Il Sahara ci illuminerà

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Etrusco
00giovedì 24 luglio 2008 10:33
Solare TermoDinamico
Euroscience Open Forum a Barcellona
Il Sahara ci illuminerà
Progetto per un'immensa distesa di pannelli solari nel deserto per fornire energia a tutta l'Europa



(Reuters)

DAL NOSTRO INVIATO
LONDRA – Il costo è alto (50 miliardi di euro) e il progetto ambizioso ma, con il petrolio alle stelle, sembra l’unica prospettiva di una via d’uscita.
Un’immensa distesa di pannelli solari nel deserto del Sahara produrrà un giorno abbastanza energia da illuminare tutta l’Europa.
Ne è convinto Arnulf Jaeger-Walden dell’Istituto per l’Energia della Commissione Europea: «Basterà catturare lo 0,3% dell’energia solare che scalda il deserto del Sahara per sopperire ai nostri bisogni energetici».
Il progetto è stato presentato in questi giorni all’Euroscience Open Forum a Barcellona.
Una nuova rete di trasmissione a corrente continua permetterà di portare l’elettricità in posti lontani senza correre il rischio di perdite d’energia.
La nuova centrale dovrebbe sorgere in un’area poco più piccola del Galles e mettere a tacere quelli che sostengono che l’energia solare non sarà mai affidabile perché il tempo è imprevedibile.

SÌ DI SARKOZY E BROWN - Il piano ha già ottenuto l’approvazione convinta del presidente francese Nicolas Sarkozy e del premier britannico Gordon Brown. I ricercatori sostengono che i pannelli solari nel Sahara saranno più efficaci perché in quella zona la luce solare è più intensa e, quindi, sarà possibile produrre tre volte più energia che in una centrale simile costruita nel nord Europa. Jaeger-Walden è anche convinto che, oltre al vantaggio ecologico, ci sarà un risparmio per i cittadini. «I consumatori pagheranno meno di quanto facciano ora» ha detto al quotidiano britannico Guardian. L’impegno più oneroso sarà costruire una nuova rete di trasmissione con i Paesi del Mediterraneo perché quella attuale non sarebbe in grado di sostenere la quantità di energia in arrivo dell’Africa del nord. I primi risultati si dovrebbero vedere nel 2050 quando la megacentrale dovrebbe già essere in grado di rendere autonomo un Paese come la Gran Bretagna.

Monica Ricci Sargentini
23 luglio 2008
Corriere
Runningman77
00giovedì 24 luglio 2008 12:04
satvo leggendo questa mattina l'articolo

[SM=x44466] onestamente fino ad oggi è una cosa che mi sono semrpe domandato il perchè non sia stata pensata una cosa cosi semplice....



resta il fatto che però il SAHARA è patrimonio dell'umanità
intergrigo88
00giovedì 24 luglio 2008 12:27
onestamente mi chiedo : che ne pensano gli stati africani ? E se passiamo dagli arabi che ci tengono per le palle agli africani che ci tengono per le palle ? O_o
Etrusco
00giovedì 24 luglio 2008 12:39
Re:
Runningman77, 24/07/2008 12.04:

satvo leggendo questa mattina l'articolo

[SM=x44466] onestamente fino ad oggi è una cosa che mi sono semrpe domandato il perchè non sia stata pensata una cosa cosi semplice....



resta il fatto che però il SAHARA è patrimonio dell'umanità




Beh, semplicemente perchè tanto semplice non è
considerando l'insormontabile problema tecnico delle "perdite di carico" sugli elettrodotti tradizionali quando si deve trasportare l'energia a centinaia/migliaia di Km di distanza.

Finora il problema si attenua, ma non si risolve, trasportando l'energia elettrica in corrente alternata trifase (3 linee sfasate di 120°),
ma ora qui si parla di trasportarla in corrente continua
e questa soluzione mi incuriosisce e mi perplime allo stesso tempo...
non vorrei che fosse il solito strafalcione giornalistico [SM=x44473]

Etrusco
00giovedì 24 luglio 2008 12:40
Re:
intergrigo88, 24/07/2008 12.27:

onestamente mi chiedo : che ne pensano gli stati africani ? E se passiamo dagli arabi che ci tengono per le palle agli africani che ci tengono per le palle ? O_o




Intanto già dipendiamo dagli africani per il metano [SM=x44464]
|exit|
00giovedì 24 luglio 2008 12:41
...sinceramente la cosa, attualmente, mi sembra a dir poco curiosa [SM=x44466] ;infatti il costo dei pannelli fotovoltaici (in silicio)è ancora troppo elevato(per la eccessiva domanda,per uso informatico,di qst elemento) per una impresa del genere e tenuto conto dell'età media degli stessi(circa 20 anni),l'investimento sarebbe poco o zero redditizio;sarà meglio aspettare nuove tecnologie di conversione radiazione solare/energia elettrica,o per lo meno puntare sul solare termodinamico per nulla sfruttato oggi e a mio avviso proponibile in qst progetto... [SM=x44450]
intergrigo88
00giovedì 24 luglio 2008 14:32
Re:
|exit|, 24/07/2008 12.41:

...sinceramente la cosa, attualmente, mi sembra a dir poco curiosa [SM=x44466] ;infatti il costo dei pannelli fotovoltaici (in silicio)è ancora troppo elevato(per la eccessiva domanda,per uso informatico,di qst elemento) per una impresa del genere e tenuto conto dell'età media degli stessi(circa 20 anni),l'investimento sarebbe poco o zero redditizio;sarà meglio aspettare nuove tecnologie di conversione radiazione solare/energia elettrica,o per lo meno puntare sul solare termodinamico per nulla sfruttato oggi e a mio avviso proponibile in qst progetto... [SM=x44450]



non so se hai letto l'articolo, ma di recente dei ricercatori son riusciti a triplicare l'energia prodotta dalla stessa cella fotovoltaica... una bella novità !


intergrigo88
00giovedì 24 luglio 2008 14:33
Re: Re:
Etrusco, 24/07/2008 12.40:




Intanto già dipendiamo dagli africani per il metano [SM=x44464]



certo che... porca p*****a !!
siamo belli sfigati con le risorse naturali !! [SM=x44472]
|exit|
00giovedì 24 luglio 2008 16:19
Re: Re:
intergrigo88, 24/07/2008 14.32:



non so se hai letto l'articolo, ma di recente dei ricercatori son riusciti a triplicare l'energia prodotta dalla stessa cella fotovoltaica... una bella novità !






