Faccetta Nera a scuola, fa discutere

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texdionis
00venerdì 22 aprile 2011 18:34
C'è chi l'ha messa come suoneria del cellulare, per scelta. Ma che venga insegnata a scuola, a studenti delle me-die, e data in spartito da portare a casa, è una "novità". "Faccetta nera", una delle canzoni del ventennio fascista, che esalta la campagna in Abissinia, è stata cantata dagli alunni di Pove del Grappa, Vicenza, nell'ambito di un programma multidisciplinare che prevede lo studio del fascismo e della musica di quegli anni. Lo riferisce il Mattino di Padova.

I genitori hanno protestato. "E' come Va' Pensiero e la Leggenda del Piave", si difende il prof di musica. "Nessun indottrinamento", assicura la preside.
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KuntaKinte77
00mercoledì 1 giugno 2011 13:05
Lecce, "Faccetta nera" divide ancora La marcetta si canterà

LECCE - Le Marcelline ci ripensano e scoppiano nuovamente le polemiche rischiando di trasformare, il saggio di fine anno di una scuola elementare, in uno strumento di propaganda politica. Maggioranza e opposizione continuano a confrontarsi sull’argomento plaudendo da un lato, inorridendo dall’altro. Ma tant’è, perché al di là delle polemiche e delle differenti posizioni, “Faccetta nera” verrà intonata, il prossimo 6 giugno, dagli alunni dell’Istituto Marcelline. «Così ha voluto il buon senso, mi verrebbe da dire - sottolinea il consigliere comunale, Damiano D’Autilia - ha vinto - dice - l’autonomia didattica di un istituto che non ha mai smesso di trasferire ai giovani e ai nostri bambini un’eccellente e seriosa formazione, con lo stesso equilibrio che l’ha sempre contraddistinto». D’altronde, si domanda il consigliere, in una rievocazione storica dei 150 anni d’Italia, attraverso musica e canzoni d’epoca «come potrebbe essere rappresentato il periodo fascista? O forse nella recita non dovrebbe per nulla essere contemplato come tutte le fasi che hanno caratterizzato la storia del nostro paese?». Domande rivolte anche a quei gentitori che hanno scritto all’Istituto e alla preside della scuola, suor Augusta Keller al fine di farle cambiare idea sull’esecuzione della marcetta scritta da Giuseppe Micheli. «I nostri figli dovranno temere e stare lontani da qualcosa che ci ha segnato e, in qualche modo, appartenuto, così come la peste? Insegnamo ai nostri bambini la storia, con i momenti alti e quelli bassi, con le pagine gloriose e quelle per cui bisogna abbassare il capo». Quello che sta accadendo all’Istituto Marcelline è «veramente agghiacciante», tuonano invece i Giovani Democratici per i quali «il periodo storico a cui “Faccetta nera” è legata non rappresenta per nulla - dichiara Diego Dantes - i valori di coesione, unità, rispetto, solidarietà e integrazione che sono ancora vivi nel nostro beneamato paese».

E se per giustificare la scelta di inserire, accanto ad opere di Sergio Caputo e Goffredo Mameli «anche un canto fascista» ci si appella al programma didattico che prevede lo studio del periodo fascista, per i Giovani democratici, allora la “scusa” è poco convincente: «Semmai - prosegue Dantes - ci si dovrebbe fermare a comprendere se sia stata trasmessa davvero una consapevolezza della fase storico-politica che all’epoca, l’Italia stava affrontando, nella certezza che certi temi debbono necessariamente essere dibattuti approfonditamente perché non si ritorni a sbagliare».
Quindi «mi domando - prosegue Dantes - se sia opportuno far cantare un inno d’ispirazione fortemente politica a dei bambini che dubito, vista la loro giovane età, abbiano riflettuto abbastanza attentamente ed a lungo su questioni storiche». Di tutt’altra idea, il consigliere D’Autilia secondo cui invece sarebbe più giusto far intonare ai piccoli “Faccetta nera” così come “Bella ciao” «senza paura e senza vergogna di ciò che siamo e siamo stati. Probabilmente, il prossimo 6 giugno, renderemo felici - conclude - quei bambini che tanto hanno lavorato, dimostrando che la scena è tutta loro, e non certamente di una canzonetta attaccabrighe».




www.quotidianodipuglia.it/articolo.php?id=149794
texdionis
00giovedì 9 giugno 2011 14:58
Tanto per documentarsi
a quei tempi c'era anche

sertytoliz
00domenica 10 luglio 2011 19:40
che la cantino santi numi!! o preferiamo trincerarci dietro un antico ed ignobile tabù storico??

di fascismo si può e si deve parlare.....il problema sarebbe capire se a questi bimbi e ragazzini è stata spiegata bene la storia di quel tempo e non solo la canzonetta più famosa (tra l'altro manco a Mussolini piaceva così tanto...l'ha pure censurata più volte..).

rendiamoci conto che da molti insegnanti di storia il ventennio è considerato come "da non spiegare", "da non dire"... e lo si bypassa... [SM=x44504]

la storia deve essere raccontata per quello che è stato, solo così, forse, non si ripeterà più!!
a me ad esempio è stata rifilata la superficie del ventennio solo a elementari e medie; mai si è parlato della situazione in Cina; mai si è parlato del comunismo; mai si è parlato degli anni di piombo; mai si è parlato approfonditamente della questione legata allo "stato d'Israele".E sì che di cose ce ne sarebbero da dire!! [SM=x44458] [SM=x44458] [SM=x44458]

la Storia del proprio Mondo non va rinnegata, sarebbe un crimine più grande del peggiore crimine umano commissibile.

basta alla storia tabù!!!

copio una frase di Churchill che fin dal primo momento in cui la lessi mi ha fatto pensare..e non poco: "Bizzarro popolo, gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti..."
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