Giappone, più suicidi a ottobre che vittime di Covid nel 2020: chi sono le donne giapponesi che vogliono scomparire

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rufusexc
00venerdì 11 dicembre 2020 10:09
dal sito de Il Mattino: https://www.ilmattino.it/
Kobayashi Eriko aveva 21 anni quando per la prima volta ha cercato di togliersi la vita ricorrendo a un'overdose da psicofarmaci. All'epoca, appena uscita dal college, lavorava per una casa editrice di Tokyo e si sentiva molto frustrata perché non riusciva a pagare le bollette e il conto al supermercato. Le tante ore di lavoro sottopagato la rendevano esausta e spesso era costretta a rubare per poter mangiare. Tre giorni dopo il primo tentativo di suicidio, Kobayashi - racconta Japan Times - si era risvegliata in una camera di ospedale, grazie a un amico che l'aveva trovata priva di coscienza e l'aveva soccorsa. Da allora, ha continuato a lottare contro i disordini mentali, ha cercato di togliersi la vita altre tre volte e ha scritto diversi libri sulla sua esperienza. Adesso, a 43 anni, lavora per una ong ma, senza timore, parla apertamente delle proprie difficoltà e delle proprie ansie. La pandemia ha riportato a galla tutte le sue paure di finire povera: «Il mio salario è stato tagliato, non riesco a vedere la luce alla fine del tunnel. Avverto un senso di crisi costante», ha detto a Cnn Japan.

Come più volte è stato segnalato dagli esperti, il coronavirus potrebbe portare a un aumento dei casi di malattie mentali in molti paesi. La disoccupazione, l'incertezza del lavoro, l'ansia e l'isolamento stanno gravando sulle persone, tanto a livello nazionale che globale. In Giappone, impegnato a fronteggiare la tenza ondata di contagi e dove tuttavia è stato imposto lo stato di emergenza ma non un lockdown nazionale, sembra che tali problemi stiano avendo un effetto drammatico in particolare tra le donne, soggetti considerati più vulnerabili. La pandemia ha aumentato la loro vulnerabilità e l'ha esposte al licenziamento e ad altri problemi finanziari.

Le statistiche del Governo giapponese mostrano un aumento esponenziale dei suicidi nel mese di ottobre 2020: in un solo mese il numero dei suicidi ha superato quello di tutti i decessi per Covid dall'inizio dell'anno. Sono infatti 2,153 i casi di suicidio registrati ad ottobre 2020, secondo la National Police Agency. Un incremento di più di 300 casi rispetto al mese di settembre 2020 e il dato mensile più alto da maggio 2015. L'82% di questi decessi ha riguardato le donne e 21% gli uomini. Sono 851 le donne giapponesi che si sono tolte la vita ad ottobre, 82.6% in più rispetto allo stesso mese del 2019.

Tutto questo appare ancora più allarmante se si considera che il coronavirus ha invertito la tendenza al ribasso degli ultimi anni, resa possibile grazie agli sforzi del Governo di Tokyo tesi a risolvere una problematica che affligge da tempo la società giapponese. Per molti anni il ricorso all'aiuto psicologico in Giappone è stato considerato uno stigma sociale e il paese asiatico, inoltre, continua ad avere il tasso più alto di suicidi tra i membri del G7. Dopo il picco raggiunto nel 2003, ovvero 34,427 suicidi, nel 2007 il Governo nipponico ha lanciato un programma di prevenzione. Nel 2016 il tasso di mortalità per suicidio era del 18,5 su 100mila persone, l'arcipelago era quindi secondo solo alla Corea del Sud nella regione del Pacifico occidentale. Un numero pari al triplo della media annuale globale pari a 10,6 su 100mila persone. L'anno scorso, stando ai dati del Ministero della Salute nipponico, in Giappone ci sono stati 20mila suicidi, la cifra più bassa da quando nel 1978 le autorità hanno iniziato a redigere report e statistiche sull'argomento.

Le donne giapponesi risentono dell'effetto negativo della pandemia più delle altre categorie di cittadini perché più legate al lavoro part-time, temporaneo o irregolare. Lo stress dovuto al telelavoro, la necessità di provvedere ai bisogni dei parenti anziani e dei figli, a casa la per la maggior parte del tempo a causa della chiusura di asili e scuole, stanno aumentando il carico di responsabilità per le donne giapponesi. Per molte di loro, la situazione è ancora più complessa perché lo stare a casa le espone alla violenza domestica. Ecco che molte non ce la fanno e ricorrono al suicidio. Le più giovani, spiega la rivista giapponese The Diplomat, sono quelle più in difficoltà. Secondo una ricerca dell'associazione Bond Project, il 96% degli intervistati - donne adolescenti o ventenni - ha detto che la pandemia ha influito negativamente sulla propria salute mentale, mentre il 69% di queste giovani donne ha aggiunto che vorrebbe "scomparire o morire". Nonostante tutto, Kobayashi oggi riesce a gestire meglio l'ansia e spera che parlare in pubblico di certi argomenti possa spingere gli altri a reagire e sentirsi meno soli.
Etrusco
00venerdì 11 dicembre 2020 19:02
Bisognerebbe organizzare una spedizione di giovani volenterosi psicologi e assistenti sociali e partire in missione umanitaria per il Giappone [SM=x44458]
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