...mi sa che sono le celle,cosidette,ad altissimo rendimento(attualmente sono del 8-15% max;qst raggiungeranno il 25%-30%);in pratica ad andare di lusso il 70%-80% del materiale impiegato per la realizzazione della cella è "sprecato"per produrre calore...;a me appare ancora lontano la produzione in massa di energia elettrica con il fotovoltaico,però bisogna pur iniziare da qualche parte... [SM=x44450]
intergrigo88
00giovedì 24 luglio 2008 17:51
beh, tu speri di raggiungere rendimenti superiori al 20-30 % ? sai che rendimento ha una automobile ? e un essere umano ? c.a il 25% la prima e il 70% il secondo, e guarda che noi siamo macchina ossidatrici veramente ben costruite..
gargamellato
00giovedì 24 luglio 2008 19:37
Credo comunque sia anche un problema legato a zone colpite molto spesso da tempeste di sabbia, per una grande distesa di pannelli ci vorrebbe molta manutenzione anche solo nel pulire, se si accumulasse troppa sabbia!!!!

Piccola intervista sull' energia alternativa nel deserto

Interv: E allora, professor Rubbia, escluso il petrolio, escluso l'uranio ed escluso il carbone, quale può essere a suo avviso l'alternativa?

Rubbia: "Guardi questa foto: è un impianto per la produzione di energia solare, costruito nel deserto del Nevada su progetto spagnolo. Costa 200 milioni di dollari, produce 64 megawatt e per realizzarlo occorrono solo 18 mesi. Con 20 impianti di questo genere, si produce un terzo dell'elettricità di una centrale nucleare da un gigawatt. E i costi, oggi ancora elevati, si potranno ridurre considerevolmente quando verranno costruiti in gran quantità".

Interv: Ma noi, in Italia e in Europa, non abbiamo i deserti...

Rubbia: "E che vuol dire? Noi possiamo sviluppare la tecnologia e costruire impianti di questo genere nelle nostre regioni meridionali o magari in Africa, per trasportare poi l'energia nel nostro Paese. Anche gli antichi romani dicevano che l'uva arrivava da Cartagine. Basti pensare che un ipotetico quadrato di specchi, lungo 200 chilometri per ogni lato, potrebbe produrre tutta l'energia necessaria all'intero pianeta. E un'area di queste dimensioni equivale appena allo 0,1 per cento delle zone desertiche del cosiddetto sun-belt. Per rifornire di elettricità un terzo dell'Italia, un'area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma".

Interv: Il sole, però, non c'è sempre e invece l'energia occorre di giorno e di notte, d'estate e d'inverno.

Rubbia: "D'accordo. E infatti, i nuovi impianti solari termodinamici a concentrazione catturano l'energia e la trattengono in speciali contenitori fino a quando serve. Poi, attraverso uno scambiatore di calore, si produce il vapore che muove le turbine. Né più né meno come una diga che, negli impianti idroelettrici, ferma l'acqua e al momento opportuno la rilascia per alimentare la corrente".

Interv: Se è così semplice, perché allora non si fa?

Rubbia: "Il sole non è soggetto ai monopoli. E non paga la bolletta. Mi creda questa è una grande opportunità per il nostro Paese: se non lo faremo noi, molto presto lo faranno gli americani, com'è accaduto del resto per il computer vent'anni fa".

By www.ecquologia.it


[SM=x44492] Parole sante [SM=x44491]
|exit|
10venerdì 25 luglio 2008 09:30
Re:
intergrigo88, 24/07/2008 17.51:

beh, tu speri di raggiungere rendimenti superiori al 20-30 % ? sai che rendimento ha una automobile ? e un essere umano ? c.a il 25% la prima e il 70% il secondo, e guarda che noi siamo macchina ossidatrici veramente ben costruite..




...ciao e scusa se nn ho potuto rispondere subito,come sai bene esistono vari processi che ottengono rendimenti altissimi(90-95%)come motori elettrici ed accumulatori,(del 75% nei processi chimici di elettrolisi)ecc..,inoltre si stanno studiando pannelli fotovoltaici molecolari a film ultrasottili capaci di ottenere rendimenti inimmaginabili e durata in esercizio accettabile(come quelli in studio presso la facoltà di ingegneria dei materiali di Lecce,dove ho studiato);quello che ora nn è possibile nn è detto cche nn lo possa essere.
Come tu stesso hai trascritto, ed io ho accennato in un precedente intervento, nella risposta successiva,l'unica soluzione oggi attuabile in grande scala è il solare termodinamico(diverso da quello fotovoltaico)proposto da Rubbia. [SM=x44450]
Etrusco
10venerdì 26 aprile 2019 11:29
Schema della centrale a ciclo combinato integrata con la tecnologia del solare termodinamico del progetto Archimede di ENEA - Agenzia nazionale Priolo Gargallo (SR)
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