Enoturismo? Sorpresa Sudafrica

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killing zoe
00lunedì 16 maggio 2011 19:34
Leggi Sud Africa, e pensi Kalahari, Kruger, elefanti, leoni e deserto, tutt'al più al mare di Cape Town, a surf e squali. Tutto questo esiste ed è straordinario, ma da qualche tempo il paese più australe dell'Africa sta cercando di attrarre anche un altro tipo di turismo, quello enogastronomico. In realtà, benché la sua popolarità internazionale sia nata solo da pochi anni, dal periodo post Apartheid, la tradizione vinicola in Sud africa è la più antica fuori dall'Europa. In principio infatti il vino prodotto in queste terre serviva per rifornire i marinai delle navi dirette in Asia, che una volta arrivati al Capo di Buona Speranza, avevano ben che terminato le loro scorte alcoliche.

Dal 1685, anno in cui fu piantata la prima vite dagli Ugonotti, la produzione di vino e' cresciuta in maniera esponenziale, portando oggi il Sud Afric al settimo posto nella classifica mondiale dei paesi produttori di vino. L'esperienza vinicola francese insieme alle ottime condizione climatiche e del suolo, sono gli elementi fondamentali che hanno conferito al vino sudafricano una qualità degna di fama internazionale. In questo scenario, anche il turismo enogastronomico si e' sviluppato enormemente, diventando una fonte economica importante per il paese e per il settore agricolo in particolare.

La maggior parte delle oltre 600 aziende vinicole del paese, offrono ai loro visitatori una vasta scelta di attività e servizi, dai tour guidati delle cantine e delle vigne, a ristoranti di fama internazionale. Per chi cerca qualcosa di meno formale invece, molti propongono l'alternativa del Gourmet Picnic in rigoroso stile inglese, con tanto di coperta e cesto in vimini colmo di delizie, da gustare con una bottiglia di vino della ‘casa'. Per finire, alcune tenute affiancano alla produzione di vino quella di formaggio e cioccolata. Tutte le cantine poi, includono nel prezzo della degustazione paesaggi incredibilmente suggestivi, ancor più in autunno, quando il verde delle viti incomincia a lasciare spazio ai colori caldi di questa stagione.
In Sud Africa si coltivano ben 30 varietà dei vitigni conosciuti al mondo. il Pinotage invece, è un blend rosso autoctono nato nel 1925 e ricavato da uve Pinot noir e Cinsaut. Questo vino si distingue per un retrogusto affumicato con un accenno di frutti tropicali.

Tour enogastronomici self drive
Constantia. Da Città del Capo, qualsiasi direzione decidiate di seguire, raggiungerete una delle tante strade del vino, presenti nella provincia del Western Cape. Scegliendo per esempio di volgere a sud, percorrendo per circa venti minuti la M3, si arriva a Constantia, una zona residenziale molto elegante con splendide ville separate da ettari di terreni a coltivazione vinicola. Constantia fu la prima meta del turismo enologico in Sud Africa, con visitatori provenienti dall'Europa già alla fine del diciottesimo secolo. Nonostante la strada del vino di Constantia non sia molto lunga, il numero delle aziende vinicole che meritano una visita e, soprattutto, una degustazione è considerevole.

Groot Constantia produce ottimo Pinotage e tra l'altro, da uno dei ristornati all'interno della tenuta, il Jonkershuis, si può godere di una vista meravigliosa, che giunge ininterrotta fino all'oceano indiano. Se il tempo lo permette e siete fortunati a trovare un tavolo all'esterno, (qui, come per ogni altra sosta segnalata in questo articolo, è consigliabile la prenotazione almeno 2/3 giorni prima, soprattutto durante il fine settimana), aspettatevi di gustare la tipica cucina locale, la Cape Malay, in compagnia di molti scoiattoli. Un'altra azienda da non perdere è quella di Steenberg, con i suoi eccellenti champagne e ristoranti. Il Bistrò Sixteen82 è un capolavoro di architettura nel suo genere, mentre Catherina's propone una cucina sud africana di alto livello, che potrete anche gustare insieme a della musica jazz dal vivo, durante il caratteristico brunch domenicale. In Ottobre, la valle di Constantia ospita lo ‘Spring it On', dieci giorni di Festival dedicati al piacere del vino e della tavola, a cui partecipano tutte le aziende vinicole della zona, proponendo attività di ogni tipo, da abbinamenti cibo-vino a dimostrazioni sulla produzione delle botti.

