Giro d'Italia 2011

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radcla
00domenica 8 maggio 2011 23:40
Alba - Parma
Prima tappa dopo il prologo con la cronometro a squadre di ieri.

Arrivo in volata, vince lo sprint Alessandro Petacchi [SM=x44519] per pochi centimetri davanti a Mark Cavendish che però conquista la maglia rosa.

In classifica ancora non si muove quasi nulla, solo una manciata di secondi divide i principali pretendenti alla vittoria finale.

Sintesi della tappa odierna:



Tappa di domani

Reggio Emilia - Rapallo


radcla
00lunedì 9 maggio 2011 18:29
Avevo iniziato ieri con la volontà di cercare di raccontarvi qualcosa delle tappe del Giro, senza pretese giornalistiche, che non mi si addicono e non ne ho neanche la preparazione, ma solo con la passione di chi ama questo sport.

Oggi che dirvi?

Solo che un ragazzo di 26 anni, un promettente velocista che già si era aggiudicato proprio la terza tappa del Giro 2010 in quel di Middleburg in Olanda, oggi è restato sulla discesa verso Rapallo.

Condoglianze alla famiglia di Wouter Weylandt [SM=x44468]

binariomorto
00lunedì 9 maggio 2011 23:45
Dramma al Giro, Weylandt cade e muore
Il ciclista belga di 25 anni è finito a terra a 20 chilometri dal traguardo della terza tappa


RAPALLO (GENOVA) - Doveva essere un'altra giornata di festa, è finita invece in tragedia. Ancora un morto nel ciclismo. E' ancora nitido il ricordo di Fabio Casartelli deceduto nel '95 sulle strade del Tour. Questa volta la tragedia si consuma al Giro d'Italia in una bellissima giornata di sole. Come quella di ieri, la terza tappa, da Reggio Emilia a Rapallo, doveva essere un'altra adatta ai velocisti. Nessuno poteva nemmeno lontanamente immaginare un epilogo così tragico. La tragedia di Wouter Weylandt - nel 2010, quasi esattamente un anno fa, il 10 maggio, vincitore nella terza tappa olandese del Giro - si è consumata a 25 chilometri dal traguardo nell'ultima parte della discesa del Passo del Bocco, il punto più alto della frazione di oggi, a 957 metri sul mare. Il belga faceva parte di un gruppetto di inseguitori e stava scendendo a velocità molto sostenuta. In una curva ha perso il controllo della bici andando a sbattere violentemente contro il guardrail.

L'auto medica del Giro era dietro a lui e si è subito fermata. Immediatamente si è capita la gravità della situazione. Al corridore è stato tagliato il cinturino del casco e subito praticato un messaggio cardiaco. Sono stati chiamati l'ambulanza e l'elicottero del 118, che da Genova si è portato sul luogo dell'incidente trovando però difficoltà nell'atterraggio. E' intervenuto anche il soccorso alpino. Impressionanti le prime immagini: il ciclista appariva con il volto insanguinato e la maglietta strappata sul petto. Weylandt é rimasto esanime sull'asfalto, i medici hanno cercato di rianimarlo. "Siamo arrivati immediatamente - ha detto il medico del Giro Giovanni Tredici -, eravamo dietro al suo gruppo. Era in stato di incoscienza, con una frattura della base cranica e con il massiccio facciale compromesso. Dopo 40 minuti di massaggio cardiaco abbiamo sospeso la rianimazione, d'accordo con il 118, perché non c'era più nulla da fare". Gli ultimi chilometri della tappa si sono corsi in un clima surreale. "Noi siamo passati poco dopo l'incidente - racconta Gianni Savio, ds dell'Androni Giocattoli -. Abbiamo visto una scena agghiacciante". Si è capita subito la gravità della situazione, anche se i corridori non sono stati informati e lo spagnolo Vicioco, vincitore della tappa, ha tagliato il traguardo felice con le braccia al cielo.

La direzione del Giro ha immediatamente annullato ogni festeggiamento del dopo-tappa. Imbarazzo anche da parte della Rai, che ha interrotto anzitempo la diretta. Mentre la Leopard, il team di Weylandt, si è chiusa nel suo pullman. Al termine della tappa clima mesto ovunque e molti occhi lucidi. Non ha fatto festa nemmeno la nuova maglia rosa David Millar. Purtroppo non è la prima volta che al Giro avvengono queste tragedie. L'ultimo lutto sulle strade della corsa rosa è stato Emilio Ravasio nel 1986: sbatté violentemente la testa sull'asfalto e morì dopo 15 giorni. Nel '76 uno spagnolo, Juan Manuel Santisteban, cadde in discesa come Weylandt nella prima tappa siciliana, andando a urtare anche lui contro un guardrail. Due anni fa ando' meglio a un altro iberico, Pedro Horrillo Munoz: finì in un burrone nel bergamasco e venne ripreso con un elicottero. Riportò diverse fratture, rimase in coma ma dopo qualche mese si riprese.

