Dresda, Lipsia & co. Sassonia al top

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killing zoe
00giovedì 24 maggio 2012 19:00
Vi è un sottile filo del cuore, nella terra dei Sassoni, che unisce in un grande abbraccio quattro perle mitteleuropee, ancora tutte da scoprire. Dresda, Lipsia, Meissen e Görlitz parlano di vita e di sentimento, di arte e di cultura, di musica e passione. Un "filo" che sottolinea la forma di questo Land sulla cartina geografica: proprio quella di un cuore, che trasmette le sue pulsazioni dalla variegata terra delle brughiere, a nordovest, attraverso la centrale e fertile Valle dell'Elba, dichiarata patrimonio dell'umanità dall'Unesco anche per le sue rocche e castelli, fino alla più austera Alta Lusazia, zona dei laghi, incastonata a oriente fra la Polonia e la Repubblica Ceca.

Già territorio della Ddr, Repubblica democratica tedesca, la Sassonia è una regione giovane e in fermento, ricca di nuovi slanci e di antiche tradizioni, in forte recupero sulla Storia anche sul piano economico. Un'area che sin dal medioevo è stata crocevia di grandi scambi, dove si intrecciavano in stretta trama le vie commerciali che univano il Baltico e l'Adriatico, la Russia e le Fiandre. Per centinaia di anni considerato il "motore" trainante lo sviluppo del Paese, oggi è, questo, il Land con il maggior numero di ferrovie a vapore. Siamo nel fiero Stato Libero del sudest della Germania, forte di oltre 1.000 anni di narrazioni incantate, che traggono respiro da borghi e cittadine attraenti per i viaggiatori di ogni gusto e fantasia, in grado di offrire esperienze sempre dense e particolari. Anche a tavola.

