Le linee di Nazca

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Peppinox
00martedì 23 marzo 2004 18:40

LE LINEE DI NAZCA


Prima di Cristoforo Colombo ed anche degli Incas, gli abitanti della regione di Nazca, a sud del Perù, tracciavano strane linee sul suolo della Pampa: questi disegni sono la testimonianza di conoscenze geomatriche ed astronomiche tanto più inspiegabili in quanto le figure sono visibili solo dal cielo.
Gli indigeni chiamano Nazca "il deserto che parla", ed è vero. Ma parla con voce di roccia, parla con linee e disegni di una perfezione rarissima, osservabili solo dal cielo in quella desolata regione che viene chiamata "pampa".

Le pampa del Perù si presentano come distese di sabbia e pietrame, inospitali, senza traccia di alberi nè di arbusti. Nessuno, nelle altre parti del globo, ne avrebbe mai sentito parlare, se non fossero venute, in tempi vicino ai nostri, le divulgazioni di scoperte sensazionali, di "atlanti" incisi in proporzioni gigantesche, comprendenti stranissime linee a non finire, raffigurazioni di animali e di soggetti tuttora non identificati.
Nel 1973 non troviamo ancora in un solo manuale di archeologia il minimo accenno a queste meraviglie che si stendono sul territorio tra l' Oceano Pacifico e la Cordigliera delle Ande, nella pampa di Villacuri, a sud di Pisco. Eppure gli aviatori delle linee interne conoscevano benissimo da tempo gli strani tratti, ma la loro professione faceva ovviamente sì che li sorvolassero senza attribuivi particolare importanza. Da terra, d' altra parte, non si potevano scorgere che delle linee senza apparente significato: ed è ovvio, poichè i disegni, nella loro completezza, non sono visibili che da centinaia di metri d' altezza.
Primo studioso ad interessarsene fu, nel 1939, il professor Paul Kosok,dell 'Università di Long Island (USA), assieme al suo assistente John Arward, insieme ne studiarono sistematicamente le tracce. Poi, verso il 1949 fu l 'archeologa Maria Reiche, dell' Universaità di Amburgo, ad occuparsene, pubblicando anche un libricino illustrato, finchè il servizio fotografico del Ministero dell' Aria peruviano decise di effettuare rilievi precisi dei disegni.

Ecco la splendida descrizione dello studioso e scrittore francese Robert Charroux: "Nella Pampa Colorada hanno inizio le grandi linee (13 mila) che in tutte le direzioni, scalando o scendendo pendii, burroni e montagne si perdono all' orizzonte, secondo un tracciato rigorosamente rettilineo. Nemmeno in aereo, da mille a duemila metri di quota si distingue, generalmente , la fine di queste linee.Tuttavia numerose linee mettono capo a "piste", oppure, di rado, finiscono in un centro comune, dal quale si dipartono come i raggi di una ruota o i raggi del sole. Si vedono migliaia e migliaia di linee di diversa lunghezza, tracciate in ogni possibile direzione, da nord a sud, da est ad ovest e verso tutti gli altri punti della rosa dei venti. Esistono linee particolarmente lunghe e piste di larghezza differente, da tre a cento metri ed oltre. Tutto è impeccabile, tirato a filo, perfettamente triangolare o rettangolare e anche se si distingue qualche raro arrotondamento, esso è tracciato con straordinaria maestria, da cui emerge come il disordine non sia che apparente.

Ci è incomprensibile, certo, ma per cervelli diversamente condizionati dai nostri deve avere una spiegazione,una logica. I tracciati di Nazca sono opera di un popolo notevolmente civile, provvisto di uno spirito geometrico eccezionale, un popolo molto antico, anteriore a quello degli Incas, probabilmente della stessa razza dei costruttori della Porta del Sole in Bolivia e degli osservatori astronomici dell' America precolombiana".



Alcune immagini delle linee di Nazca


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lastregadellest
00mercoledì 24 marzo 2004 10:39
[SM=x44459] [SM=x44459] [SM=x44459]
Quando posti così...... [SM=x44483]
Peppinox
00mercoledì 24 marzo 2004 16:11
Re:

Scritto da: lastregadellest 24/03/2004 10.39
[SM=x44459] [SM=x44459] [SM=x44459]
Quando posti così...... [SM=x44483]



E non è finita mia cara....[SM=x44461]

[SM=x44481] [SM=x44481] [SM=x44481]
Belthasar Uth Wistan
00giovedì 25 marzo 2004 02:35
Le linee di nazca sono, a mio parere, solo la punta dell'iceberg delle stranezze in sud america.
Si teorizza un coinvolgimento nella vita delle popolazioni indigene con entità extraterresti (o forse umani tornati indietro).
Sono cmq un popolo bizzarro, si facevano limare i denti a triangolo ed deformare la testa rendendola più "conica", avevano un calendario basato sulle stelle pressocchè perfetto, in una tomba si è trovata l'incisione di un "essere" che cavalca un razzo con una tuta che sembra una delle attuali tute NASA.
E' altresì interessante notare che i membri della casta dei regnanti e dei sacerdoti "scomparvero" poco prima delle invasioni spagnole.
[SM=x44465] [SM=x44466]
KayScarpetta
00giovedì 25 marzo 2004 09:45
Re:

