La bellezza dei contrasti: le Isole Faroe

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killing zoe
00lunedì 6 giugno 2011 22:16
il giro del mondo tra le isole più belle
Esistono nel mondo un gruppo di isole il cui verde smeraldo dei prati risalta su un Oceano Atlantico color cobalto. Sono 18 in tutto, 17 quelle abitate, anche se due da un solo nucleo famigliare, ma se si dovesse fare un censimento risulterebbe che la popolazione maggiore è costituita da ovini (all’incirca 75mila) e non da essere umani. Per questo le chiamano le isole delle pecore - che brucano indisturbate sulle colline ma che è facile incontrare anche in città - e paradiso degli uccelli: pulcinella di mare, sule e procellarie sono le più assidue frequentatrici. Oltre per la bellezza che le contraddistingue sono famose per l’eterogeneità del loro carattere che in pochi kmq - su una densità pari a quella di Londra - concentra lo spirito indomito della natura selvaggia, l’allegria e la cordialità dei suoi abitanti, la magia di un luogo senza tempo, l’imprevedibilità di un clima bizzarro ma sempre mite, la modernità di III millennio e la tranquillità di un posto ameno.

Per chi ancora non le avesse riconosciute ecco l’ultimo indizio: considerano il calcio lo sport per antonomasia e ciò che non manca mai è un campo dove allenarsi, dalla sfida con la loro nazionale dipende la qualifica degli Azzurri agli Europei 2012, anche se qui i calciatori sono prima di tutto magazzinieri, postini e poliziotti....
Sono le isole Faroe, a nord ovest della Scozia e quasi a metà strada tra Norvegia e Islanda, nel cuore dell’Atlantico settentrionale e della corrente del Golfo, che costituiscono la regione indipendente della Danimarca dalla quale distano 2 ore di volo.

La loro storia è in parte un mistero - sembra che i primi a giungervi furono i monaci irlandesi, seguiti da coloni scandinavi - ma anche quando documentata racconta di un arcipelago dalla personalità forte e indipendente che ha fatto del suo naturale isolamento - che non eccede mai però in solitudine - il proprio stile distintivo.
Isole rivestite di verde, senza vie di mezzo tra le montagne e la costa, niente pianura per intenderci, dove si trovano la maggior parte dei villaggi, ciascuno con un porto per l’approdo di tecnologiche imbarcazioni da pesca (il settore ittico è la prima risorsa economica del paese insieme al turismo). Così, nonostante la sovranità danese che portò nel 1816 all’abolizione del Parlamento faroese (uno dei più antichi d’Europa), le Faroe hanno sempre mantenuto la loro autonomia vivendo come mondi a parte e oggi il faroese, di ceppo norse, è la lingua ufficiale e la corona faroese la moneta nazionale.

Prima che qualcuno possa fraintendere è bene però specificare che l’amenità di queste isole non va a braccetto con l’immobilismo storico e la mancanza di vivacità cittadina, anzi: come è facile sentire in alcuni momenti l’assenza dell’uomo, altrettanto lo è sentirne la presenza con l’allegria degli abitanti, la modernità delle strutture, l’accessibilità dei luoghi, il ventaglio di opportunità artistiche e culturali e la musica che sempre appassiona i faroesi.

Informazioni utili
Come arrivare: Le isole Faroe sono facilmente accessibili via aerea con voli dalla Danimarca, Gran Bretagna e Islanda (vd. Atlantic Airways) e via mare con partenze settimanali dei traghetti Norröna da Danimarca e Islanda (www.smyril-line.com). Spostarsi all'interno delle isole è molto facile grazie a una efficiente rete viaria e sistema trasporti pubblici ben sviluppato.
Informazioni turistiche: www.visitfaroeislands.com , www.visitdenmark.com



di Emanuela Puoti
Fonte:http://viaggi.lastampa.it/
(Indy)
00lunedì 6 giugno 2011 22:21
Re:
killing zoe, 06/06/2011 22.16:

Esistono nel mondo un gruppo di isole il cui verde smeraldo dei prati risalta su un Oceano Atlantico color cobalto. Sono 18 in tutto, 17 quelle abitate, anche se due da un solo nucleo famigliare, ma se si dovesse fare un censimento risulterebbe che la popolazione maggiore è costituita da ovini (all’incirca 75mila) e non da essere umani. Per questo le chiamano le isole delle pecore - che brucano indisturbate sulle colline ma che è facile incontrare anche in città - e paradiso degli uccelli: pulcinella di mare, sule e procellarie sono le più assidue frequentatrici. Oltre per la bellezza che le contraddistingue sono famose per l’eterogeneità del loro carattere che in pochi kmq - su una densità pari a quella di Londra - concentra lo spirito indomito della natura selvaggia, l’allegria e la cordialità dei suoi abitanti, la magia di un luogo senza tempo, l’imprevedibilità di un clima bizzarro ma sempre mite, la modernità di III millennio e la tranquillità di un posto ameno.

