Puglia, Vendola ha stravinto!!!

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radcla
00lunedì 25 gennaio 2010 00:07
Hanno votato quasi il triplo degli elettori rispetto a 5 anni fa
Nel comitato del governatore uscente già si prepara la festa



Puglia, Vendola ha stravinto
In 200mila al voto per le primarie



di DOMENICO CASTELLANETA e PAOLO RUSSO



BARI - "Oggi con questo risultato la Puglia ha il diritto di essere il laboratorio della buona politica". Con queste parole Nichi Vendola, affiancato dal suo sfidante Francesco Boccia, ha annunciato la sua vittoria alle primarie del centrosinistra in quello che si profila quasi un plebiscito. E infatti lo stesso Boccia ammette: "I pugliesi si sono espressi e i numeri non lasciano spazio a interpretazioni. Ora tocca a Vendola costruire una coalizione capace di guardare al futuro".

I risultati che via via arrivano dagli oltre 200 seggi sparsi in tutta la regione parlano di un successo schiacciante a vantaggio del Presidente della Regione. Il clima della sede del comitato di Vendola è di euforia. Nicola Fratoianni, il suo braccio destro e coordinatore pugliese di Sinistra e Libertà: "Il dato riguarda oltre il 30% dei seggi in tutte le province e dà un 70% a favore di Vendola. E Il dato si va consolidando in modo irreversibile".

Taranto, che è il Comune più grande che abbia sinora finito la conta, ha registrato - secondo i dati del comitato vendoliano - una percentuale del 65 per Vendola, contro il 35 del suo sfidante Boccia. Anche a Bari, dove è sindaco il presidente del Pd Michele Emiliano, i primi dati sono a vantaggio del governatore uscente. In provincia di Foggia, in 28 Comuni su 57, si registrano 4097 voti in favore di Vendola, meno di tremila per Boccia. Ma il dato più emblematico arriva da Gallipoli. Persino il collegio storico di Massimo D'Alema ha voltato le spalle al candidato imposto dai democratici: Boccia ha avuto 204 voti, Vendola 684. Superiore alle attese anche l'affluenza alle urne, i votanti sfiorano i 200mila, quasi il triplo rispetto alle primarie del 2005.


Una massa di voti che sembra decisamente essere confluiti su Nicki Vendola. In elezioni primarie che si presentavano, a parte i veleni politici interni al Pd nella vigilia, come una sorta di riedizione di quelle del 2005 quando con il 51% dei voti (40.358) Nichi Vendola sconfisse Francesco Boccia che si fermò al 49% (38.676), ossia 1682 voti in meno. Le schede nulle e bianche furono 262. Si votò domenica 16 gennaio 2005 in 112 seggi allestiti in tutta la regione.

Le operazioni si sono svolte in un clima tranquillo, con lunghe code sono ai seggi, soprattutto a Bari città. Ora è possibile che occorrano molte ore per le operazioni di scrutinio definitive per designare il candidato tra il presidente uscente della Regione, Nichi Vendola e il suo sfidante, il deputato del Pd, Francesco Boccia. Ogni seggio è composto dal presidente e da quattro scrutatori indicati due per ogni candidato ed uno degli scrutatori svolge le funzioni di segretario, i presidenti di seggio, individuati al 50% dai comitati Boccia e al 50% dai comitati Vendola, sono responsabili della raccolta dei contributi. Nei seggi elettorali non possono essere affissi manifesti dei due candidati alle primarie nè bandiere di partito, fuori dai seggi non devono essere esposte bandiere di partito, all'interno dei seggi possono sostare solo i componenti dei seggi, i candidati e due rappresentanti di lista per ogni candidato.

www.repubblica.it/politica/2010/01/24/news/puglia_decine_di_migliaia_in_fila_per_le_primarie_si_vota_fino_alle_21_vendola_vuole_la_riconferma-...
sperminator
00lunedì 25 gennaio 2010 09:13
da parte mia, un grazie di cuore a tutti i pugliesi che hanno votato vendola [SM=x44520]
!absolut.ste!
00lunedì 25 gennaio 2010 12:40
Re:
sperminator, 25/01/2010 9.13:

da parte mia, un grazie di cuore a tutti i pugliesi che hanno votato vendola [SM=x44520]



Prego [SM=g1700002]

Contentissima anche io, spero solo che i miei cari pugliesi votino uguale anche alle regionali [SM=x44464]

Ho appena sentito sentito che l'UDC candida la Poli Bortone, grazie Pierferdy! Sperando ovviamente di non andare al ballottaggio altrimenti ciao ciao Nichi.


sperminator
00lunedì 25 gennaio 2010 13:53
Re: Re:
!absolut.ste!, 25/01/2010 12.40:



Prego [SM=g1700002]

Contentissima anche io, spero solo che i miei cari pugliesi votino uguale anche alle regionali [SM=x44464]

Ho appena sentito sentito che l'UDC candida la Poli Bortone, grazie Pierferdy! Sperando ovviamente di non andare al ballottaggio altrimenti ciao ciao Nichi.






e' vero, dimenticavo che adesso c'e' anche la novita' del ballottaggio, che alle regionali non c' era mai stato ... [SM=x44472]
Neongenesis
00lunedì 25 gennaio 2010 14:24




[SM=x44459]
[SM=x44459]
[SM=x44459]
Arjuna
00lunedì 25 gennaio 2010 15:21
Sconfitta la linea del partito

FEDERICO GEREMICCA
Secondo alcuni «si sapeva». Per altri «non solo si sapeva, ma se la sono cercata». Le due cose non sono in contraddizione.

Ed è per questo che è praticamente certo che la direzione Pd che Bersani ha convocato per stamane dovrà trovare una risposta convincente alla seguente domanda: «Ma se si sapeva, perché diavolo ce la siamo cercata?». Tradotto: se si sapeva che Nichi Vendola avrebbe travolto non solo Francesco Boccia ma probabilmente chiunque si fosse presentato a sfidarlo accompagnato dal non fascinosissimo annuncio che bisognava liquidarlo per potersi alleare con Casini, Cesa (e Totò Cuffaro...), ecco, se tutto questo si sapeva davvero, perché il Pd se l’è cercata?

La riposta ufficiale - anche se non condivisa dall’intero stato maggiore dei democratici - è nota: la via battuta in Puglia non è una stramberia locale ma l’applicazione - in sostanza - della linea decisa al congresso, che punta a stabilire ovunque possibile un rapporto più stretto con l’Udc. Però: era questo il caso della Puglia? Era davvero pensabile - una volta certificato il rifiuto di Vendola a sacrificarsi - battere il governatore, con il Pd spaccato come una mela e solo una settimana a disposizione per «lanciare» Francesco Boccia? E’ ipotizzabile che il prevedibile affondo delle minoranze che fanno capo a Franceschini e Marino, stamane in direzione muoverà da qui. E non sarà facile per il segretario fornire risposte convincenti.

In realtà, la vicenda pugliese - a parte le molte altre annotazioni possibili - ha confermato l’evidente rischio di cortocircuito esistente tra l’uso delle primarie (architrave del Pd a trazione veltroniana) e il ritorno a forme più classiche dell’azione politica: comprese le trattative di vertice tra partiti per decidere il candidato migliore per questa o quella carica istituzionale. Il pericolo di clamorosi patatrac è dietro l’angolo: come appunto le primarie pugliesi hanno dimostrato, sancendo la sonora bocciatura del candidato-presidente che era stato concordato tra i potenziali alleati. Per altro, ne va di mezzo anche quella che si potrebbe definire l’«affidabilità» del Pd nei confronti dei possibili alleati: i quali potrebbero correttamente domandarsi che garanzie offre un partito i cui elettori sconfessano le intese stipulate dai loro gruppi dirigenti.