Scritto da: Belthasar Uth Wistan 25/03/2004 2.35
Le linee di nazca sono, a mio parere, solo la punta dell'iceberg delle stranezze in sud america.
Si teorizza un coinvolgimento nella vita delle popolazioni indigene con entità extraterresti (o forse umani tornati indietro).
Sono cmq un popolo bizzarro, si facevano limare i denti a triangolo ed deformare la testa rendendola più "conica", avevano un calendario basato sulle stelle pressocchè perfetto, in una tomba si è trovata l'incisione di un "essere" che cavalca un razzo con una tuta che sembra una delle attuali tute NASA.
E' altresì interessante notare che i membri della casta dei regnanti e dei sacerdoti "scomparvero" poco prima delle invasioni spagnole.
[SM=x44465] [SM=x44466]



Belthhhhhhhhhhhhh
ma che bello rileggerti qui [SM=x44481] [SM=x44477]
orckrist
00giovedì 25 marzo 2004 12:44
Certo è che se i conquistadores e i missionari non si fossero dati tanta pena di distruggere tutti i testi e i codici che trovarono nel nuovo mondo adesso forse ........[SM=x44472] [SM=x44472]
Peppinox
00giovedì 25 marzo 2004 14:02
Lasciate le piste, eccoci ai "grabados", gli strabilianti disegni del deserto di Nazca. Ne sono stati contati sino ad oggi 788, con oltre 100 spirali. Le figure che, in particolare, vengono mostrate dall' aereo ai turisti sono quelle del ragno, la cui struttura fa pensare ad un aracnide preistorico, della scimmia lunga un centinaio di metri, con un' enorme coda arrotolata a spirale, di un condor ad ali spiegate (180 metri) e di un uccello in cui alcuni vedono la gigantografia di un colibrì: il suo becco misura 100 metri.

Ma accanto a queste rappresentazioni, indubbiamente affascinanti, esiste una quantità di altri bellissimi e talvolta stranissimi disegni: cani, gatti, lama, uccelli, pesci, sauri, serpenti con più teste, animali sconosciuti, oggetti ignoti dalle forme indescrivibili. Di certo si sa ben poco sulla data in cui i disegni possono essere stati tracciati: un test al carbonio14 ha dato un' età di circa 1500 anni. L' archeologo americano Gerald Hawkins sostiene che la civiltà di Nazca dovrebbe essersi sviluppata tra il 300 a.C. e l' 800 d.C. Date le particolarità di alcune figure, si potrebbe pensare anche ad un' epoca ancora più remota. Ma se la datazione è certa, non si può che formulare l' ipotesi di ricordi trasmessi attraverso innumerevoli generazioni.


I disegni chiamati " il condor"


"il ragno" e sotto "la scimmia"


I disegni di Nazca non sono gli unici ad essere osservabili solo dall'alto: ne troviamo un po' in tutto il mondo. Ancora in Perù, nella Pampa di Villacuri, circa 30-40 chilometri a sud-est di Pisco, si vedono figure rappresentanti un uomo, un lama e un condor. Appartengono ad un altro stile e quindi non alla cultura di Nazca. E' impossibile esaminarle da vicino perchè non esistono nè strade nè piste. Ma si tratta poi di un lama? La lunga coda fa pensare piuttosto ad uno strano animale, mentre la stilizzazione del condor induce ad altre ipotesi circa la natura del volatile.

Nel deserto di Atacama, che si estende lungo la costa cilena per circa 600 chilometri, viveva un tenpo una popolazione dispersa nei luoghi dove una polla d' acqua le dava modo di sostenersi miseramente. E' dovuto a queste genti il disegno detto del "curaca" (stregone o sovrano), che, lungo circa 120 metri, è visibile solo dall'alto. Si tratta della rozza sagoma di un uomo con il corpo sormontato da una specie di corona con tre denti o tre piume. Dalle tempie e dalle guance si dipartono otto grandi linee parallele simboleggianti senza dubbio la sua origine sacra, solare. Nella mano destra tiene qualcosa che potrebbe essere una fionda, nella sinistra un' ascia.

Un' altra figura, tracciata nel Cerro Unitas, alta pure 120 metri, sembra rappresentare un gigante con una tromba (o qualcos' altro che, allungato, si diparte dal suo viso) e una piccola creatura che si aggrappa al braccio. E' stata denominata appunto " il gigante con la tromba", ma c' è chi per la sua struttura rigidamente geometrica, per le mani simili a tenaglie, per le incomprensibili sporgenze al capo, al bacino e alle ginocchia, lo ha ribattezzato "il robot gigante". Sempre nel Cerro Unitas, sul versante occidentale, si scorge un gigante simile al "curaca" di Atacama: la sua destra è tesa in direzione del Perù, la sinistrta impugna un bastone o un' ascia. Accanto gli sta un animale che potrebbe essere un sauro, una lucertola o un' iguana. Numerosi altri disegni di proporzioni notevolissime sono visibili in Cile, mentre in California è incisa nel deserto, presso Blythe, una figura umana dal torso stranamente rettangolare, dagli arti lunghi e sottili.

