La Nutella a rischio di finire fuorilegge

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binariomorto
00mercoledì 16 giugno 2010 22:11
Nutella rischia finire fuori legge
Voto Pe su alimenti, Europarlamento spaccato


(ANSA) - BRUXELLES, 16 GIU - Nutella a rischio dopo il primo si' del Parlamento Ue all'introduzione, per ogni alimento, del miglior profilo nutrizionale. L'allerta e' del vicepresidente del Gruppo Ferrero, Francesco Paolo Fulci, che avverte: il voto di oggi, se confermato, potrebbe 'mettere fuori legge la Nutella e la stragrande maggioranza dei prodotti dolciari'.

Fonte: ANSA
Phenm4
00mercoledì 16 giugno 2010 23:05
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
il tobas
00giovedì 17 giugno 2010 08:56
Probabilmente il motivo è che una multinazionale più forte della Ferrero che commercializza un prodotto concorrente

never169
00giovedì 17 giugno 2010 09:34
fatevi la scorta
+cecily+
00giovedì 17 giugno 2010 09:56
Si alzeranno più proteste per il bando della Nutella che per il bando alle libertà.
strega@rossa
00giovedì 17 giugno 2010 10:02
[SM=x44470] [SM=x44470] [SM=x44470] [SM=x44470] [SM=x44470] [SM=x44470] [SM=x44470] [SM=x44470] [SM=x44470] [SM=x44470] [SM=x44470] [SM=x44470] [SM=x44470] [SM=x44470]
never169
00giovedì 17 giugno 2010 10:13
niente più giochi erotici con prodotti della Ferrero
strega@rossa
00giovedì 17 giugno 2010 10:17
Re:
never169, 17/06/2010 10.13:

niente più giochi erotici con prodotti della Ferrero




verooooo [SM=x44469]
+cecily+
00giovedì 17 giugno 2010 10:17
La Ue dichiara guerra
al mito della Nutella
di CARLO PETRINI

Si tranquillizzino il Nanni Moretti di "Bianca", Walter Veltroni e tutti gli altri nutelliani d'Italia. La Nutella non diventerà mai fuorilegge. Sono sicuro che non me ne avrà il vicepresidente del Gruppo Ferrero, Francesco Paolo Fulci, che ieri ha lanciato l'allarme dopo il voto del Parlamento Europeo sull'etichettatura dei prodotti dell'industria alimentare.

Perché se il suo presagio dovesse avverarsi sarebbe un po' come se con tutte le polemiche sulle intercettazioni alla fine mettessero fuorilegge i telefoni cellulari.

Vorrei ricordare al manager dolciario un motto che in Piemonte abbiamo elevato a filosofia di vita: "Esageruma nen", non esageriamo. La sua dichiarazione è esagerata e inverosimile. Anzi, tradisce un sorprendente disappunto per quella che alla fine, per l'industria alimentare europea, ieri è stata una vittoria. Il Parlamento Ue, infatti, ha bocciato la cosiddetta "etichettatura a semaforo", che molto intuitivamente avrebbe messo in guardia i consumatori sulle quantità di grassi saturi, sale e zuccheri presenti nei prodotti. È passato invece il principio del "miglior profilo nutrizionale", che ci costringe a fare controlli incrociati e calcoli tra le quantità riportate nelle tabelle nutrizionali ideali e la lista d'ingredienti. Non è un caso che le lobbies si siano mobilitate come non mai. Hanno ottenuto ciò che volevano: la solita difficile leggibilità delle etichette.

Da langarolo, so bene quali possono essere i pericoli legati a un eccessivo consumo di Nutella. Conosco a menadito le nocciole e quelle che possono essere le loro splendide virtù se unite al cacao in una crema spalmabile. Da bambini ne facevamo un buon consumo, ma sempre dopo tre ore in cortile a giocare a pallone. Credo che non si debba essere necessariamente langaroli per capire che dopo aver mangiato un barattolone morettiano di Nutella poi si sta male. In questi casi è sufficiente il buon senso.

Allora mi domando perché viviamo in un continente dove la gente si ammala sempre di più a causa del cibo e dove è necessario promulgare leggi per far capire ai cittadini cosa si deve e non si deve mangiare. Siamo arrivati al punto che ci vogliono leggi per stabilire che se mi mangio quattro chili di prosciutto crudo l'organismo ne risente, che se m'ingozzo di formaggio i grassi mi tappano le arterie, che se mi trinco tre bottiglie di vino posso perdere i sensi. La verità è che il cibo non si conosce più: da elemento sacro e indispensabile per le nostre vite è diventato oggetto misterioso. Leggi, lotte tra lobbies, i prodotti tradizionali a denominazione di origine sballottati in questo bailamme di codici, diktat e deroghe; si investe in marketing e si paga gente per inondare di e-mail i parlamentari europei, ma mai nessuno che punti sull'urgenza di tornare a una sana, normale - di buon senso dotata - educazione alimentare.

