Morto il ct Franco Ballerini

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
=Blaine=
00domenica 7 febbraio 2010 13:28
Il c.t. della Nazionale di ciclismo, 45 anni, è morto dopo un incidente stradale a Larciano, dove correva un rally come navigatore

MILANO, 7 febbraio 2010 - Franco Ballerini, 45 anni, c.t. della Nazionale di ciclismo, 4 titoli Mondiali e uno olimpico vinti sull'ammiraglia dal 2001, è morto all'Ospedale di Pistoia dopo un incidente avvenuto stamattina nella zona di Larciano, dove stava partecipando a un rally. Ballerini, grande appassionato di auto, faceva il navigatore al pilota toscano Ciardi: per motivi ancora da chiarire, la loro auto è uscita di strada. Entrambi sono stati portati immediatamente all'ospedale pistoiese, ma Ballerini è spirato nonostante il prodigarsi dei medici.
Etrusco
00domenica 7 febbraio 2010 13:32
Re:
=Blaine=, 07/02/2010 13.28:

Il c.t. della Nazionale di ciclismo, 45 anni, è morto dopo un incidente stradale a Larciano, dove correva un rally come navigatore

MILANO, 7 febbraio 2010 - Franco Ballerini, 45 anni, c.t. della Nazionale di ciclismo, 4 titoli Mondiali e uno olimpico vinti sull'ammiraglia dal 2001, è morto all'Ospedale di Pistoia dopo un incidente avvenuto stamattina nella zona di Larciano, dove stava partecipando a un rally. Ballerini, grande appassionato di auto, faceva il navigatore al pilota toscano Ciardi: per motivi ancora da chiarire, la loro auto è uscita di strada. Entrambi sono stati portati immediatamente all'ospedale pistoiese, ma Ballerini è spirato nonostante il prodigarsi dei medici.





[SM=x44469]


RIP [SM=x44471]
.ttt.
00domenica 7 febbraio 2010 13:35
Condoglianze alla famiglia
radcla
00domenica 7 febbraio 2010 19:29
Questa è davvero una notizia tristissima.

Se ne va un grande, forse uno tra i più grandi di sempre.

[SM=x44471]
binariomorto
00domenica 7 febbraio 2010 22:01
Tragedia, muore
Franco Ballerini

Il c.t. della Nazionale di ciclismo, 45 anni, è morto dopo un incidente stradale a Larciano, dove correva un rally come navigatore. La disperazione dell'amico Bettini, che doveva correre con lui

MILANO, 7 febbraio 2010 - Franco Ballerini, 45 anni, c.t. della Nazionale di ciclismo, 4 titoli Mondiali e uno olimpico vinti sull'ammiraglia dal 2001, è morto all'Ospedale di Pistoia dopo un incidente avvenuto stamattina intorno alle 8.30 nella zona di Larciano, dove stava partecipando a un rally. Ballerini, grande appassionato di auto, faceva il navigatore al pilota toscano Ciardi: per motivi ancora da chiarire, la loro auto, una Renault New Clio Sport R3, è uscita di strada. Entrambi sono stati portati immediatamente all'ospedale pistoiese, ma Ballerini è spirato nonostante il prodigarsi dei medici. Il pilota è in condizioni gravi ma non è in pericolo di vita.

TRAGICA SBANDATA — L'incidente è avvenuto in un tratto di strada all'interno di un bosco tra le località di Casa al Vento e Larciano. L'auto guidata da Ciardi, con Ballerini navigatore, ha sbandato e si è schiantata frontalmente su un muro, ribaltandosi. I soccorsi sono stati immediati, perché una postazione di soccorso della Misericordia era a 50 metri dal luogo dell'incidente. Le condizioni di Ballerini sono apparse subito disperate, in quanto l'impatto è avvenuto dal suo lato: per 45 minuti i sanitari hanno cercato di rianimarlo, poi hanno deciso di portarlo all'ospedale di Pistoia, ma ormai era clinicamente morto. Secondo il referto dei medici, nell’impatto Ballerini ha riportato gravi lesioni cerebrali, fratture alla base cranica, al torace e alla gamba sinistra. La salma è a disposizione dell’autorità giudiziaria: verrà effettuata l’autopsia. Il pilota Ciardi, invece, ha una frattura al bacino.


CORDOGLIO E SHOCK — All'ospedale di Pistoia il primo ad arrivare, in lacrime, è stato Alfredo Martini, poi Paolo Bettini, Luca Scinto e tantissimi amici del c.t. Bettini avrebbe dovuto disputare con Ballerini il Rally Ronde di Larciano, ma aveva rinunciato perché impegnato ieri, come organizzatore, del Gran Premio Costa degli Etruschi. Ballerini, invece, aveva voluto esserci a tutti i costi, anche perché questo Rally era casa sua, si svolgeva sulle sue strade. Insieme, negli ultimi due anni, Ballerini (come navigatore) e Bettini (come pilota) avevano partecipato a sei rally.