Spirali identiche a quelle di Nazca sono state rinvenute un po' ovunque nell' America nordoccidentale e altre sono state scoperte in Siberia dall' ingegnere e pilota tedesco August Steinmann.

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Belthasar Uth Wistan
00venerdì 26 marzo 2004 09:21
Re: Re:

Scritto da: KayScarpetta 25/03/2004 9.45


Belthhhhhhhhhhhhh
ma che bello rileggerti qui [SM=x44481] [SM=x44477]



Grazie cara! [SM=x44475] [SM=x44483]
Peppinox
00lunedì 5 aprile 2004 15:16
Ma torniamo in Perù, con un' altra straordinaria incisione. A strapiombo sull' oceano, a sud di Lima, pressappoco alla latitudine di Cuzco, esiste un enorme disegno sulla roccia, una specie di tridente o candeliere alto circa 250 metri, visibile solo dal mare, da 20 chilometri di distanza. E' così che lo si chiama, per la forma dei suoi bracci, "tridente" o "candeliere delle ande", benchè per le croci rappresentate dalle sue estremità superiori gli spagnoli lo avessero denominato "segno miracoloso del crocifisso" vedendovi un simbolo dell' approvazione divina alla loro conquista.



Il "Candeliere delle Ande"



Da chi, in che modo e perchè queste straordinarie incisioni sono state eseguite resta un mistero, anche se sono state tentate varie interpretazioni che vanno dalla religione all' astronomia, all'intervento di esploratori extraterrestri. August Steinmann affaccia l 'ipotesi che gli autori di queste opere si siano serviti di rudimentali alianti, mentre altri si orientano verso gli aerostati.

La domanda più appassionante che si pone l'archeologia a proposito di Nazca concerne, ovviamente gli scopi per cui furono tracciati gli enormi disegni.
Alcuni studiosi li vogliono specie di ex voto o di suppliche rivolte alle divinità per una buona caccia, un buon raccolto, com' è il caso di parecchie incisioni preistoriche, ma l' ipotesi non è sostenibile: chi si sognerebbe, infatti, bottini di ragni, di lucertoloni, di scimmie e ricche coltivazioni di strane margherite? Un ragionamento analogo vale anche per chi parla di raffigurazioni di divinità. Perchè poi i disegni sarebbero stati fatti in un luogo che è sempre stato deserto? Come avrebbero potuto ammirarlo i fedeli, se dal basso non si scorgono che vaghe linee terminanti chissa dove?

E, infine, a che cosa sarebbero servite le piste?

C' è chi opta per l' astronomia, dicendoci che gli ignoti autori avrebbero rappresentato con simboli diversi dai nostri, pianeti, stelle, costellazioni. La dottoressa Maria Reiche, scomparsa poco tempo fa, la quale ha dedicato praticamente tutta la vita ai disegni di Nazca, ha avanzato l' ipotesi che il complesso sia un giganteco calendario astronomico in cui ogni segno corrisponderebbe ad una sequenza, sia un solstizio sia il tempo delle piogge, della semina, del raccolto e così via.

Un altro studioso delle linee e dei disegni , padre Alberto Rossel Castro, ritiene che la grandiosa opera vada divisa e classificata in quattro gruppi principali: 1) linee costituenti un progetto sia d' irrigazione sia di spartizione agraria; 2) "apachitas" o tumuli: il vocabolo "tumulo" sta a significare, in archeologia, un ammucchiamento di massi, in genere posto su una tomba. Qui sotto non si trovano però ossa umane: soltanto uno cela lo scheletro di un "vizcacha", un roditore americano che potrebbe essere stato sacrificato al dio del Cerro Blanco; 3) stilizzazione di arti tessili e coreografiche, simboleggiante le danze eseguite al tempo del raccolto con gli abiti portati in questa occasione da uomini e donne; 4) parte di un antichissimo osservatorio astronomico.

