Ovunque Android

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Etrusco
00giovedì 4 giugno 2009 19:42
COMPUTER
Ovunque Android
è sfida a Microsoft

Il sistema operativo di Google open source sui computer di Acer, e presto anche sugli smartphone e sui pc low cost di altre aziende

di ALESSANDRO LONGO


I servizi e la filosofia di Google stanno mettendo radici ovunque, nell'informatica e nell'elettronica di consumo, e il prossimo passo sarà conquistare il cuore stesso dei pc: il sistema operativo. La sfida a Windows di Microsoft arriva così all'estremo.

Acer ieri ha annunciato il primo computer di massa che utilizza Android, il sistema operativo open source ideato da Google. Uscirà entro settembre e sarà un netbook, un pc molto economico e leggero, della gamma Aspire One. Acer non ha ancora annunciato il prezzo, ma aggiunge che sarà più economico degli attuali Aspire One. Secondo alcuni analisti di settore (come quelli di Ovum), dovrebbe costare intorno ai 200 dollari.

Monterà sia Android sia Windows Xp, permettendo agli utenti di passare da uno all'altro.
Acer non è la sola a puntare su Android nei pc
, anche se questo è il primo annuncio ufficiale da parte di uno dei principali produttori di pc. Secondo voci di corridoio, anche Dell si sta preparando a lanciare un pc con Android, mentre HP sta facendo test su alcuni modelli. Un pc basato solo su Android è in arrivo anche da Skytone, un produttore cinese.

Del resto, Android è gratis, mentre un produttore deve pagare a Microsoft 20 dollari ogni volta che monta Windows Xp su un pc. "Ci aspettiamo che Android occupi un mercato di netbook molto economici, a circa 200 euro; non quelli di livello più alto, a 400 euro, dove per ora Windows Xp domina e dopo sarà terra di conquista di Windows 7, successore di Vista", spiega a Repubblica. it Laurent Lachal, analista di Ovum.

Android sbarcherà su vari prodotti: sui Mid (Mobile internet device), computer tavoletta basati su una piattaforma Intel. "In generale, offriranno agli utenti un'interfaccia più semplice, più simile a quella di un pc, e faranno attecchire i touchscreen anche nel mondo pc economici", dice Lachal. Adesso ad avere schermi touch, simili a quello dell'iPhone, sono solo computer di fascia medio-alta.

Android si diffonderà soprattutto sui cellulari intelligenti (smartphone).
Google ha annunciato che ci saranno entro fine anno una ventina di nuovi cellulari con Android. Per ora ci sono solo quelli di Htc (offerti in Italia da Tim e Vodafone), ma ci lavorando anche Motorola, Samsung, Acer, tra gli altri. Sono tutti touchscreen e ottimizzati per la navigazione internet e l'uso di applicazioni web (come quelle Google, ma non solo).

Secondo Strategy Analytics, le vendite di cellulari Android cresceranno del 900 per cento nel 2009, anno quindi del loro decollo effettivo. Google sarà quindi una spina nel fianco di Microsoft in nuovi promettenti mercati. Quello degli smartphone crescerà del 18,7 per cento (per unità vendute) nel 2009. Sarà quindi come un salvagente per il pericolante mercato cellulari, che è calato del 9,1 per cento nel 2008 (e ancora di più nel primo trimestre 2009 rispetto al primo del 2008). Qui Microsoft si batte da anni con il suo sistema Windows Mobile, che ancora però non è riuscito a farsi apprezzare dagli utenti non business.

La quota di mercato di Android, secondo Ovum, supererà quella di Windows Mobile entro il 2014, anno in cui sarà intorno al 18 per cento. Ruberà quote anche al sistema più diffuso sui cellulari, il Symbian di Nokia, il quale resterà però leader, con il 43 per cento nel 2014, contro l'attuale 58 per cento.

È del resto un momento propizio per i sistemi open source in generale, nei dispositivi dell'elettronica di consumo. Intel, il principale produttore di chip al mondo, a maggio ha annunciato la nuova versione dei sistema Moblin (basato su Linux), che sarà a bordo di vari dispositivi, come i Mid. Punti di forza dei sistemi open source, rispetto alle attuali versioni di Windows, sono il costo nullo di licenza, il fatto di essere una piattaforma aperta (il che incoraggia l'impegno della community di sviluppatori e quindi l'arrivo di tante applicazioni), e la leggerezza del sistema. Tutti aspetti che facilitano la diffusione di questi sistemi su dispositivi meno potenti (e più mobili) dei pc tradizionali.

Il momento è ideale per scommettere su queste alternative, per almeno due motivi.
La crisi economica rende più interessanti i pc low cost.

Il fenomeno cosiddetto della "consumerizzazione dell'informatica" (sua diffusione presso tutte le fasce della popolazione) fa da sprone a prodotti diversi (più semplici) dai computer tradizionali e che sono a cavallo con il mondo dell'elettronica di consumo (smartphone, netbook, Mid).

(3 giugno 2009)
Fonte: La Repubblica


Etrusco
00lunedì 29 giugno 2009 21:44
ARRIVA ANDROID ED AVREMO UNA TELECOM IN TASCA
- LA NUOVA PIATTAFORMA GOOGLE SI APPRESTA A DIVENTARE LO STANDARD DEGLI SMARTPHONE
– OLTRE SKYPE: PERMETTE DI ESSERE REPERIBILI OVUNQUE E SU TUTTI I DISPOSITIVI, COMPUTER O CELL, ATTRAVERSO UN NUMERO UNICO…


valerio maccari per Affari e Finanza di Repubblica


Apple, Palm e Rim stiano attente:
dopo due anni di silenzio, sembra finalmente arrivato il momento del Google Phone, lo smartphone basato sulla piattaforma Android di Google. Anzi, dei "GPhones"
, come vengono chiamati con un neologismo un po' cacofonico.
Entro la fine del 2009, infatti, dovrebbe realizzarsi una vera e propria invasione, con circa 18 modelli in arrivo sul mercato.