Per chi ancora non le avesse riconosciute ecco l’ultimo indizio: considerano il calcio lo sport per antonomasia e ciò che non manca mai è un campo dove allenarsi, dalla sfida con la loro nazionale dipende la qualifica degli Azzurri agli Europei 2012, anche se qui i calciatori sono prima di tutto magazzinieri, postini e poliziotti....
Sono le isole Faroe, a nord ovest della Scozia e quasi a metà strada tra Norvegia e Islanda, nel cuore dell’Atlantico settentrionale e della corrente del Golfo, che costituiscono la regione indipendente della Danimarca dalla quale distano 2 ore di volo.

La loro storia è in parte un mistero - sembra che i primi a giungervi furono i monaci irlandesi, seguiti da coloni scandinavi - ma anche quando documentata racconta di un arcipelago dalla personalità forte e indipendente che ha fatto del suo naturale isolamento - che non eccede mai però in solitudine - il proprio stile distintivo.
Isole rivestite di verde, senza vie di mezzo tra le montagne e la costa, niente pianura per intenderci, dove si trovano la maggior parte dei villaggi, ciascuno con un porto per l’approdo di tecnologiche imbarcazioni da pesca (il settore ittico è la prima risorsa economica del paese insieme al turismo). Così, nonostante la sovranità danese che portò nel 1816 all’abolizione del Parlamento faroese (uno dei più antichi d’Europa), le Faroe hanno sempre mantenuto la loro autonomia vivendo come mondi a parte e oggi il faroese, di ceppo norse, è la lingua ufficiale e la corona faroese la moneta nazionale.

Prima che qualcuno possa fraintendere è bene però specificare che l’amenità di queste isole non va a braccetto con l’immobilismo storico e la mancanza di vivacità cittadina, anzi: come è facile sentire in alcuni momenti l’assenza dell’uomo, altrettanto lo è sentirne la presenza con l’allegria degli abitanti, la modernità delle strutture, l’accessibilità dei luoghi, il ventaglio di opportunità artistiche e culturali e la musica che sempre appassiona i faroesi.

Informazioni utili
Come arrivare: Le isole Faroe sono facilmente accessibili via aerea con voli dalla Danimarca, Gran Bretagna e Islanda (vd. Atlantic Airways) e via mare con partenze settimanali dei traghetti Norröna da Danimarca e Islanda (www.smyril-line.com). Spostarsi all'interno delle isole è molto facile grazie a una efficiente rete viaria e sistema trasporti pubblici ben sviluppato.
Informazioni turistiche: www.visitfaroeislands.com , www.visitdenmark.com



di Emanuela Puoti
Fonte:http://viaggi.lastampa.it/



Grazie!!! [SM=x44450]

killing zoe
00lunedì 6 giugno 2011 22:22
Faroe: isola dopo isola
L’isola più grande delle Faroe è Streymoy dove si trova anche la capitale Tórshavn che con 20mila abitanti è una città piccola ma molto moderna. Vivace e colorata - l’usanza da queste parti è di personalizzare la casa che rigorosamente deve avere un colore diverso da quella del vicino - accanto alla parte storica, l’area portuale di Tinganes, offre le opportunità di un grande centro con gallerie e musei (da vedere la Nordic House e la National Gallery of Art), locali e ristoranti alla moda (tra cui spicca l’Hotel Føroyar con lo chef Leif Sørensen che insieme a Renè Redzepi del Noma di Copenaghen ha firmato il manifesto della cucina nordica). L’aspetto placido dei vicoli che si insinuano tra casette di legno e botteghe non deve trarre in inganno: Tórshavn è una città a misura d’uomo con un efficiente trasporto urbano e moderne infrastrutture che la collegano al resto delle isole con tunnel sotterranei, tunnel marini, ponti e traghetti.

La parte nord dell’arcipelago è dominata da Sandoy il cui aspetto la fa apparire come l’isola più “dolce” con cime basse e prati di un verde intenso, famosa soprattutto per la lunga spiaggia di Sardur, ideale per picnic estivi. Da Sandoy, condizioni meteo permettendo, si possono raggiungere Skuvoy e Stora Dimun.