Dresda, godersi la vita. Brillante capitale della Sassonia, rinomata anche come "Firenze dell'Elba" per l'ottima sintesi fra architettura e arte, in gran parte perfettamente riproposta dopo il disastroso bombardamento della seconda guerra mondiale, Dresda non si fa distrarre e cammina con il proprio passo, elegante ed operoso ma tranquillo. Fondata circa 800 anni fa, città residenziale per eccellenza ricca di giardini e bei paesaggi, Dresda è un po' il simbolo della gioia di vivere e della magnificenza principesca sassone grazie anche all'influenza che vi esercitò August "il Forte", re di Polonia, a lungo suo mecenate e monarca assoluto.
Lo Zwinger ne è, forse, l'esempio maggiore: con questo termine si definisce normalmente l'area libera compresa fra le mura esterne e quelle interne di una città tedesca. Qui, però, è stato realizzato lo spazio aperto più sfarzoso al mondo per le feste rappresentative dell'alta nobiltà europea del XVIII secolo. Fra musei e pinacoteche, il teatro dell'Opera e gli eventi estivi open-air che si svolgono in compagnia dei mille giochi d'acqua del suo ninfeo nascosto, si passeggia sempre più conquistati ed ammaliati dalle molteplici piacevolezze sensoriali che le sue strade man mano rivelano. Vicino allo Zwinger si erge superbo il Castello residenziale rococò, famoso per la Volta Verde, una delle più ricche "stanze del tesoro" esistenti nel vecchio continente, con la sua Scuderia dei principi elettori, un edificio rinascimentale che colpisce per le sue spettacolari arcate a colonne, oggi l'unico nel suo genere in Germania.
Ed è proprio sul lato prospiciente la strada che si viene affascinati dall'attrazione principale: il Corteo dei Principi è infatti il più lungo dipinto esterno del mondo, con i suoi 102 metri di ritratto dei 35 reggenti della dinastia Wettin, realizzato nella finissima porcellana di Meissen. A pochi metri, sopra la Fortezza, si trova il "balcone d'Europa": la Terrazza di Brühl garantisce un panorama mozzafiato sull'Elba e sui bianchi vaporetti a pale. Da essa è possibile prendere un'imbarcazione storica fino a Pillnitz, famosa per la residenza estiva barocca e il suo parco sontuoso. Se invece rimaneste in città e alla distanza scorgeste un edificio con la cupola a forma di "spremiagrumi", sappiate che vi trovate vicini all'Accademia delle Belle Arti sassone, perfetto simbolo della tradizione borghese di Dresda.
La città vecchia barocca (Altstadt) è stata molto ben ricostruita e a ogni isolato racconta tuttora molto bene dell'antica vita di corte. Il passo aumenta però di ritmo non appena si arriva sul lato nord del fiume: la città nuova interna (Neustadt) è molto frequentata per lo shopping e il buon mangiare, mentre quella esterna, costruita nel XIX secolo, brulica di vita con boutique e negozi stravaganti o esclusivi, caffè, locali alla moda, osterie e ristoranti dalla gastronomia ricercata, oltre a discoteche aperte fino alle prime luci dell'alba.
Da non perdere l'esperienza di Loschwitz: dalla zona del ponte della Blaues Wunder, o Meraviglia Blu, si prende la più antica funicolare a sospensione mai realizzata per arrivare nei quartieri residenziali. Gioiello architettonico moderno è infine la nuova Sinagoga: quella storica, costruita da Gottfried Semper, fu bruciata dai nazisti durante il Pogrom del novembre '38. 63 anni dopo, il nuovo edificio di culto viene inaugurato nello stesso luogo e vince l'"Arup World Architecture Award" per la costruzione europea dell'Anno. Per ricordare Bertrand Russell, "solo sulle salde fondamenta di un'inflessibile disperazione si può costruire l'edificio dell'anima". L'intrattenimento occupa in questa città un posto di rilievo. La capitale della Sassonia è innanzitutto una città culturale di prima grandezza, che ospita formazioni orchestrali e ensemble di fama mondiale, oltre ad avere una lunga tradizione di teatro e cabaret.
Non si può lasciare questa città senza prima averne avuto diretta esperienza: l'Opera di Semper, ad esempio, è uno dei migliori teatri lirici del mondo. Il Kreuzchor, o Coro della Croce, è di fama mondiale e ha la propria sede nella Chiesa della Santa Croce (Kreuzkirche), ma anche un concerto dell'Orchestra di Stato o della Filarmonica di Dresda è sempre una grande emozione. Nel 2012, Dresda festeggerà numerosi anniversari culturali. Innanzitutto, il 500˚ compleanno di uno dei dipinti più famosi di Raffaello, la Madonna Sistina, esposto nella capitale sassone da più di 250 anni. O, ancora, il 350˚ anniversario della nascita dell'architettto Matthäus Daniel Pöppelmann, progettista del ricco Elettore di Sassonia Augusto "Il Forte", colui che "firmò" lo Zwinger. Infine, gli 80 anni di Gerhard Richter, famoso pittore contemporaneo.