Ma le annotazioni possibili sono tante. E non tutte necessariamente negative per i democratici. I quasi 200 mila pugliesi che hanno affollato i seggi delle primarie testimoniano l’esistenza di un «serbatoio» di disponibilità all’impegno che non era scontato trovare intatto (e anzi accresciuto) dopo mesi di caos e di tensioni. E l’enorme prova di partecipazione fornita gettava una strana luce sullo scarno comunicato che - a pochi minuti dalla chiusura delle urne delle primarie - informava che «i coordinatori nazionali del Pdl, sentito il presidente Berlusconi, d’intesa con il coordinamento regionale della Puglia e col ministro Fitto» (cioè sette o otto persone in tutto) avevano deciso chi candidare alla guida della Regione Puglia: anche perché non è che questa decisione «ristretta» sia destinata a sollevare meno tensioni interne di quante ne sollevi la scelta «allargata» compiuta dall’altro versante della barricata.

Infine - e fermo restando che per Nichi Vendola i problemi cominciano adesso - due questioni sulle quali nei prossimi giorni la polemica sarà presumibilmente alta. La prima riguarda Massimo D’Alema e il suo ruolo (Francesco Boccia è stato sonoramente sconfitto perfino a Gallipoli). A schede non ancora del tutto scrutinate, Sandro Bondi ha subito voluto rigirare il coltello nella ferita annotando la «pesante e umiliante sconfitta personale e politica dell’onorevole D’Alema». Ad aver perso non è, naturalmente, solo l’ex premier: ma che il tutto sia avvenuto nella «sua» regione e sotto la sua regia, non è certo dettaglio di poco conto. La seconda riguarda la prevedibile resa dei conti interna: in Puglia e a Roma. Mezzo Pd, infatti, ha votato per Nichi Vendola senza farne mistero. Se i democratici fossero stati compatti, le cose - molto probabilmente - sarebbero andate in un altro modo. In fondo, anche questa è una risposta possibile - per Bersani - all’affondo dei suoi contestatori: non è che ce la siamo cercata, siete voi che ce l’avete tirata... Non è certo granché. Ma non è nemmeno una bugia.

Fonte
Arjuna
00lunedì 25 gennaio 2010 15:24
Un partito che non riesce a stare al passo neanche con se stesso

La sconfitta del Pd in Puglia
Circa 200.000 votanti pugliesi hanno deciso: Vendola ha ben governato e deve farlo anche per i prossimi 5 anni. E non esiste ingegneria politica che tenga, non esistono esperimenti di allargamento, non esistono tattiche e strategie. Qui sta il nodo che oggi la direzione del Pd deve cominciare a sciogliere.
O abbandona definitivamente, e lo dice chiaro, la via veltroniana al partito aperto che si conta con le primarie o lascia perdere i tatticismi di un partito novecentesco. Pretendere che il popolo capisca e voti in base ad esigenze tattiche di cui sfugge il senso è follia.
Boccia ha perso con meno del 40 per cento dei voti. Significa che metà Pd lo ha tradito (e ha tradito i leader che lo supportavano) e che i dirigenti, locali e nazionali, non hanno il polso della situazione nemmeno in una terra amica come è la Puglia. Il Pd rappresenta ora un partito non in grado di stare al passo. Neanche con se stesso.

Fonte
bekerovka
00lunedì 25 gennaio 2010 17:41
GRAZIE, PUGLIA!!!
I fediti giochi del potere smascherati dal volere del POPOLO!!!
KuntaKinte77
00martedì 26 gennaio 2010 00:07
Grazie Nichi [SM=x44477]

Ti prego... vinci di nuovo le regionali [SM=x44477]
Etrusco
00martedì 26 gennaio 2010 00:36
Re:
KuntaKinte77, 26/01/2010 0.07:

Grazie Nichi [SM=x44477]

Ti prego... vinci di nuovo le regionali [SM=x44477]




Indipendentemente dalle colorazioni politiche del suo schieramento,
credo che sia l'unico in grado a poter salvare la Puglia dall'assalto al mattone, acquedotto, sanità, etc. che i vari speculatori (compreso il padre di Azzurra Caltagirone che aveva qualche anno fa già inglobato un giornale di Bari nel suo mini-impero editoriale) vorrebbero sferrare.
Nemmeno Boccia saprebbe fare la metà di quel che potrebbe fare Vendola.
askylino
00martedì 26 gennaio 2010 11:49
Da pugliese non posso che essere felice per la stragrande vittoria che ha ottenuto Nichi,e tutto questo non è venuto per caso ma è il frutto di 5 anni spesi a girare in lungo e in largo la puglia ad ascoltare la gente meno agiata e questo il popolo pugliese,anche di destra,non l'ha dimenticato.Guardate se Vendola non fà privatizzare l'aqcuedotto pugliese se abolisce i ticket sanitari per tutti se ha il coraggio a un anno dalle elezioni regionali ad azzarare la giunta per colpa di tre assessori che pare siano coinvolti in tangenti alle usl se farà costruire il più grande centro ospedaliero del sud(S.Raffaele a Taranto) se dice no che la Puglia diventi un sito per costruire centrali nucleari e rigassificatori se ha fatto della Puglia la più grande produttrice di energia alternativa grazie al sistema eolico e fotovoltaico se ha imposto la legge antidiossina all'ing.Riva propietario del più grande centro siderurgico d'Europpa a Taranto obbligandolo a costruire nuovi impianti in modo da ottenere i parametri imposti dalla stessa legge be Signori come non possa votare Vendola.Forse se qualcuno invece di fare leggi ad personam prendesse esempio....chissà [SM=x44450]
Etrusco
00martedì 26 gennaio 2010 12:52
Re:
askylino, 26/01/2010 11.49:

Da pugliese non posso che essere felice per la stragrande vittoria che ha ottenuto Nichi,e tutto questo non è venuto per caso ma è il frutto di 5 anni spesi a girare in lungo e in largo la puglia ad ascoltare la gente meno agiata e questo il popolo pugliese,anche di destra,non l'ha dimenticato.Guardate se Vendola non fà privatizzare l'aqcuedotto pugliese se abolisce i ticket sanitari per tutti se ha il coraggio a un anno dalle elezioni regionali ad azzarare la giunta per colpa di tre assessori che pare siano coinvolti in tangenti alle usl se farà costruire il più grande centro ospedaliero del sud(S.Raffaele a Taranto) se dice no che la Puglia diventi un sito per costruire centrali nucleari e rigassificatori se ha fatto della Puglia la più grande produttrice di energia alternativa grazie al sistema eolico e fotovoltaico se ha imposto la legge antidiossina all'ing.Riva propietario del più grande centro siderurgico d'Europpa a Taranto obbligandolo a costruire nuovi impianti in modo da ottenere i parametri imposti dalla stessa legge be Signori come non possa votare Vendola.Forse se qualcuno invece di fare leggi ad personam prendesse esempio....chissà [SM=x44450]




[SM=x44462] Però non sottovalutare che gli interessi a metter le mani su acquedotto (uno dei più grandi d'Europa), sanità e speculazione edilizia, sono molto forti e potrebbero trovare quelle alleanze tra Udc e PdL che qualora si finisse al ballottaggio sarebbero determinanti... [SM=x44464]

PS quando si parla di privatizzare l'acquedotto si potrebbe tradurre in aumento delle bollette dell'acqua (+200% circa) e diminuzione della Qualità.

PS ma tu sei pugliese di dove? Fai parte anche tu dei Delfini Erranti? [SM=x44450]

askylino
00martedì 26 gennaio 2010 14:15
Re: Re:
Etrusco, 26/01/2010 12.52:




[SM=x44462] Però non sottovalutare che gli interessi a metter le mani su acquedotto (uno dei più grandi d'Europa), sanità e speculazione edilizia, sono molto forti e potrebbero trovare quelle alleanze tra Udc e PdL che qualora si finisse al ballottaggio sarebbero determinanti... [SM=x44464]

PS quando si parla di privatizzare l'acquedotto si potrebbe tradurre in aumento delle bollette dell'acqua (+200% circa) e diminuzione della Qualità.