DUE TRIONFI ALLA ROUBAIX — Franco Ballerini , che lascia la moglie Sabrina e due figli (Gianmarco e Matteo), era nato l'11 dicembre 1964 ed era è il c.t. della Nazionale dei professionisti dal 1° agosto 2001. Aveva gareggiato sino a metà aprile di quell'anno, quando al Velodromo del Nord aveva concluso la carriera portando a termine la sua 13ª Parigi-Roubaix. Ballerini ha vinto la classica del pavé due volte (1995 e 1998). Nel suo palmares figurano anche la Tre Valli Varesine dell' 87; la Parigi-Bruxelles, il GP Americhe a Montreal di Coppamondo e il Giro del Piemonte del ' 90; la tappa di Morbegno al Giro e il Romagna del ' 91. Cinque le sue presenze in Nazionale da corridore: 4 da titolare, 1 da riserva.

Gasport

Fonte: gazzetta
binariomorto
00domenica 7 febbraio 2010 23:27
"Nei rally mai un azzardo
Non riesco a crederci"

Bettini: "Era stato lui ad avvicinarmi alle auto, ma non rischiava mai, ci teneva tanto alla sicurezza". Anche l'Inter ricorda il c.t. della Nazionale scomparso oggi

MILANO, 7 febbraio 2010 - Dai suoi ex compagni di squadra agli azzurri guidati in tante occasioni, dagli appassionati ai rappresentanti del ciclismo italiano e mondiali. Il cordoglio per la scomparsa di Franco Ballerini è unanime.

RENATO DI ROCCO — Presidente Federciclo
"È una perdita enorme, un vuoto per noi incolmabile: ma sarebbe riduttivo pensare a Franco solo come un c.t. Era parte integrante del nostro sistema. Era bravo a fare squadra, anche al di fuori del suo ruolo. Ci siamo lasciati ieri, a ridere e scherzare come sempre. Per me era uno di famiglia, era come un figlio. Anche in questo suo hobby, quello del rally, era sempre prudente: del resto era un ragazzo moderato, non mangiava mai tanto, non beveva, è stata una fatalità crudele. Certo che stava già lavorando per i mondiali: aveva fatto un sopralluogo a dicembre. Ma Ballerini per il mondo del ciclismo era diventato un punto di riferimento. C'è grande costernazione e senso di smarrimento. Ma il lavoro fatto da lui non finisce: era l'esempio di quei valori che noi cerchiamo. È partito dalle categorie minori ed è diventato un modello per tutti. Grande comunicatore, ci consola, in questo momento di dolore immenso, il fatto che lascia una grande eredità. Il profilo futuro del ciclismo azzurro Franco lo ha già disegnato".

PAT MCQUAID — Presidente UCI
"È una tragedia per il ciclismo italiano e mondiale. È stato un gran corridore e un tecnico di successo".

MORENO ARGENTIN — Campione del Mondo nel 1986
"Sono amareggiato per quello che è successo, non ci posso credere. Sapevo di questa sua passione per i rally ma questa non può essere certamente una colpa, può succedere anche camminando per strada. Cosa perde il ciclismo? Non la metterei sul piano sportivo perché abbiamo perso tutti una cara persona e il mio pensiero va principalmente alla sua famiglia, la perdita maggiore è per loro. Nello sport Franco aveva prima faticato ma poi era riuscito a creare la sua dimensione e negli ultimi anni tutto era andato a suo favore. Abbiamo perso una cara persona, non ricordo mai una polemica e i suoi commenti erano sempre molto pacati".

VANNINO CHITI — Vicepresidente Senato
"L’improvvisa e tragica scomparsa del commissario tecnico della nazionale di ciclismo, Franco Ballerini, colpisce e addolora. Con lui perdiamo una figura fondamentale del mondo sportivo, un uomo che grazie alle sue capacità aveva portato il Paese a grandi successi mondiali, accompagnando i nostri campioni nel loro percorso verso la vittoria. Sono vicino alla sua famiglia".