Lipsia, note e libertà. A Lipsia, chiamata invece la "piccola Parigi", c'è sempre un buon vento. Non ci stiamo riferendo al mare, che in Sassonia non è decisamente ancora arrivato, né a relativi fantasmi di barche a vela, ma all'atmosfera ariosa, ossigenata e intelligente che a tutte le ore vi si respira. Città della musica e della libertà, si dice che il muro di Berlino cadde grazie a lei: la chiesa di San Nicola fu infatti la culla della rivoluzione pacifica del 1989, poiché ogni lunedì vi si riunivano per la preghiera della pace all'inizio centinaia e poi decine di migliaia di persone in rappresentanza di una sempre più ampia fascia di popolazione. Da lì si originarono numerosi cortei di opposizione, che si spingevano roboanti fino al quartier generale della Stasi, il temibile Servizio di sicurezza nazionale della Ddr.
Nel luogo, cioè, dove oggi si può visitare l'interessante Museo per la commemorazione degli eventi che alla fine portarono al crollo del muro. Con il loro coraggio, la loro ferma volontà di testimonianza e protesta e la rinuncia alla violenza, queste persone hanno scritto un pezzo di storia: cittadini risoluti che gridavano "Noi siamo il popolo!", chiedendo immediate riforme al regime del Sed, Partito socialista unificato di Germania ed esigendo il riconoscimento dei diritti democratici fondamentali in una società ormai sclerotizzata. La prima pietra per la costruzione di una Germania riunita era stata posata. D'altra parte, la gente di Lipsia è stata da sempre felicemente "ribelle" e sicura di sé: nel 1165, la città ottiene il privilegio di tenere mercato, mentre nel 1497 diviene la prima ad ottenere dall'Imperatore il diritto di organizzare una Fiera di scambio, cosa che ne decretò in breve la fama di città aperta e cosmopolita. La tradizione si è consolidata nel tempo: prova ne siano l'immensa stazione ferroviaria, con annesso centro commerciale, e il moderno, nuovo polo fieristico, realizzato in periferia.
Fino alla fine dell'era Ddr, le fiere si svolgevano anche negli edifici del centro cittadino: ecco perché sotto la piazza del mercato esiste tuttora un vasto spazio commerciale sotterraneo e la città è ricca di gallerie, molte delle quali sviluppate da cortili interni. Perché Lipsia è, per eccellenza, anche la città dello shopping, con i suoi Mädler Passage e Specks Hof, i Petersbogen, la Marktgalerie e, appunto, il centro commerciale della stazione, Hauptbahnhof-Promenaden. Persino per quanto riguarda bar e locali vi è l'imbarazzo della scelta. Non a caso qui si svolge ogni anno l'"Honky-Tonk", il festival delle "Kneipen" (i pub tedeschi) più grande d'Europa. Un vero e proprio fenomeno enogastronomico è infine la "Drallewatsch", con le sue mille tentazioni per il palato: una linea continua di birrerie e ristoranti (oltre 1400) con tavoli all'aperto, che si snoda nel centro della città per oltre un miglio.
A partire dalle 23, qui la notte emana sempre un senso di allegra festa popolare: si radunano giovani e meno giovani per sfruttare il palcoscenico offerto dalla più suggestive stradine illuminate della città. Per quanto riguarda il piacere dell'orecchio, nessuna altra città tedesca può vantare una tradizione musicale viva e prestigiosa come Lipsia. Qui, per 27 anni Johann Sebastian Bach fu maestro del Coro Thomaner, Robert Schumann scrisse la sua "Sinfonia di primavera", Richard Wagner ebbe i suoi natali, Felix Mendelssohn Bartholdy diresse per molti anni la Gewandhausorchester, un giovanissimo Gustav Mahler lavorò alacremente nello Stadttheater, Albert Lortzing compose la propria famosa opera "Zar e carpentiere". L'inizio della tradizione musicale a Lipsia si fa risalire all'anno 1212, quando il conte Dietrich si appropriò di una chiesa, regalandola agli uomini di Sant'Agostino, molto interessati al potere.
La Scuola di canto annessa ebbe innanzitutto il compito di insegnare i canti liturgici ai ragazzi. Nacque così il Coro dei Thomaner, il più famoso della Germania, le cui strutture sono rimaste da allora invariate: diverse volte a settimana, il coro intona mottetti e cantate per la gioia degli amanti dei più attenti melomani. La nascita della prestigiosa orchestra Gewandhaus si fa invece risalire al Gran Concerto del 1743: fondata dagli stessi cittadini e costituita originariamente da 16 musicisti, prende il nome dall'antica Sala per il commercio dei mercanti dell'abbigliamento. La nuova Gewandhaus venne poi inaugurata nel 1981 dall'allora direttore Kurt Masur, il quale, va doverosamente ricordato, contribuì molto al pacifico evolversi delle manifestazioni di piazza dell'autunno 1989. Oggi, la più antica orchestra sinfonica tedesca è famosa in tutto il mondo e può contare sull'apporto di ben 200 musicisti. Diretta dall' Italiano Riccardo Chailly, ha appena festeggiato a Roma, con un concerto esclusivo, l'83° compleanno di Papa Benedetto XVI.
L'Opera di Lipsia risale al 1693 ed è la terza più antica d'Europa, dopo Milano e Amburgo, come anche il Conservatorio di questa città, fondato da Mendelssohn nel 1843 con l'aiuto di Schumann, è il secondo del continente, dopo Parigi. Tuttora, giovani provenienti dall'intero globo ricevono la propria formazione musicale presso la rinomata Scuola superiore di musica e teatro (Hochschule für Musik und Theater). Fra i luoghi da visitare, cari al pentagramma, vi sono il Museo di Bach, le case di Mendelssohn e di Schumann, la Thomas- e la Nikolai-kirche, il polo Edvard-Grieg e il Musei degli strumenti musicali: fra i suoi 5mila preziosi reperti si conservano grandi rarità. A Lipsia, comunque, si continua sempre a scrivere la storia della musica: i festival internazionali come il Bachfest Leipzig, le giornate dedicate a Mendelssohn, l'Estate in musica o le Rassegne per la celebrazione della musica antica ne continuano ad accrescere la fama.
Meritata, però, non solo grazie alle note classiche: sono infatti decine di migliaia gli appassionati di musica alternativa che accorrono ogni anno in questa città per i vari Festival e Fiere musicali in programma, come Pop Up, il raduno Wave Gotik o le Giornate del Jazz. Lipsia è anche la città della scienza, dell'arte e della cultura: la sua università fu fondata nel 1409 e dopo quella di Heidelberg è la più antica della Germania. Anche Goethe vi è stato studente, rendendo famoso in tutto il mondo l'Auerbachs Keller, l'antico locale dove ha ambientato alcune scene del Faust.