PS ma tu sei pugliese di dove? Fai parte anche tu dei Delfini Erranti? [SM=x44450]





ma guarda i pugliesi sono molti attenti alle vicende del nostro governo e sopratutto da quello che se ne ricava,Vendola è stato bravo in questo ha fatto capire a noi che in puglia non c'è più trippa per gatti,e lo dimostracome il popolo pugliese contro l'inquinamento non si è fatto accecare da piogge di milioni di euro che dovevano arrivare con posti di lavoro non locale.
per il secondo ps sono un delfino errante [SM=x44450]
Etrusco
00venerdì 16 aprile 2010 20:32
NICHI VENDOLA UNO E TRINO:
“IO, GAY, CATTOLICO E COMUNISTA
(COME PASOLINI):
“DICHIARARSI NON È PETTEGOLEZZO. E’ CARNE, FATICA, SANGUE, DOLORE, EMARGINAZIONE, OFFESE, VIOLENZA”
– “È STATO PIÙ FACILE DIRLO AI PRETI CHE AL PARTITO”
- E CERTO CHE È PIÙ FACILE DIRLO AI PRETI. LORO POI MICA CERCANO DI TROMBARTI ALLE ELEZIONI. SI MUOVONO PRIMA, SEMMAI…


Aldo Cazzullo per il "Corriere della Sera"




Sono sempre stato cattolico e omosessuale,
non l'ho mai nascosto.
E dichiararsi non è pettegolezzo.
E' carne, fatica, sangue, dolore, emarginazione, offese, violenza.
Sono sempre stato anche cattolico e comunista
, come la mia famiglia. Ed è stato forse più facile dire la mia omosessualità ai preti che al partito». Nichi Vendola, eletto per due volte a sorpresa presidente di una grande Regione del Sud, si dichiarò nel 1978, quando aveva vent'anni e da sei era nella Federazione giovanile comunista, con un articolo su un giornale da lui fondato, «In/contro». Titolo: «Le farfalle non volano nel ghetto».

«Era un verso che avevo trovato in una raccolta di poesie scritte nel ghetto di Varsavia. E ho avuto tutte le difficoltà che potevo avere, nel partito, al Sud, al paese», Terlizzi, periferia di Molfetta, terra di braccianti. «Mi ha sempre affascinato il pensiero religioso. Ero uno di quei comunisti per cui il libro più importante è la Bibbia.

Ma ha contato molto per me anche il pessimismo di Sergio Quinzio, ho amato i libri del cardinal Martini, e sono stato discepolo del vescovo di Molfetta, il mio vescovo, Tonino Bello». «Ho parlato della mia omosessualità con molti preti, con uomini e anche con donne di Chiesa - racconta Vendola -. Non mi sono mai sentito rifiutato. Sono state anzi interlocuzioni belle, profonde. La Chiesa è un universo ricchissimo e complicato, non riducibile a nessuna delle categorie politiche che usa la cronaca.

Nella Chiesa ci sono molte sensibilità, molte cose; e qualcuna crea dolore e tristezza, quando evoca stereotipi pseudomorali che non hanno solo l'effetto di indicare identità ideologiche, ma anche di ferire la vita delle persone». E' di Vendola la prefazione agli scritti di monsignor Bello, «Teologia degli oppressi». Comincia così: «Io ero sull'altra riva, quindi ero un rivale».

«Tutta la teologia di Bello è una teologia della differenza - sostiene oggi il presidente della Puglia -. Come quando spiega il dogma della Trinità con la metafora della convivialità delle differenze: la presenza di tre differenze in un'unità ci insegna la bellezza della convivenza, che è qualcosa di più della tolleranza». Dice Vendola di non aver mai rinunciato alla fede, di credere più che alla rivoluzione alla conversione permanente, di confidare che Dio saprà capire anche quelli come lui, perché «Dio non è un tribunale islamico». Dice di non amare il coté «pirotecnico, esibizionista».

Per questo in passato non apprezzò le confessioni di bisessualità rese da altri politici, «una dichiarazione che si faceva a 18 anni per fiutare un po' l'aria. Anch'io sono stato bisex, e avevo fidanzate bellissime. Sono stato sul punto di sposarmi due volte. Ma non ho mai raccontato bugie, ho sempre vissuto quei rapporti da omosessuale».

Storie lontane, «ho avuto molti amori, ho molto sofferto. Non mi sono mai arreso però, non ho mai permesso a nessuno di chiudere la mia storia dentro uno spigolo di rancore. Anche se mi hanno fatto di tutto».

Tempo fa raccontò di quando «un dirigente nazionale di An venne a fare campagna elettorale nel ‘94 e tentò di stroncarmi accusandomi di andare con i ragazzini, peraltro pagati per dirlo. Andò via con le pive nel sacco, mentre io ricevevo migliaia di lettere di ragazzi che mi dicevano grazie per avergli dato coraggio». Anche questa è una storia lontana, «oggi ho disimparato l'odio».

Spiega il presidente della Puglia di essere rammaricato per aver fatto soffrire la madre; a sua volta rammaricata per aver sofferto. Mamma Antonetta, casalinga e donna all'antica di Terlizzi, ha ricordato il giorno in cui una nipote le aprì gli occhi sul terzo dei suoi quattro figli: «Ci siamo pentiti di averne patito e oggi siamo orgogliosi, anche se di sesso parliamo per accenni e per sottintesi». Nichi le portava in casa le fidanzate: «Ne ricordo una, Aurelia. Era bellissima. Ed è vissuta in casa con noi e con mio figlio per più di un mese».

Una volta, nel comitato centrale del Pci, l'autorevole compagna Marisa Rodano disse rivolgendosi indirettamente a lui: «Se uno di questi mettesse le mani su uno dei miei nipotini gli darei subito una sberla».

Si dibatteva dei diritti degli omosessuali, dei carcerati, di tutte le minoranze e Vendola, che stava già nell'Arcigay, predicava la liberazione dei «soggetti smarriti» che è il titolo del suo primo libro. Prima aveva scritto la tesi di laurea sul Pasolini degli Anni 50, cacciato dal Pci per indegnità morale. Pasolini: anch'egli cattolico, comunista, omosessuale.

«Ma lo si può amare senza essere come lui- dice Vendola -. Pasolini, come Testori e in fondo anche Fassbinder, ha avuto il grande merito di tirare la sua condizione di omosessuale fuori dall'oscurità; ma l'ha illuminata con le fiamme dell'inferno.
L'omosessualità di Pasolini è molto segnata dal suo cattolicesimo.
Lui si percepisce come il Cristo della diversità: una condizione vocata al martirio, a causa del senso di colpa.

Il peccato e l'espiazione del peccato, per cui la sua letteratura diventa premonizione della sua stessa morte. La diversità come impossibilità dell'amore, un'identità che si afferma negandosi, come la Jeanne Moreau che canta "Ogni uomo uccide come ama". Io amo Pasolini come amo Testori e Fassbinder, ma mi rifiuto di accettare questa visione. Ho sempre cercato di trascenderla, e questo mi ha aiutato a essere una persona serena, a uscire dal tunnel senza fine del senso di colpa».

Tempo fa, Vendola fece discutere quando disse: «Non vorrei morire senza aver vissuto l'esperienza della paternità». «Non intendevo annunciare che sarei diventato padre, o che avrei fatto un'adozione che peraltro la legge mi vieta - spiega oggi -.

Ma mi sento di ribadire il mio desiderio di genitorialità. Sento molto la tutela della vita, la difesa del vivente. Sono contro la mercificazione e la privatizzazione della vita. Il tema fondativo del futuro è la costruzione della vita nelle forme di comunità. Il sangue non c'entra: per me la paternità non è un dato fisiologico, limitato al proprio seme. Allevare un figlio significa accudirlo, conoscerlo, ascoltarlo; amarlo. Dev'essere una cosa bellissima. Per questo, ogni volta che leggo di un neonato abbandonato, provo una stretta al cuore».