GIUSEPPE SARONNI — D.g. Lampre-Farnese, campione del Mondo nel 1982
"Ho tanti ricordi, ho conosciuto Franco da giovane, abbiamo corso assieme e vissuto tanti momenti belli e meno belli, ma queste sono notizie che ti sconvolgono e il mio pensiero va alla sua meravigliosa famiglia. Ho saputo la notizia questa mattina da corridori e amici. La passione per i rally l’ha sempre avuta e mi ricordo che negli ultimi anni, quando aveva deciso di smettere, diceva 'ora mi potrò divertire e farò qualche rally'. Oggi mi viene da dire accidenti, probabilmente era destino. Per me a livello personale è una perdita importante, Franco era un grande professionista. Un ricordo? Ce ne sono mille dopo una vita trascorsa insieme tra gioie e dolori. Abbiamo corso tanto insieme, io ero a fine carriera e lui era all'apice, ed ero una specie di fratello maggiore. Poi quando sono diventato dirigente l'ho avuto alle mie dipendenze. Ma il nostro rapporto andava oltre, ci sentivamo praticamente quasi tutti i giorni. In questo momento mi sento soprattutto di stare vicino alla moglie, ai figli, alla sua splendida famiglia. Per una di quelle strane circostanze che ci regala la vita sono stato proprio io a favorire la sua ascesa a c.t. azzurro. Quel ruolo infatti l'avevano offerto a me ma avevo già preso degli impegni e quindi feci io il suo nome, mi sembrava la persona adatta. Non mi sbagliavo: lui era un grande c.t., un professionista esemplare, aveva carisma e sapeva gestire le varie individualità cementandole in un gruppo. E i risultati parlano più di qualsiasi chiacchiera. La settimana scorsa ci eravamo trovati insieme ad Arezzo per una battuta di caccia, c'era Chioccioli ed altri amici e colleghi. Per due ore a tavola abbiamo riso, scherzato, ricordato mille aneddoti della nostra carriera e della nostra vita. Ecco, lo voglio ricordare così: sorridente, disponibile, un caro amico".

FRANCESCO MOSER — Campione del mondo 1977
"Trovare un altro come lui non sarà semplice. Tragedie come questa dimostrano che non possiamo mai essere sicuri di niente, ti arrivano quando uno meno se l’aspetta. Certo il ciclismo italiano perde tanto. Ballerini aveva un ruolo ormai fondamentale e certo trovarne un così ora non sarà semplice. Sono quelle cose che ti arrivano come un fulmine a ciel sereno. E pensare che appena 10 giorni fa mi ero incontrato con lui e Bettini a Modena e mi avevano parlato proprio di questo rally, era molto preso da questo evento. La sua corsa era proprio la Parigi-Roubaix che aveva concluso 13 volte e che aveva vinto in due occasioni. Era proprio sul pavè che riusciva a dare il massimo. Ma secondo me il suo ruolo giusto era quello che occupava da tanti anni. Come commissario tecnico riusciva a trarre il massimo da tutti i corridori, sapeva osservare, scegliere, preparare le gare e soprattutto il Mondiale e in quattro occasioni i suoi azzurri si sono imposti per la gioia di noi tutti. Ora questo schianto, questa fine tragica, questo maledetto appuntamento col destino".

PAOLO BETTINI — Campione del Mondo 2006 e 2007, Olimpionico 2006
"Ho perso un grande amico, anzi un fratello. Ballerini ha rischiato la vita mille volte in corsa. Correva la Roubaix senza casco, si buttava in discesa sulle strade delle Dolomiti e non ha mai avuto problemi. Il destino lo ha preso ora in un momento di divertimento in cui coltivava la sua passione per i motori. È stato lui ad avvicinarmi al mondo dei rally (i due hanno disputato sei gare insieme, ndr). Se c’era una cosa a cui Franco teneva era la sicurezza. Mai un azzardo".

RICCARDO NENCINI — Pres. Federciclo toscano e presidente del Consiglio regionale Toscana
"Un lutto senza fine nel cuore di tutti noi. Il mondo del ciclismo, dei suoi atleti, dei suoi dirigenti, dei suoi tifosi, piange Franco Ballerini e lo ricorda con tanto inestinguibile affetto. È morto non solo un amico, un atleta, un uomo che ha onorato lo sport con passione e serietà, ma anche un esempio per tutti. Pochi sanno, per sottolineare un aspetto poco conosciuto della sua attività di volontariato, ed è uno dei motivi per cui lo volevamo sempre vicino anche in momenti istituzionali come nelle cerimonie di premiazione o di riconoscimento non solo di giovani atleti ma anche in incontri in cui si doveva sottolineare spirito di fraternità, solidarietà, pace. Ora lo piangiamo con tanta tristezza nel cuore e ci sentiamo vicini alla sua famiglia e a tutti quelli che con lui hanno condiviso il suo amore per lo sport e per una vita ricca di valori".

GIANNI BUGNO — Campione del mondo 1991 e 1992
"Con lui abbiamo iniziato a correre quando eravamo giovani, abbiamo cominciato e finito la carriera insieme. Sapevo di questa sua passione per le macchine, ma non mi sarei mai aspettato una notizia come quella di stamattina. Come c.t. della nazionale ha avuto i suoi risultati migliori, ha avuto grandi corridori ma li ha saputi gestire in maniera egregia".