Servono cittadini edotti sui valori del cibo - non soltanto quelli nutrizionali - e non leggi, etichette criptiche o semaforiche. Noi di Slow Food, devo essere sincero, tra le due ipotesi a rigor di logica eravamo favorevoli all'ipotesi semaforo. Ma il semaforo è un altro modo riduzionista di leggere la realtà, di spiegarci a pezzi cosa fare e non fare, portandoci a perdere il significato del tutto, la capacità di leggere la realtà anche attraverso le interconnessioni nascoste che legano tutto ciò che ci circonda. Detto in parole povere: semaforo verde nutrizionale su una bistecca di soia (Ogm?) vorrebbe dire che ne posso mangiare cinque chili senza svenire? No, la moderazione non è un'opzione: è soltanto un antico e riconosciuto modo per stare meglio, ma non è certo ciò che ci insegna il consumismo.
















fonte
il tobas
00giovedì 17 giugno 2010 10:48
Re:
never169, 17/06/2010 10.13:

niente più giochi erotici con prodotti della Ferrero




ovvero non puoi più infilarti nel culo le sorprese degli ovetti Kinder?
never169
00giovedì 17 giugno 2010 11:38
Re: Re:
il tobas, 17/06/2010 10.48:




ovvero non puoi più infilarti nel culo le sorprese degli ovetti Kinder?




gli ovetti Kinder mica è detto che spariscano
Il vecchio Gio
00giovedì 17 giugno 2010 12:18
Da quello che leggo in giro sarebbe la pubblicità ad essere limitata o vietata... e se è così, chi se ne frega: qualcuno di voi ha bisogno di vedere lo spot per essere invogliato a mangiare Nutella? [SM=x44452]
Dispiace per i pubblicitari, ma devieranno su altri prodotti. [SM=x44464]
A proposito dello spot della Nutella ne ricordo uno abbastanza assurdo di qualche anno fa, in cui una mamma si e no trentenne preparava il panino ai suoi bimbi ricordando quando la sua mamma ai giardini le dava la merenda con pane e Nutella... e si vedevano scene con gente vestita da fine '800 [SM=x44457] .

A quello attuale un pezzo l'hanno già tagliato: sono campione del mondo....
Etrusco
00giovedì 17 giugno 2010 13:29
Re:
Il vecchio Gio, 17/06/2010 12.18:

... sarebbe la pubblicità ad essere limitata o vietata... e se è così, chi se ne frega: qualcuno di voi ha bisogno di vedere lo spot per essere invogliato a mangiare Nutella? ...




Non sottovalutare l'importanza della pubblicità,
senza la Ferrero si vedrebbe ridotte notevolmente le vendite e dovrebbe ridimensionare tutta la sua gestione ed organizzazione aziendale...

Purtroppo per la legge dei grandi numeri più un prodotto passa in TV e più sono quelli che ne traggono fiducia, familiarità, fino ad arrivare addirittura ad una mitizzazione (altrimenti, bontà e golosità a parte, non si spiegherebbe il fenomeno di gente che acquista i barattoloni di Nutella da 3 o 5Kg che hanno un costo al Kg pure più alto delle confezioni da 750g.)
Neongenesis
00giovedì 17 giugno 2010 15:01
Re: Re:
il tobas, 17/06/2010 10.48:




ovvero non puoi più infilarti nel culo le sorprese degli ovetti Kinder?





Il barattolone da 5 kg



[SM=x44466]
[SM=x44466]
[SM=x44466]
kikkateo11
00giovedì 17 giugno 2010 17:45
sembra le vogliano mettere una scritta come per le sigarette PUO'CONDURRE ALL'OBESITA' una cosa di questo genere [SM=x44472]
Arjuna
00mercoledì 23 giugno 2010 15:17
Com’è andata la storia della Nutella

La "guerra alla Nutella" del parlamento europeo è stata un tantino sopravvalutata dai media.
Le spiegazioni di Petrini e Domenici.

La sensazione che ci fosse qualche eccesso nel modo in cui la stampa nazionale unita e fiera si è lanciata in un patriottico sdegno nei confronti della norma votata al parlamento europeo “contro la Nutella”, è stata abbastanza immediata. Mancavano molti dettagli, nessuna interpretazione delle ragioni di quella norma, e pareva che la voglia di scrivere dei gran pezzi sulla Nutella piuttosto che sulle alleanze diplomatiche in seno al parlamento avesse un po’ preso la mano. E poi si poteva citare Nanni Moretti, mostrare lui nel film, e battersi da italiani nei giorni in cui gli orgogli nazionali pativano in Sudafrica.

