Doping: chiesta archiviazione Basso: può tornare a correre

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Nikki72
00giovedì 12 ottobre 2006 19:18

La notizia tanto attesa da Ivan Basso è arrivata: la Procura antidoping del Coni ha chiesto l'archiviazione del caso. Il corridore italiano era rimasto coinvolto alla vigilia del Tour de France nell'inchiesta spagnola "Operazione Puerto". L'atleta varesino, dopo oltre quattro mesi di stop forzato, potrà tornare a correre sin dal Giro di Lombardia, in programma sabato prossimo e valido come ultima prova del Pro Tour.


Ivan Basso può tornare a sorridere e, soprattutto, tornare in gruppo. ''L'Ufficio di Procura Antidoping del CONI - ha spiegato in una nota - nei limiti concessi dalle disposizioni internazionali cfr. att. 182-185-224 e seguenti del Regolamento Antidoping UCI, ha deciso di proporre al competente Organo di Giustizia Sportiva della Federazione Ciclistica Italiana l'archiviazione degli atti che interessano il sig. Ivan Basso, restando impregiudicate, per la Procura stessa, future iniziative, ai sensi e per gli effetti della normativa WADA e nel caso in cui venissero portati a conoscenza, anche da Autorità terze, elementi di prova che potranno giustificare la riapertura del procedimento disciplinare". Dunque, caso archiviato e sospensione conclusa.
Uno stop, comunque, che ha già portato conseguenze pesanti nella carriera del varesino, che si è visto escluso dal Tour de France in cui sarebbe stato il favorito principale e, alla luce della corsa, avrebbe probabilmente vinto a mani basse, realizzando così la storica doppietta con il Giro d'Italia, vinto lo scorso giugno. Basso non ha potuto nemmeno disputare la Vuelta e il Mondiale.

Ora l'incubo e finito e potrebbe correre già a partire dal Giro di Lombardia di sabato prossimo. ''E' una bella notizia, ma ancora non so se potrò correre il Lombardia - è il primo commento dell'atleta - Sto andando ora a parlare con Bjarne (Riis, il manager della Csc), poi decideremo". Grande soddisfazione anche nella Federciclismo: "Per noi era importante la difesa della dignità degli atleti, serietà e rigore - ha insistito il presidente Di Rocco - ma rifiuto di ogni demagogia, rispetto della persona e delle regole, senza il quale non c'è vera giustizia".

www.tgcom.it

Cioè... l'hanno sospeso dal Tour per doping e adesso... stabiliscono che può tranquillamente tornare a correre? quindi era pulito? [SM=x44466] [SM=x44473]
beddamase
00giovedì 12 ottobre 2006 21:21
francamente anch'io ci ho capito poco [SM=x44464] [SM=x44473]
-Asmodeus-
00giovedì 12 ottobre 2006 21:40
Se ho ben capito è un'assoluzione per "insufficienza di prove".

