Il primo pensiero che mi viene in mente è il dialogo tra te e tuo marito: parlatene, parlatene e parlatene fino alla nausea (e sottolineo che detto da me non è un consiglio, ma un
ordine!
). Tutti i rapporti vanno vissuti e letti dall'interno, e ciò che uno può fare in certe circostanze, non va bene per un altro, cambiando le condizioni di base della scelta: le persone coinvolte, la loro relazione, i loro sentimenti.
Cio detto, il fatto di iniziare l'eventuale attività lavorativa non ti obbliga per sempre (è più facile licenziarsi che trovare lavoro), per cui se scegli di andare dovrai valutare man mano che passa il tempo come stai tu, come sta lui, come state voi e rimetterti in gioco continuamente domandandoti se vale la pena continuare e come.
Di contro l'idea di rinunciare fin dall'inizio potrebbe avere l'unica controindicazione nel fatto che ti porteresti dietro il rammarico di un'occasione persa: nel caso decidessi in tal senso, fallo in piena serenità, pensando più a quello che tieni che a quello che perdi. E non fare l'errore di sentirti in credito, perchè in amore non esistono debiti e crediti.
Alla fine di tutto, ti auguro un grosso in bocca al lupo.
PS - per le consulenze matrimoniali, chiederò di farmi aprire una rubrica ad hoc, essendo discretamente preparato in materia. Ho già anche l'assistente pronta ad aiutarmi.