Quaresima

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AlcibiadeR
00martedì 3 marzo 2020 16:09
... circa 40giorni che precedono la Santa Pasqua ...


Orchidea
00martedì 3 marzo 2020 18:35
non sono cattolica [SM=g1470351]
AlcibiadeR
00mercoledì 4 marzo 2020 17:08
[SM=x44499] ... quaresima, tempo di gioia, ringraziamento e conversione ...
io.donna, 03/03/2020 18:35:

non sono cattolica [SM=g1470351]



… nel rituale della liturgia cattolica di rito romano e con la riforma liturgica del concilio vaticano 2°, il primo giorno di quaresima, cioè, il mercoledì delle ceneri - seguente il martedì grasso, ultimo giorno di carnevale –, il sacerdote, durante l’imposizione delle ceneri – ottenute bruciando l’olivo benedetto il giorno delle palme nell’anno precedente - sul capo dei fedeli, può pronunciare una delle due formule, recitandole, di solito, in latino:

- “paenitemini, et credite evangelio” ("convertitevi e credete al vangelo")
- “memento, homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris” (“ricordati, uomo, che sei polvere e in polvere ritornerai")

… ambedue le formule del lezionario cattolico romano, sono rispettivamente tratte dal nuovo e dal vecchio testamento, con la distinzione che:
… mentre la prima sollecita il fedele a disporsi in questi quaranta giorni antecedenti la santa pasqua, all’accoglienza di quella unica autentica salvezza operata soltanto da Gesù Cristo, ossia, a rinnovare il proprio battesimo e il fine ultimo della propria fede …
… nella seconda formula, invece, viene “ricordato” all’uomo cosa egli sia realmente – assioma su cui insiste il sapiente qoelet nell’ecclesiaste: “vanità delle vanità, tutto è vanità” -, ben di là delle sue gesta sul volersi guadagnare una presunta gloria di possesso, di potere, di prestigio …

… e in tal senso, non è un caso che i santi padri della chiesa occidentale, abbiano dato preminenza alla seconda formula, proprio rifacendosi al ”memento moro” ("ricordati che devi morire") che non aveva un significato prettamente religioso, ma d’ordine naturale e usato nell’antica roma verso i generali quando tornavano vittoriosi dalle loro campagne, affinchè non diventassero superbi con vanaglorie causate dagli onori e dalle lodi tributateli dal popolo …

… tornando a te, io.donna, noterai che il Signore Dio non ha detto:
“ricordati cattolico che …”
bensì, Egli ha detto: “ricordati uomo che …”
… “uomo”, inteso come persona, femmina o maschio che essa sia … dunque, siamo di fronte al fatidico “ricordati”, valido per tutti, a prescindere se essi siano cattolici o di altre fedi cristiane, se siano di altre religioni, se siano increduli o se siano disinteressati, menefreghisti o eccetera …
… per gli atei, poi, sarà pure insignificante che questo “memento homo …” sia stato scritto nelle sacre scritture o che sia stato dettato da Dio ai suoi ispirati profeti, quelli di un tempo e quelli di oggi …
… la cosa certa, invece è che, si voglia o no, l’Onnipotente, sia Egli creduto o meno, mostra la verità di tutto mediante i fatti concreti, tangibili, quelli che Egli fin dall’inizio ha annunciato con la Parola del Suo Diletto Figlio, Gesù Cristo, incarnatasi poi nel seno della Santa Immacolata Vergine Maria:

… quindi, [SM=x44483] mia dolce stellina, anche a te è rivolta questa Parola, indipendentemente dalle tue certezze e credo religioso o no che sia, o all'infuori se tu la ascolti o meno:
“memento, homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris”




[SM=x44462] [SM=x44461] [SM=x44458] [SM=x44461] [SM=x44462]


Arcanna Jones
00mercoledì 4 marzo 2020 20:39
Ma quale Quaresima? Quarantena per tutti! [SM=x44497]

Tra un po' ci metteranno tutti sotto chiave di questo passo [SM=x44469]
AlcibiadeR
00giovedì 5 marzo 2020 11:51
[SM=x44499] ... Quaresima, tempo di gioia, di ringraziamento e di conversione ...


tre momenti forti della Quaresima:




- Preghiera: "Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare." (1Pt 5, 8)
“State sempre lieti, pregate incessantemente, in ogni cosa rendete grazie; questa è infatti la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi” (1Ts 5, 16-18)
;

- Sacramento della Confessione/digiuno/astinenza/penitenza: “La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Prendete perciò l'armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. (Ef 6, 12-13);

- Carità/opere di misericordia/elemosine: “Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!” (1Cr 13, 13).





