni Paolo II, e tende a dissipare le preoccupazioni per la salute di un uomo di quasi 85 anni, reso fragile dal Parkinson e dai rischi connessi a tale malattia.

Piu' che l'alimentarsi regolarmente, sono ''gli esercizi di riabilitazione del respiro e della fonazione'' ad indicare un miglioramento: si temeva che la tracheotomia rendesse ancora piu' difficile per il Papa parlare, ed ecco invece che il piccolo intervento praticatogli giovedi' sera non solo gli ha facilitato la respirazione, ma non sembra ostacolare la ripresa del linguaggio, seppure con la riabilitazione del caso. Il Vaticano non spiega per quanto tempo ancora papa Wojtya dovra' convivere con una apertura nella trachea, potenziale fattore di infezioni, ma insiste piuttosto sulle buone condizioni generali del Pontefice, che trascorrendo qualche ora in poltrona allevia anche le difficolta' per i polmoni.

Visto che il prossimo comunicato sulla salute dell'illustre paziente verra' diffuso soltanto giovedi', si deduce che almeno fino a quel giorno Giovanni Paolo II restera' nel policlinico romano da lui scherzosamente definito il ''Vaticano numero 3'', a causa dei molti giorni che vi ha trascorso, dal primo ricovero dell'81 dopo l'attentato di Ali' Agca.

Gia' ieri, con la apparizione dietro ai vetri della stanza al Gemelli e con il cenno di saluto fatto con la mano, il Papa aveva allentato la preoccupazione sul suo stato. Le notizie diffuse oggi si muovono sulla stessa linea, confermando quanti descrivono papa Wojtyla determinato a seguire tutte le terapie che possano favorire una buona ripresa generale.


© Copyright ANSA


non credo che ci siano stati papi "dimessi" in passato...[SM=x44473] sul chi comanda - la religione cristiano non può tollerare 2 papi (credo) e probabilmente il Vaticano sta affrontando una situazione mai verificatasi prima....[SM=x44515]
Etrusco
00lunedì 28 febbraio 2005 19:49
Re: PAPA, NESSUNA COMPLICAZIONE NEL DECORSO POST OPERATORIO

Scritto da: news 28/02/2005 14.20

non credo che ci siano stati papi "dimessi" in passato...[SM=x44473] sul chi comanda - la religione cristiano non può tollerare 2 papi (credo) e probabilmente il Vaticano sta affrontando una situazione mai verificatasi prima....[SM=x44515]



Non ricordi le invettive di Jacopone da Todi contro il demoniaco Bonifacio VIII?
"Papa Bonifacio,
quando da te la prima messa fu celebrata,
si fece tenebrìa per tutta la contrada..."
Nel 1294 il 13 Dicembre, Celestino V, dopo 5 mesi di Pontificato, indisponibile ad ogni forma di corruzione, si dimette ("Colui che fece per viltade il gran rifiuto...." Dante).

E poi seguirono le nefandezze del Cardinal Benedetto Gaetani eletto Papa col nome di Bonifacio VII
news
00lunedì 28 febbraio 2005 22:46
Re: Re: PAPA, NESSUNA COMPLICAZIONE NEL DECORSO POST OPERATORIO

Scritto da: Etrusco 28/02/2005 19.49


Non ricordi le invettive di Jacopone da Todi contro il demoniaco Bonifacio VIII?
"Papa Bonifacio,
quando da te la prima messa fu celebrata,
si fece tenebrìa per tutta la contrada..."
Nel 1294 il 13 Dicembre, Celestino V, dopo 5 mesi di Pontificato, indisponibile ad ogni forma di corruzione, si dimette ("Colui che fece per viltade il gran rifiuto...." Dante).

E poi seguirono le nefandezze del Cardinal Benedetto Gaetani eletto Papa col nome di Bonifacio VII



beh... ho qualche annetto, ma... fin li nn ricordo...[SM=x44452]
però.... ho dato un'occhiata e mi so informata per benino... é vero.. poi in pasato se un papa era scomodo... la sorte la si poteva anche agevolare ecco....[SM=x44452]
Etrusco
00lunedì 28 febbraio 2005 22:56
Re: Re: Re: PAPA, NESSUNA COMPLICAZIONE NEL DECORSO POST OPERATORIO

