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sarah.74
00venerdì 22 marzo 2002 19:34
Oramai vi ho chiesto di tutto cari colleghi cafoni..ma c'è una cosa che ancora non ho avuto la malizia di domandarvi..
Qual'è stata la vostra esperienza erotica più eccitante?
Non vi sto chiedendo solo di un rapporto sessuale, vi chiedo e vi parlo di erotismo e seduzione, che magari poi alla fine non ha portato a nulla, che però vi fa passare ancora i brividi di freddo e eccitazione quando vi pensate?
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marbev
00venerdì 22 marzo 2002 22:03
Re:
Scritto da: sarah.74 22/03/2002 19:34
Oramai vi ho chiesto di tutto cari colleghi cafoni..ma c'è una cosa che ancora non ho avuto la malizia di domandarvi..
Qual'è stata la vostra esperienza erotica più eccitante?
Non vi sto chiedendo solo di un rapporto sessuale, vi chiedo e vi parlo di erotismo e seduzione, che magari poi alla fine non ha portato a nulla, che però vi fa passare ancora i brividi di freddo e eccitazione quando vi pensate?
[SM=x44480]
By Sarah.74




L'ATTUALE!!!!

[SM=x44479] [SM=x44479] [SM=x44461]




Marbev
*Per avere qualcosa che non hai mai avuto
devi essere disposto a fare qualcosa che non hai mai fatto.*
SANDRO SCARINGI
00venerdì 22 marzo 2002 23:22
tutte quelle che verranno...ogni volta è sempre più bello!
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Rocco
00sabato 23 marzo 2002 00:07
... quella volta che ho girato un film porno... [SM=x44452]
______

Rocco alias Ipercafone
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Rocco
00sabato 23 marzo 2002 00:09
Re:

Scritto da: ipercafone 23/03/2002 00:07
... quella volta che ho girato un film porno... [SM=x44452]



dov'ero regista e protagonista... [SM=x44452]
______

Rocco alias Ipercafone
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SANDRO SCARINGI
00sabato 23 marzo 2002 00:25
ME LO RICORDO...
IL FILM SI CHIAMAVA PIERINO IL FICHISSIMO!
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miciablu
00sabato 23 marzo 2002 00:47
in montagna... a 2000 mt mamma mia voio ancora!!!!!!!!!!!!!!!!!

la felina del web!!!
Waldemar
00domenica 24 marzo 2002 14:38
Successe giusto un anno fa, verso la fine di marzo, non si trattò di un’eccitazione fisica ma puramente mentale, inusuale ed inattesa.

Mi recai a Firenze per un evento professionale della durata di quattro giorni, lo “European Spring Symposium” di una nota (agli addetti ai lavori) società di consulenza informatica, un convegno particolarmente interessante e organizzato in maniera assolutamente fantastica.
In occasione della penultima giornata fu organizzata “la cena di gala” presso Palazzo Strozzi, uno dei tanti palazzi storici cittadini, vera delizia per gli estimatori dell’arte.

La cena fu un buffet, non mangiai molto in quanto desideroso di visitare il palazzo nella sua interezza; iniziai a girare e capitai in una stanza molto particolare denominata “La grotta”, all’interno di essa era stata ricavata una fontana da cui sgorgava acqua limpida, grande tranquillità e irreale senso di pace regnavano sovrani.

Di fronte alla fontana sedeva una donna minuta, leggermente truccata, per nulla appariscente e neppure bella, stava deliziando i pochi presenti (oltre a me vi erano due polacchi ed un finlandese) con la propria arte … ella era un’arpista.

Fu una folgorazione … mi procurai un bicchiere ed una bottiglia di Chianti e mi fermai ad ascoltarla, in religioso silenzio, appoggiato alla parete, il nodo della cravatta leggermente allentato, l’ultimo bottone della camicia sbottonato, il bicchiere in mano e la bottiglia appoggiata su una cassapanca che sapeva di antico.

Nessuno si accorse del trascorrere del tempo e degli altri (pochi) visitatori che si aggiunsero, ognuno rimase estasiato dall’arpeggio dell’artista … le bianche mani capaci di esternare grande sensibilità, l’abilità tecnica fonte di armoniosa melodia, gli sguardi ed il sorriso in grado di infondere tranquillità e desiderio, ben al di là del puro e semplice gesto ... grazia sublime …

Inutile dire che rimasi molto colpito da quella donna, per me unica … distante anni luce (o così mi parve, in quel mentre) da quelle che frequentavo/frequento abitualmente, per amore, amicizia o professione.