Dom Pérignon
00giovedì 5 marzo 2020 20:05
Re:
Arcanna Jones, 04/03/2020 20:39:

Ma quale Quaresima? Quarantena per tutti! [SM=x44497]

Tra un po' ci metteranno tutti sotto chiave di questo passo [SM=x44469]




[SM=x44465]
AlcibiadeR
00giovedì 5 marzo 2020 20:45
[SM=x44499] ... Quaresima, tempo di gioia, di ringraziamento e di conversione ...


altro momento forte della Quaresima:




AlcibiadeR
00venerdì 6 marzo 2020 14:59
[SM=x44499] ... Quaresima, tempo di gioia, di ringraziamento e di conversione ...


I° Domenica di Quaresima:



AlcibiadeR
00domenica 8 marzo 2020 16:21
[SM=x44499] ... Quaresima, tempo di gioia, di ringraziamento e di conversione ...


II° Domenica di Quaresima:



AlcibiadeR
00lunedì 9 marzo 2020 15:24
[SM=x44499] ... Quaresima, tempo di gioia, di ringraziamento e di conversione ...


II° Domenica di Quaresima:


AlcibiadeR
00mercoledì 11 marzo 2020 12:01
[SM=x44499] ... Quaresima, tempo di gioia, di ringraziamento e di conversione ...



"Battesimo e Tentazioni di Cristo" (1582) - Paolo Veronese, Pinacoteca di Brera (MI)



"In Cristo siamo stati tentati e in lui abbiamo vinto il diavolo"
(dal "Commento sui salmi" di sant’Agostino vescovo - Salmo 60, 2-3 - CCL 39,766)

«Dunque egli ci ha come trasfigurati in sé, quando volle essere tentato da Satana. Leggevamo ora nel vangelo che il Signore Gesù era tentato dal diavolo nel deserto. Precisamente Cristo fu tentato dal diavolo, ma in Cristo eri tentato anche tu.
Perché Cristo prese da te la sua carne, ma da sé la tua salvezza, da te la morte, da sé la tua vita, da te l’umiliazione, da sé la tua gloria, dunque prese da te la sua tentazione, da sé la tua vittoria. Se siamo stati tentati in lui, sarà proprio in lui che vinceremo il diavolo. Tu fermi la tua attenzione al fatto che Cristo fu tentato; perché non consideri che egli ha anche vinto? Fosti tu ad essere tentato in lui, ma riconosci anche che in lui tu sei vincitore.
Egli avrebbe potuto tener lontano da sé il diavolo; ma, se non si fosse lasciato tentare, non ti avrebbe insegnato a vincere, quando sei tentato.»




c'eraunavodka
00giovedì 12 marzo 2020 00:30
Sarà il caso di spostare questo thread in Quarta dimensione? [SM=x44467] [SM=g1470351]
AlcibiadeR
00giovedì 12 marzo 2020 11:49
[SM=x44499] ... Quaresima, tempo di gioia, di ringraziamento e di conversione ...





"Il vero timore del Signore"
Dai «Trattati sui salmi» di sant’Ilario, vescovo(Sal 127, 1-3; CSEL 22, 628-630)

«Beato l’uomo che teme il Signore e cammina nelle sue vie» (Sal 127, 1).
Vediamo per quanti gradi si arriva al timore di Dio. Anzitutto, chiesto il dono della sapienza, si deve affidare tutto il compito dell’approfondimento al dono dell’intelletto, con il quale ricercare e investigare la sapienza.
Solo allora si potrà comprendere il timore del Signore. Certamente il modo comune di ragionare degli uomini non procede così circa il timore.

Infatti il timore è considerato come la paura che ha l’umana debolezza quando teme di soffrire ciò che non vorrebbe gli accadesse. Tale genere di timore si desta in noi con il rimorso della colpa, di fronte al diritto del più potente, o all’attacco del più forte, a causa di una malattia, per l’incontro con una bestia feroce o, infine, per la sofferenza di qualsiasi male.

Non è questo il timore che qui si insegna, perché esso deriva dalla debolezza naturale. In questa linea di timore, infatti, ciò che si deve temere non è per nulla oggetto e materia di apprendimento, poiché le cose temibili si incaricano da se stesse a incutere terrore.
Del timore del Signore invece così sta scritto: «Venite, figli, ascoltatemi; v’insegnerò il timore del Signore» (Sal 33, 12). Dunque si impara il timore del Signore, perché viene insegnato. Questo genere di timore non sta nello spavento naturale e spontaneo, ma in una realtà che viene comunicata come una dottrina.»