FORSE DISTRAZIONE ORIGINE INCIDENTE - Potrebbe essere stata una lieve distrazione a originare l'incidente che ha portato alla morte Wouter Weylandt, il giovane ciclista belga morto oggi pomeriggio a 20 km dal traguardo di tappa del Giro d'Italia. Secondo una prima ricostruzione effettuata anche grazie alle testimonianze raccolte tra i colleghi del ciclista belga, in quel tratto della discesa sulla strada del Bocco i ciclisti stavano sfrecciando a circa 70-80 km/h. Weylandt si sarebbe voltato per vedere se qualcuno poteva dargli una mano a tirare il gruppo perdendo cosi' l'assetto della bici che ha toccato il muretto con la ruota anteriore. Il ciclista e' dunque caduto ad una velocita' superiore ai 70 km/h sbattendo la testa prima sul muretto e poi sull'asfalto. Per effettuare una ricostruzione completa dell'accaduto, la Polstrada di Chiavari, incaricata dal sostituto procuratore Francesco Brancaccio della procura di Chiavari, ha sequestrato tutti i filmati della corsa.

Fonte: ANSA
radcla
00lunedì 16 maggio 2011 00:01
Oggi ho visto qualcosa la quale raramente si è fortunati di poter vedere. [SM=x44458]

Salita impegnativa sull'Etna (da fare per ben due volte, su due versanti diversi) ma non talmente impegnativa da attendersi differenze sensibili tra i big.
Ed invece a 7 km dall'arrivo Contador saluta tutti, rompe gli indugi, va a riprendere i fuggitivi a circa un minuto e da più di un minuto a tutti gli altri uomini di classifica! [SM=x44466]

Il solo Scarponi ha tentato di seguire il suo passo, ma non ce l'ha fatta ed ha pagato caro. Nibali, più saggiamente, ha preferito continuare con il suo passo e sul finire ha limitato il distacco dal campione spagnolo.

Era dai tempi di Pantani che non mi entusiasmavo tanto! [SM=x44476]

texdionis
00lunedì 16 maggio 2011 18:53
Mi piace la bicicletta come mezzo di trasporto, cerco di usarla quando posso anche se non spesso, tuttavia non riesco ad apprezzare questo sport.
Troppe volte ormai si è avuta prova di come il doping sia pratica comune, e i risultati ottenuti dai vari vincitori lasciano sempre dei dubbi insopportabili, magari confermati a distanza di tempo.
E purtroppo la quotidiana esasperazione della farmaceutica applicata alle due ruote, nel voler andare oltre i limiti imposti dalla natura getta un'ombra inaccettabile.
Certo non è un problema limitato solo al ciclismo, tuttavia i troppi casi eclatanti del passatoanche recente hanno smorzato ogni mio possibile entusiasmo.
[SM=x44464]
radcla
00martedì 17 maggio 2011 17:52
Re:
texdionis, 16/05/2011 18.53:

Mi piace la bicicletta come mezzo di trasporto, cerco di usarla quando posso anche se non spesso, tuttavia non riesco ad apprezzare questo sport.
Troppe volte ormai si è avuta prova di come il doping sia pratica comune, e i risultati ottenuti dai vari vincitori lasciano sempre dei dubbi insopportabili, magari confermati a distanza di tempo.
E purtroppo la quotidiana esasperazione della farmaceutica applicata alle due ruote, nel voler andare oltre i limiti imposti dalla natura getta un'ombra inaccettabile.
Certo non è un problema limitato solo al ciclismo, tuttavia i troppi casi eclatanti del passatoanche recente hanno smorzato ogni mio possibile entusiasmo.
[SM=x44464]




Posso capire che le frequenti notizie di positività che vengono dal ciclismo possano portare a certe conclusioni, ma è da tener presente anche che il ciclismo è l'unico sport dove viene fatta una seria lotta al doping, testimoniata proprio dalle tante notizie.

