Parabola o Decoder?

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Etrusco
00lunedì 13 luglio 2009 19:34
Sky vs Mediaset
per ora mediaset gode ma dal 2010 cambia la ripartizione dei diritti del calcio
- sky paga il 70% con 4,8 milioni di abbonati - premium solo il 30% ma con 3,5 mln
- Piersilvio ha assoluto bisogno del calcio per lanciare il digitale terrestre
- Costi e ricavi del pallone decideranno chi sarà il numero uno delle tv in Italia




1 - LA RIPARTIZIONE SBALLATA

Come è chiaro dal pezzo che segue la ripartizione dei diritti del calcio per le partite del 2010 tra Sky e il digitale Mediaset Premium lascia qualche dubbio di sproporzione: la ripartizione è infatti 70% Sky e 30% Piersilvio.
Ma c'è un motivo:
l'accordo è stato firmato lo scorso anno quando le mire Mediaset Premiun erano poca cosa.
Oggi la guerra tra i due colossi è al calor bianco per le mosse sempre più da pay tv alternativa e a buon prezzo del rampollo di Arcore.

Lo scenario è cambiato e anche l'Agcom ha preso le misure ed ha chieste diverse modifiche alla antica ripartizione.
C'è in ballo una ipotesi del 60% Sky e 40% per il Biscione. I piersilvio-boys cercheranno di fermarsi al 35% e probabilmente finirà così. é sempre svantaggiosa per Sky (che ha 4,8 milioni di abbonati contro i 3,5 milioni di Premium) ma è anche vero che gli abbonati vanno e vengono e nessuno può sapere efettivamente il numero effettivo.
I maligni, poi, sottolineano che Bogarelli - l'advisor Infront che tratta i diritti per conto della Lega - ha un fratello che è ben stimato da Galliani.



2 - Mediaset e Sky, partita da un miliardo
Gianfrancesco Turano per "Corriereconomia" del "Corriere della Sera"


La guerra, per ora, rimane fredda. La pubblicazione dei bandi sui diritti televisivi del calcio per il biennio 2010-2012 è solo il fischio di inizio di una nuova contesa fra Sky e Mediaset, dopo il sorpasso della pay-tv di Rupert Murdoch sul Biscione annunciato dall'Autorità per le comunicazioni.

Da oggi la sfida si sposta sulle offerte che i broadcaster faranno per assicurarsi la serie A. Costi e ricavi del pallone decideranno chi sarà il numero uno delle tv in Italia nei prossimi anni. Intorno ai due colossi pronti a mettere sul banco centinaia di milioni di euro ci sono altri soggetti. Rai, Dahlia, il gruppo Telecom, forse Conto Tv entreranno nella partita con somme molto inferiori.

Cifre e pacchetti
Il dibattito sulle cifre e i pacchetti, al momento, è ancora piuttosto caotico. Un passo indietro può chiarire la situazione. Nell'ultima stagione, Sky Italia ha speso 501 milioni di euro per offrire la serie A in esclusiva via satellite. Mediaset ha investito 101 milioni con la sua pay Premium che trasmette sul digitale terrestre (Dt). Il secondo operatore di Dt è cambiato in corso di stagione quando Cartapiù di La7 (Timedia-Telecom) è stata ceduta a Dahlia, controllata dalla svedese Air Plus della famiglia Wallenberg.

Dahlia ha assunto gli impegni di Timedia, che erano pari a 29 milioni di euro. I gol in chiaro, ossia gli highlights di Novantesimo minuto e la Coppa Italia, hanno portato ai presidenti della Lega calcio poco meno di 46 milioni in tutto, di cui circa 36 a carico della tv di Stato, 8 da Mediaset e 2 milioni di euro da Sportitalia, gestita da Bruno Bogarelli per conto di Tarak ben Ammar, il produttore franco-tunisino che resta l'unico trait-d'union noto fra gli arcirivali Murdoch e Berlusconi, tra i due gruppi oggi guidati dai figli James Murdoch e da Pier Silvio Berlusconi.

Completano gli introiti le poche decine di milioni dei diritti esteri e dei new media, dai telefonini ad Alice. A sfamare gli dei dello stadio è insomma la pay, con Sky che ha speso quasi il quadruplo di Mediaset e Dahlia. La battaglia è qui e sarà qui che l'advisor della Lega Calcio Infront, guidato da Marco Bogarelli, fratello di Bruno, e da Andrea Locatelli, farà leva per superare quella base di 900 milioni di euro complessivi richiesta dalla Lega. La commissione per Infront, tenuta finora riservata, è molto bassa sotto la soglia minima: lo 0,2%. Oltre i 900 milioni c'è un primo scatto consistente e a 1 miliardo più 1 euro Infront incasserebbe oltre 20 milioni di euro.


