Ciclista trovato positivo all'ultimo giro d'Italia...

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bernacca1
00mercoledì 22 luglio 2009 16:11
Dal sito della Gazzetta:

MILANO, 22 luglio 2009 - Danilo Di Luca, secondo al Giro d'Italia del Centenario, è risultato positivo al Cera (Epo di terza generazione) in due controlli della corsa rosa: il 20 maggio dopo la tappa di Arenzano e il 28 maggio dopo quella di Benevento. I controlli sono stati effettuati dall'Uci ,nel laboratorio parigino di Chatenai-Malabry, che ha già sospeso l'atleta. L'atleta abruzzese, vincitore del Giro 2007, ha commentato laconicamente la notizia: "Se anche le controanalisi dovessero confermare la positività, smetterò di correre". Al Giro Di Luca si era imposto in due frazioni: la quarta con arrivo a San Martino di Castrozza e la decima con arrivo a Pinerolo.

I test mirati hanno prodotto esiti che sono stati confrontati con le informazioni contenute nel passaporto biologico dell'abruzzese. La sospensione provvisoria di Di Luca rimarrá in vigore fino a quando la Federazione italiana (Fci) deciderá se l'atleta abbia violato l'articolo 21 del regolamento antidoping dell'Uci. Di Luca, evidenzia l'Unione ciclistica internazionale, "ha il diritto di chiedere e attendere i risultati delle controanalisi relative a entrambi i campioni". Se Di Luca dovesse essere squalificato sul podio finale salirebbe lo spagnolo Carlos Sastre mentre la vittorie di tappa andrebbe rispettivamente a Garzelli e Pellizotti.

Colonnello Kilgore
00mercoledì 22 luglio 2009 19:45
Stranamente Armstrong non l'hanno mai beccato. [SM=x44463]
il tobas
00mercoledì 22 luglio 2009 19:46
Re:
Colonnello Kilgore, 22/07/2009 19.45:

Stranamente Armstrong non l'hanno mai beccato. [SM=x44463]




Per forza.
Lui sul suo tumore ci ha costruito una carriera
radcla
00mercoledì 22 luglio 2009 19:47
Scusami bernacca, capisco il voler dare una notizia che oggi ha sconvolto tutto il mondo del ciclismo, però avrei apprezzato di più che a darla (qui nel forum), fosse stato qualcuno che segue e commenta le gesta del ciclismo.
Quando a maggio si è corso il Giro d'italia ho aperto una discussione apposita e praticamente nessuno vi ha preso parte, ora ve ne è un'altra aperta sul Tour de France che si sta correndo in questi giorni, e la partecipazione è ristretta a solo 2-3 persone.

Poi esce la notizia scandalo del doping, e allora tutti pronti ad evidenziarla.
Però delle gesta che stanno compiendo Contador, Armstrong, i nostri Nibali e Pellizotti, i fratelli Schleck, Sastre e compagnia, non ne parla nessuno.
Eppure questo è il vero ciclismo. Oggi al Tour hanno scalato ben 5 montagne, impresa mica piccola.
Abbiamo un italiano che sta stracciando tutti nella classifica degli scalatori (maglia a pois) che è Pellizotti, un altro giovane siciliano che è settimo a meno di 3 minuti dalla maglia gialla (e che arriva sempre con i migliori).
Sono queste le cose che devono far notizia, lo sport deve battere gli scandali.

Quanto al caso Di Luca, io che ne sono stato fino ad oggi pomeriggio un suo affezionato tifoso (e sono pronto a riesserlo nella remota eventualità che le controanalisi fossero a suo favore), dico solo che in questi casi dovrebbero cambiare le leggi. Se gli daranno i previsti 2 anni di squalifica lui, considerata l'età, smetterà di correre. Però resta che a fine carriera (perchè se ha preso il CERA era più che certo che lo avessero scovato, non si può non trovare in quanto lascia traccie, quindi lui per primo sapeva di essere a fine carriera assumendolo) si è guadagnato una montagna di soldi (oltre 1,5 mln l'anno). E a questo punto qualcuno può anche pensare di chiudere la carriera 2 o 3 anni prima ma doparsi e guadagnare tanto.
Occorre agire sul portafogli dei dopati, fargli restituire stipendi e premi vari. Allora la situazione cambierà.

