Il nuovo calcio

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Iperspammone
00domenica 5 ottobre 2003 12:44
Uno dei tanti falsi miti che circondano Berlusconi è quello che descrive il presidente del Consiglio come “un imprenditore prestato alla politica”. Qualcuno crede davvero che Berlusconi sia “sceso in campo” controvoglia? Un imprenditore che acquista “il Giornale”, poi si iscrive alla P2 e coltiva amicizie politiche seminando miliardi che altri scopi avrebbe? La stazza megalomanica di Berlusconi non poteva certo essere contenuta nel mondo degli affari, il suo sogno infantile “diventare capo del mondo” necessitava dell’investitura popolare.
Ma come fa un imprenditore a diventare popolare, amato e rispettato? Quale poteva essere la vetrina migliore? Ovviamente il calcio per questo, nel 1986, Berlusconi acquista il Milan.
Berlusconi collega i successi calcistici a quelli televisivi, la classe imprenditoriale italiana emergente lo segue a ruota. Il ritorno di immagine dato dal calcio non ha paragoni, lo sapeva Berlusconi, lo sa oggi Abramovich, presidente del Chelsea.

Se vogliamo capire di che pasta è fatto il capitalismo italiano è in quelle vetrine che bisogna guardare, pochi sanno chi produce o vende gli strumenti che utilizziamo ogni giorno, tutti hanno sentito parlare di Sensi, Gaucci, Cragnotti, Moratti e compagnia bella.
Sul finire degli anni ottanta pittoreschi presidenti della vecchia guardia, Massimino, Rozzi, Anconetani, vengono rimpiazzati dai nuovi imprenditori rampanti.
Sono gli uomini che hanno rappresentato e rappresentano gusti, cultura, pregi e difetti della classe imprenditoriale italiana.

Tra gli ultimi anni ottanta e primi anni novanta si affacciano personaggi come Gian Mauro Borsano, presidente del Torino che lascia la guida della squadra granata per il crack della sua finanziaria, come Ferdinando Chiampan, presidente del Verona che finisce in carcere per evasione fiscale. Come Giuseppe Ciarrapico, presidente della Roma, condannato per il crack dell’Ambrosiano, come Pasquale Casillo, arrestato nel 1994 per associazione camorristica e truffa. Vengono sostituiti da altri geniali imprenditori: al Torino arriva Roberto Goveani, arrestato per concorso in bancarotta fraudolenta, falso in bilancio e appropriazione indebita, e da Sergio Cragnotti, presidente della Lazio, delle cui straordinarie capacità imprenditoriali si occupano ancora i giornali di questi giorni. La lista potrebbe proseguire, si potrebbero ricordare i Cecchi Gori e i Corbelli, ma al di là dei guai giudiziari sono gli attuali bilanci delle società calcistiche a dimostrare operosità e abilità degli imprenditori italiani.
E’ sufficiente un elenco dei nomi, chi può li colleghi a facce ed eloqui. Valuti risultati ottenuti e soldi investiti.
In ordine sparso Maurizio Zamparini, Luciano Gaucci, Franco Sensi, Massimo Moratti, Callisto Tanzi, Massimo Cellino, Enrico Preziosi, Aldo Spinelli etc. Oltre, ovviamente, al presidente del Milan, tal Silvio Berlusconi. La vetrina del capitalismo italiano, la via Condotti degli imprenditori.[SM=x44457]
giannicchedda81
00domenica 5 ottobre 2003 22:52
sono d'accordo e la cosa mi preoccupa...[SM=x44497]
labyrint
00lunedì 6 ottobre 2003 10:35
capirai,trovatemi un imprenditore che riesce a fare i soldi onestamente...
Ho lavorato in una piccola ditta e anche in quel settore le "oliature"
non mancavano, devo, però, ammettere che il + delle volte "l'iniziativa"
la prendeva chi si trovava in posizione di scegliere a chi affidare l'appalto...
Quello che mi faceva incazzare da morire era il fatto che questa
gente aveva già un buon lavoro e un buon stipendio!
L'ingordigia di quei soggetti mi dava la nausea.
[SM=x44504] [SM=x44504] [SM=x44504]
Arsenio Lupin
00lunedì 6 ottobre 2003 14:20
Re:

Scritto da: Iperspammone 05/10/2003 12.44
E’ sufficiente un elenco dei nomi, chi può li colleghi a facce ed eloqui. Valuti risultati ottenuti e soldi investiti.
In ordine sparso Maurizio Zamparini, Luciano Gaucci, Franco Sensi, Massimo Moratti, Callisto Tanzi, Massimo Cellino, Enrico Preziosi, Aldo Spinelli etc. Oltre, ovviamente, al presidente del Milan, tal Silvio Berlusconi. La vetrina del capitalismo italiano, la via Condotti degli imprenditori.[SM=x44457]



Oddio, non è proprio vero che tutti questi Presidenti si sono dimostrati degli inetti nel gestire le loro società: Gaucci, per quanto possa non piacere come persona, ha comunque riportato in alto il Perugia, che da alcuni anni è stabilmente in serie A (quest'anno anche in Coppa Uefa), Sensi ha portato la Roma allo scudetto dopo 18 anni, Tanzi ha comunque trasformato il Parma da squadretta di serie C a solida realtà di serie A, conquistando anche qualche trofeo importante.
Quanto a Berlusconi, per quanto odioso sotto moltissimi aspetti (specie politici), non si puo' affermare che sportivamente abbia fallito: i trionfi riportati dal Milan durante la sua presidenza sono sicuramente i più consistenti (per quantità e qualità) di tutta la storia rossonera.
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