Aldo Cazzullo per il "Corriere della Sera" 16-04-2010
Arjuna
00lunedì 19 luglio 2010 16:11
Vendola: Carlo Giuliani eroe come i due giudici

Il presidente della Puglia: pronto a sfidare Berlusconi ma prima spariglio i giochi nel centrosinistra

ROMA — Vuole crescere, Nichi Vendola. Vuole ricostruire un'alleanza che sfidi la destra e, soprattutto, vuole vincere. Obiettivo dichiarato, il posto di Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi. Ma prima deve «sparigliare i giochi» nel suo campo, quello di un centrosinistra «asfittico, che non ha saputo interpretare la crisi del mondo, dell'Europa e dell'Italia». E, forse, anche maneggiare con maggiore attenzione le tragedie recenti del nostro Paese, visto l'accostamento a dir poco ardito tra Falcone, Borsellino e Carlo Giuliani. Da Bari il presidente della Puglia suona la sveglia al Pd. Riunisce in un camping sul mare duemila ragazzi e si lancia alla conquista della leadership nazionale. Si candida alle primarie, se e quando saranno. Sfida Bersani e mette agli atti il nome del primo avversario del Cavaliere.

Tre giorni di dibattiti, incontri e seminari al villaggio turistico Baia San Giorgio di Bari per gli stati generali delle «fabbriche di Nichi» e adesso l'autocandidatura è ufficiale, «il cantiere dell'alternativa» è aperto. Il leader di Sinistra Ecologia e Libertà si butta in pista con largo anticipo e sfida i Ds, gli amici-nemici che, in primavera, gli scagliarono contro la candidatura dalemiana di Francesco Boccia alle primarie per la corsa regionale. Attacca quella sinistra che non sa declinare la parola «cambiamento» e che coltiva «simpatia per la sconfitta». Chiama a raccolta la sua gente, i suoi giovani e li sprona a «vincere senza avere paura di perdere». E pazienza se, per un attimo, gela la platea accostando le sue «fabbriche» ai meeting riminesi di Comunione e Liberazione. Un piccolo inciampo, nulla al confronto dell'accostamento tra Carlo Giuliani, il giovane attivista no-global ucciso nel 2001 durante gli scontri del G8 e i magistrati massacrati dalla mafia. «Vincere per le donne e gli eroi dei nostri giorni — declina il suo pantheon Vendola — come Falcone, Borsellino e Carlo Giuliani». L'«eroe ragazzino», così lo definisce, ucciso da un carabiniere a Genova, quando «una generazione perse l'innocenza e fece i suoi conti con la morte». Chiunque sarà, il candidato premier del Pd dovrà vedersela con lui.

«Le primarie non sono una minaccia per il Pd o per il centrosinistra — avverte, sapendo di toccare un nervo scoperto dei democratici — sono una minaccia per la cattiva politica, sono la riappropriazione da parte di un popolo di scelte fondamentali». E perché proprio lui? «Perché io sono voi quando non sopportate il centrosinistra avendo la speranza di un mondo diverso — risponde rivolto ai ragazzi che lo ascoltano —. E perché a me è accaduto due volte di dover sconfiggere il centrosinistra per sconfiggere il centrodestra». Ce n'è anche per il governo e per la nuova P2. Le «uova di serpente che furono covate da eversori di ogni tipo», le «tentacolari ramificazioni» della mafia dentro «i gangli vitali dello Stato», la «processione di camorristi e massoni deviati che accerchia Palazzo Chigi»... Il centrodestra è in crisi, sfida gli avversari Vendola e si mette in cammino «fuori dal palazzo, lungo le traiettorie delle vie popolari». Ma la soluzione non è un governo tecnico, dice a SkyTg24: «Abbiamo bisogno di liquidare il berlusconismo e di tornare alle urne». Il programma? Bellezza dell'ambiente, pressione fiscale «più equa» e redistribuzione delle risorse. E l'avversario dei sogni? «Gianfranco Fini».

Fonte
piperitapatty
00lunedì 19 luglio 2010 20:58
è ancora una volta è confermato che a stare zitti si fa gran bella figura.
se un un uomo si candida alla guida del partito di opposizione e fa assurgere ad eroe un teppista con passamontagna ed estintore in mano, non capisco perchè poi ci si scandalizzi che dell'utri definisca mangano un eroe....

comparandolo poi a falcone e borsellino....
radcla
00lunedì 19 luglio 2010 22:42
Re:
piperitapatty, 19/07/2010 20.58:

è ancora una volta è confermato che a stare zitti si fa gran bella figura.
se un un uomo si candida alla guida del partito di opposizione e fa assurgere ad eroe un teppista con passamontagna ed estintore in mano, non capisco perchè poi ci si scandalizzi che dell'utri definisca mangano un eroe....

comparandolo poi a falcone e borsellino....




le storie di Giuliani e Mangano (e Dell'Utri stesso e tanti altri che stiamo scoprendo ultimamente con la cosiddetta P3) sono completamente diverse.
Ma su quel maledetto G8 di Genova sono ormai stati spesi fiumi di parole che aggiungerne altri mi sembra inutile.
Però se è forse azzardato l'accostamento a Falcone e Borsellino, non si può non rilevare la differenza tra un mafioso, un uomo delle cosche, che si adopera per far del male alla società civile, ed un ragazzo che si ribella, anche in modo violento, ad una zona rossa che chiude tutto il centro di Genova, che si ribella ai soprusi, accertati dalla magistratura, che le forze del (dis)ordine in quei giorni hanno perpetrato contro giovani inermi. Non ultima la danza del blindato dei Carabinieri, quello assaltato da Giuliani (un estintore contro armi da fuoco, lotta impari che ricorda l'intifada palestinese), fatta sul corpo del ragazzo in fin di vita o già morto.

A parte tutto ciò, per tornare in tema Vendola e sua eventuale candidatura a premier, da parte mia ha il massimo appoggio, Nicki Vendola ha da tempo dimostrato di saper ben governare, ed i pugliesi tutti credo ne siano testimoni. Temo, però, che le grandi forze, quelle che cenano da Bruno Vespa, abbiano un potere talmente forte che mai e poi mai permetteranno che alla guida dell'Italia vi sia un Nicki Vendola.
Si può mai pensare che vengano sconfitti i poteri del Vaticano, quelli mediatici, quelli di Confindustria, quelli delle cosche mafiose, quelli che vogliono pagare le tasse solo se i soldi vanno dalla propria tasca destra a quella sinistra?
No... per quanto ammiro Vendola, la sua eventuale vittoria, alle politiche, è un'utopia.

Credo sia ovvio che sogno di esser smentito.
piperitapatty
00martedì 20 luglio 2010 13:46
Re: Re:
radcla, 19/07/2010 22.42:




le storie di Giuliani e Mangano (e Dell'Utri stesso e tanti altri che stiamo scoprendo ultimamente con la cosiddetta P3) sono completamente diverse.
Ma su quel maledetto G8 di Genova sono ormai stati spesi fiumi di parole che aggiungerne altri mi sembra inutile.
Però se è forse azzardato l'accostamento a Falcone e Borsellino, non si può non rilevare la differenza tra un mafioso, un uomo delle cosche, che si adopera per far del male alla società civile, ed un ragazzo che si ribella, anche in modo violento, ad una zona rossa che chiude tutto il centro di Genova, che si ribella ai soprusi, accertati dalla magistratura, che le forze del (dis)ordine in quei giorni hanno perpetrato contro giovani inermi. Non ultima la danza del blindato dei Carabinieri, quello assaltato da Giuliani (un estintore contro armi da fuoco, lotta impari che ricorda l'intifada palestinese), fatta sul corpo del ragazzo in fin di vita o già morto.