Resta il fatto che se ci sarà qualcuno che approfitterà di questa nuova occasione per dare addoso al ciclismo, si sbaglia di grosso.
Oggi il ciclismo, in particolare quello professionistico) è uno sport che lo possono praticare solo corridori puliti, perché i controlli sono continui e precisissimi. Il primo che fa il furbo viene prontamente beccato, non esiste alcuna possibilità di farla franca.
Colonnello Kilgore
00mercoledì 22 luglio 2009 19:54
Re:
radcla, 22/07/2009 19.47:


Resta il fatto che se ci sarà qualcuno che approfitterà di questa nuova occasione per dare addoso al ciclismo, si sbaglia di grosso.
Oggi il ciclismo, in particolare quello professionistico) è uno sport che lo possono praticare solo corridori puliti, perché i controlli sono continui e precisissimi. Il primo che fa il furbo viene prontamente beccato, non esiste alcuna possibilità di farla franca.




Se i controlli sono puntuali e precisissimi, allora com'è che continuano a beccare gente? [SM=x44467] . Perché i corridori e i medici continuano a rischiare? Non sarebbe un gioco che non vale la candela? Eppure...

Spiacente, ma da quando hanno rovinato Pantani io a sto "sport" non ci credo più.
radcla
00mercoledì 22 luglio 2009 20:09
Re: Re:
Colonnello Kilgore, 22/07/2009 19.54:




Se i controlli sono puntuali e precisissimi, allora com'è che continuano a beccare gente? [SM=x44467] . Perché i corridori e i medici continuano a rischiare? Non sarebbe un gioco che non vale la candela? Eppure...

Spiacente, ma da quando hanno rovinato Pantani io a sto "sport" non ci credo più.



Invece il gioco vale la candela.
Prendiamo ad esempio Di Luca (nel caso vi fosse conferma dalle controanalisi) o anche Piepoli e Rebellin. Tutti corridori in età avanzata e vicini al termine della carriera. I risultati che hanno ottenuto dopandosi (Di Luca 2° posto al giro e maglia ciclamino, Rebellin medaglia argento alle olimpiadi di Pechino, Piepoli grande scalatore e primo gregario di Riccò, quindi lauto stipendio, e il lauto stipendio accomuna comnque tutti e tre e anche altri nomi che non ho fatto), fanno sì che il gioco valga la candela.
Se per un paio di anni mi pagano 1,5 mln di auro l'anno (più premi vari, che messi assieme potrebbero fare anche un altro milione), anziché 500 mila senza nessun premio vario, io se sono a fine carriera mi dopo. Che mi frega di chiudere due anni prima!

Il gioco non varrà più la candela se devo restituire tutti i soldi, a prescindere dagli anni di squalifica, che a quel punto si potrebbero anche azzerare o quasi.

Quanto ai medici, non saprei dirti ... per loro vale il discorso dei pusher: anziché andare a lavorare a 2 o 3 mila euro al mese, guadagno di più spacciando. Fin quando non mi beccano o qualcuno fa il mio nome, perché tanto prima o poi quel momento arriva.
Etrusco
00mercoledì 22 luglio 2009 21:02
Re:
radcla, 22/07/2009 19.47:

...
Resta il fatto che se ci sarà qualcuno che approfitterà di questa nuova occasione per dare addoso al ciclismo, si sbaglia di grosso.
Oggi il ciclismo, in particolare quello professionistico) è uno sport che lo possono praticare solo corridori puliti, perché i controlli sono continui e precisissimi. Il primo che fa il furbo viene prontamente beccato, non esiste alcuna possibilità di farla franca.