Ella suonò per circa quarantacinque minuti, mi deliziò con la propria arte, fui rapito e condotto su un altro pianeta, inebriato da mille ed una sensazione.

Quella sera non fu più la stessa, al termine dell’evento uscii e feci due passi per la città, incurante della leggera pioggia primaverile; mi fermai più volte sui Lungarno e a Pontevecchio, rimasi a fissare il nulla … gli occhi, la mente ed il cuore ancora colmi di un indescrivibile “feeling”, il trascorrere del tempo scandito solo ed esclusivamente dal lento andare del fiume …

[SM=x44450] [SM=x44450]


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Waldemar
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Waldemar
00domenica 24 marzo 2002 17:39
Re: Re:

Scritto da: ipercafone 23/03/2002 00:09

Scritto da: ipercafone 23/03/2002 00:07
... quella volta che ho girato un film porno... [SM=x44452]



dov'ero regista e protagonista... [SM=x44452]
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Rocco alias Ipercafone
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Nel film il protagonista è sodomizzato da un branco di asini grigi ...

:p :p


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Aisha3
00lunedì 25 marzo 2002 00:18
azz[SM=x44466]
g
00lunedì 25 marzo 2002 00:24
Re: Re: Re:

Scritto da: Waldemar 24/03/2002 17:39

Scritto da: ipercafone 23/03/2002 00:09

Scritto da: ipercafone 23/03/2002 00:07
... quella volta che ho girato un film porno... [SM=x44452]



dov'ero regista e protagonista... [SM=x44452]


Nel film il protagonista è sodomizzato da un branco di asini grigi ...
:p :p


Sqs,Wal... [SM=x44466]
Ma gli vuoi proprio risparmiare la scena x lui migliore?
Quando dopo i ciucci gli mettono 1 petardo acceso?

SANDRO SCARINGI
00lunedì 25 marzo 2002 01:28
Re:

Scritto da: Waldemar 24/03/2002 14:38
Successe giusto un anno fa, verso la fine di marzo, non si trattò di un’eccitazione fisica ma puramente mentale, inusuale ed inattesa.

Mi recai a Firenze per un evento professionale della durata di quattro giorni, lo “European Spring Symposium” di una nota (agli addetti ai lavori) società di consulenza informatica, un convegno particolarmente interessante e organizzato in maniera assolutamente fantastica.
In occasione della penultima giornata fu organizzata “la cena di gala” presso Palazzo Strozzi, uno dei tanti palazzi storici cittadini, vera delizia per gli estimatori dell’arte.

La cena fu un buffet, non mangiai molto in quanto desideroso di visitare il palazzo nella sua interezza; iniziai a girare e capitai in una stanza molto particolare denominata “La grotta”, all’interno di essa era stata ricavata una fontana da cui sgorgava acqua limpida, grande tranquillità e irreale senso di pace regnavano sovrani.

Di fronte alla fontana sedeva una donna minuta, leggermente truccata, per nulla appariscente e neppure bella, stava deliziando i pochi presenti (oltre a me vi erano due polacchi ed un finlandese) con la propria arte … ella era un’arpista.

Fu una folgorazione … mi procurai un bicchiere ed una bottiglia di Chianti e mi fermai ad ascoltarla, in religioso silenzio, appoggiato alla parete, il nodo della cravatta leggermente allentato, l’ultimo bottone della camicia sbottonato, il bicchiere in mano e la bottiglia appoggiata su una cassapanca che sapeva di antico.

Nessuno si accorse del trascorrere del tempo e degli altri (pochi) visitatori che si aggiunsero, ognuno rimase estasiato dall’arpeggio dell’artista … le bianche mani capaci di esternare grande sensibilità, l’abilità tecnica fonte di armoniosa melodia, gli sguardi ed il sorriso in grado di infondere tranquillità e desiderio, ben al di là del puro e semplice gesto ... grazia sublime …

Inutile dire che rimasi molto colpito da quella donna, per me unica … distante anni luce (o così mi parve, in quel mentre) da quelle che frequentavo/frequento abitualmente, per amore, amicizia o professione.

Ella suonò per circa quarantacinque minuti, mi deliziò con la propria arte, fui rapito e condotto su un altro pianeta, inebriato da mille ed una sensazione.