L' archeologo peruviano dottor Toribio Mejia Xesspe propende per strade e indicazioni di carattere religioso congiungenti vari luoghi sacri, mentre il dottor Manasses Fernandez Lancho, medico e docente universitario, considera l' opera come un compendio del pensiero filosofico e cosmico dei suoi autori. Il professor Josuè Saul Lancho Rojas riassume così il suo pensiero sugli autori dei disegni:" I Nazcas, con i loro criteri comunistici, materialisti e dialettici, tracciarono, duemila anni prima di Darwin, il panorama generale dell' evoluzione della specie, dai protozoi all' uomo. Là, nella pampa, giace la dimensione materializzata che vince il tempo e lo spazio. La cosa più sorprendente è che le figure suggeriscono l' anello possibile tra una specie e l' altra. Tutti i disegni sono stati eseguiti partendo dalla linea del solstizio, con il Sole come il centro del tratto che va dalle Ande al mare, dal quale emergono tutte le specie conosciute sulla terra. E tutte le specie appaiono unite da un cordone ombelicale che rappresenta l' energia solare.
L' autore delle linee, nel suo semplice stile personale, ritiene che la volta celeste sia stata la casa degli dei. Là viveva il Sole, il dio onnipotente che stabiliva i cicli della vita e della morte, con la Luna, causa di stupore e di paura con le sue fasi e le sue eclissi, le stelle, le costellazioni piacevoli da ammirare, capaci di consigliare quando necessario. E là vivevano anche le comete, con le loro code splendenti, le nuvole che offrivano la pioggia, i venti, i tuoni ed i fulmini. Tutti gli dei vivevano lassù ed era proprio lassù il luogo a cui si levavano le preghiere, le offerte ed i sacrifici. Questo meraviglioso mondo della pampa potrebbe essere stato un santuario dove i Nazcas avevano disegnato tutti gli esseri del loro mondo, come per offrirli agli dei. Le figure avevano proporzioni gigantesche per essere visti dalle divinità celesti: il fatto che la gente, qui sulla Terra, non potesse vederle, non importava".

L' archeologo Guillermo Illescas Cook propende, come altri suoi colleghi, per raffigurazioni astronomiche e porta a dimostrazione alcuni disegni che potrebbero mostrarci le costellazioni rese con figure diverse da quelle adottate nel mondo mediterraneo ed ancora oggi definite con i nomi di un tempo. E le immagini sulle ceramiche (in molti casi corrispondenti a quelle del deserto) ne fornirebbero una conferma.

Non mancano, poi, le ipotesi "spaziali", secondo le quali le linee, le piste ed i disegni di Nazca sarebbero stati segnali di un vero e proprio cosmodromo extraterrestre.

Nell' introduzione del suo lavoro su Nazca, parlando del Perù, Maria Reiche nota, giustamente:" Si sa degli incas, dell' ultima dinastia dominante che, fino a poco prima dell' invasione spagnola, aveva sottoposto a tributi il paese intero, dalle montagne alla costa. Ma la dominazione incaica fu soltanto l' ultimo stadio di un lungo sviluppo culturale, i cui inizi risalgono al secondo millennio prima della nostra era. Non tutto è stato esplorato e non è stata detta l' ultima parola sugli uomini che molto tempo fa hanno popolato il paese più fittamente di adesso.
Ogni anno vengono alla luce nuove conoscenze, vengono scoperte sconosciute città preistoriche, fatti nuovi scavi. Ma tutto ciò infittisce ancora di più il mistero. E' possibile sì, distinguere nuovi periodi, classificare secondo concentrazioni locali i vari elementi culturali, ma si vorrebbe sapere molto di più. Si vorrebbe sapere perchè certi motivi delle incisioni e del vasellame si ritrovano in tutto il continente, fino all' America Centrale. Si suppone che sia esistita una scrittura e si dispone in proposito di numerosi indizi. Un giorno, tutto quanto si sa oggi verrà fuso con le conoscenze di un prossimo futuro in una sintesi grandiosa e si avrà una chiara immagine del passato di questo grande paese".

E' quello che tutti noi speriamo. intanto, però, come sottolinea Maria Reiche, gli enigmi si aggiungono agli enigmi. Le leggende e le tradizioni incaiche e preincaiche si mescolano, si confondono: ognuna di esse ha senza dubbio un fondo di verità, ma come conciliare le innumerevoli piccole tessere disposte in mosaici diversi, come giungere a ricostruire quello originale?
Nazca ci pone il problema in un modo tanto affascinante quanto estremamente enigmatico.

[3/3]


[SM=x44475]

orckrist
00lunedì 12 luglio 2004 13:07
Non so se è corretto ma io lo inserisco qui vista la somiglianza di argomento [SM=x44475] :

Ancora anonimi gli autori del gigantesco graffito
cinque volte più grande dei disegni di Nazca

Nel deserto australiano
il mistero dell'uomo di Marree


di MARTA MANDO'
E' probabile che tutti sappiano chi sia stato, ma che nessuno lo dica. Evidentemente a Marree, sperduto e minuscolo paesino del sud dell'Australia qualcuno sa fare le cose in grande. Un gigantesco graffito, infatti, è stato inciso nel deserto a 60 chilometri a ovest di Marree e 600 chilometri a nord della città di Adelaide. Il misterioso colosso raffigurante un cacciatore aborigeno nudo che impugna una lancia, dieci volte l'altezza dell'Empire State Bulding, è il più grande disegno mai realizzato dall'uomo, cinque volte più ampio di quello con disegni di animali realizzato molti secoli addietro a Nazca in Perù.