Eppure nel calcio è successo di molto peggio e sta ancora là vivo e vegeto nonostante tutto il suo marciume che ci gira dentro e intorno.

Certo, colpire anche pecuniariamente sarebbe più efficace come deterrente, ma pensi che sia mai possibile un simile livello di severità?
Che poi volendo i controlli si riescono anche ad aggirare:
si fanno già da anni dei cocktails di farmaci in modo che ogni singolo componente non superi la dose max consentita, ma nell'insieme danno effetti anche più efficaci del vecchio doping [SM=x44465]
radcla
00mercoledì 22 luglio 2009 22:24
Re: Re:
Etrusco, 22/07/2009 21.02:




Eppure nel calcio è successo di molto peggio e sta ancora là vivo e vegeto nonostante tutto il suo marciume che ci gira dentro e intorno.

Certo, colpire anche pecuniariamente sarebbe più efficace come deterrente, ma pensi che sia mai possibile un simile livello di severità?
Che poi volendo i controlli si riescono anche ad aggirare:
si fanno già da anni dei cocktails di farmaci in modo che ogni singolo componente non superi la dose max consentita, ma nell'insieme danno effetti anche più efficaci del vecchio doping [SM=x44465]




no, qui siamo a livelli molto più elevati. I cocktail di cui parli è roba preistorica e li scovano da anni.
Attualmente, tutti i più clamorosi casi di positività sono dovuti al CERA , farmaco particolare di ultima generazione, che però lascia tracce del suo passaggio. Se ne ha voglia, e se nota questa discussione, il moro30 potrà spiegarne meglio le caratteristiche.

QUanto al colpire pecunariamente, basta fare una legge ad hoc per la giustizia civile e penale (e Berlusca di leggi ad hoc se ne intende [SM=x44452] ), mentre quella sportiva potrà limitarsi ad infliggere squalifiche.
radcla
00giovedì 23 luglio 2009 00:02
Re: Re:
Etrusco, 22/07/2009 21.02:




Eppure nel calcio è successo di molto peggio e sta ancora là vivo e vegeto nonostante tutto il suo marciume che ci gira dentro e intorno.

[SM=x44465]




L'accostamento al calcio, come a qualsiasi altro sport (forse con la sola esclusione dell'atletica leggera, nelle sue varie specialità), non regge.
I controlli che ci sono nel ciclismo non si trovano in nessun altro sport: corridori sottoposti a controlli in qualsiasi momento nelle 24h dei 365 giorni l'anno. Inoltre al giro d'italia i controlli venivano regolarmente effettuati, ogni tappa, al vincitore della stessa, alla maglia rosa, e ad un altro gruppo di corridori sorteggiato a caso. Oltre a controlli improvvisi, in genere la mattina presto, ad altri corridori nelle loro stanze di albergo.
Quello che mi lascia perplesso è la positività di Di Luca alla tappa di Arenzano, dove era partito e arrivato in maglia rosa (e non poteva essere diversamente in quanto la tappa non presentava insidie, era una passeggiata). Quindi sapeva che sarebbe stato controllato.
Ma il CERA non si prende quotidianamente, è possibile che lo aveva preso una settimana prima. Comunque, in ogni caso è un farmaco studiato apposta per lasciare tracce, quindi chiunque lo prende sa che prima o poi sarà beccato!

Per Bernacca, scusami ancora, non ce l'ho con te, ma come titolo potevi anche avitare di scrivere "Ciclista ...." e mettere nome e cognome, considerato che doping o meno (e nel caso positivo si tratta del solo giro d'italia, non di tutta la sua carriera), si sta parlando forse del migliore o quasi corridore che abbiamo avuto in italia negli ultimi anni. Insomma, non è un ciclista qualsiasi.