Quella sera non fu più la stessa, al termine dell’evento uscii e feci due passi per la città, incurante della leggera pioggia primaverile; mi fermai più volte sui Lungarno e a Pontevecchio, rimasi a fissare il nulla … gli occhi, la mente ed il cuore ancora colmi di un indescrivibile “feeling”, il trascorrere del tempo scandito solo ed esclusivamente dal lento andare del fiume …

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ED IO CHE CREDEVO CHE TE LA FOSSI SCOPATA DAVANTI A TUTTI...TUTTO STO TEMPO A LEGGERE...MALIMORTACCI!
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Gugovaz
00lunedì 25 marzo 2002 14:25
era un tardo pomeriggio invernale...
alla stazione ferroviaria il treno locale per Briga delle 17,25 si andava riempiendo di viaggiatore che rientravano a casa al termine della giornata di lavoro...
per la prima volta anch'io, uno fra i tanti...
l'aria gelida scendeva dai monti ed intirizzava corpi e cuori...
quando all'improvviso, in mezzo all'ondivagante miscuglio di varia umanità, una figura, un'apparizione... qualcosa di molto più che umano, qualcosa di molto più che bello...
certo, aveva aspetto di giovane donna, di ragazza... ma attorno a sè aveva una luce, un chiarore, un calore che non saprei dire...
il trenino era vieppù sovraffollato ma la creatura trovò un posto a sedere, quasi di fronte a me...
il mio traballante tedesco non mi consentiva brillanti dissertazioni e lo sapevo... tuttavia abbozzai un dignitoso saluto, per educazione più che altro, non sperando in altro da un angelo del paradiso di passaggio su questa terra...
mi sorrise, mi rispose, potevo anche parlarle in francese...
il trenino intanto correva nella fredda notte elvetica, fermandosi a tutte le richieste stazioncine, incurande del gelo e della bufera che si stava scatenando...
la mia stazione, l'ultima, sarebbe arrivata solo dopo oltre tre ore ma passarono in un lampo... non ricordo nulla di quello che ci dicemmo, di cosa si parlò, mischiando gesti e lingue...
ma fu un lampo quando mi prese la mano e mi disse che era arrivata e doveva scendere e, prima che potessi dire o pensare qualunque cosa, mi diede un bacio dolcissimo e furtivo...
forse ci misi trenta secondi a riprendermi dallo shock, dalll'evento inatteso e bellissimo ma fu già troppo... lei era sparita, mi affacciai ma la banchina della stazione era avvolta nel buio più nero, solo i fiocchi di neve danzavano per l'aria davanti ai finestrini illuminati... pensai, così di getto, di scendere dal treno, anch'io... avrei preso quello dopo, avrei preso quello di domani... se mai ne avessi preso uno...
raccolsi il giaccone e mi avvicinai alla porta, la aprii e fuori c'era il nulla più buio e totale, non una luce, non una traccia nella neve fresca... guardai dall'altra parte del treno e in lontanazna si vedeva a malapena una piccola luce che veniva inghiottita dalla bufera che andava aumentando e mi stava schiaffeggiando con gusto il viso...
non sapevo dove fossi, non sembrava esserci alcuna stazione in quel luogo e feci appena in tempo a risaltare sul trenino prima che riprendesse la sua corsa fra i monti...
ero senza fiato e senza parole... arrivai a Briga ed aspettai la mia coincidenza senza riuscire a darmi una spiegazione per quello che era successo...
avevo parlato per oltre un paio d'ore con una ragazza e non sapevo come si chiamava, dove viveva, quanti anni aveva... sapevo che non l'avrei mai più rivista perchè certi incontri si fanno solo una volta nella vita... infatti altre volte, in tutte le stagioni ho preso quello stesso treno, ho provato anche a perderlo volutamente per aspettare il seguente...
nulla... solo un ricordo che ancora mi riporta a quella gelida notte di inverno con la bufera ed un angelo che mi ha attraversato la strada...
*________________________________________________________________________*

"Se si vivesse senza motivi, nè paradisi per cui soffrire, semplicemente perchè siamo vivi, sapendo sempre di morire, la Matematica della Risata, la Gaia Scienza dell'Ironia alla speranza naufragata potrebbe ancora mostrare una via, a questa vita navigata potrebbe ancora mostrare..."

