LA LOGICA DEL CODICE ELS
È necessario, ai fini della completezza dell’analisi, cercare di comprendere brevemente la logica su cui si fonda il codice ELS.
Secondo le teorie che ne propugnano l’esistenza nelle Sacre Scritture ebraiche, le caste di sacerdoti (appartenenti alla tradizione Jahvista ed Elhoista) che redassero il testo originale della Torah avrebbero, sotto l’ispirazione divina diretta e in modo istantaneo, elaborato i testi originali in modo tale da creare delle sequenze equidistanti di lettere che avevano il significato di locuzioni o brevi frasi di senso compiuto, anche se tradotte in un’altra lingua. Lo scopo sarebbe stato quello di dimostrare la potenza della Parola di Dio, che spiega agli Uomini anche il loro destino futuro, lanciando dei moniti ad un’Umanità sempre più corrotta e vogliosa di scegliere il male fin dalla caduta dei Progenitori.
Il significato attribuibile alle ELS renderebbe la Bibbia un libro profetico di grande valore, poiché tali sequenze conterrebbero profezie su avvenimenti importanti della storia dell’Umanità, ben oltre gli insegnamenti di carattere religioso e morale che gli si attribuiscono.
Le polemiche feroci fra studiosi atei, cristiani ed ebrei hanno contribuito a rendere viva, almeno per qualche tempo, l’attenzione del pubblico per questo argomento, anche se forse ne hanno sminuito l’importanza perché gli studiosi si sono affannati a cercare tutto e il contrario di tutto.
Sono così state individuate ELS che parlavano della morte violenta di Capi di Stato, altre su date ed eventi storici già accaduti, sia nel passato lontano che in quello recente, tra cui una sull’11 settembre. E ancora ELS a carattere religioso in cui si accenna a Gesù, definito il Messia atteso, e quelle ebraiche che hanno trovato i nomi di 32 rabbini ebrei vissuti dopo la redazione originale del testo.
Ciò che deve far riflettere è che non tutte le ELS possibili sono state individuate, per cui ci si è limitati a confutare le tesi degli altri studiosi (per esempio alla sequenza Gesù il Messia gli Ebrei hanno risposto con Gesù falso profeta).
Niente esclude che indagando attentamente fra le pieghe del testo sia possibile individuare sequenze spregiative nei confronti della cultura o di personaggi ebraici. Se venissero trovate dimostrerebbero la falsità della tesi della codificazione voluta dai Redattori del testo, facendo optare per la mera casualità di tali sequenze.
Infatti, l’affermazione per cui vi è la probabilità di una su quattro milioni che tali sequenze siano casuali, non vuol dire che tale probabilità sia per forza nulla, in quanto vi è una minima probabilità che lo siano.
Un altro importante punto da ricordare è che non risulta siano state trovate ELS a carattere scientifico, cioè che trasmettano informazioni scientifiche codificate, per esempio frasi del tipo "Distanza terra luna 384 mila km". Questo particolare è importante perché dimostra che la ricerca delle ELS è guidata dagli studiosi che la piegano alle proprie esigenze che sono quelle di dimostrare la presenza di determinate sequenze che fanno riferimento ad avvenimenti storici di cui si vuole dimostrare l’esistenza della relativa profezia nel testo.
Per raggiungere questo scopo gli studiosi hanno programmato i software per considerare diverse varianti dei nomi delle persone che si volevano individuare nel testo codificato e hanno modificato diverse volte la loro analisi utilizzando diversi modelli matriciali del testo movendosi non solo in direzione orizzontale ma anche in diagonale. Inoltre possono essere impiegate diverse chiavi di analisi del testo partendo dalla prima o dalla seconda lettera e così via, per cui si dovrebbero considerare tutte le combinazioni possibili da 1 a "n" come lettera iniziale e da 1 a "n" come lettere successive e poi verificare se statisticamente i casi individuati sono sufficientemente numerosi rispetto a tutti i casi possibili. Questo per poter concludere che le ELS individuate con significato di senso compiuto siano da non ritenersi casuali. Infatti ci si è limitati a dire che la probabilità che siano casuali è infinitesima, ma sicuramente non sono state individuate tutte le combinazioni possibili, per cui sono stati forniti dei dati parziali.
Ancora oggi, a distanza di alcuni anni, continuano ad essere individuate nuove sequenze ELS e addirittura non è da escludere che vocaboli che sono entrati a far parte di una determinata sequenza possano essere utilizzati anche per un’altra sequenza, costruita in altro modo, in un gioco matematico a spirale, senza fine...
Mi chiedo cosa ne penserebbero i grandi del passato, come Kendall, Spearman, Gini, Laplace, Gauss.
I dubbi sul codice ELS sono legati anche al fatto che sia possibile prevedere, con tali analisi sequenziali, gli avvenimenti futuri; infatti le analisi condotte hanno permesso di individuare nomi di personaggi famosi per i quali la sequenza lascia intendere la predizione della morte, ma ciò è accaduto sempre a posteriori, non riuscendo mai a individuare in anticipo avvenimenti che potevano riguardare tali personaggi o eventi di questi ultimi anni.
Le accuse che si sono lanciate fra di loro gli studiosi che hanno lavorato sul codice ELS fa cadere l’attenzione del pubblico sull’importanza dell’argomento che è fondamentale per dimostrare l’esistenza di un profondo substrato esoterico legato all’interpretazione delle Scritture. Tuttavia questo, se realmente esiste, come sospetto, viene piegato a biechi interessi di parte di natura religiosa o addirittura a fini personali minando alla base la fiducia degli studiosi più seri che, con passione e abnegazione, cercano di offrire nuove scoperte sulle Sacre Scritture da donare all’Umanità.
Una spiegazione oggettivamente scientifica del codice ELS sarà possibile, poiché gli studi sono ancora in corso, quando si riuscirà ad individuare anche delle precise informazioni scientifiche codificate nel testo, non solo attraverso l’analisi di un singolo modello matematico, ma anche come informazioni inserite con la tecnica dell’ELS.
Non solo. Sarebbe doveroso che gli studiosi, anziché dividersi, si unissero in Commissioni di studio, che ufficialmente, potrebbero studiare il fenomeno, affinché, sulla base dei principi epistemologici universalmente riconosciuti come validi, possano dare una definizione del fenomeno scientifico e statistico che abbiamo davanti.
Il tutto in condizioni controllate e senza ridicolizzare la scienza statistica che così ne esce a pezzi.
(2.Fine)