Robertson e la Cape Route 62. Nello stesso mese, a Robertson, si svolge il ‘Wine on the River', un altro importante festival enologico. Se invece il passaggio nella valle fosse in febbraio, si può partecipare all' ‘Hands on Harvest', durante il quale potrete provare in prima persona le fatiche della vendemmia.La città di Robertson si trova sulla Cape Route 62, la strada dei vini più lunga al mondo. Percorrendo infatti i suoi 850 km, è possibile visitare altre zone vinicole immerse in paesaggi naturali che tolgono il fiato. Provenendo da Città del Capo e muovendosi in direzione est, si inizia con la degustazione dei vini di Wellington e Paarl, si attraversa poi Worcester per giungere dopo circa 100 km, a Robertson. La tappa culinaria d'obbligo in questo centro è Reuben's. Il ristorante si trova all'interno del ‘ Robertson Small Hotel', piccolo ed elegante albergo pur senza troppe pretese. La miglior produzione di vino nella valle, si può degustare presso l'azienda Springfield. Per coloro appassionati non solo di vino, ma anche di distillati, la Cape Route 62 è rinomata per essere la strada del Brandy in Sud Africa. Quando il tasso etilico nel sangue avrà raggiunto un livello sufficiente, si può scegliere tra diverse alternative offerte nella zona. Proseguendo ad esempio per altri 30 km verso est, si raggiunge Montagu, paesino incastonato tra le montagne del Piccolo Karoo, dove si trova il Mimosa Lodge, un delizioso albergo di poche stanze che organizza corsi di cucina territoriale e di fotografia. Se quello che si cerca è invece una pausa per immergersi nella natura, Il Sanbona Natural Reserve è la scelta giusta per voi.

Stellenbosch e Franschhoek. Per quanto le wine routes sopra elencate abbiano il loro prestigio, il regno del vino sud africano per eccellenza rimane il territorio attorno a Stellenbosch e Franschhoek. La selezione delle aziende vinicole che meritano di essere visitate è tutt'altro che semplice, sia per il loro numero, sia per la qualità dei vini prodotti dalla maggior parte di esse. A Stellenbosch, sulla R310, la cantina di Tokara è una tappa obbligatoria: Delicatessen è un'ottima scelta per un pranzo informale, in un ambiente curato ed accogliente ed i vini sono un orgoglio per l'azienda tanto quanto la loro produzione di olio, tra le migliori del Sud Africa. Sempre sulla R310, ma sul lato opposto rispetto a Stellenbosch, si trova Spier, azienda fondata nel 1692, e per questo una delle più antiche del paese. Per vivere un'esperienza tipicamente africana, prenotate Moyo, ristorante dove i tavoli sono sistemati sopra querce secolari, si ascolta musica tribale e donne di colore vi propongono di pitturarvi il viso con motivi originali della tribù Xhosa.

Lasciata Stellenbosch con un po' di rammarico per tutto ciò che non e' stato probabilmente possibile assaggiare, la fermata successiva è Franschhoek (traduzione in Olandese di ‘angolo di Francia'), tappa imperdibile del tour, per l'ottima offerta enogastronimica, ma anche per l'unicità' di questo paesino, che racchiude in sé il fascino della natura e della tradizione di questo lembo d'Africa, con l'eleganza e la cura dei dettagli tipicamente francese. Le aziende vinicole di Franschhoek si trovano su entrambi i lati della R45, la strada che attraversa l'intero centro. Provenendo da nord, le degustazioni d'obbligo sono quelle di Rupert&Rothschild, Graham Beck e Moreson. Quest'ultima cantina in particolare, merita una sosta per le sue proposte culinarie, che vanno da uno spuntino veloce ma prelibato all'interno del negozio di prodotti tipici alimentari, al pranzo più ricercato del ristorante Bread&Wine, dove il famoso Chef Neil Jewell impartisce personalmente corsi di cucina a tema. Se volete invece sedervi al tavolo di uno dei migliori ristoranti al mondo, senza dover dar fondo al vostro conto in banca, allora scegliete The Tasting Room @ Le Quartier Francais. Avrete così modo di assaggiare i piatti preparati da Margot Janse, considerata la migliore chef sudafricana. L'evento a cui partecipare a Franschhoek è il ‘Bastille Festival', organizzato tutti gli anni a metà luglio, per celebrare con ottimo cibo, vino e musica dal vivo, la ricorrenza francese. Se poi avete ancora un po' di tempo e, anche questa volta pensate di averne abbastanza di alcol, fermatevi ad ammirare la collezione di automobili unica al mondo del Motor Museum, presso la tenuta di L'Ormarins, dove sono esposti oltre 220 esemplari prodotti dal 1898.