Luca

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co-Moderatore di Vecchie glorie nell'Ipercaforum
SANDRO SCARINGI
00lunedì 25 marzo 2002 23:41
QUOQUE TU GOGOVAZ...
ED IO CHE PENSAVO CHE LA TUA "LOCOMOTIVA" FOSSE PENETRATA NELLA SUA GALLERIA...INVECE NON HAI SCOPATO NE IN FRANCESE NE IN TEDESCO E NEANCHE IN GIAGGIANESE...MALIMORTACCI ED IO CHE VE STO PURE A SENTI'!
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Aisha3
00martedì 26 marzo 2002 00:57
[SM=x44456]
Mister G
00martedì 26 marzo 2002 08:42
Re: Re: Re:

Scritto da: Waldemar 24/03/2002 17:39

Scritto da: ipercafone 23/03/2002 00:09

Scritto da: ipercafone 23/03/2002 00:07
... quella volta che ho girato un film porno... [SM=x44452]



dov'ero regista e protagonista... [SM=x44452]
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Waldemar
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[SM=x44466] [SM=x44466] [SM=x44466] [SM=x44466] [SM=x44466] [SM=x44466]
Ma non erano dei gorilla ciechi???? Allora ha fatto due film...

Mister G

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Moderatore di [URL]http://www.freeforumzone.com/viewdiscussioni.asp?
dif=1263&idc=5[=URL]"Chiacchere in Libertà" dell'Ipercaforum
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Moderatore di "Cinema, Musica, Libri e Fumetti"dell'Ipercaforum
Gugovaz
00martedì 26 marzo 2002 09:48
:risata: :risata: :risata: :risata:


io sapevo di mandrilli e facoceri maltesi...
animali rarissimi da vedere perchè sempre impegnati a [SM=x44487] webimpiaster ipochiomiti...

[SM=x44452] [SM=x44452] [SM=x44452] [SM=x44452]
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Rocco
00mercoledì 27 marzo 2002 07:07
Re:

Scritto da: Gugovaz 26/03/2002 09:48
io sapevo di mandrilli e facoceri maltesi...
animali rarissimi da vedere perchè sempre impegnati a [SM=x44487] webimpiaster ipochiomiti...



E perchè... i piccoli e feroci Diavoli della Tasmania dove li metti? [SM=x44453]
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Rocco alias Ipercafone
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[Modificato da ipercafone 27/03/2002 07:08]

Gugovaz
00mercoledì 27 marzo 2002 09:23
in coda dietro di te...

[SM=x44452] [SM=x44452] [SM=x44452] [SM=x44452]
[SM=x44453] [SM=x44453] [SM=x44453] [SM=x44453]
:risata: :risata: :risata: :risata:
*________________________________________________________________________*

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Waldemar
00mercoledì 27 marzo 2002 13:53
Sandro ...

Scritto da: SANDRO SCARINGI 25/03/2002 01:28

Scritto da: Waldemar 24/03/2002 14:38
Successe giusto un anno fa, verso la fine di marzo, non si trattò di un’eccitazione fisica ma puramente mentale, inusuale ed inattesa.

Mi recai a Firenze per un evento professionale della durata di quattro giorni, lo “European Spring Symposium” di una nota (agli addetti ai lavori) società di consulenza informatica, un convegno particolarmente interessante e organizzato in maniera assolutamente fantastica.
In occasione della penultima giornata fu organizzata “la cena di gala” presso Palazzo Strozzi, uno dei tanti palazzi storici cittadini, vera delizia per gli estimatori dell’arte.

La cena fu un buffet, non mangiai molto in quanto desideroso di visitare il palazzo nella sua interezza; iniziai a girare e capitai in una stanza molto particolare denominata “La grotta”, all’interno di essa era stata ricavata una fontana da cui sgorgava acqua limpida, grande tranquillità e irreale senso di pace regnavano sovrani.

Di fronte alla fontana sedeva una donna minuta, leggermente truccata, per nulla appariscente e neppure bella, stava deliziando i pochi presenti (oltre a me vi erano due polacchi ed un finlandese) con la propria arte … ella era un’arpista.

Fu una folgorazione … mi procurai un bicchiere ed una bottiglia di Chianti e mi fermai ad ascoltarla, in religioso silenzio, appoggiato alla parete, il nodo della cravatta leggermente allentato, l’ultimo bottone della camicia sbottonato, il bicchiere in mano e la bottiglia appoggiata su una cassapanca che sapeva di antico.