I sogni della Lega
I presidenti di serie A sognano 1,2 miliardi di euro, pretendono almeno 1 miliardo e sarebbero contenti di chiudere a 1 miliardo e 50 milioni di euro. È un obiettivo ambizioso in tempi di crisi visto che farebbe incrementare di circa il 50% i 631 milioni di euro di incassi pay nel 2008-2009. I minimi pay fissati dal bando Infront sono di 864 milioni (2010-2011) e 893 milioni (2011-2012). Almeno nei diritti, stracceremmo gli inglesi. Il recente rinnovo dei diritti 2010-2013 della Premiership, il campionato di calcio più ricco del mondo, è stato molto più austero.

Hanno vinto BSkyB del gruppo Murdoch ed Espn (Disney) che si è sostituita agli irlandesi di Setanta, insolventi dopo un dribbling finanziario di troppo. I due network verseranno 594 milioni di sterline all'anno (692 milioni di euro) e trasmetteranno solo 138 partite (115 BSkyB, 23 Espn) contro una serie A in versione integrale (380 partite).


Per arrivare all'oro delle tv va affrontato il problema delle proporzioni fra piattaforme. Adesso è 4 euro a 1 per il satellite. Per il nuovo contratto si parla di 65% dei soldi dal satellite, 35% dal Dt. Ma in Lega circolano cifre più vicine allo status quo attuale. Sky dovrebbe salire da 500 a 700 milioni di euro all'anno. Mediaset dovrebbe più che raddoppiare a quota 250 milioni. Anche Dahlia dovrebbe fare uno sforzo robusto dai 29 milioni del campionato scorso.

Parabola o decoder?
È chiaro che i broadcaster faranno orecchie da mercante.

Nei bandi d'asta Sky ha di fronte un minimo di 584 milioni. Dahlia, di 70. Mediaset, di 210. Le due pay digitali hanno bisogno assoluto del prodotto calcio per lanciarsi, con Premium che ha dichiarato 3,5 milioni di tessere al giugno 2009 contro le 200-300 mila di Dahlia.

La trattativa si giocherà molto sui bacini di utenza.
Al momento, in Italia ci sono 6,8 milioni di parabole
per la ricezione satellitare.
Sky ha 4,8 milioni di abbonati di cui 3 milioni di solo calcio.
A fine 2009 il Dt sarà accessibile a 6,6 milioni di famiglie (27% del totale).

A dicembre del 2010, quando il primo campionato di cui si vendono adesso i diritti sarà in corso, le famiglie con il Dt saranno 16,4 milioni (68%).


L'anno dopo si passerà a 19,8 milioni (81%) per completare il switchover nel 2012.
Sky ha il divieto di operare in Dt fino a tutto il 2011 in base ai vincoli imposti dall'Ue.
Quindi al momento non ha accesso a un fronte di mercato in forte sviluppo.
Eppure anche per Murdoch il calcio è vitale. Pagarlo troppo significa perpetuare la situazione riassunta da Fedele Confalonieri di Mediaset: loro ricavano di più, noi facciamo più utili.

Il match, insomma, è poco spettacolare e molto tattico, uno zero a zero ai rigori. Un presidente di A si espone con un pronostico: «Non chiuderemo l'accordo prima di febbraio o marzo del 2010».

Trattative serrate tra Sky e Mediaset per il catalogo dei film di Medusa
Dieci giorni fa la corporation italiana del cinema ha presentato il suo listino dei film per il 2009 e il 2010. È partito il negoziato con i concorrenti della tv di Murdoch. Lo scopo è ottenere il prezzo più alto. Difficile forare il muro di riserbo. Soprattutto dopo la notizia del sorpasso in termini di ricavi da parte di Sky su Mediaset annunciato la settimana scorsa. Ma cosa c'è dentro il listino del gruppo del Biscione? Il kolossal di Tornatore («Baaria») che aprirà la Mostra di Venezia, il lavoro di Scorsese con DiCaprio («Shutter Island»), i film italiani di cassetta (Muccino, Pieraccioni, Checco Zalone) e le vette di Allen, Clooney e Baron Cohen («Borat»). Fino al film di Placido sul '68 («Il grande sogno»). Ora che la battaglia a tre sulla televisione si sta facendo accesa, è evidente come lo snodo dei contenuti sia decisivo. Proprio per questo Mediaset si è voluta aggiudicare il gruppo Endemol, la fabbrica di programmi e format tv creata da John de Mol. E da quelle stanze che sono usciti format come «Affari tuoi» e «Che tempo fa» che Mediaset ha girato alla Rai. Ed è per questo che un altro dei tasselli sui quali si conduce la concorrenza in tv sarà quello del cinema. E si condurrà a colpi di canali che passano da una parte all'altra del bouquet (Sky o Mediaset). Ma anche di film che Medusa è intenzionata a farsi ben pagare.

[13-07-2009]
tc-3
00lunedì 13 luglio 2009 21:57
A quando un condono per chi decide di trasmettere calcio sul digitale terrestre a patto che si faccia parte di un gruppo che inizi con MEDIAS e finisca con ET? giusto per non avere altri conflitti di interessi...
piperitapatty
00martedì 14 luglio 2009 09:53
uh ecco un altro motivo per cui ci vantiamo di essere i primi in europa a passare al digitale, mentre siamo quasi ultimi in tutto il resto [SM=x44453] [SM=x44453] [SM=x44453]
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