Meissen e la favola dell'oro bianco. Ad appena 20 chilometri da Dresda, costeggiando le sponde del fiume Elba, sul quale sbuffa lentamente la più antica e grande flotta di piroscafi a vapore del mondo, si giunge a Meissen, deliziosa capitale della porcellana più nobile. Sormontata dal Castello di Albrechtsburg e dominata dal suo Duomo, uno dei più importanti monumenti sacri medioevali dell'intera Sassonia, questa cittadina serena sorride a chi vi entra, così come fanno i suoi abitanti. Anche solo una passeggiata nelle viuzze acciottolate del suo borgo vale la visita, fra cortili romantici e paesaggi pittoreschi che ispirarono artisti famosi (dal più grande poeta del medioevo tedesco Walther von der Vogelweide, all'illuminista Lessing, al pittore Ludwig Richter), rosse tegole scintillanti sui tetti, enoteche e localini sparsi un po' ovunque.
D'altronde, siamo lungo la Strada del Vino sassone, accompagnata lungo il suo percorso da piste ciclabili perfette per gli amanti del bike trekking, dove gli scenari dei ripidi pendii sui quali si abbarbicano i vitigni della più piccola area vitivinicola tedesca stimolano l'idea di passeggiate e soste. Brevi, però, perché in questa località è la porcellana a meritare la maggiore attenzione: a costituire, anzi, l'anima stessa di Meissen. A volte, si sa, le migliori cose si scoprono per caso. Anche nel nostro Paese, d'altronde, la leggenda vuole che da una partita di formaggio mal conservata venisse l'intuizione del gorgonzola. All'inizio del ‘ 700, l'alchimista Johann Friedrich Böttger, apprendista del farmacista di Meissen, ricevette da Augusto "Il Forte" il piccolo e discretamente ansiogeno incarico di fabbricare l'oro. Nonostante l'aiuto del chimico Ehrenfried Walther von Tschirnhaus di Dresda, Böttger fallì, ottenendo però un particolare tipo di gres rosso e da esso, dopo appena un anno di esperimenti mirati, condotti insieme a minatori e fonditori della vicina Freiberg, la porcellana europea: appunto, l'"oro bianco". Nel 1710 fu fondata dunque la Manifattura della porcellana Meissen, che a questa città ultramillenaria dona fama mondiale.
Nella Chiesa di Nostra Signora (Frauenkirche), si può tuttora godere del sottile tintinnio del primo carillon di porcellana mai creato dall'uomo. Oggi, la Meissen Manifaktur esporta in tutto il mondo con molto successo oggetti da collezionisti o di uso comune. Molto interessante il percorso didattico organizzato dall'azienda, adatto a bambini e adulti, per comprendere le delicate fasi di realizzazione di un oggetto in porcellana e il Museo, ricco di autentiche, finissime opere d'arte. Una curiosità: a Meissen nacque e operò l'"inventore" dell'omeopatia. Samuel Hahnemann, medico e figlio di un pittore della porcellana, come trattamento di cura cominciò a somministrare ai propri pazienti una dose fortemente diluita di quella stessa sostanza che, in una persona sana, avrebbe causato una malattia similare.