Scritto da: news 28/02/2005 22.46


beh... ho qualche annetto, ma... fin li nn ricordo...[SM=x44452]
però.... ho dato un'occhiata e mi so informata per benino... é vero.. poi in pasato se un papa era scomodo... la sorte la si poteva anche agevolare ecco....[SM=x44452]



vero, la mala sorte la si può sempre aiutare, persino in Vaticano... [SM=x44464]

Ma tu te lo immagini il Cardinal Benedetto Gaetani che per diventare Bonifacio VIII si mise a fare un buco nel muro del pontevice e con una specie di trombetta/megafono si mise per mesi a lanciare dei messaggi subliminari al papa mentre dormiva
per farlo dimettere?

roba da pazzi [SM=x44456]
KuntaKinte77
00lunedì 28 febbraio 2005 23:01

Scritto da: news 28/02/2005 22.46


beh... ho qualche annetto, ma... fin li nn ricordo...[SM=x44452]
però.... ho dato un'occhiata e mi so informata per benino... é vero.. poi in pasato se un papa era scomodo... la sorte la si poteva anche agevolare ecco....[SM=x44452]



anche con dell'arsenico.....[SM=x44462]

ma che bella gente. [SM=x44457]

Eh, si.....vorrei un woyjtila eterno, ma di UOMINI così ne vengon fuori pochi...... e bisogna stare pure attenti alle pistole. [SM=x44465]
never169
00lunedì 28 febbraio 2005 23:11
io il libro da leggere su questi temi l'avevo consigliato [SM=x44458]
Etrusco
00lunedì 28 febbraio 2005 23:30
Re:

Scritto da: never169 28/02/2005 23.11
io il libro da leggere su questi temi l'avevo consigliato [SM=x44458]



[SM=x44473] [SM=x44510]
never169
00lunedì 28 febbraio 2005 23:48
Re: Re:

Scritto da: Etrusco 28/02/2005 23.30


[SM=x44473] [SM=x44510]



Fumo di Satana in Vaticano Kaos edizioni

Ma consiglio anche: I mercanti del Vaticano sempre Kaos edizioni
E anche: All'ombra del Papa Inferno sempre Kaos edizioni

[SM=x44461]
Prelude74
00martedì 1 marzo 2005 21:06
Con tutto il rispeto per il papa, però secondo me dovrebbe andare in "pensione"... poverino si vede che è stanco... [SM=x44468] dovrebbe ritirarsi, è anziano e questo lavoro lo sta uccidendo
Etrusco
00martedì 1 marzo 2005 22:09
Re:

Scritto da: Prelude74 01/03/2005 21.06
Con tutto il rispeto per il papa, però secondo me dovrebbe andare in "pensione"... poverino si vede che è stanco... [SM=x44468] dovrebbe ritirarsi, è anziano e questo lavoro lo sta uccidendo



Sta tenendo duro per noi:
non hai letto sopra quanti interessi internazionali ci sono
per piazzare al suo posto un uomo chiave al Vaticano?
Se dovesse essere eletto ora che c'è anche l'influenza di Berlusconi di mezzo...
sarebbe un'apocalisse peggio del pontificato di Bonifacio VIII [SM=x44466]
never169
00mercoledì 2 marzo 2005 21:48
Re: Re:

Scritto da: Etrusco 01/03/2005 22.09


Sta tenendo duro per noi:
non hai letto sopra quanti interessi internazionali ci sono
per piazzare al suo posto un uomo chiave al Vaticano?
Se dovesse essere eletto ora che c'è anche l'influenza di Berlusconi di mezzo...sarebbe un'apocalisse peggio del pontificato di Bonifacio VIII [SM=x44466]



Abemus Papam:

Silvium Arcorem I [SM=x44456]
Etrusco
00mercoledì 2 marzo 2005 22:03
Re: Re: Re:

Scritto da: never169 02/03/2005 21.48


Abemus Papam:

Silvium Arcorem I [SM=x44456]




ma nooooo!
GNurant! lui punta alla Presidenza della Repubblica, non al papato [SM=x44452]
comunque ci vedrei volentieri un bel Buttiglione o un bel Sandro Bondi che già nei modi di parlare è vicino alle maniere cardinalizie [SM=x44457]
never169
00giovedì 3 marzo 2005 00:52
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Etrusco 02/03/2005 22.03



ma nooooo!
GNurant! lui punta alla Presidenza della Repubblica, non al papato [SM=x44452]
comunque ci vedrei volentieri un bel Buttiglione o un bel Sandro Bondi che già nei modi di parlare è vicino alle maniere cardinalizie [SM=x44457]



e dire che Bondi era sindaco del PCI, mah [SM=x44464]
Etrusco
00giovedì 3 marzo 2005 02:04
Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: never169 03/03/2005 0.52


e dire che Bondi era sindaco del PCI, mah [SM=x44464]



