Les Revenants

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texdionis
00sabato 1 novembre 2014 14:10
Les Revenants, ma non chiamateli zombie
Morti che tornano. Sperano di recuperare una vita che non ricordano. Distruggendo quella dei loro cari. La serie francese è già cult.


C'è una serie che sta facendo impazzire tutti, è appena cominciata, però tutti sembrano averla già vista. Prodigio dello streaming, che manda i suoi fantasmi prima che vengano trasmessi.
Così, Les Revenants, prodigiosa serie francese diffusa su Canal+ due anni fa, lanciata su Sky Atlantic da pochi giorni, è già un culto per chi si aggira bene tra le pieghe della Rete.

NON CHIAMATELI ZOMBIE. Questi spettri digitali possono benissimo essere una metafora per il contenuto del racconto. Che parla di morti riviventi, ma non chiamateli zombi. Gli zombi sono cattivi, ti vogliono mangiare, rendere come loro, invece questi ritornati sperano di recuperare una vita che non ricordano anche se ne intuiscono la mancanza. E allora camminano, camminano. Non hanno memoria di come tutto finì.
Camille, Simon, Victor avanzano confusi, affamati tra le brume di un villaggio montano e non sanno che fare, hanno questo istinto che li guida sulla strada del ritorno, neppure sospettando che vanno a distruggere le esistenze distrutte di chi li aspettò invano e poi li pianse.



È un prodotto europeo, particolarmente raffinato che mantiene tutte le premesse. La serie, di otto episodi la prima, ma è già in lavorazione la seconda stagione (e figurarsi se gli americani, subito stregati da quello che è loro parso «naturalismo sovrannaturale», si facevano sfuggire l'occasione di annunciare l'inesorabile remake), trae vita dal film del 2004 Quelli che ritornano di Robin Campillo.

LE ISPIRAZIONI: DA LUNA PARK A TWIN PEAKS. Alla sceneggiatura, insieme col creatore della serie, Fabrice Gobert, si è affiancato tra gli altri lo scrittore Emmanuel Carrére, autore di Limonov. Le ispirazioni, per diretta ammissione dello stesso Gobert, sono ambiziose, vanno dall'horror Lasciami entrare del regista svedese Tomas Alfredson al Luna Park di Bret Easton Ellis alla (inevitabile) Twin Peaks di David Lynch.

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texdionis
00sabato 1 novembre 2014 14:10
Bellissima serie, mi ha ipnotizzato da subito!

[SM=x44520]
Etrusco
00sabato 1 novembre 2014 19:06
Beh, a me ha già catturato questa breve descrizione [SM=x44466] potrei appassionarmici facilmente [SM=g1741324]
[SM=x44460] per la segnalazione! [SM=x44462]
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