Il primo a cercare di fare breccia nell’allarmismo della Ferrero benevolmente fatto proprio dai media è stato Carlo Petrini di Slow Food, su Repubblica:

Si tranquillizzino il Nanni Moretti di “Bianca”, Walter Veltroni e tutti gli altri nutelliani d’Italia. La Nutella non diventerà mai fuorilegge. Sono sicuro che non me ne avrà il vicepresidente del Gruppo Ferrero, Francesco Paolo Fulci, che ieri ha lanciato l’allarme dopo il voto del Parlamento Europeo sull’etichettatura dei prodotti dell’industria alimentare.

Non è servito a molto, anche perchè il suo articolo è stato titolato comunque “La Ue dichiara guerra al mito della Nutella”. Ma Petrini sosteneva il contrario.

Vorrei ricordare al manager dolciario un motto che in Piemonte abbiamo elevato a filosofia di vita: “Esageruma nen”, non esageriamo. La sua dichiarazione è esagerata e inverosimile. Anzi, tradisce un sorprendente disappunto per quella che alla fine, per l’industria alimentare europea, ieri è stata una vittoria. Il Parlamento Ue, infatti, ha bocciato la cosiddetta “etichettatura a semaforo”, che molto intuitivamente avrebbe messo in guardia i consumatori sulle quantità di grassi saturi, sale e zuccheri presenti nei prodotti. È passato invece il principio del “miglior profilo nutrizionale”, che ci costringe a fare controlli incrociati e calcoli tra le quantità riportate nelle tabelle nutrizionali ideali e la lista d’ingredienti. Non è un caso che le lobbies si siano mobilitate come non mai. Hanno ottenuto ciò che volevano: la solita difficile leggibilità delle etichette.

Ma insomma, qualcuno uno sforzo di moderazione della balla per cui “la UE vuole abbattere la nostra amata Nutella” lo aveva fatto, anche se la balla ha continuato a prevalere nei giorni successivi. Poi stamattina Michelangelo Fani ne ha scritto con toni delusi su Dissapore, cercando anche lui di fare un po’ ordine.

Giovedì scorso l’Unione Europea approva una nuova disciplina sull’etichettatura obbligatoria dei prodotti alimentari. All’inizio, la notizia, rimbalzata su numerose testate, viene del tutto distorta, servono delle ore per capire che la nuova disciplina, così approvata, scalza una ancor più assurda normativa che prevedeva semaforini rossi, gialli o verdi, in funzione del contenuto percentuale dei grassi di ogni alimento. Un’apotesi dell’ignoranza alimentare che avrebbe danneggiato ancora una volta, guarda caso, molti prodotti italiani: uno su tutti il Parmigiano Reggiano. Scampato il pericolo, ora si tratta di inserire in etichetta un ampliamento delle informazioni contenute nei profili nutrizionali riguardo a ”proteine, carboidrati, fibre, grassi artificiali.” E fin qui niente di male, più informazioni non fanno male a nessuno.

Intanto, l’onorevole Domenici del PD aveva provato a spiegare attraverso fumosi meccanismi di alleanze politiche il perché del suo voto decisivo “contro la Nutella”.

«Il caso Nutella nasce in questo modo. Si votava, nel Parlamento europeo, la revisione del regolamento nel settore agro-alimentare. C’era la proposta di sopprimere un articolo che prevede: dettaglio dei “profili nutrizionali” sulle etichette e divieto di promuovere come ’salutisti’ prodotti che non ne hanno le caratteristiche. Il gruppo di cui il Pd fa parte, l’Alleanza dei socialisti e dei democratici europei, ha scelto di votare contro la soppressione. Ma pochi minuti prima del voto è arrivata l’indicazione scritta della delegazione Pd che diceva il contrario: votare a favore, soppressione dei divieti»

Poi stamattina sul Riformista, il pensiero e le ragioni di Domenici sono chiarite meglio.

«Vorrei rispondere a Borghezio che mi incolpa, con parole che uccidono la politica, di lavorare per le grandi lobby del Nord Europa e di non avere un interesse nazionale: io, caro Borghezio, non lavoro per alcuna lobby, mi preoccupo solo di tutelare i consumatori. Di fronte a un emendamento che avrebbe abrogato l’articolo 4 del regolamento sulla cosiddetta “etichettatura dei profili nutrizionali”, abbiamo dato voto contrario. L’emendamento era nell’interesse delle lobby alimentari: infatti l’articolo 4 vieta di attribuire ai prodotti alimentari particolari benefici per la salute se non sono basati sull’evidenza scientifica»

E infine spiega Domenici:

«Tanto clamore per nulla. Non è vero che impediamo alla Nutella di fare la pubblicità, al massimo la obblighiamo a non dire che il prodotto fa bene alla salute: non me ne voglia il mio amico e cuoco della Nazionale Claudio Silvestri che la consiglia a tutti gli azzurri.Io sono un ghiottissimo consumatore, ma trovo assurdo che sull’etichetta leggo che “garantisce il corretto apporto calorico in modo completo ed equilibrato e offre tutta la bontà per iniziare bene la giornata”»

Fonte
uepino
00sabato 28 aprile 2012 09:07
Usa, Class action contro la Nutella: Troppo grassa e poco sana
WASHINGTON - Multa salata per la Ferrero Usa. L'azienda a stelle e strisce, filiale del gigante dell'alimentazione italiano, produttore della Nutella, dovrà versare 4 dollari per ogni singola confezione venduta negli Stati Uniti tra il 2008 e il 2012 in seguito a una class action avviata da una madre californiana. Secondo la donna, gli spot pubblicitari della Nutella diffusi negli Usa non mettevano in rilievo tutti gli elementi nutrizionali della crema spalmabile, in particolare i grassi.La Ferrero Usa, che ha raggiunto un accordo con i consumatori, si è impegnata a "modificare alcuni spot pubblicitari sulla Nutella" e a rendere più esplicita la tabella nutrizionale sulla confezione. Il gruppo dovrà sborsare in totale circa 3,05 milioni di dollari.Tutto è nato dalla denuncia presentata nel febbraio scorso da Athena Hohenberg, madre di un bambino di San Diego, che ha accusato la Ferrero di promuovere la Nutella come "un esempio di colazione equilibrata, gustosa e sana". Al contrario, ha affermato la donna "la Nutella non è nè sana, né nutriente, ed è simile a tante altre dolci e contiene livelli pericolosi di grassi saturi".(Fonte Afp)
Fonte
Etrusco
00sabato 28 aprile 2012 09:30
Per fortuna negli USA hanno l'importantissimo strumento della CLASS ACTION a tutelare la salute e gli interessi dei tanti piccoli consumatori...

Da noi invece cosa abbiamo?
Negli spot tv il cuoco della Nazionale di calcio, Claudio Silvestri potrà continuare a dire quel che i grassi saturi della Nutella sono sani, nutrienti, etc.
fabius039
00lunedì 30 aprile 2012 15:45
L'accordo per risolvere la class-action è solo apparentemente punitivo per la Ferrero, prevedendo 4 dollari di rimborso a fronte di ogni acquisto di Nutella negli ultimi 4 anni, con un massimo di 20$ a testa.
Poichè la cifra è circa equivalente al prezzo di vendita, e siccome in realtà a chi chiede il rimborso a fronte della "class action" non è richiesta nessuna prova di acquisto, solo una dichiarazione firmata in buona fede, poteva essere un disastro.

Ma il limite globale di circa 3 milioni posto alle due "class action" combinate (una per la sola California, l'altra per il resto del paese) rende la pillola più che digeribile per un gruppo industriale che l'anno scorso ha fattutaro poco meno di 10 miliardi di dollari, e di solo Nutella ne ha prodotta 180 mil tonnellate, per oltre mezzo miliardo di vasetti.
Dire che gli avvocati di Ferrero hanno fatto un ottimo lavoro.



Etrusco
00lunedì 30 aprile 2012 16:36
Re:
fabius039, 30/04/2012 15.45:

L'accordo per risolvere la class-action è solo apparentemente punitivo per la Ferrero, prevedendo 4 dollari di rimborso a fronte di ogni acquisto di Nutella negli ultimi 4 anni, con un massimo di 20$ a testa.
Poichè la cifra è circa equivalente al prezzo di vendita, e siccome in realtà a chi chiede il rimborso a fronte della "class action" non è richiesta nessuna prova di acquisto, solo una dichiarazione firmata in buona fede, poteva essere un disastro.

Ma il limite globale di circa 3 milioni posto alle due "class action" combinate (una per la sola California, l'altra per il resto del paese) rende la pillola più che digeribile per un gruppo industriale che l'anno scorso ha fattutaro poco meno di 10 miliardi di dollari, e di solo Nutella ne ha prodotta 180 mil tonnellate, per oltre mezzo miliardo di vasetti.
Dire che gli avvocati di Ferrero hanno fatto un ottimo lavoro.




Ok, ma in Italia quando sarà possibile qualcosa di simile a questa Class Action americana?
Ti ricordo che da noi abbiamo in libera vendita prodotti che fanno molto più male della Nutella, come ad es. antidolorifici vietati nel nord Europa poichè con effetti collaterali assai nocivi...


figurina
00lunedì 30 aprile 2012 23:55
io bevo fumo e mangio nutella [SM=x44466]
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