Beh,
possiamo dire che ha fatto tutta la via crucis
ora arrivato al Golgota [SM=x44452]
news
00giovedì 3 marzo 2005 14:34
"La ferita si sta rimarginando"
Navarro: "Il Papa migliora ancora"

Il portavoce del Vaticano, Joaquin Navarro-Valls, ha rassicurato sulle condizioni di salute del Papa: "E' in continuo miglioramento. La ferita conseguente all'intervento di tracheotomia si sta rimarginando. Giovanni Paolo II partecipa attivamente agli esercizi di rieducazione della voce, si alza un po' ed incontra alcuni collaboratori", ha detto. Il prossimo bollettino medico è previsto per lunedì.


A leggere il nuovo comunicato di salute è stato Navarro Valls, giunto al Policlinico Gemelli nelle prime ore della mattinata. "Le condizioni di salute del Santo Padre Giovanni Paolo II - ha detto Navarro - sono in progressivo, continuo miglioramento. Come già detto - ha aggiunto - il Papa si alimenta regolarmente e trascorre alcune ore della giornata in poltrona. La ferita chirurgica è in via di guarigione". "Proseguono quotidianamente - ha detto ancora - le sedute di riabilitazione del respiro e della fonazione, con la fattiva collaborazione del Santo Padre. Il prossimo comunicato sarà emesso lunedì 7 marzo, alle ore 12.30".

Navarro ha anche aggiunto che il Santo padre ha manifestato la voglia di tornare presto in Vaticano e ha concluso: "Negli ultimi giorni il Papa sta ricevendo alcuni dei Suoi collaboratori, con il quali segue quotidianamente l'attività della Santa Sede e la vita della Chiesa".

Mercoledì, infatti il Papa ha ricevuto la visita del cardinale Joaquin Meissner, arcivescovo di Colonia. "Giovanni Paolo II ha una voce molto più forte di quanto mi aspettasi", aveva dichiarato l'alto prelato, dopo la visita, dicendosi poi molto fiducioso di poter vedere il Papa a Colonia nel prossimo mese di agosto per la giornata mondiale della gioventù. In serata il Pontefice ha ricevuto anche la visita del sindaco di Roma Walter Veltroni "confortato per il decorso della malattia" e del mons. Leonardo Sandri.

Il portavoce vaticano ha anche annunciato che il calendario delle celebrazioni di Pasqua non subirà modifiche, il Pontefice deciderà come partecipare ai riti: "Questo sarà deciso quando il Papa rientrerà in Vaticano".

Infine Joaquin Navarro Valls ha concluso: "Non c'è alcuna data precisa sull'uscita del Papa dal policlinico Gemelli. Questo lo dirò quando i medici lo diranno, ancora non c'è una data precisa e non vorrei avanzare una probabile data, perché potrebbe cambiare sia in positivo sia in negativo".

tgcom.it
Franco.Firenze
00sabato 5 marzo 2005 15:48
state dicendo delle cazzate ipergalattiche tra tutti

Putin,Bush, Berlusconi,
questa gente non è nessuno al cospetto del papa e credo ke le loro parole contino meno di zero x l'elezione del prossimo papa
Etrusco
00sabato 5 marzo 2005 16:06
Re:

Scritto da: Franco.Firenze 05/03/2005 15.48
state dicendo delle cazzate ipergalattiche tra tutti

Putin,Bush, Berlusconi,
questa gente non è nessuno al cospetto del papa e credo ke le loro parole contino meno di zero x l'elezione del prossimo papa



La Fonte giornalistica di quanto sopra detto è il mensile PANORAMA......
never169
00domenica 6 marzo 2005 17:22
Re:

Scritto da: Franco.Firenze 05/03/2005 15.48
state dicendo delle cazzate ipergalattiche tra tutti

Putin,Bush, Berlusconi,
questa gente non è nessuno al cospetto del papa e credo ke le loro parole contino meno di zero x l'elezione del prossimo papa