"L'uomo di Marree", come subito è stato ribattezzato, ha un perimetro di 30 chilometri e quattro chilometri di altezza e può essere visto per intero solo sorvolando la zona a bordo di un aereo. Opera di alieni venuti da altri mondi, secondo le prime ipotesi dei giornali locali, ma il responsabile della polizia ha subito fornito una spiegazione molto più terrestre: il solco scavato nella sabbia è probabilmente frutto di trattori trainanti un aratro o camion. "Ho trovato nella zona della carta igienica" ha detto un poliziotto "se è stato fatto dagli extraterrestri, allora sono molto simili a noi".

Ma rimane un mistero su chi siano gli autori e del perché sia stato realizzato. Il primo ad avvistarlo è stato a giugno un giovane pilota di charter e in seguito un passeggero su un volo di linea, ma entrambi hanno dato per scontato che una cosa di così vaste dimensioni doveva già essere conosciuta. Tuttavia avevano notato che la figura non era ancora completa: al cacciatore mancavano gli attributi maschili, le cicatrici sul petto e la fascia che cinge la testa. Solo dopo l'arrivo, la settimana scorsa, di un fax anonimo all'hotel del paese che annunciava "il più grande lavoro d'arte del mondo", le autorità e i media locali si sono messi in moto. La polizia ha ritrovato nella zona una bottiglia contenente una bandiera americana e una nota con un riferimento a una setta religiosa chiamata "Branch Davidian" che opera in America.

Intanto le popolazioni autoctone si stanno mobilitando per cancellare la figura e stanno intentando un'azione legale per vietare i voli nella zona. "E' un'offesa alle nostre credenze e ai nostri sogni" ha detto a un giornale locale la portavoce della tribù. Ma dal Ministero dell'ambiente fanno sapere che non sono stati danneggiati i siti archeologici, pur considerando l'area una zona sacra per gli aborigeni. Il Governo fa sapere che teme che si crei un precedente ma per ora non si è deciso di rimuovere la figura.

Il mistero dell'uomo di Marree si infittisce ogni giorno di più. Seguendo in Rete la stampa locale viene fuori che l'area dove è stata tracciata la figura è al centro di una disputa tra due tribù locali: i Dieri Mitha e gli Arabuma che lottano da anni per la proprietà del terreno. Ma nella stessa zona è presente un cantiere per la costruzione di un condotto che dovrebbe portare l'acqua artesiana per fornire le miniere di uranio. Molti sospettano che l'equipaggiamento e i trattori per realizzare la figura dell'aborigeno provengano dal cantiere, ma il responsabile ha affermato che in questo periodo i lavori sono fermi e non ci sono stati movimenti di trattori. Altri ancora ipotizzano che ci sia di mezzo addirittura il coinvolgimento del personale di un centro australiano-americano di difesa a 300 chilometri a sud di Marree.

Nonostante le pochissime tracce intorno alla figura, l'accuratezza del disegno fa presumere che sia opera di professionisti. E' probabile che sia stata realizzata lavorando al computer, sovrapponendo la figura del cacciatore aborigeno alla mappatura del terreno e usando per tracciare il disegno un dispositivo Gps palmare (Global positioning system). Un'apparecchiatura molto usata in zone desertiche o sulle navi per non perdere la rotta e sapere tramite un segnale via satellite con una precisione di 10 metri che arriva mediante un sistema di triangolazione, dove si è locati. Inoltre la polizia locale ha supposto che per scavare il solco del perimetro gli autori devono esserci passati almeno 14 volte essendo largo 30 metri in modo da renderlo visibile dagli aeroplani.

Ma come è possibile che in un paesino di 80 abitanti qualcuno sia stato capace di realizzare questo lavoro senza che nessuno se ne accorgesse? O l'intera comunità ha avuto l'ingegno di risollevare la sua povera economia con una "grande" trovata? Di fatto gli abitanti di Marree non sanno dare una spiegazione ma sono tutti molto soddisfatti. La zona si sta riempiendo di turisti la cui unica attrazione turistica era fino a ieri un lago per la maggior parte dell'anno secco, vengono ora a visitare il gigante di Marree inciso nella sabbia, che sempre più sembra luccicare come oro.

(20 luglio 1998)

Bisogna aggiungere poi che sparsi per il modo troviamo anche altri esempi di questi "graffiti"

Mo' cerco......[SM=x44515]
Peppinox
00martedì 13 luglio 2004 13:55

Non ne avevo mai sentito parlare!!![SM=x44466] [SM=x44466] [SM=x44466]

E si che si solito tento sempre di documentarmi in materia!

Complimenti per lo scoop!!![SM=x44462]
orckrist
00domenica 27 febbraio 2005 19:12
Altri geoglifi dal resto del mondo:

I GIGANTI della regina.

Nella campagna inglese si estendono misteriose sagome di enormi proporzioni.

Chi si trovasse a sorvolare i dintorni di South Downs, nell'Eastburne, in Inghilterra, e gettasse uno sguardo alla campagna che si stende sotto la sua vista difficilmente potrebbe non rimanere sconcertato di fronte allo spettacolo che si profila ai suoi occhi: costituita da un gigantesco fossato, sul manto erboso si distende la sagoma di uomo alto 80 metri, con le braccia aperte, mentre regge due bastoni (o, secondo altri, mentre apre le ante di una porta). Si tratta della più grande raffigurazione umana al mondo.