Nessuno si accorse del trascorrere del tempo e degli altri (pochi) visitatori che si aggiunsero, ognuno rimase estasiato dall’arpeggio dell’artista … le bianche mani capaci di esternare grande sensibilità, l’abilità tecnica fonte di armoniosa melodia, gli sguardi ed il sorriso in grado di infondere tranquillità e desiderio, ben al di là del puro e semplice gesto ... grazia sublime …

Inutile dire che rimasi molto colpito da quella donna, per me unica … distante anni luce (o così mi parve, in quel mentre) da quelle che frequentavo/frequento abitualmente, per amore, amicizia o professione.

Ella suonò per circa quarantacinque minuti, mi deliziò con la propria arte, fui rapito e condotto su un altro pianeta, inebriato da mille ed una sensazione.

Quella sera non fu più la stessa, al termine dell’evento uscii e feci due passi per la città, incurante della leggera pioggia primaverile; mi fermai più volte sui Lungarno e a Pontevecchio, rimasi a fissare il nulla … gli occhi, la mente ed il cuore ancora colmi di un indescrivibile “feeling”, il trascorrere del tempo scandito solo ed esclusivamente dal lento andare del fiume …

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Macchè ... altrimenti che senso avrebbe avuto ingollarsi una bottiglia di Chianti nel giro di trenta minuti?

:o [SM=x44466]


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Waldemar
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sarah.74
00mercoledì 27 marzo 2002 16:47
Re:

Scritto da: Waldemar 24/03/2002 14:38
Successe giusto un anno fa, verso la fine di marzo, non si trattò di un’eccitazione fisica ma puramente mentale, inusuale ed inattesa.

Mi recai a Firenze per un evento professionale della durata di quattro giorni, lo “European Spring Symposium” di una nota (agli addetti ai lavori) società di consulenza informatica, un convegno particolarmente interessante e organizzato in maniera assolutamente fantastica.
In occasione della penultima giornata fu organizzata “la cena di gala” presso Palazzo Strozzi, uno dei tanti palazzi storici cittadini, vera delizia per gli estimatori dell’arte.

La cena fu un buffet, non mangiai molto in quanto desideroso di visitare il palazzo nella sua interezza; iniziai a girare e capitai in una stanza molto particolare denominata “La grotta”, all’interno di essa era stata ricavata una fontana da cui sgorgava acqua limpida, grande tranquillità e irreale senso di pace regnavano sovrani.

Di fronte alla fontana sedeva una donna minuta, leggermente truccata, per nulla appariscente e neppure bella, stava deliziando i pochi presenti (oltre a me vi erano due polacchi ed un finlandese) con la propria arte … ella era un’arpista.

Fu una folgorazione … mi procurai un bicchiere ed una bottiglia di Chianti e mi fermai ad ascoltarla, in religioso silenzio, appoggiato alla parete, il nodo della cravatta leggermente allentato, l’ultimo bottone della camicia sbottonato, il bicchiere in mano e la bottiglia appoggiata su una cassapanca che sapeva di antico.

Nessuno si accorse del trascorrere del tempo e degli altri (pochi) visitatori che si aggiunsero, ognuno rimase estasiato dall’arpeggio dell’artista … le bianche mani capaci di esternare grande sensibilità, l’abilità tecnica fonte di armoniosa melodia, gli sguardi ed il sorriso in grado di infondere tranquillità e desiderio, ben al di là del puro e semplice gesto ... grazia sublime …

Inutile dire che rimasi molto colpito da quella donna, per me unica … distante anni luce (o così mi parve, in quel mentre) da quelle che frequentavo/frequento abitualmente, per amore, amicizia o professione.

Ella suonò per circa quarantacinque minuti, mi deliziò con la propria arte, fui rapito e condotto su un altro pianeta, inebriato da mille ed una sensazione.

Quella sera non fu più la stessa, al termine dell’evento uscii e feci due passi per la città, incurante della leggera pioggia primaverile; mi fermai più volte sui Lungarno e a Pontevecchio, rimasi a fissare il nulla … gli occhi, la mente ed il cuore ancora colmi di un indescrivibile “feeling”, il trascorrere del tempo scandito solo ed esclusivamente dal lento andare del fiume …

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Waldemar
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Come già detto in altra sede......SUBLIME....[SM=x44479]
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00giovedì 28 marzo 2002 00:36
:? BAH!
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