La preferita dagli appassionati di trekking è Eysturoy, la seconda per grandezza ma la prima per la montagna più alta dell’arcipelago che, con 882 metri sul livello del mare, offre emozionanti percorsi ed escursioni in mezzo alla natura. Vicino si trovano Gøta, famosa per la kermesse musicale del G-Festival, e Svðvroy (a 2 ore di navigazione da Tórshavn) rinomata per la schiettezza e l’ilarità dei suoi abitanti e l’accesa competizione delle due uniche cittadine situate rispettivamente a nord e a sud dell’isola.

L’unico aeroporto dell’arcipelago è a Vagar (unita alla capitale da un tunnel sottomarino) dove accanto alle piste si trovano anche un grande lago e una bellissima cascata che muore direttamente a mare. Da qui partono le imbarcazioni per il paradiso del birdwatching, Mykines. A soli 20 minuti di navigazione da Tórshavn c’è la piccola Noisoy la cui natura selvaggia evidenzia la molteplicità di anime delle Faroe, non etichettabili in un’unica definizione.

Nonostante il clima mite - grazie alla corrente del Golfo - il tempo sulle isole (spesso avvolte però dalla nebbia che sale dal mare) può cambiare repentinamente e attraversare tutte le stagioni dell’anno in un solo giorno, per questo si consiglia di portare giacche a vento e cappelli pesanti, insieme a stivali per la pioggia e occhiali da sole, senza dimenticare l’essenziale binocolo per osservare la varietà di uccelli e una macchina fotografica per immortalare panorami. Tra le cose da fare ne spunta sempre una nuova: trekking, attività marine, pesca, gite in barca, passeggiate a cavallo, birdwatching... e per la sera festival, concerti e manifestazioni all’aperto.

di Emanuela Puoti
Fonte: http://viaggi.lastampa.it/
killing zoe
00lunedì 6 giugno 2011 22:23
Re: Re:
(Indy), 06/06/2011 22.21:



Grazie!!! [SM=x44450]




è uno dei viaggi che spero di fare prima o poi [SM=x44458]


radcla
00lunedì 6 giugno 2011 23:03
Re: Re: Re:
killing zoe, 06/06/2011 22.23:



è uno dei viaggi che spero di fare prima o poi [SM=x44458]





magari il prossimo 2 settembre che c'è la partita Isole Far Oer - Italia! [SM=x44452]
killing zoe
00mercoledì 8 giugno 2011 08:32
Re: Re: Re: Re:
radcla, 06/06/2011 23.03:



magari il prossimo 2 settembre che c'è la partita Isole Far Oer - Italia! [SM=x44452]



soprattutto se giocano come ierisera [SM=x44465]


Arcanna Jones
00venerdì 30 maggio 2014 20:31
Re: Re: Re:
killing zoe, 06/06/2011 22:23:



è uno dei viaggi che spero di fare prima o poi [SM=x44458]






è anche tra i miei desideri preferiti... [SM=x44458]
Arcanna Jones
00venerdì 30 maggio 2014 21:02


Robinson Crusoe o Ulisse?
Il giro del mondo in 80 isole Sperdute nell’oceano, dietro l’angolo: una guida per scegliere il «rifugio» più adatto
E magari scoprire i «Caraibi del Baltico»

 Ma chi cerca mondanità (vicino) può puntare su Hvar

di Caterina Ruggi d’Aragona

«Seconda stella a destra». La prima meta, estrema seppur vicina, ha un cielo stellato uguale solo a quello del Sahara. La sua popolazione, che parla «un’altra lingua», non si stanca di ammirare «com’è profondo il mare». È partito da lì, dall’approdo-rifugio di Lucio Dalla, il giro del mondo in 80 isole di Lucrezia Argentiero.
«Sono pugliese, adottata da Bologna. Non è certo un caso — racconta la giornalista e filmaker di Ceglie Messapica — se proprio alle Tremiti, dove mi ero rifugiata per trovare nuova linfa, arrivò l’idea di un libro-guida tra le emozioni provocate dalle isole del mondo, vissute o immaginate». Fazzoletti di terra selvaggia in cui rifugiarsi, punti di partenza per chi cerca l’avventura, rocce che trasudano storia, spiagge incontaminate dove la sabbia sembra borotalco o polvere di stelle, piazzette modaiole. Quelle dietro l’angolo e le altre sperdute nell’oceano. Le «fredde» dei mari del Nord e le isole del gusto. Per ogni categoria di navigante abbiamo scelto un’isola, facendoci accompagnare dall’autrice del libro.
(Il giro del mondo in 80 isole. Guida alle mete da sogno vicine e lontane, Iter edizioni, 143 pp., 11,90 €).


