Come creare un volantino elettorale perfetto

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Robert - W la... foiga!
00domenica 2 agosto 2015 16:58
SI RINGRAZIA L'UTENTE "HOTDOG", AMMINISTRATORE DI SCENARIPOLITICI.COM

Le 5 regole d’oro di un volantino perfetto

PREMESSA

Mi ricordo ancora tutti i sabati d’inverno passati al freddo a volantinare in piazza, con le mani ghiacciate e le punta delle dita ormai senza sensibilità. Mi ricordo ancora tutti le sere d’inverno passate al freddo e al gelo a volantinare casa per casa, con le mani ghiacciate e le punta delle dita ormai senza sensibilità, con le persone che ci guardavano dalle finestre come extraterrestri. Anche la vigilia di Natale e durante i giorni festivi. Mi ricordo anche di tutte le estati passate a volantinare sotto il sole cocente e l’afa tipica della mia zona. Anche a Ferragosto e durante i giorni festivi.

Non mi sono mai pentito di tutto ciò, per me sono state esperienze
bellissime. A volte gratificanti, altre meno. E tutto per dei volantini... politici. In quel periodo internet era poco diffuso e le poche connessioni erano lentissime. Ricordo ancora le imprecazioni contro il mio modem 56k e quel rumore fastidioso quanto si connetteva.

In pratica non si poteva certo fare affidamento sul web come oggi per fare propaganda politica. Non esisteva Facebook, Google stava crescendo e se avevi una linea ISDN eri un figo. Quindi... macchina piena di secchi con la colla, manifesti da attaccare e scatoloni di volantini stampati col ciclostile da distribuire. Sembra di essere nel Medioevo, vero? Ma si tratta di soli 12 anni fa. Se devo essere sincero non ho mai amato i manifesti, forse anche perchè si attaccavano solo nel periodo elettorale e quindi era difficile “affezionarsi”.

Ma per i volantini ho sempre avuto un debole.Ho sempre pensato che fossero il miglior strumento di propaganda cartacea ed uno dei migliori a livello assoluto. Per chi aveva pochi mezzi ed una disponibilità economica ridotta come me erano di sicuro fondamentali, durante tutto l’anno. E’ così che ho iniziato a studiare come scrivere volantino sempre più efficaci.

Con lo studio e con la pratica sono migliorato giorno dopo giorno, fino a ricevere richieste di altre persone per scrivere i loro.
All’inizio lo facevo solo perchè mi piaceva, ma poi mi sono accorto che c’era una richiesta crescente di copywriter politici (anche se nessuno conosceva questo termine, io nemmeno).

Ed ho continuato a farlo per anni, sia da esponente politico che da consulente di marketing politico. Così quando ho fondato Fabbrica Politica ho riorganizzato tutti gli appunti ed i lavori fatti ed ho condensato il tutto in una guida per scrivere il volantino perfetto. Da quella guida ho estratto le regole d’oro che tra poco leggerai.

Regola n.1 - Devi sapere a chi scrivi e cosa vuoi comunicare

Il tuo volantino deve riferirsi ad un problema specifico e deve proporre una soluzione altrettanto specifica. Soddisfare questi requisiti è più facile se scegliamo un segmento della popolazione (fascia di popolazione). Uno degli errori più gravi che vediamo fare a candidati e partiti e quello di voler parlare a tutti. SBAGLIATO.

I risultati che può dare il tuo volantino aumentano esponenzialmente quanto ti rivolgi ad un target specifico di elettori. Se cambia il target non cambia comunque il modo in cui è strutturato il tuo volantino perfetto, ma il modo in cui ti rivolgi a quel segmento di popolazione. Quindi la prima cosa che devi fare è sapere a chi si rivolge il volantino. Devi “costruire” un avatar, un profilo dell’elettore tipo a cui ti vuoi rivolgere.

Regola n.2 - Devi sempre dare un titolo al volantino

Il titolo (chiamato “headline” dagli esperti di marketing) è la parte più importante del volantino. Serve per attirare l’attenzione dell’elettore e convincerlo a dedicare il suo prezioso tempo per leggere tutto il resto. Ecco perchè il tempo da dedicare alla realizzazione del titolo deve essere di gran lunga superiore a quello dedicato a qualsiasi altra parte del volantino.

Prima di trovare il titolo giusto devi averne scritto almeno dieci varianti diverse (pensa che i professionisti possono arrivare anche a cento). Ricorda che il titolo, da solo, deve servire a far comprendere l’argomento del volantino.

Regola n.3 - Devi inserire una premessa o una estensione
del titolo

La premessa, anche se ne parliamo adesso, va prima (sopra) del titolo. L’estensione (sotto titolo) va dopo (sotto) del titolo.
Comunque entrambe vanno scritte dopo aver trovato il titolo giusto, e non sono obbligatorie.

La premessa serve soprattuto per qualificare l’elettore, infatti si rivolge spesso direttamente al target elettorale. L’estensione serve, come dice il termine, per “estendere” il titolo, ovvero per approfondire un po’ di più (ma non troppo) l’argomento del volantino, magari dando qualche informazione in più per incuriosire ulteriormente l’elettore.

Regola n.4 - Devi strutturare il volantino con una sequenza precisa

Siamo arrivati al testo vero e proprio del volantino.
Se l’elettore è arrivato fino a qui significa che prima hai fatto bene il tuo lavoro, ma ora non devi deluderlo, pena la perdita immediata della sua fiducia.

Devi sapere che è in questa parte che il candidato (o politico) usa tutte le sue armi e convince il lettore a fare quello che vuole che faccia. Non esistono delle formule magiche ma delle regole generali che riguardano le cose che devi comunicare. E queste regole generali vanno applicate in sequenza.

Regola n.5 - Devi far compiere un’azione a chi legge

Si tratta di ciò che differenzia un buon volantino da un volantino perfetto. L’invito a compiere l’azione è fondamentale, perchè (detto volgarmente) serve per far entrare la persona nel tuo “raggio d’azione”. Serve per avvicinarla a te ed al tuo partito.

L’avvicinamento deve essere graduale e non bisogna forzare l’elettore all’inizio, quando si trova ancora all’inizio della “scala della fiducia”. Se tenti di forzare all’inizio rischi di perderlo per sempre e per recuperarlo poi devi fare uno sforzo enorme. E non è detto che l’esito sia positivo.

In sostanza nell’invito all’azione tu devi dire esattamente a chi legge ciò che vuoi che faccia. Se non hai un’azione da far compiere a chi legge il tuo volantino allora hai un grosso problema.

COMMENTO PERSONALE (NON MIO) TROVATO SU SCENARI POLITICI - Aggiungerei un 6° punto. Il volantino non deve essere "denso" di parole. Il concetto riferito all'obiettivo deve essere espresso nella forma più concisa possibile. Questo per 2 motivi: a) rimane più facilmente impresso, b) troppo prolisso sfavorisce la lettura.
pliskiss
00domenica 2 agosto 2015 19:08
Io un punto 7, cercare di non ingorgare troppo le caselle, quando apri la casella ed è piena di volantini politici e pubblicità, si rischia di buttare le cose che servono, ha volte 3 ore x fare una selezione [SM=x44472]
Dom Pérignon
00domenica 2 agosto 2015 23:27
Infatti io quando c'è troppa roba inutile da leggere butto via tutto senza leggere niente.
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