Ma tu Franco prima di dire che diciamo cazzate informati e leggi qualcosina, forse in P.S. non vi danno niente da leggere?
Nikki72
00lunedì 7 marzo 2005 16:02
Re: Re:





Panorama è diventato mensile? Da quando??? [SM=x44456]
E in ogni caso, mi sembra che per diventare Papa bisogna essere Cardinale prima... ora Buttiglio e Bondi non sono neanche preti!!! [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457]



[Modificato da Nikki72 07/03/2005 16.03]

Peppinox
00lunedì 7 marzo 2005 18:22
Re: Re: Re:

Scritto da: Nikki72 07/03/2005 16.02



Panorama è diventato mensile? Da quando??? [SM=x44456]
E in ogni caso, mi sembra che per diventare Papa bisogna essere Cardinale prima... ora Buttiglio e Bondi non sono neanche preti!!! [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457]



[Modificato da Nikki72 07/03/2005 16.03]




E' dal 1500 in effetti che per diventare papa occorre prima essere stato consacrato vescovo.
Nella storia della chiesa sono successe però un sacco di cose strane, ad esempio Ambrogio divenne vescovo di Milano dietro acclamazione popolare e non era nemmeno consacrato, cioè nemmeno prete.
Anche per l'elezione a pontefice comunque c'è una possibilità di questo tipo e succede nel caso in cui tutti i cardinali riuniti in conclave pronunzino contemporaneamente lo stesso nome; in questo caso, essendo considerato questo un evento dovuto allo spirito santo, la persona in tal modo nominata diventa papa senza votazione alcuna. (queste sono riminiscenze del corso di diritto canonico ripetuto per 3 volte...[SM=x44472] )
Etrusco
00lunedì 7 marzo 2005 19:56
Re: Re: Re:

Scritto da: Nikki72 07/03/2005 16.02



Panorama è diventato mensile? Da quando??? [SM=x44456]
E in ogni caso, mi sembra che per diventare Papa bisogna essere Cardinale prima... ora Buttiglio e Bondi non sono neanche preti!!! [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457]



[Modificato da Nikki72 07/03/2005 16.03]




Non mi dirai che Panorama esce con cadenza settimanale?
Quanta carta sprecata [SM=x44472]
E comunque vedi che Peppinox ci spiega che c'è una possibilità per miracolare anche un pretino come Buttiglione!? [SM=x44461]
Etrusco
00lunedì 7 marzo 2005 19:58
Mi sembra che anche con Celestino V avvenne qualcosa di simile...
Il Re di Napoli "agevolò" la discesa dello Spirito Santo sul Conclave riunito a Perugia...
Etrusco
00domenica 3 aprile 2005 19:21
Re:

Scritto da: Etrusco 28/02/2005 13.38
MANOVRE INTERNAZIONALI PER IL CONCLAVE

I paesi di lingua ispanica vogliono contare di più. E intanto, dall'Africa...


Se tutte le strade portano a Roma, i grandi intrighi geo-politici tornano a concentrarsi nel piccolo Stato della Città del Vaticano.
Oggi tutti i riflettori internazionali sono puntati su quella Basilica di San Pietro e sui Sacri palazzi circostanti che Giovanni Paolo II ha trasformato nei 26 anni di pontificato in un formidabile centro di potere dal quale si possono influenzare i destini del mondo.
Ambasciate, gruppi d'interesse, potenti lobby religioso-economiche sono mobilitati per ispirare le scelte dei 120 cardinali di 55 differenti paesi che parteciperanno al futuro conclave.
Con quale successo non si sa, perché, avverte l'ambasciatore Carlo Marullo Condojanni del Sovrano militare ordine di Malta, uno dei più attenti osservatori all'interno del Vaticano, «anche nei tempi della realpolitik, e quando sembra essere passato di moda l'intervento dello Spirito Santo, alla fine davvero le lobby contano poco o niente, al di là degli stessi auspici delle singole Chiese, italiana e latinoamericana in particolare».

Sta di fatto però che, man mano che peggiorano le condizioni del Papa, si riscalda il clima preelettorale per la successione, che non riguarda solo le correnti interne alla Chiesa, ma i complessi equilibri internazionali.