vabbeh guarda se dobbiamo metterci a parlare di ribellione con la violenza andrei a prendere altri casi, che non quello di un teppista che non ha nemmeno il coraggio di farsi vedere in faccia e che bradisce un estintore contro una camionetta dei carabinieri bloccata.
il discordo dei soprusi poi è una fantasia. anzi della protesta di carlo giuliani verso "i soprusi accertati dalla magistratura e perpretati dalle forze del (dis)ordine", perchè è cristallino che soprusi violenze e bassezze da animali della giungla ci sono state. Ma carlo giuliani è morto prima che tutto ciò venisse fuori, prima che tutto ciò accadesse, per cui spolveriamo via l'aurea di martire che si porta addosso. doveva andare al mare quel giorno! (non è un'esclamazione doveva essere così).
Se io vado a protestare non ci vado certo con un estintore, siamo in italia per dio, che sarà anche un paese di merda, ma non siamo certo il cile di pinochet. per cui guardiamo le cose con le dovute proporzioni e non mettiamo nemmeno a confronto persone come falcone e borsellino, che sapevano che dovevano morire, mancava loro il quando con i carli giuliani del caso. neanche nella stessa frase.

nichi vendola candidato? un eventuale capo di governo deve sapere quello che può dire e quello che non deve dire. deve saper discernere tra chi è meritevole di rispetto e chi no. sinceramente abbiamo già un esempio quotidiano di incapacità, che mi pare non ti precludi di criticare.
allora è vero che basta la faziosità della parte politica per accecare gli ideali....
Io non sono così. nichi vendola ha detto una puttanata immane che mi fa solo pensare che forse non è quel miracle man che molti credono sia e che molti si affrettano a giustificare.

silvio fa cucù alla merkel ed è un coglione incapace, vendola accosta falcone e borsellino a giuliani ed è "forse un po' azzardato".
ma dai [SM=x44465] [SM=x44465] [SM=x44465] [SM=x44465] [SM=x44465] [SM=x44465] [SM=x44465] [SM=x44465] [SM=x44465] [SM=x44465] [SM=x44465]

in compenso è l'unica cosa che sei riuscito a dire sulla dichiarazione di vendola....
Arjuna
00martedì 20 luglio 2010 15:28
Re:
piperitapatty, 19/07/2010 20.58:

è ancora una volta è confermato che a stare zitti si fa gran bella figura.
se un un uomo si candida alla guida del partito di opposizione e fa assurgere ad eroe un teppista con passamontagna ed estintore in mano, non capisco perchè poi ci si scandalizzi che dell'utri definisca mangano un eroe....

comparandolo poi a falcone e borsellino....



Mi chiedo se sia stata davvero un'ingenuità o se Vendola stia cominciando a corteggiare le frange più estremiste della sinistra. [SM=x44473]

I voti sono come i soldi, non puzzano. [SM=x44451]
KuntaKinte77
00martedì 20 luglio 2010 15:44
l'acqua buona si beve alla fonte...

www.rassegnastampacrp.com/public/stampa/200710/Corriere%20della%20Sera/LOC48...

naturalmente si trova sul sito di vichi. [SM=x44461]


Mi meraviglia la pippi che se l'è bevuta... purtroppo mi spiace che radcla abbia difeso una posizione - non vera - che sarebbe stata indifendibile. [SM=x44450]
Arjuna
00martedì 20 luglio 2010 16:07
Re:
KuntaKinte77, 20/07/2010 15.44:

l'acqua buona si beve alla fonte...

www.rassegnastampacrp.com/public/stampa/200710/Corriere%20della%20Sera/LOC48...

naturalmente si trova sul sito di vichi. [SM=x44461]



A me non sembra che sia cambiato molto, mi sembra molto simile ai :"Non sono stato capito" "Non intendevo dire quello" di berlusconiana memoria. [SM=x44473]


KuntaKinte77
00martedì 20 luglio 2010 16:27
Re: Re:
Arjuna, 7/20/2010 4:07 PM:



A me non sembra che sia cambiato molto, mi sembra molto simile ai :"Non sono stato capito" "Non intendevo dire quello" di berlusconiana memoria. [SM=x44473]






Mi sembra che abbia detto

"L'accostamento tra Falcone, Borsellino e Carlo Giuliani non esiste. Sono temi incomparabili.
Se qualcuno voleva costruire, a tavolino, lo stereotipo di una certa idiozia di sinistra, quella è una frase perfetta.
Ma io non l'ho detta.
L'unica cosa che unisce tragedie tanto diverse è l'opacità dei poteri che si muovono nella storia italiana."

"Non ho fatto alcun collegamento tra Falcone, Borsellino e Giuliani, ma ho parlato di questo maledetto Luglio."

Poi dice di non nascondersi dicendo di averlo si nominato, non accostandolo, ma solo come elemento di una generazione
che "perse l'innocenza e fu stritolata da una repressione inusitata".

E' stato intervistato a seguito di una tre giorni in cui gli argomenti sono stati proprio incentrati sulla gioventu', sulla novità e su cosa si doveva fare per il bene del ns futuro. E probabilmente ha legato due discorsi staccati, cadendo in una trappola mediatica ben nota a molti politici. Un errore fuori di dubbio nominarli, ma dal nominarli all'accostarli e confrontarli sullo stesso piano ce ne passa.

Per carità... poi per la grammatica ti lascio alla pippi, ma la logica mi sembra bella chiara. [SM=x44456]
piperitapatty
00martedì 20 luglio 2010 18:26
Re: Re: Re:
KuntaKinte77, 20/07/2010 16.27:




Mi sembra che abbia detto

"L'accostamento tra Falcone, Borsellino e Carlo Giuliani non esiste. Sono temi incomparabili.
Se qualcuno voleva costruire, a tavolino, lo stereotipo di una certa idiozia di sinistra, quella è una frase perfetta.
Ma io non l'ho detta.
L'unica cosa che unisce tragedie tanto diverse è l'opacità dei poteri che si muovono nella storia italiana."

"Non ho fatto alcun collegamento tra Falcone, Borsellino e Giuliani, ma ho parlato di questo maledetto Luglio."

Poi dice di non nascondersi dicendo di averlo si nominato, non accostandolo, ma solo come elemento di una generazione
che "perse l'innocenza e fu stritolata da una repressione inusitata".

E' stato intervistato a seguito di una tre giorni in cui gli argomenti sono stati proprio incentrati sulla gioventu', sulla novità e su cosa si doveva fare per il bene del ns futuro. E probabilmente ha legato due discorsi staccati, cadendo in una trappola mediatica ben nota a molti politici. Un errore fuori di dubbio nominarli, ma dal nominarli all'accostarli e confrontarli sullo stesso piano ce ne passa.

Per carità... poi per la grammatica ti lascio alla pippi, ma la logica mi sembra bella chiara. [SM=x44456]



sofismo...
che tra l'altro indica che non hai letto attentamente il mio intervento.
io non solo ho contestato l'accostamento, ma ho contestato la definizione di giuliani come eroe, seppur con "tante virgolette".
per cui prima di sciacquare via con un "se l'è bevuta" un'altrui opinione fossi in te starei più attento nella lettura. altrimenti sono costretta a bollarti come fazioso [SM=x44461]


ovviamente sottolineo che il "mi avete frainteso" è giustificabile solamente per alcuni. considerando poi che io sono più vicina alla tua parte politica che non a quella di arjuna...
!absolut.ste!
00martedì 20 luglio 2010 21:20
bah, io sono spudoratamente di parte e credo sia noto a tutti.
stando fuori tutto il giorno e avevo perso la notizia, leggo solo ora.
l'unica cosa che mi sento di dire è che come presidente di regione e futuro candidato premier deve stare attento a come parla e io avrei evitato di definirlo un eroe. nichi è comunista, non un sinistrello qualunque e la lotta e la rivoluzione ovvio le abbia nel dna.
ma cazzo, definire un eroe un ragazzo (porello mille volte eh) che ha perso la vita in quel modo a me pare un paradosso.
che poi scusate, ho capito bene quello che intendeva dire, però... eroe de che? vivi in una società di merda, sguazzi nel fango della disoccupazione e della mediocrità. per me sei di più un eroe se in tutto ciò riesci a tirarti a galla e a campare, non se alla prima occasione liberi la bestia che è in te e prendi a mazzate le forze dell'ordine. sorry, ma non sei un eroe.
mi dispiace, sono amareggiata perché nichi vendola mi piace, continuerò a votarlo e non è certo questa cosa che mi fa perdere entusiasmo, però che cacchio, ogni volta che apre bocca filosofeggia che faccio fatica a stargli dietro e poi commette 'sti errori -.-
sono d'accordo con tiz. questa rientra fra le mille cazzate "che possiamo dire noi al bar fra amici, ma non puoi dire tu politico e presidente". mannaggiaaaaaaaaaaaaaaa [SM=x44472] [SM=x44472]
Arjuna
00mercoledì 21 luglio 2010 10:43
Re: Re: Re:
KuntaKinte77, 20/07/2010 16.27:




Mi sembra che abbia detto

"L'accostamento tra Falcone, Borsellino e Carlo Giuliani non esiste. Sono temi incomparabili.
Se qualcuno voleva costruire, a tavolino, lo stereotipo di una certa idiozia di sinistra, quella è una frase perfetta.
Ma io non l'ho detta.
L'unica cosa che unisce tragedie tanto diverse è l'opacità dei poteri che si muovono nella storia italiana."

"Non ho fatto alcun collegamento tra Falcone, Borsellino e Giuliani, ma ho parlato di questo maledetto Luglio."

Poi dice di non nascondersi dicendo di averlo si nominato, non accostandolo, ma solo come elemento di una generazione
che "perse l'innocenza e fu stritolata da una repressione inusitata".

E' stato intervistato a seguito di una tre giorni in cui gli argomenti sono stati proprio incentrati sulla gioventu', sulla novità e su cosa si doveva fare per il bene del ns futuro. E probabilmente ha legato due discorsi staccati, cadendo in una trappola mediatica ben nota a molti politici. Un errore fuori di dubbio nominarli, ma dal nominarli all'accostarli e confrontarli sullo stesso piano ce ne passa.

Per carità... poi per la grammatica ti lascio alla pippi, ma la logica mi sembra bella chiara. [SM=x44456]



Intanto qualcuno ha messo su il discorso di Vendola
Almeno ognuno può leggerlo e farsi un'idea.



Il problema non è tanto l'accostamento, quanto il fatto che ha definito Carlo Giuliani un eroe.

Con tutte le virgolette che si vuole, ma in ogni caso mi lascia un po' perplesso. [SM=x44464]
piperitapatty
00mercoledì 21 luglio 2010 11:02
Re: Re: Re: Re:
Arjuna, 21/07/2010 10.43:



Intanto qualcuno ha messo su il discorso di Vendola
Almeno ognuno può leggerlo e farsi un'idea.



Il problema non è tanto l'accostamento, quanto il fatto che ha definito Carlo Giuliani un eroe.

Con tutte le virgolette che si vuole, ma in ogni caso mi lascia un po' perplesso. [SM=x44464]




già...
tra l'altro eroe è una parola inflazionata perchè viene usata a sproposito proprio dalla politica, ma in italiano ha un ben preciso significato che in tutta sincerità io ancora sento.
per cui è un po' ipocrita che vendola cerchi di nascondere le pudenda con la foglia di fico...

quando vengono definiti eroi i caduti in guerra (volontari) mi viene l'orticaria.
evito qualsiasi commento per non infierire sugli "eroi del nostro tempo fabrizio corona & co." filosofia per il popolino, certa gente non dovrebbe nemmeno essere presa in considerazione, nemmeno per detestarla.
Il vecchio Gio
00mercoledì 21 luglio 2010 11:43
Re: Re: Re: Re: Re:
piperitapatty, 21/07/2010 11.02:




già...
tra l'altro eroe è una parola inflazionata perchè viene usata a sproposito proprio dalla politica, ma in italiano ha un ben preciso significato che in tutta sincerità io ancora sento.
per cui è un po' ipocrita che vendola cerchi di nascondere le pudenda con la foglia di fico...

quando vengono definiti eroi i caduti in guerra (volontari) mi viene l'orticaria.
evito qualsiasi commento per non infierire sugli "eroi del nostro tempo fabrizio corona & co." filosofia per il popolino, certa gente non dovrebbe nemmeno essere presa in considerazione, nemmeno per detestarla.



Mi è capitato proprio ieri, in una discussione fra amici, di contestare la definizione di "eroica impresa" (che se pure ridotta al contesto sportivo, mi pareva usata a sproposito) su Valentino Rossi: uno che si è esposto a dei rischi (a cui ha esposto anche chi correva con lui [SM=x44467] ) per proprio tornaconto, materiale o morale che sia.
Eroe è chi si sacrifica per un ideale comune, o per il bene di altri, che io sappia. Il problema forse è che il valore della causa per cui uno si batte spesso è opinabile, ma nella fattispecie Giuliani non è morto perchè chiedeva equità nel mondo economico, è morto perchè ha cercato di aggredire un carabiniere [SM=x44464]




Arjuna
00martedì 31 agosto 2010 11:19
Vendola regala 60 milioni a don Verzé, socio di Berlusconi