Elgin e Walker Bay. Anche se meno popolare di quelle appena raccontate, merita comunque un cenno la zone vinicole di Elgin e Walker Bay, site lungo la N2, autostrada che collega Città del Capo a Durban. Appena superato Sir Lowry's Pass, partendo da Cape Town, troverete sulla vostra destra il Peregrine Farm Stall, un piccolo negozio dove potrete acquistare prodotti provenienti dalle fattorie dei dintorni. Non lasciatevi scappare la miglior milk tarte (tipico dessert sudafricano) della zona. Di queste due strade del vino, le aziende da non prendere, soprattutto per i loro bianchi, sono Paul Cluver, Iona e Oak Valley, per quanto riguarda la valle di Elgin; Hamilton Russel, Bouchard Finlayson e Ataraxia invece, per quel che riguarda Walker Bay, dove gli Chardonnay in particolar modo raggiungono qualità eccezionali.

Alternative
Passeggiando in bicicletta, tra le vigne. Un'idea originale per percorrere le strade dei vini, è il tour in sella ad una bici. A seconda del tempo a disposizione e del vostro allenamento fisico, potete scegliere tra diverse opzioni. La maggior parte dei tour organizzati parte la mattina presto per tornare a Città del Capo in giornata. Se vi sentite particolarmente in vena, potete optare invece, per il tour di 3 o 4 giorni, con circa 5 ore di pedalata al giorno, o esagerare , partecipando al giro di 10 giorni , che comprende anche molte tappe culinarie interessanti.

Il ‘Big Five Wine Safari'. Avrete modo di salire a bordo della classica jeep aperta utilizzata nei veri safari, e visitare le vigne dell'azienda vinicola Warwick. Quarantacinque minuti, durante i quali la vostra guida vi racconterà dei 5 grandi uvaggi coltivati nella tenuta, comparandoli con ognuno dei ‘Big 5': Cabernet Sauvignon , Cabernet Franc, Merlot, Pinotage e Sauvignon Blanc. A voi scoprire il perché, partecipando a questo indimenticabile tour, con il quale potrete godere, una volta in cima alla collina, di una vista a 360 gradi dei sette diversi gruppi montuosi della zona.

Le 5 ‘B' da provare per mangiare come un vero sudafricano

Bobotie: è considerato il piatto nazionale e consiste in un pasticcio di carne macinata piccante, ricoperta da una salsa a base d'uovo. Esteticamente assomiglia molto alla nostra lasagna, ma ripeto e sottolineo, esteticamente!
Biltong: si tratta di carne secca da mangiare come snack. Le varietà sono infinite, dal semplice biltong di manzo a quelli più saporiti di selvaggina.
Boerewors: letteralmente significa ‘salsiccia del fattore' e costituisce un vero e proprio concentrato di colesterolo, ma almeno una volta vale la pena di assaggiarlo, soprattutto se cucinato al braai (vedi quinta B).
Bunny chow: originario della città di Durban, e' considerato il tipico ‘fast food' sudafricano. Consiste in metà pane in cassetta, svuotato della mollica e riempito con del curry. Per non essere riconosciuti subito come turisti, è necessario chiamarlo solo bunny e soprattutto, mangiarlo con le mani.
Braai: parola Afrikaans per Barbecue. É l'evento sociale per eccellenza in Sud Africa ed è organizzato solitamente durante il fine settimana. Per i capi famiglia, rappresenta un vero e proprio rito, con cenni di stizza nei confronti degli altri invitati maschili, in caso tentino di partecipare alla suo compimento. Esiste addirittura una festa nazionale, il 24 Settembre, che negli anni si è trasformata nel Braai Day.



di Robin Ancilotto
Fonte: http://viaggi.repubblica.it/
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