Oggi come oggi, nel ciclismo, non è possibile doparsi e sperare di farla franca. Chi si dopa viene fuori, o subito oppure a distanza di qualche mese, ma viene fuori.
Solo nel ciclismo c'è il passaporto biologico, dove vengono registrati tutti i valori dei corridori. Con questo non è necessario un esame antidoping positivo, basta un valore che si discosti dalla normalità per fermare il corridore. Inoltre ci sono i controlli non solo a fine gara ma anche quelli a sorpresa prima delle gare e soprattutto il ciclista deve sempre far sapere dove si trova, alla federazione internazionale, per 365 giorni all'anno 24 ore al giorno, ferie comprese. In modo che anche fuori dall'attività agonistica sia possibile controllarlo.

Fidati Tex, il ciclismo di oggi è controllatissimo [SM=x44458]
texdionis
00mercoledì 18 maggio 2011 18:31
Non metto in dubbio che sia controllatissimo, e che la grande maggioranza dei ciclisti siano atleti onesti, ma il fatto che nonostante tutta l'attenzione i casi di doping continuano a fiorire anche con nomi eccellenti, mi fa ritenere che sia sempre in atto una subdola corsa delle case farmaceutiche a sintetizzare smepre nuove sostanze che non possano essere rilevate ai controlli. E questa ostinata determinazione nell'inquinare la lealtà sportiva e soprattutto a minare la salute dei corridori è sconsolante...
Poi, esulando da questo contesto, il gesto atletico di un ciclista e il suo impegno agonistico non si discutono, meritano tanto di cappello ed è comprensibile che il seguito di pubblico sia altissimo.
radcla
00mercoledì 18 maggio 2011 18:40
Re:
texdionis, 18/05/2011 18.31:

Non metto in dubbio che sia controllatissimo, e che la grande maggioranza dei ciclisti siano atleti onesti, ma il fatto che nonostante tutta l'attenzione i casi di doping continuano a fiorire anche con nomi eccellenti, mi fa ritenere che sia sempre in atto una subdola corsa delle case farmaceutiche a sintetizzare smepre nuove sostanze che non possano essere rilevate ai controlli. E questa ostinata determinazione nell'inquinare la lealtà sportiva e soprattutto a minare la salute dei corridori è sconsolante...
Poi, esulando da questo contesto, il gesto atletico di un ciclista e il suo impegno agonistico non si discutono, meritano tanto di cappello ed è comprensibile che il seguito di pubblico sia altissimo.




Ciò che conforta è il passaporto biologico. Con esso non è più una lotta guardie e ladri a cercar di scovare la sostanza nel tuo organismo, ma sono i valori stessi del tuo organismo, che se si discostano dai tuoi standard e dagli standard fissati dalla federazione, faranno scattare la sospensione.
In tal modo la scienza potrà anche inventarsi sostanze impossibili da rivelare ad un controllo ma non potranno non incidere sui tuoi valori standard.
texdionis
00mercoledì 18 maggio 2011 18:42
Sperem... [SM=x44462]
strega@rossa
00mercoledì 18 maggio 2011 19:06
oggi la tappa è passata proprio davanti casa mia, ho fatto 2-3 foto, stasera le posto
radcla
00mercoledì 18 maggio 2011 19:09
Re:
strega@rossa, 18/05/2011 19.06:

oggi la tappa è passata proprio davanti casa mia, ho fatto 2-3 foto, stasera le posto




immaginavo che quella di oggi fosse la tua zona [SM=x44461]
strega@rossa
00mercoledì 18 maggio 2011 23:38
strega@rossa
00mercoledì 18 maggio 2011 23:40
strega@rossa
00mercoledì 18 maggio 2011 23:42
M Sindo
00giovedì 19 maggio 2011 18:27
Ciao redcla, texdionis e strega rossa, e complimenti per come state seguendo il Giro.

Potreste dare un'occhiata thread ( freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9774229 ) che avevo creato qualche giorno fa e dirmi se sareste interessati al progetto ? Grazie mille. Sindo.
radcla
00giovedì 19 maggio 2011 20:14
Re:
M Sindo, 19/05/2011 18.27:

Ciao redcla, texdionis e strega rossa, e complimenti per come state seguendo il Giro.

Potreste dare un'occhiata thread ( freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9774229 ) che avevo creato qualche giorno fa e dirmi se sareste interessati al progetto ? Grazie mille. Sindo.



Ti ringrazio per avermi pensato.
Purtroppo in questo periodo non avrei tempo da dedicare al progetto.
Vedremo più avanti, mi piace molto l'idea di promuovere sport che non sono seguiti come lo è il calcio [SM=x44462]
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