... continua


camilllo mandrilllo
00venerdì 13 marzo 2020 00:34
Re:
c'eraunavodka, 12/03/2020 00:30:

Sarà il caso di spostare questo thread in Quarta dimensione? [SM=x44467] [SM=g1470351]




[SM=x44458]
AlcibiadeR
00venerdì 13 marzo 2020 15:30
[SM=x44499] ... Quaresima, tempo di gioia, di ringraziamento e di conversione ...





"Il vero timore del Signore" (seconda parte)
Dai «Trattati sui salmi» di sant’Ilario, vescovo(Sal 127, 1-3; CSEL 22, 628-630)

«[il Timore del Signore] Non promana dalla trepidazione della natura, ma lo si comincia ad apprendere con l’osservanza dei comandamenti, con le opere di una vita innocente, e con la conoscenza della verità.
Per conto nostro il timore di Dio è tutto nell’amore, e l’amore perfetto perfeziona questo timore. Il compito proprio del nostro amore verso Dio è di ascoltarne gli ammonimenti, obbedire ai suoi comandamenti, fidarsi delle sue promesse.
Ascoltiamo dunque la Scrittura che dice: «Ora, Israele, che cosa ti chiede il Signore tuo Dio, se non che tu tema il Signore tuo Dio, che tu cammini per tutte le sue vie, che tu l’ami e serva il Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l’anima, che tu osservi i comandi del Signore e le sue leggi, che oggi ti do per il tuo bene?» (Dt 10, 12).

Molte poi sono le vie del Signore, benché egli stesso sia la via. Ma quando parla di se stesso si chiama via, dando anche la ragione per cui si chiami così: «Nessuno», dice, «viene al Padre se non per mezzo di me» (Gv 14, 6).
Bisogna dunque porsi il problema delle molte vie possibili e ponderare molti elementi perché, edotti da molte ragioni, possiamo trovare quell’unica via della vita eterna che fa per noi.
Vi sono infatti vie nella legge, vie nei profeti, vie nei vangeli, vie negli apostoli, vie anche nelle diverse opere dei maestri.
Beati coloro che camminano in esse col timore di Dio.»





AlcibiadeR
00sabato 14 marzo 2020 12:39
[SM=x44499] ... Quaresima, tempo di gioia, di ringraziamento e di conversione ...





"Chi diede la vita, insegnò anche a pregare"
Dal trattato sul «Padre nostro» di san Cipriano, vescovo e martire (Cap. 1-3; CSEL 3, 167-168)

«Quale orazione infatti può essere più spirituale di quella che ci è stata data da Cristo, dal quale ci è stato mandato anche lo Spirito Santo? Quale preghiera al Padre può essere più vera di quella che è stata proferita dalla bocca del Figlio, che è verità? Pregare diversamente da quello che egli ci ha insegnato non sarebbe soltanto ignoranza ma anche colpa, avendo egli stesso affermato: Respingete il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione! (cfr. Mc 7, 9).

Preghiamo, dunque, fratelli, come Dio, nostro Maestro, ci ha insegnato. È preghiera amica e familiare pregare Dio con le sue parole, far salire ai suoi orecchi la preghiera di Cristo.
Riconosca il Padre le parole del Figlio suo quando preghiamo; egli che abita dentro il nostro cuore sia anche nella nostra voce. E poiché è nostro avvocato presso il Padre, usiamo le parole del nostro avvocato, quando, come peccatori, supplichiamo per i nostri peccati. Se egli ha detto che qualunque cosa chiederemo al Padre nel suo nome ci sarà data, impetreremo più efficacemente quel che domandiamo in nome di Cristo, se lo domanderemo con la sua preghiera»








AlcibiadeR
00domenica 15 marzo 2020 17:49
[SM=x44499] ... Quaresima, tempo di gioia, di ringraziamento e di conversione ...


III° Domenica di Quaresima:



AlcibiadeR
00lunedì 16 marzo 2020 20:24
[SM=x44499] ... Quaresima, tempo di gioia, di ringraziamento e di conversione ...