Cominciamo dagli Stati Uniti.
L'invasione dell'Iraq e la campagna ideologica che la precedette hanno creato un vulnus nei rapporti fra Usa e Santa Sede. Dopo un periodo di reciproche diffidenze, coinciso con le dichiarazioni pacifiste dell'osservatore della Santa Sede all'Onu, Renato Martino, e con le prese di posizione anti guerra preventiva del cardinale francese Jean-Louis Tauran, il Vaticano ha riequilibrato la propria politica estera.
Lo ha fatto nominando al Palazzo di Vetro il pragmatico e prudente Celestino Migliore, e segretario per i Rapporti con gli stati Giovanni Lajolo, una delle menti più raffinate della diplomazia vaticana. Tutt'e due sono stati attenti a ricucire lo strappo con gli Stati Uniti.

Il disgelo successivo ha portato il presidente George W. Bush a prestare un occhio meno impaziente a quel che accade in Vaticano.
Il nome che è stato ripetuto a Bush con più insistenza dai circoli cattolici americani come possibile candidato alla successione di Papa Wojtyla è quello del cardinale tedesco Walter Kasper, 72 anni, già docente di teologia all'Università cattolica di Washington, attualmente presidente del Consiglio pontificio per la promozione dell'unità dei cristiani e responsabile per le relazioni con gli ebrei.

Di tutt'altro avviso Vladimir Putin.
Sotto pressione da parte del patriarca ortodosso di Mosca, Alexei II, che ha chiesto aiuto e consigli all'Fsb, l'ex Kgb, interessato alla stabilità interna, il capo del Cremlino sta puntando su candidati meno ostili e più ecumenici, soprattutto ora che le aree di influenza si stanno restringendo. Non è un mistero che l'ambasciata russa a Roma veda assai di buon occhio il cardinale Martino, in quanto lanciere delle posizioni antiamericane, ma soprattutto Giovanni Battista Re, considerato un iperrealista con enorme influenza sull'intero corpo dei vescovi.

Non mancano ovviamente altre aspirazioni.
Le ambasciate arabe, per esempio, fanno fuoco di sbarramento contro il cardinale Carlo Maria Martini, giudicato troppo vicino all'Ebraismo.
Ma la vera novità è la crescente mobilitazione dei paesi di lingua ispanica, che formano un blocco compatto e che ora vorrebbero a tutti i costi un loro rappresentante al vertice della Chiesa. Il cardinale più gettonato è l'arcivescovo dell'Honduras Oscar Rodriguez Maradiaga, 62 anni.
Contro i paesi latinoamericani si schierano quelli del Terzo mondo africano e, in parte, asiatico. Per loro l'unico principe della Chiesa in grado di far crescere ancora il numero dei battezzati nel mondo è Francis Arinze della Nigeria, 72 anni, una lunga permanenza nella curia e un grande carisma. Sarebbe il primo papa nero.



Pino Buongiorno per Panorama



UP
giusto per riassumere il quadro della situazione...
Etrusco
00sabato 24 settembre 2005 02:30
VATICAN REPORT
IL DIARIO DI UN CARDINALE CHE SVELA I SEGRETI DELL’ELEZIONE DI RATZINGER.
“MARTINI SENZA CHANCE,
IL SOLO A CONCORRERE FU L’ARGENTINO BERGOGLIO”

“MAN MANO CHE SI SVOLGE LO SPOGLIO, RATZI ANNOTA I VOTI CON CURA, SUL SUO FOGLIO…”


Lucio Brunelli per “La Repubblica”

Domenica 17 aprile.
«Nel pomeriggio ho preso possesso della camera alla Casa Santa Marta. Posati i bagagli ho provato ad aprire le persiane, perché la stanza era buia. Non ci sono riuscito. Hanno spiegato che le persiane erano state sigillate. Clausura del conclave…».

Inizia così il diario di un autorevole porporato che nel suo quaderno ha appuntato non solo impressioni e notazioni di colore ma anche l´esito delle quattro votazioni che hanno portato all´elezione di Benedetto XVI.
Un documento di cui, ovviamente, non possiamo svelare l´autore. Ne emerge un quadro inedito, più mosso, della elezione del cardinale Joseph Ratzinger: al terzo scrutinio la minoranza riluttante a votare l´ex prefetto della fede aveva fatto blocco sul cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio, raggiungendo l´obiettivo dei 40 voti: troppo pochi per eleggere il primo papa latinoamericano della storia, ma sufficienti a impedire, in termini astratti, puramente aritmetici, il raggiungimento del tetto minimo dei 77 voti necessari per eleggere il papa (115-40= 75).