E, ciò che è ancor più straordinario, può essere contemplata solo dall’alto. Non si sa chi l'abbia costruita, né quando, né perché.

Il grande "uomo di Wilminghton", così è stato ribattezzato il titanico personaggio, non è il solo gigante i cui contorni si estendono per la campagna inglese. Su una collina presso Cerne-Abbas, nel Dorsetshire, si estende ad esempio il profilo di un gigante che non solo brandisce una più che robusta clava ma, con grande scandalo delle signore del sud dell'Inghilterra, ostenta un fallo eretto dalle ovviamente enormi dimensioni. Così, il poco pudico "gigante di Cerne-Abbas" si è guadagnato le attenzioni non solo degli archeologi ma anche di un locale comitato civico che ha proposto di coprirne l'esuberante virilità. Oltre a figure umane, si trovano, disegnate sui manti erbosi dell'Inghilterra varie silouette gigantesche ritraenti animali.



Particolarmente celebre è il "cavallo bianco di Uffington", una figura equina che campeggia nel Bergshire Downs, vicino Cambridge. Intagliato in un banco di gesso, è lungo, dal muso alla coda, ben 110 metri.

Un altro cavallo bianco, quello di Westbury, si trova invece ai margini della pianura di Salisbury. Benché la sagoma che è attualmente visibile sia stata realizzata nel 1778, la figura originale (che, munita di becco, rappresentava forse un drago) doveva essere ben più antica del XVIII secolo. A Dragon Hill, dove, secondo la tradizione, un drago venne ucciso da San Giorgio, si trova un altro cavallo bianco dotato di una sorta di becco. Queste misteriose sculture gigantesche non sono le sole presenti in Inghilterra e probabilmente alcuni disegni di questo tipo, ricoperti dalla vegetazione, attendono ancora di essere scoperti. L'archeologo I.C. Lethbridge, appassionatosi allo studio dei "disegni giganti", ha compiuto ampie ricerche su queste figure sorvolando l'Inghilterra a bordo di un aereo.

Questo gli ha permesso, esempio, di scorgere una sorta di mantello sovrasta le braccia del gigante di Cerne Abbas.



Inoltre, Lethbridge, confidando nelle tradizioni locali, esplorato palmo a palmo bastioni di Wandlebury Camp, presso Cambridge alla ricerca di una misteriosa figura incisa sul terreno. Al fine, la sagoma venne scoperta. La raffigurazione si compone di vari soggetti: un uomo armato di spada, una donna chiamata da Lethbridge "dea Magog", un altro uomo, un carro ed un cavallo con il muso a becco. Lo studioso mise allo scoperto il capo della "dea Magog" ma il tutto è ora nuovamente coperto dalla vegetazione. Quanti altri giganti rimangono celati dal manto erboso della campagna inglese?
[SM=x44515]

[Modificato da orckrist 27/02/2005 19.14]

orckrist
00domenica 27 febbraio 2005 19:20
Un'approfondimento sul gigante di Wilmington:

Il Long Man è una realizzazione del XVI secolo?
Fonte: Daily Telegraph

Autore: Francesco Garufi
Data: 07/10/2003

Le origini del geoglifo antropomorfo posto su una collina inglese a Wilmington, chiamato "Long Man", ha stupito storici e archeologi per generazioni.
Realizzata su un erto pendio del South Downs, nel Sussex, l'imponente figura è stata sempre considerata come l'immagine di un guerriero anglosassone, una follia romana oppure un simbolo della fertilità dell'Età del Ferro.
Questa visione potrebbe cambiare radicalmente. Secondo un team di ricercatori guidati dal prof. Martin Bell, un archeologo ambientale dell'Università di Reading., il Long Man potrebbe essere un'opera relativamente recente.Test eseguiti la scorsa estate hanno prodotto prove convincenti che la figura risale alla metà del XVI sec.
Risultati che hanno sorpreso gli esperti e gettano dubbi sull'età di altre supposte sculture preistoriche, compreso il gigante di Cerne Abbas nel Dorset.
Alto 226 piedi, il Long Man di Wilmington è uno dei geoglifi più grandi del mondo. Domina le colline erbose del villaggio di Wilmington vicino a Eastbourne, e pare sostenere dei bastoni in entrambe le mani.
Sebbene la più antica documentazione su questa figura fosse del 1710, molti studiosi hanno ipotizzato essere già presente quando i Romani invasero l'Inghilterra.
"Non mi aspettavo affatto questo risultato", ha detto il prof. Bell al Daily Telegraph ieri. "Pensavo che il Long Man fosse davvero più antico".
Le conclusioni del Prof Bell giungono dall'analisi dei frammenti di creta scivolati dal pendio durante le ultime centinaia d'anni. Bell sostiene che questi frammenti possano provenire dal Long Man appena scolpito.