rimane il dubbio sulla positività...povero ciclismo. [SM=x44472]
manoloman
00sabato 14 ottobre 2006 19:43
non c'è mai stata alcuna positività
solo sospetti legati alla frequentazione di un medico spagnolo famoso per preparare ciclicti e atleti.
troppo poco per escludere un corridore.
Il ciclismo è morto!
Basta vedere quello che è successo-..... Hanno escluso Ulrich e Basso per sospetti e non per risultati di analisi... e i tour l'ha vinto uno che fino a ieri era nessuno e oggi si scopre fenomeno, salvo due settimane dopo risultare positivo proprio al tour.
Ma siamo fuori?
manoloman
00sabato 14 ottobre 2006 19:49
LAINATE (Milano), 13 ottobre 2006 - No, non corro. Adesso sono una persona libera, ma Riis ha deciso che in questo momento sarebbe meglio che non facessi il Giro di Lombardia. Ci tenevo molto, e mi dispiace".
Ivan Basso è stato prosciolto ieri mattina dalla Procura antidoping del Coni per l’indagine spagnola Operacion Puerto: non esistono elementi per il deferimento del re del Giro. Il varesino era stato fermato dalla sua squadra, la danese Csc, alla vigilia del Tour per l’applicazione del Codice Etico: dopo 105 giorni, può tornare a sorridere.
Nel pomeriggio, poi, il faccia a faccia di tre ore e mezza con Bjarne Riis, il team manager della Csc. Un incontro in Svizzera, dove abita il danese: il primo dopo qualche breve telefonata e alcuni sporadici saluti in aeroporto. E in serata, lo sfogo in un albergo alle porte di Milano, dove ha anche incontrato Pippo Inzaghi.
"Mi sono sempre allenato con l’obiettivo di tornare a correre quando la situazione si fosse sbloccata: forse è accaduto tutto troppo velocemente, a due giorni dal Lombardia. Ho insistito con Riis più di una volta, ma Bjarne ha detto di no. Mi ha detto che non era per il Codice Etico, ma per scelta tecnica: "Siccome non è ancora chiaro cosa succederà nel 2007, avrebbe poco significato che tu facessi l’ultima gara della stagione con la Csc". E' lui che decide, e lui deve rispondere anche a qualcuno (lo sponsor, ndr). Vuol dire che andrò a pedalare da solo, sulle mie strade. Per la prima volta da persona libera". Basso, che ha 28 anni, compare nella lista della Csc per il Lombardia: è una delle due riserve, e fino alla riunione tecnica di oggi pomeriggio è possibile che prenda il posto di un titolare e corra domani. E’ solo questione di volontà politica della squadra. Basso ha un contratto fino a tutto il 2008 con la Csc, ma la situazione è cambiata rispetto a giugno. "Con Bjarne ci rivedremo lunedì. Come era prevedibile, non è stato facile mettere insieme il mosaico. C’è stato anche imbarazzo, certo: non parlavamo da 4 mesi, e prima ci sentivamo tutti i giorni". Si va verso una separazione consensuale del contratto: la Discovery Channel, l’ex squadra di Lance Armstrong, è pronta a ingaggiarlo.
Basso, l’incubo è finito.
"Non ho mai avuto nulla di cui vergognarmi, anche se fino a poco tempo fa ero considerato il male assoluto per il ciclismo e per lo sport. Adesso devo riorganizzare le idee con calma e ripartire".
Come si aspetta di essere giudicato dalla gente? Con sospetto?
"No. Non è mai venuta meno la stima nei miei confronti. Non mi sono mai sentito isolato, neanche dal mio ambiente. Questo è stato bello. Tanta, tanta, tanta gente mi seguiva e mi incitava in allenamento, paradossalmente era molta di più che dopo la vittoria del Giro".
Qualche suo collega non è stato tenero, ha parlato di dubbi sul valore di Basso.
"Gli ho dato poco peso. Non mi sono mai riempito la bocca quando le cose andavano bene, e adesso non voglio replicare né giustificarmi. La mia vittoria al Giro non è stata una sorpresa, venivo da quattro Tour consecutivi con i primissimi. La realtà è che ho sempre sentito intorno il supporto della gente, dei ragazzi che mi venivano a chiedere gli autografi, di chi mi vuole bene".
Che cosa promette?
«Quel Tour non me lo restituirà nessuno. E nemmeno questi quattro mesi di inferno. Li ho lasciati parlare tutti, ma ora il mio obiettivo è rivincere le corse, sportivamente. Rivincerò il Giro o il Tour, e spazzerò ogni dubbio. Alla gente non basta l’archiviazione, mi vuole rivedere vincere come facevo a maggio".
Lei ha mai conosciuto il medico spagnolo Eufemiano Fuentes?
"Mai, non ho mai avuto alcun rapporto con lui. Visto sì, qualche volta alle corse, quando era alla Kelme. Io con questa storia non c’entro proprio".
Come si è comportato con il procuratore Franco Cosenza?
"Ho dato ogni spiegazione in modo corretto ed esaustivo. Ho avuto ottime sensazioni sin dal primo momento, non ho mai avuto timore di quello che aveva in mano. E la Procura ha indagato molto su di me, non si è certo fermata ai documenti della Guardia Civil o dell’Uci".
Qual è la verità sul suo cane: si chiama Birillo o Tarello?
"La Procura ha spaziato in tutti i campi, e se dopo un’archiviazione mi venite ancora a chiedere come si chiama il cane... E’ ridicolo, qui entriamo nel campo delle idiozie, la trovo una mancanza di rispetto nei miei confronti".
E il test del Dna per sgombrare ogni dubbio sulla sua estraneità dalle sacche di sangue? Riis disse a Salisburgo che sarebbe stato meglio se lei l’avesse fatto.
"Innanzitutto a me non l’ha mai detto. E’ stata fatta tanta confusione su questo aspetto, ci sono leggi e passi da rispettare. Ma ne parlerò più avanti. Spiegherò tutto dopo aver letto le motivazioni della sentenza. Mi dicono che siano sei pagine".
Che cosa l’ha salvata in questi mesi?
"La famiglia e il grande amore per questo sport. Vedi il sorriso dei figli e ti dimentichi di tutto. Il clima era pesante, però non mi sono mai considerato un perseguitato o un capro espiatorio. Uscivo in bici e, quando tornavo a casa, mi sentivo molto meglio di prima".