Certo, io da suo tifoso ci sono rimasto di merda. Mi sento tradito.
Spero tanto venga fuori un'altra verità, ma so bene che non sarà così.
Nel frattempo mi lascio cullare dalle belle emozioni che sta dando il Tour in questi giorni.
Un Tour non impossibile come montagne, le altimetrie sono notevolmente più basse che in passato (come è stato anche per l'ultimo Giro d'italia), forse ciò è studiato proprio per renderlo possibile senza aiuti illegali.
Se vogliamo un ciclismo pulito dobbiamo anche non pretendere cose assurde dai ciclisti.
bernacca1
00giovedì 23 luglio 2009 09:30
Caro Radcla, anch'io amo il ciclismo, l'ho praticato e lo pratico (poco) anche adesso. Seguo con molto interesse tutte le corse, non solo quelle a tappe, il problema è che, purtroppo, non me la sento più di esaltare tizio o caio per le loro imprese, perchè ti aspetti sempre che siano ottenute in maniera artificiale.
Ieri è toccato a Di Luca, qualche mese fà a Rebellin, l'anno scorso a Riccò e a Piepoli, tutti corridori che avevamo esaltato.
Sono contento tutte le volte che trovano corridori positivi all'antidoping, perchè solo facendo controlli a tappeto e radiando tutti coloro (tecnici, medici e atleti) che cercano pratiche illecite, ridaremmo pulizia al movimento. Oggi il ciclismo è uno degli sport più puliti, proprio perchè si fanno controlli a tappeto. Certo mi piacerebbe che anche in altri sport ci fosse la stessa rigidità del ciclismo: sai quante ne vedremmo?
radcla
00giovedì 23 luglio 2009 18:40
Re:
bernacca1, 23/07/2009 9.30:

Caro Radcla, anch'io amo il ciclismo, l'ho praticato e lo pratico (poco) anche adesso. Seguo con molto interesse tutte le corse, non solo quelle a tappe, il problema è che, purtroppo, non me la sento più di esaltare tizio o caio per le loro imprese, perchè ti aspetti sempre che siano ottenute in maniera artificiale.
Ieri è toccato a Di Luca, qualche mese fà a Rebellin, l'anno scorso a Riccò e a Piepoli, tutti corridori che avevamo esaltato.
Sono contento tutte le volte che trovano corridori positivi all'antidoping, perchè solo facendo controlli a tappeto e radiando tutti coloro (tecnici, medici e atleti) che cercano pratiche illecite, ridaremmo pulizia al movimento. Oggi il ciclismo è uno degli sport più puliti, proprio perchè si fanno controlli a tappeto. Certo mi piacerebbe che anche in altri sport ci fosse la stessa rigidità del ciclismo: sai quante ne vedremmo?



Innazitutto scusami, il tuo post mi era sembrato più scandalistico che da innamorato del ciclismo, e per questo mi ero risentito ieri sera.

Leggo con piacere che invece ami questo sport come lo amo io.
Nulla da aggiungere al tuo intervento, se non che io continuo comnque ad esaltarmi per le imprese che i vari corridori compiono.
Se non erro al giro d'italia hanno partecipato circa 180 - 200 corridori e solo uno è risultato positivo (concediamogli il beneficio del dubbio fino alle controanalisi, ma ci credo poco), anche ammettendo che ne possano uscire fuori ancora altri 2 o 3, sono una percentuale più che minima rispetto al totale dei partecipanti (circa l'uno per cento). E' quindi giusto credere in ciò che compiono i campioni, poi a volte può arrivare la delusione.
Sono comunque convinto che le delusioni saranno sempre di meno, proprio per via dei ferrei controlli che ha il ciclismo a differenza di altri sport.
Colonnello Kilgore
00venerdì 24 luglio 2009 18:23
Re: Re: Re:
radcla, 23/07/2009 0.02:





Un Tour non impossibile come montagne, le altimetrie sono notevolmente più basse che in passato (come è stato anche per l'ultimo Giro d'italia), forse ciò è studiato proprio per renderlo possibile senza aiuti illegali.
Se vogliamo un ciclismo pulito dobbiamo anche non pretendere cose assurde dai ciclisti.




