Fermato l'ivoriano: aveva i pantaloni della vittima sporchi di sangue. Rosita Solano attacca il governo: "Non dovevano morire così, per due cellulari"
"Renzi venga qui e mi spieghi, mi dia delle risposte, delle sue scuse non so che farmene, i miei genitori sono morti, è anche colpa dello Stato". Lo ha detto Rosita Solano, una delle figlie di Vincenzo Solano e Mercedes Ibanez, i coniugi uccisi nella loro villetta di Palagonia, nel Catanese. In relazione al delitto è stato fermato un ivoriano che era ospitato nel Cara di Mineo: l'uomo aveva addosso i vestiti della vittima, e nel borsone nascondeva un cellulare e un pc rubati dalla villetta di Palagonia.
Le figlie della coppia uccisa a Palagonia: ''Vogliamo un incontro con Renzi e Alfano''
"Il governo italiano, il popolo italiano è messo in balia di tutta questa gente - ha aggiunto - perchè non fanno altro che accogliere, accogliere ma non si accoglie per accogliere. Vengono qui a rubare, ad ammazzare. Il governo, i ministri chi lo sa, prendono soldi in cambio di questi umani e poi rimangono in Italia, a fare che cosa? Ad essere accolti nei centri di accoglienza dove sputano sul piatto che gli si viene dato? Vengono a maltrattare le persone che li ospitano? Vogliono questo, vogliono quello...".
"Non dovevano morire così, ammazzati. Per che cosa? Per due cellulari, per una telecamera, per un computer? No... mio padre non aveva niente, nè cassaforte, nè niente. Ma anche se l'avesse avuta, se la portavano, li lasciavano legati, imbavagliati, ma vivi. E invece no: cosa avevano fatto questi poverini? Una vita di sacrifici per costruirsi una casa. Adesso che l'avevano finita se la potevano godere e invece no...". "La mia nipotina, la figlia di mia sorella Manuela, è viva per caso: l'altra sera sarebbe dovuta andare a dormire a casa dai nonni. Se fosse stata con loro avrebbero ucciso anche lei", rivela Rosita Solano.
Il nipote: "Non so cosa succederà nei prossimi giorni". Parole indignate ma anche allarmanti da parte di un altro familiare: "Hanno creato un odio adesso... Se prima c'era un qualcosa di sopportabile, da quello che mi hanno detto i miei paesani, hanno creato un paese di razzismo dove cosa potrebbe succedere nei prossimi giorni non lo so...". Lo ha detto Francesco, il nipote materno dei coniugi Solano-Ibanez, uccisi brutalmente a Palagonia. In relazione al delitto è stato fermato un ivoriano 18enne, ospitato nel Cara di Mineo e adesso recluso in carcere. "So che Renzi e Alfano senza la certezza della pena hanno creato un sentimento di razzismo nei confronti di queste persone - ha detto ancora Francesco - E se tutto questo sfociasse in una 'guerra civile'...? Renzi e Alfano dovrebbero provvedere al più presto a tamponare la cosa rapidamente perché se no non so come andrà a finire".
Il direttore del Cara di Mineo: "Siamo tutti sconvolti". "Se è stato lui è una tragedia nella tragedia, per le persone uccise e per l'integrazione: siamo tutti sconvolti". Così il direttore del Cara di Mineo, Sebastiano Maccarrone, sul fermo di un ospite del centro, l'ivoriano di 18 anni, per il duplice omicidio di Palagonia. "Ho parlato con alcuni migranti - aggiunge - e tutti si sono dissociati dall'accaduto, se è stato lui. Per l'efferato delitto e perché per un piccolo passo avanti che facciamo per l'integrazione ne abbiamo fatti dieci indietro".
Il sindaco: "Vogliamo più sicurezza, in arrivo pattuglie di rinforzo". "Oltre alla partecipazione al dolore della famiglia, al lutto cittadino, bisogna dare risposte alla gente che vuole più controlli e sicurezza dallo Stato, e la riunione di oggi va verso questa direzione". Lo ha affermato il sindaco di Palagonia, Valerio Marletta, dopo avere partecipato alla prefettura di Catania a un comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Parlando dello sfogo di Rosita Solano, il sindaco ha sottolineato che "quando si arriva ad una tragedia come questa significa che qualcosa non ha funzionato ed anche io - ha aggiunto - penso che qualcosa non abbia funzionato. Nella gestione dei centri per l'immigrazione probabilmente non ha funzionato il giusto controllo che ci dovrebbe essere. La signora pretende che queste cose non accadono più". Il sindaco ha annunciato che "già in questi giorni arriveranno le prime pattuglie per il controllo in sinergia tra carabinieri, guardia di finanza e polizia di Stato" perché "il territorio ha bisogno di maggiore sicurezza, al di là dei migranti o meno, e lo Stato ha il diritto e il dovere di esercitare questo servizio". "E' stato chiesto - ha aggiunto Marletta - un maggiore controllo al Cara di Mineo in uscita, ma anche del materiale che entra. Il prefetto ci ha rassicurato che anche nella gestione del Cara, che è commissariata, lo Stato avrà un'attenzione maggiore".
Omicidio di Palagonia, fermato l'ivoriano ospite del Cara di Mineo
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Le indagini proseguono, fermato l'ivoriano. La polizia ha fermato, perché sospettato di aver ucciso ieri la coppia di coniugi in un'abitazione di Palagonia, nel catanese, forse durante una rapina, il migrante ivoriano Kamara Mamadou, 18 anni, ospite del Cara di Mineo, che era stato trovato in possesso di un telefono cellulare rubato e con indosso abiti riconducibili al 68enne ucciso. Gli investigatori della squadra mobile etnea hanno individuato tracce di sangue sui pantaloni indossati dall'ivoriano che apparterrebbero al pensionato, morto dissanguato dopo un taglio alla gola, mentre la donna, 70enne di origine spagnola, era stata trovata senza vita in strada, in corrispondenza del balcone di casa da dove si sospetta sia stata scaraventata. Nella casa teatro dell'omicidio sono stati fatti controlli con il luminol e cercate impronte digitali, tracce di Dna e impronte. Accertamenti sono stati eseguiti anche sul cellulare rubato alla vittima durante la rapina in casa e quello del fermato. Ma si cercano anche potenziali complici: gli investigatori ritengono probabile che il giovane ivoriano non abbia agito da solo. La richiesta di convalida del fermo del diciottenne ivoriano sarà presentata entro
stasera dalla Procura di Caltagirone.Il Gip fisserà l'udienza probabilmente per domani. Intanto sempre oggi è prevista l'autopsia sui corpi delle vittime disposte dal procuratore capo Giuseppe Verzera.
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