Görlitz e la Via Regia. Situata all'estremo limite orientale della Sassonia, incredibilmente tagliata in due dal confine che divide la Germania dalla Polonia sin dalla fine della seconda guerra mondiale, Görlitz (Zgorzelec nella parte polacca, sulla riva est del fiume Neisse) appare, ancora, come un'antica città medioevale di tessitori. Nonostante le sue 940 primavere, la località è molto vivace e in grande espansione economica, con piani di restauro finanziati da mani pubbliche e private in continuo sviluppo da oltre 20 anni. Gioiello architettonico, impreziosita da grandi spazi e piazze, essa costituisce insieme ai vicini cechi e polacchi un autentico simbolo della nuova Europa e di come si possano eliminare in un solo colpo decenni di "divisioni": nel 1998 le due "metà" scelsero infatti di costituirsi civicamente come un'unica entità, adottando la denominazione ufficiale di "Eurocity Görlitz-Zgorzelec". Una curiosità: Görlitz fu scelta per fare da scenografia alla Parigi storica nel remake del film "Il giro del mondo in 80 giorni".
Il motivo è semplice: ci troviamo nel mezzo dello storico percorso della Via Regia, che dalla penisola iberica raggiungeva Kiev, attraversando la Francia, la Germania e la Polonia, e il suo centro storico abbonda di edifici di ogni epoca, come fosse un libro di architettura diventato pietra, con influenze boeme, sassoni, prussiane e slesie. Più di 4mila edifici, con stili che spaziano dal tardo gotico al Rinascimento, al Barocco e facciate Fin de Siècle e Art Decò. Inoltre, una fotta trama di botteghe ed empori che appartenevano alla corporazione dei tessitori, con le tipiche corti e gli stretti passaggi interni. Da visitare il Museo della Slesia, che si trova stranamente qui poiché nell'800 la città divenne parte delle province prussiane di quella regione, mentre una forte immigrazione dall'est le donava un'impronta slesiana ancora oggi percettibile. Il grande magazzino Karstadt, unico esempio architettonico sopravvissuto intatto, e le agili Arcate Strassburg, in stile Art Nouveau, sono due notevoli esempi del più florido periodo di espansione urbana conosciuto da questa località. Dopo aver goduto del profumo della carta antica dei volumi conservati nella biblioteca scientifica dell'Oberlausitz, sarà opportuno entrare nella chiesa di San Pietro e Paolo per ammirare il famoso organo solare di Eugenio Casparini, dal caldo suono barocco, oltre alla copia del "Santo Sepolcro", portata in città dal borgomastro Georg Emmerich, che 500 anni fa si recò in pellegrinaggio a Gerusalemme.

A causa delle numerose modifiche subite nei secoli dall'originale di Terra Santa, si dice che questa versione sassone sia rimasta la più fedele esistente. Oltre al calciatore nazionale tedesco, Michael Ballack, Görlitz si vanta di avere dato i natali a Jacob Böhme, calzolaio autodidatta con visioni mistiche, definito da Hegel "il primo filosofo tedesco". Una alata dimensione mentale guadagnata, forse, con il magico aiuto della crono-geografia: la cittadina si trova esattamente sul 15° meridiano, incarnando in pieno il fuso orario CET (Central European Time), quello del cuore dell'Europa.

www.sassoniaturismo.it
www.leipzig.de
www.meissen.com
www.europastadt-goerlitz.de



di Massimo Canevari
Fonte
KuntaKinte77
00giovedì 24 maggio 2012 19:19
si... ma ci sei stata? come sono ste città?


me pare che sei ritornata a fare il lavoro "sporco" del vecchio forum del copia-incolla... un pò come fa qui l'Etrusco [SM=x44456]
killing zoe
00giovedì 24 maggio 2012 20:04
Re:
KuntaKinte77, 24/05/2012 19.19:

si... ma ci sei stata? come sono ste città?



si, alcune le ho visitate


KuntaKinte77
00giovedì 24 maggio 2012 21:07
Re: Re:
killing zoe, 5/24/2012 8:04 PM:




si, alcune le ho visitate






ok... e come sono???? [SM=x44466]


Ps. rimandata per il corso di "quote" [SM=x44452]
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