Anche gli altri geoglifi inglesi saranno dei falsi? [SM=x44473]
orckrist
00domenica 27 febbraio 2005 19:24
Notizia dell'ultima ora (o quasi)
Studiosi brasiliani hanno scoperto nello stato amazzonico dell'Acre grandi geoglifi simili alle famose figure precolombiane di Nazca. Sono oltre 60 figure geometriche, di 200 metri di diametro, scavate nel suolo in fossi profondi anche tre metri. La scoperta e' stata casuale: Alceu Ranzi, paleontologo dell'universita' dell'Acre, aveva avvistato un grande quadrato perfetto dal finestrino di un volo. Dopo un sopralluogo, Ranzi ha concluso che si trattava di vestigia di un'antica civilta'.


Data: - SAN PAOLO, 10 FEB 05

Fonte: (ANSA)


[SM=x44466]
Peppinox
00lunedì 28 febbraio 2005 09:33
Re:

Scritto da: orckrist 27/02/2005 19.12
Altri geoglifi dal resto del mondo:

I GIGANTI della regina.

Nella campagna inglese si estendono misteriose sagome di enormi proporzioni.

Chi si trovasse a sorvolare i dintorni di South Downs, nell'Eastburne, in Inghilterra, e gettasse uno sguardo alla campagna che si stende sotto la sua vista difficilmente potrebbe non rimanere sconcertato di fronte allo spettacolo che si profila ai suoi occhi: costituita da un gigantesco fossato, sul manto erboso si distende la sagoma di uomo alto 80 metri, con le braccia aperte, mentre regge due bastoni (o, secondo altri, mentre apre le ante di una porta). Si tratta della più grande raffigurazione umana al mondo.

E, ciò che è ancor più straordinario, può essere contemplata solo dall’alto. Non si sa chi l'abbia costruita, né quando, né perché.

Il grande "uomo di Wilminghton", così è stato ribattezzato il titanico personaggio, non è il solo gigante i cui contorni si estendono per la campagna inglese. Su una collina presso Cerne-Abbas, nel Dorsetshire, si estende ad esempio il profilo di un gigante che non solo brandisce una più che robusta clava ma, con grande scandalo delle signore del sud dell'Inghilterra, ostenta un fallo eretto dalle ovviamente enormi dimensioni. Così, il poco pudico "gigante di Cerne-Abbas" si è guadagnato le attenzioni non solo degli archeologi ma anche di un locale comitato civico che ha proposto di coprirne l'esuberante virilità. Oltre a figure umane, si trovano, disegnate sui manti erbosi dell'Inghilterra varie silouette gigantesche ritraenti animali.



Particolarmente celebre è il "cavallo bianco di Uffington", una figura equina che campeggia nel Bergshire Downs, vicino Cambridge. Intagliato in un banco di gesso, è lungo, dal muso alla coda, ben 110 metri.

Un altro cavallo bianco, quello di Westbury, si trova invece ai margini della pianura di Salisbury. Benché la sagoma che è attualmente visibile sia stata realizzata nel 1778, la figura originale (che, munita di becco, rappresentava forse un drago) doveva essere ben più antica del XVIII secolo. A Dragon Hill, dove, secondo la tradizione, un drago venne ucciso da San Giorgio, si trova un altro cavallo bianco dotato di una sorta di becco. Queste misteriose sculture gigantesche non sono le sole presenti in Inghilterra e probabilmente alcuni disegni di questo tipo, ricoperti dalla vegetazione, attendono ancora di essere scoperti. L'archeologo I.C. Lethbridge, appassionatosi allo studio dei "disegni giganti", ha compiuto ampie ricerche su queste figure sorvolando l'Inghilterra a bordo di un aereo.

Questo gli ha permesso, esempio, di scorgere una sorta di mantello sovrasta le braccia del gigante di Cerne Abbas.



Inoltre, Lethbridge, confidando nelle tradizioni locali, esplorato palmo a palmo bastioni di Wandlebury Camp, presso Cambridge alla ricerca di una misteriosa figura incisa sul terreno. Al fine, la sagoma venne scoperta. La raffigurazione si compone di vari soggetti: un uomo armato di spada, una donna chiamata da Lethbridge "dea Magog", un altro uomo, un carro ed un cavallo con il muso a becco. Lo studioso mise allo scoperto il capo della "dea Magog" ma il tutto è ora nuovamente coperto dalla vegetazione. Quanti altri giganti rimangono celati dal manto erboso della campagna inglese?
[SM=x44515]

[Modificato da orckrist 27/02/2005 19.14]




Questo cavallo e alcuni "enigmi" sulla civiltà celtica sono al centro dell'ultimo libro del mio carissimo Clive Cussler che si intitola "Odissea"... da leggere!
Ally75
00lunedì 28 febbraio 2005 21:10
Re: Re:

Scritto da: Peppinox 28/02/2005 9.33


Questo cavallo e alcuni "enigmi" sulla civiltà celtica sono al centro dell'ultimo libro del mio carissimo Clive Cussler che si intitola "Odissea"... da leggere!