Bah. Ricordo a tutti che nelle epoche passate si facevano tappe di anche oltre 300 km, altro che le tappine del giorno d'oggi. Senza doping.

Che poi, si doperebbero anche se in un giro a tappe ci fossero 22 frazioni tutte per velocisti, quindi il problema non è quello.

Il problema è dare una bella sforbiciata all'eccesso di preparazione atletica e di specializzazione, che in verità rende molto snervante la stragrande maggioranza degli sport.

ESEMPIO: Armstrong o Indurain che per vincere i Tour sacrificavano praticamente tutta la stagione per fare quelle tre settimane.
Oppure i cronomen puri che (specie qualche anno fa, mi vengono in mente Boardman e Obree) fuori dalle cronometro non contano o non fanno quasi niente.
Non è follia questa?

PS alla fine alla gente non importa che uno vada via a 60 o a 50 o anche a 45, che son comunque andature impossibili per un comune mortale, anche se abbastanza in forma (chiedere a mio fratello per delucidazioni ,ma anche io quand'ero ragazzino non ho mai raggiunto certi livelli, anche se correvo parecchio per strada).

Coppi, Bartali e i grandi miti del ciclismo non han fatto la storia perché erano delle macchine da pedalata; l'han fatta perchè si son comportati da uomini in sella a una bicicletta.

Gli odierni ciclisti sono ancora uomini su una bicicletta o sono macchine da pedalata? [SM=x44464]
radcla
00venerdì 24 luglio 2009 23:02
Re: Re: Re: Re:
Colonnello Kilgore, 24/07/2009 18.23:




Bah. Ricordo a tutti che nelle epoche passate si facevano tappe di anche oltre 300 km, altro che le tappine del giorno d'oggi. Senza doping.

Che poi, si doperebbero anche se in un giro a tappe ci fossero 22 frazioni tutte per velocisti, quindi il problema non è quello.

Il problema è dare una bella sforbiciata all'eccesso di preparazione atletica e di specializzazione, che in verità rende molto snervante la stragrande maggioranza degli sport.

ESEMPIO: Armstrong o Indurain che per vincere i Tour sacrificavano praticamente tutta la stagione per fare quelle tre settimane.
Oppure i cronomen puri che (specie qualche anno fa, mi vengono in mente Boardman e Obree) fuori dalle cronometro non contano o non fanno quasi niente.
Non è follia questa?

PS alla fine alla gente non importa che uno vada via a 60 o a 50 o anche a 45, che son comunque andature impossibili per un comune mortale, anche se abbastanza in forma (chiedere a mio fratello per delucidazioni ,ma anche io quand'ero ragazzino non ho mai raggiunto certi livelli, anche se correvo parecchio per strada).

Coppi, Bartali e i grandi miti del ciclismo non han fatto la storia perché erano delle macchine da pedalata; l'han fatta perchè si son comportati da uomini in sella a una bicicletta.

Gli odierni ciclisti sono ancora uomini su una bicicletta o sono macchine da pedalata? [SM=x44464]




Colon, hai detto anche cose giuste, quanto meno a mio parere, ma non ho capito dove vuoi andare a parare!
Il raffronto tra il ciclismo del passato (Coppi - Bartali, ma anche Mercks o Gimondi) è improponibile con il ciclismo attuale. Forse prima qualche aiutino riuscivano a prenderlo senza essere beccati, oggi è praticamente impossibile.

Proprio oggi ho sentito parlare di molti dubbi su Contador, che sta per vincere il Tour andando forte sia in salita che a cronometro (quando non ha un fisico da cronoman). Ebbene, sembra che le sue perfomances siano state analizzate da un'equipe di esperti e che risultino umanamente possibili. Ma possibili solo ad un fenomeno.
Quale pare che Contador sia, fino a prova contraria.