GIANNI PETRUCCI — Presidente Coni
"Sono sgomento. Franco era una persona straordinaria sotto tutti gli aspetti: non era solo un grande c.t., era anche un grande amico. E questo non sempre succede tra dirigenti e tecnici. Non solo il mondo del ciclismo, ma tutto lo sport piange ora una grande persona. Di lui ho tanti ricordi, ma un’immagine adesso mi torna incessantemente agli occhi: io che alle Olimpiadi di Atene vengo lanciato in aria da Ballerini dopo la vittoria di Bettini, nel primo giorno di gara dei Giochi".

RAFFAELE PAGNOZZI — Segretario generale Coni
"Era una grande e bella persona con una capacità tecnica straordinaria. Il giorno prima delle gare era capace di prevedere l’andamento della corsa con un’abilità incredibile. Con lui il ciclismo italiano ha ottenuto una serie inavvicinabile di vittorie, nonostante questo è rimasto sempre umile. Purtroppo, dopo Castagnetti, è un altro grandissimo tecnico che lo sport italiano perde".

INTER — La nota sul sito ufficiale
"Un grande campione delle due ruote, un appassionato tifoso dell’Inter. Lo sport è in lutto per la scomparsa di Franco Ballerini". L’Inter, sul proprio sito internet, esprime il proprio cordoglio per la morte del c.t. della nazionale. "Appassionato tifoso dell’Inter, aveva fatto visita alla squadra in più occasioni ad Appiano Gentile e nel ritiro estivo a Riscone di Brunico. Il presidente Massimo Moratti e tutta la F.C. Internazionale, Josè Mourinho e la squadra ricordano un grande campione dello sport italiano e sono vicini alla moglie Sabrina, ai figli e a tutta la famiglia in questo momento di grande dolore".

MARIO CIPOLLINI — Campione del Mondo 2002
"Sono totalmente incapace di realizzare che Franco è morto. Sto provando una rimozione inconscia della realtà, come se qualche salva-vita potesse riportarlo in vita. Mi vengono in mente i tanti momenti di gioia che abbiamo vissuto insieme e in particolare quel giorno a Zolder, nel 2002, quando con la sua regia costruì per me la tattica e la squadra per regalarmi il titolo mondiale. Ogni atleta di alto livello come Franco cerca sempre nuovi stimoli, anche dopo l'attività agonistica, ha bisogno di sentirsi sempre competitivo, così mi spiegava la sua passione per i rally. Aveva ancora adrenalina - dice Cipollini - e lui la esprimeva, al di là dell' impegno come c.t. della nazionale, nelle corse automobilistiche".

ALFREDO MARTINI — Ex c.t. della Nazionale
"Era come un figlio per me, come un parente stretto per la mia famiglia. Dovevamo recarci a Prato per festeggiare il novantesimo compleanno di Giovanni Corrieri, mitico gregario di Bartali, ma siamo stati costretti a rinunciare per essere qui, vicini a Franco. Ballerini non mancava di passare da casa mia due o tre volte alla settimana: un caffè, un saluto, due chiacchiere. Per le nostre bambine (le nipoti di casa Martini, ndr) era diventato uno di famiglia". Martini ricorda un retroscena dell'approdo di Ballerini alla guida della nazionale, dove arrivò dopo il triennio con Antonio Fusi sull'ammiraglia azzurra. "Quando il presidente federale Giancarlo Ceruti mi chiese un consiglio su chi scegliere per la successione di Fusi, gli risposi: non darò una rosa, ma un nome solo.Ballerini".

MARCELLO LIPPI — C.t. nazionale di calcio
"Franco e io eravamo amici: quando stamattina ho saputo della sua tragedia sono crollato. È una tragedia enorme, ci eravamo sentiti la settimana scorsa. Ballerini era un gentiluomo. La sua morte per me è una mazzata. Ci eravamo sentiti da poco per un'iniziativa benefica da fare insieme, come tante altre volte. Tra di noi parlavamo spesso delle difficoltà di gestire il gruppo, di come ci si relaziona con gli atleti, insomma del nostro mestiere di ct. È davvero un brutto colpo.

Gasport

Fonte: gazzetta
Etrusco
00lunedì 8 febbraio 2010 22:53




Con Marco Pantani in una foto del 2001 (Ap)

[SM=x44471] [SM=x44469]
bernacca1
00martedì 9 febbraio 2010 09:41
Vorrei aggiungere un mio ricordo di Ballerini: abbiamo partecipato ad una cena in una società ciclistica fiorentina. Era appena stato nominato CT e durate la premiazione disse che gli sarebbe sempre piaciuto guidare un corridore come Pantani.
Caro Franco, spero ora che il tuo sogno si possa realizzare.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:26.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com