bellissimo! [SM=x44479]
vedete però di non dire nulla di più sull'argomento, almeno fino a che non ho finito di leggerlo... [SM=x44462]
texdionis
00martedì 1 marzo 2005 17:47
Re: Re:

Scritto da: Peppinox 28/02/2005 9.33


Questo cavallo e alcuni "enigmi" sulla civiltà celtica sono al centro dell'ultimo libro del mio carissimo Clive Cussler che si intitola "Odissea"... da leggere!



a proposito...sto leggendo "Preda" di Michael Crichton (era quello il titolo,mnon "Sciame")
sembra davvero avvincente,e dire che ne ho letto solo due capitoli al momento [SM=x44462]
Peppinox
00martedì 1 marzo 2005 18:43
Re: Re: Re:

Scritto da: texdionis 01/03/2005 17.47


a proposito...sto leggendo "Preda" di Michael Crichton (era quello il titolo,non "Sciame")
sembra davvero avvincente,e dire che ne ho letto solo due capitoli al momento [SM=x44462]



Piccolo errore di memoria...[SM=x44464]

Aspetto solo che Ally finisca di leggere il libro, con il ritmo che ha ci metterà qualche anno....[SM=x44472] , per insierire alcuni post qui dentro.[SM=x44462]
Ally75
00martedì 1 marzo 2005 22:02
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Peppinox 01/03/2005 18.43


Piccolo errore di memoria...[SM=x44464]

Aspetto solo che Ally finisca di leggere il libro, con il ritmo che ha ci metterà qualche anno....[SM=x44472] , per insierire alcuni post qui dentro.[SM=x44462]



susu... non perdere la speranza! [SM=x44481]
conto di finire per l'estate... [SM=x44452]
Peppinox
00mercoledì 2 marzo 2005 18:33
Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Ally75 01/03/2005 22.02


susu... non perdere la speranza! [SM=x44481]
conto di finire per l'estate... [SM=x44452]



Almeno ho tempo per documentarmi bene...[SM=x44471]
Ally75
00mercoledì 2 marzo 2005 20:41
Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Peppinox 02/03/2005 18.33


Almeno ho tempo per documentarmi bene...[SM=x44471]



mettiti subito al lavoro che 4 mesi passano in fretta [SM=x44455]
Etrusco
00mercoledì 2 marzo 2005 21:11
Re: Re: Re:

Scritto da: Ally75 28/02/2005 21.10


bellissimo! [SM=x44479]
vedete però di non dire nulla di più sull'argomento, almeno fino a che non ho finito di leggerlo... [SM=x44462]



a che pag. sei arrivata? [SM=x44510]
Ally75
00mercoledì 2 marzo 2005 21:59
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Etrusco 02/03/2005 21.11


a che pag. sei arrivata? [SM=x44510]



pag. 186 [SM=x44478]
Etrusco
00giovedì 3 marzo 2005 00:18
Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Ally75 02/03/2005 21.59


pag. 186 [SM=x44478]



ne mancheranno poche ormai....

dai che ce la fai [SM=x44520]
Peppinox
00giovedì 3 marzo 2005 12:05
Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Etrusco 03/03/2005 0.18


ne mancheranno poche ormai....

dai che ce la fai [SM=x44520]



Ne mancano più o meno 320....[SM=x44472]
Ally75
00giovedì 3 marzo 2005 15:12
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Peppinox 03/03/2005 12.05


Ne mancano più o meno 320....[SM=x44472]



beh! dai... ci ho messo 3 settimane a leggerne 186, se riesco a tenere questa media fenomenale in un mese e mezzo e ho finito il libro! [SM=x44458] [SM=x44455]
Etrusco
00venerdì 4 marzo 2005 01:19
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Peppinox 03/03/2005 12.05


Ne mancano più o meno 320....[SM=x44472]



ma è un'enciclopedia? [SM=x44466]
Peppinox
00venerdì 4 marzo 2005 09:40
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Ally75 03/03/2005 15.12


beh! dai... ci ho messo 3 settimane a leggerne 186, se riesco a tenere questa media fenomenale in un mese e mezzo e ho finito il libro! [SM=x44458] [SM=x44455]



invece dei 4 mesi preventivati ad inizio post siamo già scesi a poco più di due....fai grandi progressi mia cara....[SM=x44459]

[SM=x44477] [SM=x44481] [SM=x44477]
Peppinox
00venerdì 4 marzo 2005 09:41
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Etrusco 04/03/2005 1.19


ma è un'enciclopedia? [SM=x44466]



no, un romanzo di 500 pagine....[SM=x44464]
Ally75
00venerdì 4 marzo 2005 18:36
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Peppinox 04/03/2005 9.40


invece dei 4 mesi preventivati ad inizio post siamo già scesi a poco più di due....fai grandi progressi mia cara....[SM=x44459]

[SM=x44477] [SM=x44481] [SM=x44477]



sono a 197 di 494... [SM=x44499]
per te questo e altro mio caro!!! [SM=x44481]
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