A portata di mano
Gozo, a mezz’ora di traghetto da Malta.
Lì, secondo la leggenda, Ulisse fu imprigionato sette anni dalla magia di Calipso e tuttora, narrano gli isolani, l’eco del suo pianto nostalgico arriva sull’uscio del mitico antro della ninfa. Tolgono il fiato la spiaggia di Ramla Bay, sabbia color corallo tra due promontori rocciosi, e la «finestra azzurra», un buco scavato dalle intemperie in una roccia sospesa sul mare. Meta ideale per chi cerca la pace della natura incontaminata, Gozo offre anche l’imbarazzo della scelta tra tutti gli sport acquatici.

Il fascino del Nord Europa
Gotland e Fårö, a sud della Svezia.
Se fossero esistiti, i folletti avrebbero probabilmente scelto di abitare nelle casette dai colori sgargianti e i tetti a punta, come quelle che disegnano i bambini. A 8 minuti da Gotland, soprannominata la «Caraibi del Baltico» per le sue temperature miti, la piccola Fårö è il posto ideale per chi vuole nascondersi. Come fece Ingmar Bergman negli ultimi anni di vita: neanche Woody Allen riuscì a scovarlo protetto com’era dalle raukar, alte colonne granitiche, e dalla popolazione (più pecore che uomini). Una rassegna estiva in quella che fu la sua tenuta celebra ogni anno il regista.

A tutta natura
Gomera, Canarie.
Da scoprire zaino in spalla, a partire dal Parco nazionale di Garajonay, patrimonio Unesco, con oltre 400 specie autoctone di flora che la pioggia orizzontale ha preservato dall’estinzione. Vi si arriva da San Sebastián de la Gomera attraverso una strada che si attorciglia tra palme e banani. Non è suggestione: sentirete fischiare. È il silbo, un suggestivo suono con cui gli antichi abitanti comunicano tra una montagna e l’altra.

Un tuffo nella storia
Cipro.
Il mito di Afrodite sopravvive in ogni lembo di quella terra: sullo scoglio dove si narra che la dea emerse dalla spuma delle onde; nella Fontana Amorosa, dove incontrò Adone; nei resti del santuario del XII secolo a.C.. Percorse le tracce della dea della bellezza, non perdete i mosaici dell’epoca d’oro nel palazzo del Governatore. Le mondane Hvar, in Croazia. Torre di avvistamento ideale per il «vip watching». Già intercettati Armani e Valentino, Sean Connery, Steven Spielberg e Carolina di Monaco. Per gli amanti del lusso ci lo stabilimento Bonj Les Bains e il Gariful Fish Restaurant.

Tra profumi e sapori
In Italia, a Grado.
Particolarità dell’isola friulana è il boreto, antica zuppa di pesce (orate, cefali, palombi e altri pesci azzurri che i pescatori un tempo non riuscivano a vendere al mercato) con pepe nero, aglio e olio di semi. Probabilmente contraddirete Pasolini che, durante il suo lungo soggiorno a Grado, non ne apprezzò il boreto.

Le più lontane
Isola di Robinson Crusoe, Cile.
Per raggiungerla bisogna volare da Santiago del Cile con un aereo- taxi. Oppure navigare 48 ore su un cargo che parte da Valparaiso due volte alla settimana. Ma sarà come se il tempo non fosse passato. Anzi. Ringiovanirete con le bacche del maqui, chiamate elisir di lunga vita. Pronti per un’altra avventura? Se volete scrivere «t’amo» sulla spiaggia le vostre isole sono le Cook. Potrete dire «sì» a piedi nudi sulla sabbia bianca, oppure a bordo di una canoa tradizionale, sulla laguna turchese dell’isola Aitutaki. Attenzione: il matrimonio ha valore legale in Italia. E le isole dell’anima? Quelle in cui basta sbarcare per sentirsi a casa? Acque turchesi. Tramonti roventi. Vento freddo del nord. Per alcuni è necessario solcare cieli e oceani. Per altri basta attraversare un golfo e mettere piede su tre scogli, proprio di fronte casa. L’isola c’è.


Corsera 30 maggio 2014
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