Oltre ad HTC
, che presenterà 4 dispositivi, in campo ci sono pure Samsung, LG Electronics e forse addirittura Motorola. Ma anche Acer, Huawei, Asus, Lenovo e Dell, che fino ad ora si erano tenuti al di fuori della guerra degli smartphone, lanceranno la loro lineup di modelli fra la fine del 2009 e l'inizio del 2010.

Si concretizza così quella rivoluzione che l'amministratore delegato di Google, Eric Schmidt, aveva annunciato il 5 novembre del 2007, svelando il piano che la grande G aveva messo a punto per entrare nel mercato dei dispositivi web mobili.


Chi si aspettava un modello di cellulare intelligente simile all'iPhone, allora, restò profondamente deluso. Nell'accesissima guerra degli smartphone, infatti, Google è stata la casa che ha scelto la strada più atipica.

Invece di produrre da sé un dispositivo, come la Apple, il motore di ricerca ha messo a punto una piattaforma open source, basata su Linux, nel tentativo di creare uno standard aperto per i cellulari di nuova generazione.

Ogni GPhone, quindi, ha caratteristiche di base comuni (videocamera, wifi, 3G e GPS) e monta Android, il sistema operativo basato su Linux sviluppato da Google in associazione con l'Open Handset Alliance, di cui fanno parte anche HTC, Motorola, SonyEricsson, LG, Intel, NVIDIA, Texas Instruments e molti altri nomi di caratura mondiale, sia nel campo dell'hardware che del software e dei servizi, ambito commerciale compreso.

"La nostra strategia - aveva spiegato Schmidt al momento dell'annuncio - è più ambiziosa di qualunque singolo Google Phone sia stato ipotizzato fino ad ora dalla stampa. Attraverso la nostra collaborazione con produttori e carrier, saremo in grado di portare la nostra piattaforma Android non su uno, ma su migliaia di cellulari".

Da allora, però, di GPhones se ne sono visti pochi. Il primo - uscito ad ottobre del 2008 - è stato l'HTC G1, cui è seguito il modello Dream, commercializzato anche in Europa, Italia compresa.
Il dispositivo ha ottenuto ottimi riscontri: stime rilasciate da Accenture prevedono quasi 1 milione di pezzi venduti solo in Germania, e anche in Inghilterra il Dream ha incontrato il favore di critica e pubblico.


Secondo gli analisti di Strategy Analytics, il trend positivo continuerà, e alla fine del 2009 Android sarà il sistema operativo con maggior crescita nel corso dell'anno:
uno spaventoso 900%, che fa impallidire il 79% di aumento di market share di Mac Os, l'Os dell'iPhone.

Ed entro tre anni, prevedono alla Strategy Analytics, la piattaforma di Google sarà montata sulla maggior parte degli smartphone.

Per Micheal Martin, seo director di Internet Marketing Inc., è la prova che il tentativo di creazione di un nuovo standard da parte di Google è riuscita. "In questo momento - spiega ci troviamo in una situazione simile a quella del personal computing all'inizio degli anni '80. La differenza che c'è fra i Gphones e i modelli di Apple, RIM e Palm è simile a quella che c'era, all'epoca, fra i Mac e i PC IBM compatibili.

I primi erano sistemi chiusi, progettati e prodotti da una sola società, mentre i secondi erano una piattaforma aperta a tutti i produttori, purché mantenessero certe caratteristiche comuni. In questo modo i PC IBM, prodotti da HP, Dell e altri divennero popolarissimi, e conquistarono in breve tempo il mercato, diventando lo standard di fatto del personal computing. E a giudicare dal numero di produttori che oggi hanno in progetto di lanciare un GPhone, direi che la storia si è ripetuta, e la piattaforma Android si appresta a diventare lo standard degli smartphone".

A supporto di Android, Google ha lanciato anche l'Android MarketPlace, una negozio virtuale simile all'AppStore di Apple che mette a disposizione quasi 3000 applicazioni per la piattaforma.
"Ma la rivoluzione - avverte Andy Rubin, direttore delle piattaforme mobili Google - non è ancora completa". E sebbene non sia chiaro a cosa si riferisca, molti puntano il dito sull'integrazione fra la piattaforma Android e Google Voice, il servizio di VoIP (voice over internet protocol) del motore di ricerca.

Acquistato come GrandCentral nel 2007, Google ha rimodellato e rilanciato il servizio a marzo di quest'anno, anche se non lo ha ancora reso pubblico. Google Voice offre un'esperienza simile a quella di Skype, ma in più fornisce agli utenti Google Number, un tool di Personal Numbering che permette di essere reperibili ovunque e su tutti i dispositivi, siano essi computer, cellulari o palmari, attraverso un numero unico.

L'integrazione fra Android e Google Voice, spiega Richard Grigonis, Executive Editor di TMC, "offrirebbe un ambiente di telecom completo da tenere in tasca, adatto a privati e a piccole aziende allo stesso modo. E potrebbe finalmente dar il via a quella rivoluzione della comunicazione che la nascita di servizi come Skype e Vonage aveva annunciato, ma che di fatto non si è mai realizzata".


[29-06-2009]
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