Per il resto ognuno ha le proprie caratteristiche, non potrai mai chiedere ad un Fabian Cancellara di andare forte in salita (per quanto si difenda bene), perché è nato cronomen e su quello basa la sua preparazione. Cavendish è sprinter, il migliore al mondo da dopo Cipollini, non sarà mai uno scalatore. Andy Schlek è scalatore, ieri si è difeso bene alla crono, ma non sarà mai la sua specialità.

COme non puoi chiedere ad un Del Piero di fare il tornante di fascia, o lo stopper centrale, o a Buffon di fare la prima punta! [SM=x44451]

Infine, sul ciclismo del passato ho diversi dubbi, fermo restando le grandi gesta dei campionissimi che conosciamo tutti, ma i controlli non erano all'altezza [SM=x44461]
il moro30
00domenica 26 luglio 2009 11:57
Re: Re: Re:
radcla, 22/07/2009 22.24:




no, qui siamo a livelli molto più elevati. I cocktail di cui parli è roba preistorica e li scovano da anni.
Attualmente, tutti i più clamorosi casi di positività sono dovuti al CERA , farmaco particolare di ultima generazione, che però lascia tracce del suo passaggio. Se ne ha voglia, e se nota questa discussione, il moro30 potrà spiegarne meglio le caratteristiche.

QUanto al colpire pecunariamente, basta fare una legge ad hoc per la giustizia civile e penale (e Berlusca di leggi ad hoc se ne intende [SM=x44452] ), mentre quella sportiva potrà limitarsi ad infliggere squalifiche.




IL CERA non è altro che un eritropoetina a lunga emivita,cioè a dire che se prima gli atleti necessitavano di 3 somministrazioni settimanali,ora possono anche ovviare con una ogni 20/30 giorni......ma cmq il cera resta nel sangue in quanto si lega di continuo ai suoi recettori e invece di esser metabolizzata ed eliminata ritorna in circolo per proprietà steriche legate alla molecola......spero di esser stato chiaro;insomma:non è niente più e niente meno del famoso epo di cui si parlava ai tempi di pantani............
chiudo con un mio pensiero sul ciclismo,breve ma penso chiaro:il ciclismo è uno sport malato in cui sarà difficile capire chi ha barato più e chi meno..............ma il comun denominatore è che tutti hanno barato
radcla
00martedì 28 luglio 2009 01:31
Re: Re: Re: Re:
il moro30, 26/07/2009 11.57:




IL CERA non è altro che un eritropoetina a lunga emivita,cioè a dire che se prima gli atleti necessitavano di 3 somministrazioni settimanali,ora possono anche ovviare con una ogni 20/30 giorni......ma cmq il cera resta nel sangue in quanto si lega di continuo ai suoi recettori e invece di esser metabolizzata ed eliminata ritorna in circolo per proprietà steriche legate alla molecola......spero di esser stato chiaro;insomma:non è niente più e niente meno del famoso epo di cui si parlava ai tempi di pantani............
chiudo con un mio pensiero sul ciclismo,breve ma penso chiaro:il ciclismo è uno sport malato in cui sarà difficile capire chi ha barato più e chi meno..............ma il comun denominatore è che tutti hanno barato



Ti ringrazio Enio per questo intervento chiarificatore sul CERA (fatto da te che in materia hai scienza a sufficienza [SM=x44462] ), intervento che ti avevo sollecitato personalmente.
Ma come dici tu stesso, se prima ne occorrevano tre somministazioni alla settimana, con il conseguente rischio di portarsi dietro le fiale e quant'altro necessario, ora puoi farlo una volta che dura 20/30 giorni. E guarda caso, le principali corse a tappe del ciclismo, durano tre settimane. Basterebbe, quindi, una somministrazione poco prima del via, che si resta coperti per tutto l'evento. Però, come hai anche specificato, il CERA è rintracciabile, anche ad un mese di distanza.