Altro che salute dei cittadini: operazioni a scopo di lucro. Senza gara d’appalto: tutto all’ombra degli affari privati col denaro pubblico. Quattrini pubblici per il “San Raffaele del Mediterraneo”: il nuovo mega ospedale privato che sarà realizzato a Taranto dalla fondazione San Raffaele di Luigi Verzé, il socio di Silvio Berlusconi. Mentre la sanità pubblica in Puglia è al collasso per i debiti e la situazione strutturale di grave degrado e inadeguatezza, la giunta regionale – un attimo prima della pausa estiva, quando la calura ottenebra la lucidità generale – ha prontamente elargito alla Fondazione una prima quota pari a 60 milioni di euro. Ovviamente, denaro degli ignari contribuenti. «Con la stessa deliberazione – si legge in una nota della presidenza – la giunta ha rinviato la liquidazione ed erogazione del contributo a valle dell’espletamento della procedura analisi-costi-benefici presso il nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici in Puglia». Inverosimile: il progetto del nuovo ospedale privato nel capoluogo jonico è inserito nell’elenco degli interventi di edilizia sanitaria pubblica che andavano finanziati con il Fas 2007-2013. I 60 milioni, che costituiscono la metà delle risorse necessarie per l’intervento, sono stati recuperati per il San Raffaele, con l’ultimo assestamento di bilancio, proprio nel nuovo capitolo che anticipava finanziamenti bloccati del Fas, dimezzato per completare la copertura finanziaria del piano di rientro dal deficit sanitario. All’affarista senza scrupoli don Verzé saranno donati a breve altri 60 milioni di euro sottratti alla collettività. Italia Terra Nostra ne aveva già scritto in passato: il 28 maggio scorso, a Taranto, si è costituita, in presenza di un notaio, la Fondazione San Raffaele del Mediterraneo, che gestirà il complesso ospedaliero da costruire nel Quartiere Paolo VI della città pugliese. La carica di presidente è stata aggiudicata da Luigi Verzé; un don Verzé incurante del paradosso che l’ investimento avverrà in una località che porta il nome di papa Paolo VI, che, nel 1964, lo sospese dal sacerdozio con l’ammonimento «occupati più dei sacramenti che degli affari». A questo punto entra in scena il governatore Nichi Vendola. Il costo del nuovo ospedale polo tecnologico ammonta – per il momento – a 120 milioni di euro, interamente versati dalla Regione Puglia, ovvero dai cittadini. Il Consiglio di Stato, recentemente ha sentenziato che la Fondazione San Raffaele «svolge attività commerciale, il fatto che non persegua utili o che gli utili siano reinvestiti nell’attività non esclude che essa svolge iniziative di carattere economico con modalità tali da consentirle di permanere sul mercato e di concorrere con altre strutture enti e società che operano nel settore sanità». Parole nette, inequivocabili, che però non hanno indotto il «compagno» Vendola ad avviare una normale gara di appalto per la costruzione del nuovo nosocomio tarantino. Per la cronaca: al termine dell’anno 2009 Berlusconi Silvio – non un omonimo, ma l’attuale presidente del consiglio dei ministri - si è aggiudicato, con il 24 per cento delle azioni, la maggioranza della MolMed spa, con sede a Milano. A tale proposito il boss di Arcore ha dichiarato in tutta fretta che avrebbe sconfitto il cancro in breve tempo. Guarda caso: tra i consiglieri di amministrazione della Molecular Medicine spa – beneficiaria di un finanziamento della regione Lombardia (ossia Formigoni, vale a dire la compagnia delle opere) di 2,2 milioni euro – troneggia Renato Botti, attuale vicepresidente della neonata Fondazione San Raffaele. Sempre in MolMed, figura Luigi Berlusconi (il figlio del capo del governo pro tempore). A parte numerosi altri intrecci, i rapporti tra la Molmed e don Verzé risultano cementati dalla ricerca del profitto economico. Nel febbraio 2010, don Verzé, nel corso di una riunione a Taranto, ha pubblicamente dichiarato: «Vengo in Puglia per trovare un amico, Vendola. Nichi, fossero come te tutti i politici. Non dovrei parlare di politica, ma ve lo confesso: Silvio Berlusconi è entusiasta di Vendola». Adesso non dubitiamo più degli accordi preelettorali. Ergo: non è impossibile comprendere la ragione per cui il governatore della Puglia, il «compagno» Vendola, ha scelto di creare una Fondazione ospedaliera non solo con don Verzé, con Botti, con il figlio di berlusconi e con il resto della banda. Infine: il 28 maggio scorso, tra i sottoscrittori dell’accordo affaristico c’era pure l’attuale direttore generale dell’Asl di Taranto, tale Angelo Domenico Colasanto. Il manager è accusato d’abuso d’ufficio dalla procura della Republica per i 4 mila pazienti già deceduti ma ancora sul libro paga dell’azienda sanitaria locale. Strano: invece di bonificare l’intera provincia di Taranto, riconvertendo le industrie inquinanti, dall’Ilva all’Eni, si specula ancora sulla salute. Invece di investire nella prevenzione sanitaria si finanziano senza controllo i privati più spregiudicati. Non si intaccano assolutamente le reali cause che producono il cancro, ma si foraggiano i sedicenti curatori dell’ultim’ora. Complimenti per la coerenza allo smemorato Nicola da Terlizzi, ai pugliesi dormienti, e all’opposizione inesistente. Peggio di così. Tanto per ingannare i giovani c’è sempre la fabbrica di Nichi.

Fonte
Arjuna
00martedì 31 agosto 2010 11:21
Post: Sul San Raffaele del Mediterraneo

Autore: redazione

Il giornale Italia Terra Nostra ha posto 24 domande a Nichi su sanità e San Raffaele del Mediterraneo di Taranto.
Ecco le risposte:

1. Lei da quanti anni governa la Regione Puglia?
Dall’aprile del 2005.

2. I conti sanitari sono in rosso?

Sì, la gestione della sanità in Puglia, come in tutte le regioni italiane è strutturalmente in deficit per la necessità di assicurare i LEA (cioè i livelli essenziali di assistenza) a tutti i residenti in regione (cittadini e migranti a qualunque titolo), per alcune ragioni strutturali (rete ospedaliera obsoleta e troppo frammentata, dispersione burocratica amministrativa delle vecchie Asl oggi finalmente riaccorpate, per estesi livelli di inappropriatezza).
Tuttavia la Puglia è l’unica regione del Mezzogiorno non commissariata per disavanzo sanitario.

3. A quanto ammonta esattamente il deficit attuale delle aziende sanitarie locali?

Il disavanzo 2009, completamente ripianato con fondi di bilancio regionale è stato di circa 340 milioni euro sostanzialmente in linea con il bilancio precedente.

4. Il patto di stabilità è stato sforato nel 2006 e nel 2008? La Corte dei Conti ha preso un abbaglio?

Lo sforamento del patto di stabilità non ha nulla a che vedere con il bilancio della sanità. Gli sforamenti del 2006, 2008 e 2009 sono stati dovuti sostanzialmente alla necessità di procedere agli impegni ed ai pagamenti indispensabili per il rispetto degli obbiettivi di spesa comunitaria.
Purtroppo, infatti, nonostante le tante richieste, il governo non ha mai considerato i fondi strutturali (nella loro quota di cofinanziamento nazionale e regionale) fuori dal patto di stabilità e quindi le regioni del Mezzogiorno, prima obbiettivo 1, poi convergenza delle agende comunitarie, hanno dovuto scegliere in questi anni l’albero a cui impiccarsi: quello del patto di stabilità o quello del disimpegno delle risorse europee. Noi abbiamo scelto di dare fiato all’economia regionale.

5. Chi ha imposto i manager delle Asl?

In base alla normativa nazionale è la giunta che procede alla nomina dei manager in modo assolutamente discrezionale. Per questa ragione, ho voluto una legge regionale, che purtroppo il governo ha impugnato alla Corte costituzionale pur avendola giudicata ottima, che individua una nuova procedura di selezione rigida e trasparente, che delega ad una commissione indipendente la costruzione dell’albo degli idonei da cui attingere per le prossime nomine.
La procedura è attualmente in corso.

6. Complessivamente in soldoni pubblici, dal 2005 ad oggi, quanti quattrini la regione Puglia ha versato alle istituzioni sanitarie private?

La regione ha ereditato una complessa e mai censita rete di istituzioni sanitarie private, che fino al 2005 hanno operato con controlli frammentari e non omogenei sul territorio regionale.
Il mio Governo ha, faticosamente, condotto un censimento delle strutture, avviato le procedure di accreditamento istituzionale con verifiche che, in alcuni casi, hanno già portato, per la prima volta, ad alcune revoche dell’autorizzazione e imposto finalmente tetti di spesa invalicabili per tenere la spesa sotto controllo.
Il totale della spesa sanitaria in favore di strutture private è di poco superiore al 20% del fondo sanitario regionale.

7. La regione Puglia finanzia anche il Vaticano?

Nella nostra Regione, come in tutte le regioni italiane, operano da decenni alcune strutture ospedaliere ecclesiastiche. Anche loro sono naturalmente sottoposte alle nuove regole che descrivevo prima.

8. In Puglia sono ancora aperti alcuni manicomi di proprietà della Santa Sede, in violazione della legge 180/1978 (legge Basaglia), foraggiati dall’ente Regione, vale a dire utilizzando fondi pubblici?

Non è così. La grande struttura della “Divina Provvidenza” di Bisceglie non ricovera, ovviamente, dal 1978 ed è attiva per il settore “ortofrenico”, oltre che per attività riabilitative.

9. La Fondazione San Raffaele di Milano è una compagine no profit?

Le fondazioni di diritto italiano sono regolate dal codice civile, che non prevede la possibilità di redistribuzione ai soci di utili e profitti e impone il reinvestimento nelle attività della fondazione degli eventuali avanzi di esercizio al netto delle imposte. La fondazione San Raffaele non fa eccezione.

10. Signor governatore sa che il suo amico don Verzé è socio d’affari di Berlusconi?

No.

11. L’operazione San Raffaele del Mediterraneo cela una speculazione finanziaria ed immobiliare?

Naturalmente no, è invece la più importante sperimentazione in campo sanitario della sanità meridionale.

12. C’entrano qualcosa la Molmed (Berlusconi) e la Fintecna Immobiliare srl (il governo Berlusconi)?

Assolutamente no.