fonte: Gazzetta
manoloman
00sabato 14 ottobre 2006 19:51
30 giugno - Alla vigilia del Tour de France Ivan Basso, insieme ad altri corridori tra cui il tedesco Jan Ullrich e gli spagnoli Oscar Sevilla e Francisco Mancebo, viene escluso dalla corsa in base al Codice Etico firmato dalle squadre. Il varesino della CSC di Bjarne Riise' coinvolto nell'Operacion Puerto, scattata il 23 maggio a Madrid con l'arresto di cinque persone tra cui il dottor Fuentes e il direttore sportivo Manolo Saiz. L'accusa e' di autoemotrasfusione, pratica vietata dalle normative antidoping dal 1985. Il nome di Basso comparirebbe tra i pazienti di Fuentes: ad accusarlo sarebbero alcune intercettazioni telefoniche, un fax speditogli dallo stesso Fuentes e un conto in Svizzera

vincitore dell'ultimo Giro d'Italia, tra i favoriti anche al Tour (era stato secondo nel 2005 alle spalle di Lance Armstrong), viene sospeso dalla sua squadra. Basso si dichiara estraneo alla vicenda.

3 agosto - L'Uci invia le richieste di procedimenti disciplinari alle rispettive federazioni nazionali: quella di Basso perviene al Coni il 3 agosto.29 agosto - Il caso Basso viene esaminato dalla Procura Antidoping del Coni presieduta dall'avvocato Franco Cosenza.

23 settembre - L'inchiesta condotta dagli inquirenti spagnoli e' ancora in evoluzione e l'Uci chiede alle federazioni nazionali di attendere per decidere eventuali sanzioni a carico degli atleti di cui sara' provata la colpevolezza.

29 settembre - Basso viene ascoltato dalla Procura Antidoping del Coni e presenta due memorie tra cui una che racconta la sua "storia sanitaria".

9 ottobre - Gli inquirenti spagnoli che conducono l'Operacion Puerto da Madrid fanno sapere che non ci sono certezze sull'identita' dei corridori convolti nell'inchiesta ed affermano che non trasmetteranno alcun documento per aprire procedimenti disciplinari sconfessando cosi' l'operato dell'Uci.

MA SI PUO' ESSERE PIU' DEFICIENTI?


12 ottobre - La Procura Antidoping del Coni chiede l'archiviazione per Basso: il 28enne varesino puo' tornare alle gare.

fonte: QN
Colonnello Kilgore
00sabato 14 ottobre 2006 21:00
Re: non c'è mai stata alcuna positività

Scritto da: manoloman 14/10/2006 19.43
solo sospetti legati alla frequentazione di un medico spagnolo famoso per preparare ciclicti e atleti.
troppo poco per escludere un corridore.
Il ciclismo è morto!
Basta vedere quello che è successo-..... Hanno escluso Ulrich e Basso per sospetti e non per risultati di analisi... e i tour l'ha vinto uno che fino a ieri era nessuno e oggi si scopre fenomeno, salvo due settimane dopo risultare positivo proprio al tour.
Ma siamo fuori?




Concordo. [SM=x44471] E mi dispiace perché da ragazzino adoravo questo sport..

E quella maglietta da ciclista della Mercatone Uno... [SM=x44469] [SM=x44469] [SM=x44469] [SM=x44469]
=chaba=
00domenica 15 ottobre 2006 00:13
Hanno fatto saltare a Basso e Ullrich il Tour de france (maledetti francesi) solo perchè il loro nome era scritto su dei fogli!!! Non si può escludere dei corridori per delle "supposizioni", al tour la devono smettere di considerarsi superiori, loro dicono:" noi non ne vogliamo di corridori che abbiano qualcosa a che fare con il doping!" BRAVI! e Landis??? Quando ho saputo che era risultato positivo ho goduto da bestia, non per il corridore ( che scarso era e scarso rimane) ma per la figura di merda che hanno fatto gli organizzatori! :fD: [SM=x44456] [SM=x44457] [SM=x44453]
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