E l´obbligo del segreto?
È stato deciso dai papi innanzitutto per tutelare la libertà del conclave: una fuga di notizie prima o durante il conclave, con i "seggi" nella Sistina ancora aperti, potrebbe condizionare le successive votazioni. Altra cosa, meno grave, crediamo, è una violazione del segreto post factum.

Lunedì 18 aprile, ore 16,33.
«La lenta processione dei cardinali dall´Aula delle Benedizioni inizia a muoversi verso la Cappella Sistina...
I 115 cardinali – il più affollato conclave della storia moderna! - si dispongono nei sei grandi tavoli sistemati ai lati della cappella. Vengono distribuite le schede. Nel suo diario la nostra fonte trascriverà solo i voti andati alle personalità più in vista, tralasciando i numerosi voti dispersi. Il conclave si apre con un´unica candidatura "organizzata" e in grado di contare su un blocco di voti predefiniti, quella del cardinale Ratzinger. Le previsioni dei vaticanisti più informati oscillavano tra i 30 e i 50 voti già sicuri per l´ex prefetto della congregazione per la dottrina della fede. Ne ottiene infatti 47. Un´ottima base di partenza, ma a Ratzinger mancano ancora 30 voti per raggiungere i due terzi necessari per l´elezione.

Molto inferiori alle stime ipotizzate sono invece le preferenze raccolte dal cardinale Martini. Diversi organi d´informazione hanno immaginato un testa a testa nel primo scrutinio fra le due eminenti personalità e qualcuno (nei giorni successivi) si è spinto a sostenere che Martini abbia addirittura sopravanzato Ratzinger nella prima votazione. Lo scarto è stato invece molto ampio e netto. La vera sorpresa del primo scrutinio è il cardinale argentino Bergoglio. Anche lui gesuita, come Martini, sebbene fra i due confratelli non vi sia sempre stata una perfetta sintonia: negli anni Settanta, al tempo del generalato Arrupe e degli infuocati dibattiti sulla teologia della liberazione, Bergoglio si era dovuto dimettere da provinciale della Compagnia di Gesù perché non condivideva la linea "aperturista" dei vertici dell´ordine ignaziano.

L´arcivescovo di Buenos Aires si è però guadagnato specialmente negli ultimi anni una diffusa fama d´uomo di Dio.
Sicuro sul piano dottrinale, aperto su quello sociale, insofferente sul piano pastorale verso la rigidezza mostrata da alcuni collaboratori di Wojtyla sui temi d´etica sessuale ("Vogliono mettere tutto il mondo in un preservativo", commentava con gli amici alla vigilia del conclave). Caratteristiche che, in mancanza di un vero candidato di "sinistra", alternativo alla linea Ratzinger, faranno di Bergoglio l´uomo di riferimento per l´intero gruppo dei cardinali più riluttanti a votare il decano del sacro collegio. Da notare, in questa prima votazione, la manciata di voti ottenuti da Ruini (6) e Sodano (4).
Risultato numericamente modesto, ma "politicamente" non privo di rilevanza.

Lunedì sera. La cena è alle 20 e 30. «Si conversa a tavola, scambiandosi le impressioni sulla prima votazione andata a vuoto. Altri colloqui, con la massima discrezione, avvengono dopo cena nelle camere. Piccoli gruppi, due-tre persone, non ci sono maxi riunioni. Come in tutti gli alberghi, ai mille divieti già esistenti si aggiunge quello del fumo. Il cardinale portoghese José Policarpo da Crux, fama di fumatore incallito, non resiste ed esce all´aperto per accendersi un buon sigaro».


(I cardinali Camillo Ruini e Bernard Law)



In queste poche ore, con gran riservatezza, prendono forma le strategie dei diversi schieramenti per la mattina successiva. I sostenitori di Ratzinger si concentrano sul vasto blocco degli incerti: oltre una trentina le preferenze disperse.
Gli amici del cardinale Ruini fanno sapere che il loro piccolo pacchetto di voti (6) si riverserà sul cardinale decano.
Sul fronte opposto, prevale l´orientamento a fare blocco su Bergoglio.
Anche i cardinali che hanno votato Martini si convincono a puntare sull´arcivescovo di Buenos Aires.
Sarebbe il primo papa latinoamericano della storia, e sicuramente almeno una parte dei 20 cardinali provenienti dall´America latina lo sostiene.
Una parte. È noto a tutti i partecipanti al conclave, infatti, che almeno due cardinali dello stesso continente sono schieratissimi con Ratzinger: il colombiano Alfonso Lopez Trujillo, aspro avversario della teologia della liberazione, e il cileno Jorge Arturo Medina Estevez, già responsabile dell´edizione cilena della rivista Communio, creatura teologica di Ratzinger.