13. Secondo lei è tutto a norma di legge?

Il mio governo ha la sua bussola nella difesa delle legalità a qualunque livello. Anche in questo procedimento sono state e saranno seguite scrupolosamente tutte le regole vigenti, non potrebbe essere diversamente.

14. Perché non ha proceduto con una regolare gara d’appalto?

La sperimentazione di sinergia pubblico-privata messa in campo è regolata dalla legge che prevede espressamente la possibilità dei protocolli adottati. La Fondazione messa in piedi in Puglia è a maggioranza pubblica e il bene a realizzarsi di proprietà pubblica, affidato in gestione al San Raffaele. Faccio presente che La fondazione San Raffaele di Milano è, in base a tutti i dati pubblicati da università e organismi indipendenti negli ultimi dieci anni, tra le migliori strutture di cura e ricerca in Italia. Abbiamo ritenuto nell’area tarantina, che noi vogliamo aprire al mediterraneo, che un processo accelerato di modernizzazione potesse avvantaggiarsi della collaborazione di una istituzione prestigiosa, anche al fine di favorire la mobilità attiva.

15. Le dispiace illustrare – e pubblicare – ai suoi sostenitori il contenuto integrale dell’atto notarile stipulato dal notaio Vinci nella sede della cittadella Carità, da lei sottoscritto in nome e per conto di 4 milioni di ignari pugliesi?

L’atto è pubblico, dopo la registrazione notarile e la sua trasmissione alla Regione sarà possibile prenderne visione a richiesta.

16. Perché non è stata resa di dominio pubblico la Delibera di Giunta regionale numero 1154 del 2010?

Tutte le nostre delibere sono pubblicate sul sito della Regione. La delibera in oggetto, in particolare, è citata nella sezione “trasparenza” del sito www.regione.puglia.it. Al rientro dalle ferie del personale preposto, sarà anche pubblicata nella apposita sezione bollettino del portale istituzionale regionale.

17. Don Verzé – o comunque i suoi sodali – ha per caso sostenuto economicamente la sua ultima campagna elettorale?

No. Ad ogni modo, la scelta dell’Ospedale del Mediterraneo è molto più risalente nel tempo, è strategica e non risponde ad alcun interesse di bottega economico o elettorale.

18. E’ preferibile prevenire le patologie tumorali e la malformazioni nei bambini causate dall’inquinamento ambientale, oppure è meglio appaltare l’affare pseudo-curativo al privato don Verzé o chi per esso nei secoli dei secoli?

Noi proviamo a fare tre cose, senza facile demagogia:
rimuovere le cause delle patologie tumorali, con un’attività di ambientalizzazione del ciclo industriale pugliese che è cominciata,dopo trent’anni di nulla, nel 2005 subito dopo il mio insediamento. La vittoria sulla diossina, gli ultimi dati Ilva ci indicano il rispetto pieno del limite di 0,4 nanogrammi per metro cubo fissato dalla nostra legge regionale, è un primo significativo passo;

avviare la più grande campagna di prevenzione antitumorale di tutto il mezzogiorno d’Italia, cosa che abbiamo già fatto e che rifaremo costantemente, dopo trent’anni di nulla

creare un polo di eccellenza per la cura e la ricerca, portando in Puglia il meglio dell’esperienza Italia, l’Ospedale del Mediterraneo appunto.

19. In media 40 mila malati l’anno solo nell’area jonica: sono un boccone appetibile per gli squali sanitari in circolazione nel Belpaese che spacciano cure miracolose?

Sono una priorità per la nostra programmazione sanitaria, che abbiamo deciso di affrontare non ricorrendo agli stregoni ma al polo di eccellenza italiano nella cura e nella ricerca. Si tratta di fatto oggettivo, certificato e non contestabile.

20. Perché la Regione non ha avviato una riconversione delle industrie inquinanti a Taranto, invece di autorizzare l’ulteriore inquinamento come nel caso recente della Cementir (Aia, giugno 2010)?

Abbiamo fatto esattamente il contrario, avviando un programma di ambientalizzazione del ciclo industriale mai pensato nella nostra regione e vincolando i finanziamenti alle imprese a verifiche rigide in tema di eco compatibilità. Ciò varrà anche nel caso Cementir, che ha proposto di ricostruire completamente il suo impianto, obsoleto ed inquinante, con tecnologie meno impattanti.

21. A proposito di diossine: perché la Regione da lei presieduta ha varato una legge truffa? Intendeva fare un regalo all’industriale Riva?

La legge regionale ha abbattuto la diossina dell’Ilva da nove nanogrammi per metro cubo a 0,4. Parliamo di dati oggettivi, certificati da Arpa e pubblicati. La domanda è demenziale.

22. Nel nuovo ospedale cattolico San Raffaele del Mediterraneo a Taranto, sarà possibile praticare l’aborto (sancito da una legge dello Stato Italiano)?

Ovviamente sì, la domanda è pleonastica.

23. I gay saranno accettati senza problemi in questo nosocomio controllato dal reverendo Verzé?

Ovviamente sì, la domanda è demenziale.

24. Presidente Vendola perché teme un confronto alla luce del sole con il giornalista Gianni Lannes, a cui ha espresso pubblicamente solidarietà per gli attentati subiti e al quale ha riconosciuto grande capacità professionale e correttezza deontologica?

Ovviamente non temo alcun confronto, come dimostrano queste risposte.
Gianni Lannes sa che lo conosco bene, che non ho mancato di difenderlo, ma sa anche che poiché lo conosco bene io non ne ho una grande stima.

Fonte
Arjuna
00martedì 31 agosto 2010 11:21
Vendola fa ponti d'oro a don Verzè per far aprire il cuore (e le tasche) del Cav
di Antonio Calitri

Nichi Vendola vuole scalare il cuore di don Verzè, il fondatore del San Raffaele di Milano, da sempre amico di Silvio Berlusconi. E per questo gli costruisce ponti d'oro perché possa aprire al più pesto un nuovo istituto ospedaliero a Taranto, staccando un assegno da 60 milioni destinato a far arrabbiare molti imprese locali.

Con la speranza per il governatore pugliese che il”chirurgo di Dio” possa mettere una buona parola al Cavaliere perché capisca che anche dall'altra parte dello schieramento c'è qualche politico presentabile e meritevole. Per permettere di mandare avanti alcuni progetti considerati strategici per la regione, a fronte del blocco dei Fas, i fondi per le aree sottosviluppate dei quali alla Puglia dovrebbero spettare ben 3,1 miliardi di euro (per il periodo 2007 – 2013) ma che dopo gli sprechi e le dimenticanze degli anni passati in tutto il Mezzogiorno, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha posto un freno. Con il collega delle politiche regionali Raffaele Fitto che ha ricevuto la delega alla gestione dei fondi ma ha deciso di verificare bene prima di aprire la cassa a ogni richiesta da parte dei governatori. Molte regioni ha casa di questo cambio e della fine di tutti gli automatismi hanno dovuto sospendere molti velleitari progetti. La Puglia, per poter finanziare alcune importanti iniziative Fas, nell'ultima legge di assestamento del bilancio aveva messo da parte diverse decine di milioni di euro per anticipare denaro alle iniziative considerate urgenti. Doveva essere una boccata d'ossigeno per diverse iniziative salvo che nell'ultima delibera agostana gli assessori al bilancio Michele Pelillo e alla sanità, Raffaele Fiore hanno deciso di destinare l'intera somma alla sola realizzazione del San Raffaele del Mediterraneo di Taranto. Un progetto caro a Vendola che ha già inaugurato la posa della prima pietra proprio insieme a don Verzè e che sarà realizzato dalla regione con capitali pubblici e gestito dal San Raffaele di Milano. Sperando che il “prete” possa anche diventare un buon ambasciatore del governatore presso il premier con il quale intrattiene un rapporto personale di lunga data.

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