la motivazione dell'ultimo "e poi come facciamo ad andare in barca?"
Da qualche mese è uscito il libro “Lezioni intime”, un’autobiografia della vamp Valeria Marini, che racconta gli episodi più intimi e significativi della sua vita.
Tra questi meritano sicuramente una menzione i ben tre aborti che la Marini dice di aver dovuto affrontare e che oggi fanno discutere, non fosse altro per le motivazioni addotte dalla showgirl.
La prima volta che rimase incinta Valeria aveva solo 14 anni, e il padre del bambino era un tal Giovannino, 30 anni, di professione libraio. Troppo giovane per dare alla luce un bambino e infatti Valeria scrive:
«Quando sono rimasta incinta ho dovuto rinunciare alla gravidanza che probabilmente avrebbe dato un’altra impostazione alla mia esistenza».
Dopo allora la Marini è stata più attenta, ma non con Vittorio Cecchi Gori, con il quale sfiora la maternità per ben due volte:
«Da un mese non avevo il ciclo ed ero certa di essere finalmente incinta, ma una sera, dopo l’ennesima lite, ho avuto una tremenda emorragia. Non mi sono neanche fatta ricoverare…».
Ma il terzo aborto e le sue motivazioni hanno davvero dell’incredibile:
«Quando poi è nuovamente accaduto ero disposta a qualsiasi sacrificio, ma
quando ho dato la notizia a Vittorio, la sua risposta è stata: “E come facciamo ad andare in barca?”… Di comune accordo abbiamo deciso di interrompere la gravidanza, ma non ho mai smesso di pensare a un figlio.
Ho anche tentato di adottarne uno. La legge italiana, però, non me lo consente perché sono single».
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