L´obiettivo realista dello schieramento di minoranza che intende sostenere Bergoglio è creare una situazione di stallo, che porti al ritiro della candidatura Ratzinger.
In termini concreti centrare tale obiettivo significa sfondare il muro delle 39 preferenze. Ovvero un terzo più uno dei voti. In modo da rendere matematicamente impossibile, al candidato più forte, di raggiungere i 77 voti. Poi si vedrà. I giochi si potrebbero riaprire.

Martedì 19 aprile.
La sveglia suona alle 6 e 30.Le votazioni iniziano alle 9 e 30. Anche questa volta, la nostra fonte tralascia i voti dispersi che però si riducono sensibilmente (sono 9). Come previsto Ratzinger sale ancora (65), ma resta a 12 punti dalla vetta. I voti guadagnati rispetto al primo scrutinio sono 18: in parte gli arrivano dai sostenitori di Ruini (6), in parte dagli indecisi (12).
Non convergono ancora sul suo nome, invece, i sostenitori di Sodano (4). Distaccato di 30 punti ma in netta crescita è Bergoglio, che aggiunge altri 25 voti alla sua dote iniziale. Sul suo nome confluiscono come previsto i sostenitori di Martini (9), che infatti non ottiene alcuna preferenza, e anche un discreto numero di cardinali che la sera precedente avevano disperso il loro voto (16). Il gesuita argentino è ad un passo dalla soglia numerica dei 39 voti che, teoricamente, può consentire ad una minoranza organizzata di bloccare l´elezione di qualsiasi candidato.

Alle 11 si procede alla seconda votazione del mattino prevista dal regolamento. E le speranze della minoranza sembrano sul punto di diventare realtà. Ratzinger cresce ancora, da 65 a 72. Gli mancano appena 5 voti per diventare il 264° successore dell´apostolo Pietro. Ma anche Bergoglio cresce, da 35 a 40. Supera di poco, ma la supera, la soglia che rende matematicamente impossibile l´elezione di Ratzinger. Se i sostenitori dell´arcivescovo di Buenos Aires decidessero compatti di resistere ad oltranza, alzando le barricate a quota 40, il cardinale tedesco potrebbe raggiungere al massimo 75 voti. E vedrebbe così sfumare l´elezione per appena due voti.

" Grande preoccupazione fra i porporati che auspicano l´elezione del cardinale Ratzinger...».
Trujillo è visto da molti avvicinare in particolare i cardinali latinoamericani; cerca di convincerli che non ci sono vere alternative a Ratzinger.

Sull´altro fronte inizia a farsi strada un cautissimo ottimismo sulla possibilità di bloccare, a pochi metri dal traguardo, la corsa del cardinale bavarese.
«Domani grandi novità», sussurra il cardinale Martini con un sorriso sibillino a un suo collega, durante la pausa del pranzo. Richiesto un chiarimento Martini confida di prevedere un cambiamento di candidati la mattina del giorno seguente, nel caso in cui anche le due prossime votazioni del pomeriggio si concludessero con un nulla di fatto. L´arcivescovo emerito di Milano compie persino qualche sondaggio informale alla ricerca di nuovi possibili candidati del giorno dopo. Alcuni testimoni lo vedono accostare il cardinale portoghese Jose Saraiva Martins: i due si conoscono dagli anni Settanta, quando erano entrambi rettori di università pontificie a Roma.

Ma la condizione perché i piani della minoranza riescano è che non si aprano crepe nel blocco che si è formato attorno alla candidatura Bergoglio. Invece una crepa, e nemmeno tanto piccola, si sta per aprire. Quando i 115 elettori, alle ore 16, tornano nella Sistina, l´esito del conclave è già deciso.