Proprio per questo non condivido la tua osservazione sul ciclismo.
Al giro d'italia, come anche al tour de france, hanno preso parte circa 200 corridori. Tutti controllati frequentemente, sia dalla federazione internazionale che dagli organizzatori dei singoli eventi (oltre che dalle stesse squadre di appartenenza). Per frequentemente intendo che un corridore non riesce a trascorrere una settimana, durante i 365 giorni, nella quale non sia controllato (i professionisti devono sempre lasciare un recapito, anche quando sono in vacanza).

COme ho scritto in altro post sopra, se al giro si è trovata una sola positività (ma ipotizziamone anche 2 o 3 che potrebbero venir fuori nei prossimi giorni, ed idem al tour, che si è concluso solo ieri), si tratterebbe dell'1% di positivi, a fronte del 99% negativi.

QUesto dice che solo una minoranza ha barato, non tutti!
E se la rigidità dei controlli antidoping che vi sono nel ciclismo fosse estesa anche ad altri sport, credo ne vedremo di belle ...
bernacca1
00martedì 28 luglio 2009 08:56
Il problema, caro Radcla, è che "fatta la legge, trovato l'inganno". Oggi esistono sostanze coprenti che vengono assunte per nascondere le tracce del Cera. Tuttavia, è sufficiente un errore nel dosaggio o un metabolismo non perfetto di queste sostanze per lasciare delle piccole tracce di Cera nelle urine. A DI Luca è successo questo: lievi tracce della sostanza, evidentemente ha sbagliato il dosaggio, mentre altri, magari, sono stati solo più fortunati.
bernacca1
00giovedì 6 agosto 2009 08:40
MILANO, 5 agosto 2009 - Arriveranno entro venerdì sera i risultati delle controanalisi di Danilo Di Luca, due volte positivo al Cera (l’Epo di nuova generazione) il 20 e il 28 maggio al Giro d’Italia.

GLI ESAMI — Oggi si sono conclusi gli esami nel laboratorio parigino di Chatenay Malabry, che aveva trovato le tracce di Cera nel sangue del corridore abruzzese, giunto 2° alla corsa rosa. Parigi ha inviato i risultati, per la validazione che è prevista dal codice mondiale antidoping, ai laboratori di Montreal e Vienna, entrambi accreditati per i test sull’Epo. Ha risposto subito quello austriaco, e quindi toccherà a lui l’ultima parola. Ecco spiegato il perché del ritardo.

IL RETROSCENA — Emerge intanto qualche particolare in più sui controlli antidoping di Di Luca al Giro. Il corridore della Lpr è stato sottoposto, complessivamente, a 12 test sulle urine e 6 sul sangue durante la corsa. Come si sa, la positività è emersa dopo una segnalazione del laboratorio dell’Acqua Acetosa di Roma, che vide qualcosa di anormalo nelle urine di Di Luca e allertò l’Uci (la federazione internazionale) e quindi il laboratorio di Losanna, autorizzato a cercare la Cera nel sangue. Spunta ora un terzo controllo al quale Di Luca sarebbe stato in prima battuta positivo: quello di domenica 31 maggio, effettuato dall’Uci la mattina della cronometro di Roma. E’ stato sempre il laboratorio di Parigi, che ha rifatto tutti gli esami sul sangue di Di Luca, a evidenziarlo, ma non l’ha però confermato dopo aver chiesto (per quella che in linguaggio tecnico si chiama "seconda opinione") una valutazione dei risultati al laboratorio spagnolo di Barcellona. E quindi a Danilo sono state contestate soltanto le due positività già note.

"INNOCENTE" — L’abruzzese, che anche stamattina è uscito in bici, continua a proclamarsi innocente: "Io il Cera non l’ho mai preso. Quanto sta venendo fuori, dimostra che il metodo di Parigi non è affidabile. Anche se le controanalisi saranno positive, andrò avanti nella mia battaglia per contestare il metodo usato".

Notizia dal sito gazzetta.it

Certo, la cosa lascia ancora più dubbi sul corridore, sia che fosse confermata la posistività , sia che non lo fosse. D'altra parte non sarebbe la prima volta che Di Luca verrebbe scagionato da un cavillo.
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