Martedì 19 ore 16 e 30.
Il risultato dell´ultima e decisiva votazione del conclave: Ratzinger 84 voti, Bergoglio 26. Nel grafico sullo scrutinio, la nostra fonte ha anche annotato, perché "curiose", le preferenze ottenute dai cardinali in pensione Bernard Law, già arcivescovo di Boston costretto alle dimissioni per lo scandalo del clero pedofilo, e Giacomo Biffi, battagliero arcivescovo emerito di Bologna.
Questi gli ultimi ricordi nel diario: "Anche il cardinale Ratzinger, man mano che si svolge lo spoglio delle schede, annota i voti con cura, sul suo foglio.
Poi quando alle 17 e 30 ha superato il quorum dei 77 voti, nella Sistina c´è un momento di silenzio, seguito da un lungo cordiale applauso".


Dagospia 23 Settembre 2005
Ronan7
00sabato 24 settembre 2005 14:12
Molto interessante[SM=x44458] [SM=x44458] [SM=x44462]
Bestionn
00sabato 24 settembre 2005 17:32
Chi comanda adesso in Vaticano?


Scritto da: Etrusco 24/09/2005 2.30
VATICAN REPORT
IL DIARIO DI UN CARDINALE CHE SVELA I SEGRETI DELL’ELEZIONE DI RATZINGER.
“MARTINI SENZA CHANCE,
IL SOLO A CONCORRERE FU L’ARGENTINO BERGOGLIO”

“MAN MANO CHE SI SVOLGE LO SPOGLIO, RATZI ANNOTA I VOTI CON CURA, SUL SUO FOGLIO…”


Lucio Brunelli per “La Repubblica”

[...]







L’attenta e coscienziosa obiettività della persona ragionevole, rende inevitabilmente scettica la lettura di certo giornalismo laicista e i commenti dei suoi sostenitori, poiché risulta essere spesso un attivissimo frenetico per alimentare la cultura del sospetto anziché la propensione a promuovere la sana cultura della riflessione onesta o, in ogni caso, buona per il confronto sulle diverse tematiche che riguardano il contesto religioso e ideologico pluralista e che, sono pur sempre soggetti opinabili e discutibili.

Appurato l’evidente dubbio sulla veridicità e quindi sull’autorevolezza della fonte verso la quale, appunto dopo la dovuta visione, è legittimo disporsi razionalmente con la massima ritrosia proprio perché quest’articolo specifica di postularsi su: “un documento di cui, ovviamente, non possiamo svelare l’autore , va pure confermato che il dott. Lucio Brunelli, cronista anche di La Repubblica e vaticanista di Rai2, col mezzo di questo suo lungo intervento si spreca in una disputa inefficace o quanto meno superficiale anche per chi, volendo, la raccoglie con riserva acritica per avviare poi l’autentica riflessone e discussione. Tutto il suo argomentare, infatti, risulta essere inutile o solamente adatto alla polemica sterile poiché improntato su congetture, ipotesi e pretestuose forzature non degne d’alcuni seri e possibili sviluppi costruttivi se non alle esilaranti gossip mondane.

È così, ed è proprio attraverso questo stesso meschino “laicismo” giornalistico ed ecceduto nelle diverse occasioni che, non si manca mai di condannare l’invadenza e quella presunta “intromissione” della Chiesa Cattolica nelle “cose” dello Stato laico italiano ma che, a sua volta, ritiene doveroso per sé il diritto-dovere in base alla libertà di parola, di potersi introdurre liberamente negli affari della Stessa e, in questo caso, di decantare e intromettersi in maniera indebita sull’andamento e gli esiti dell’ultimo Conclave. Il quale, è soltanto il “segreto” della Chiesa Cattolica e che riguarda l’autorità esclusiva dell’azione dello Spirito Santo indirizzata unicamente alla specifica competenza della Tradizione, del Collegio cardinalizio e del Magistero apostolico vescovile e petrino.

Facciano dunque bene il loro mestiere di giornalismo “laico”! Lo facciano sulla verità dei fatti e sulla propria coscienza non sul giudizio precostituito o la gratifica del plauso. Obiettino adeguatamente questi servitori del facile consenso e redattori saccenti vaticanisti con i loro asserviti chiosatori laicisti, oppure, si diano al solito spettacolo all’italiana: vuoi con i politologi e gli eminenti leader politici di parte o vuoi con i normali e gli abituali cittadini bovari, tutti così tanto camaleontici!
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