"Arrivò una donna di Samaria ad attingere acqua" (I° parte)
Dai «Trattati su Giovanni» di sant’Agostino, vescovo (Trattato 15, 10-12. 16-17; CCL 36, 154-156)

«Arrivò intanto una donna» (Gv 4, 7): figura della Chiesa, non ancora giustificata, ma ormai sul punto di esserlo. È questo il tema della conversazione.

Viene senza sapere, trova Gesù che inizia il discorso con lei. Vediamo su che cosa, vediamo perché «Venne una donna di Samaria ad attingere acqua». I samaritani non appartenevano al popolo giudeo: erano infatti degli stranieri. È significativo il fatto che questa donna, la quale era figura della Chiesa, provenisse da un popolo straniero. La Chiesa infatti sarebbe venuta dai pagani, che, per i giudei, erano stranieri.
Riconosciamoci in lei, e in lei ringraziamo Dio per noi. Ella era una figura non la verità, perché anch’essa prima rappresentò la figura per diventare in seguito verità. Infatti credette in lui, che voleva fare di lei la nostra figura. «Venne, dunque, ad attingere acqua».
Era semplicemente venuta ad attingere acqua, come sogliono fare uomini e donne.

«Le disse Gesù: Dammi da bere. I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi. Ma la Samaritana gli disse: Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana? I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani» (Gv 4, 7-9).
Vedete come erano stranieri tra di loro: i giudei non usavano neppure i recipienti dei samaritani. E siccome la donna portava con sé la brocca con cui attingere l’acqua, si meravigliò che un giudeo le domandasse da bere, cosa che i giudei non solevano mai fare. Colui però che domandava da bere, aveva sete della fede della samaritana.

Ascolta ora appunto chi è colui che domanda da bere.



... continua



AlcibiadeR
00martedì 17 marzo 2020 16:28
[SM=x44499] ... Quaresima, tempo di gioia, di ringraziamento e di conversione ...





"Arrivò una donna di Samaria ad attingere acqua" (II° parte)
Dai «Trattati su Giovanni» di sant’Agostino, vescovo (Trattato 15, 10-12. 16-17; CCL 36, 154-156)

«Gesù le rispose: Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere, tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva» (Gv 4, 10).
Domanda da bere e promette di dissetare. È bisognoso come uno che aspetta di ricevere, e abbonda come chi è in grado di saziare. «Se tu conoscessi», dice, «il dono di Dio». Il dono di Dio è lo Spirito Santo. Ma Gesù parla alla donna in maniera ancora velata, e a poco a poco si apre una via al cuore di lei. Forse già la istruisce. Che c’è infatti di più dolce e di più affettuoso di questa esortazione: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere, tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva»?

Quale acqua, dunque, sta per darle, se non quella di cui è scritto: «È in te la sorgente della vita» (Sal 35, 10)? Infatti come potranno aver sete coloro che «Si saziano dell’abbondanza della tua casa»? (Sal 35, 9).

Prometteva una certa abbondanza e sazietà di Spirito Santo, ma quella non comprendeva ancora, e, non comprendendo, che cosa rispondeva? La donna gli dice: «Signore, dammi di quest’acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua» (Gv 4, 15). Il bisogno la costringeva alla fatica, ma la sua debolezza non vi si adattava volentieri. Oh! se avesse sentito: «Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò»! (Mt 11, 28). Infatti Gesù le diceva questo, perché non dovesse più faticare, ma la donna non capiva ancora.





AlcibiadeR
00mercoledì 18 marzo 2020 16:20
[SM=x44499] ... Quaresima, tempo di gioia, di ringraziamento e di conversione ...





"Beati i puri di cuore perché vedranno Dio." (I° parte)
Dal «Libro ad Autolico» di san Teofilo di Antiochia, vescovo - By Mc.Rodriguez (Lib. I, 2. 7; PG 6, 1026-1027. 1035)

«Se dici: Fammi vedere il tuo Dio, io ti dirò: Fammi vedere l’uomo che è in te, e io ti mostrerò il mio Dio. Fammi vedere quindi se gli occhi della tua anima vedono e le orecchie del tuo cuore ascoltano.
Infatti quelli che vedono con gli occhi del corpo, percepiscono ciò che si svolge in questa vita terrena e distinguono le cose differenti tra di loro: la luce e le tenebre, il bianco e il nero, il brutto e il bello, l’armonioso e il caotico, quanto è ben misurato e quanto non lo è, quanto eccede nelle sue componenti e quanto ne è mancante. La stessa cosa si può dire di quanto è di pertinenza delle orecchie e cioè i suoni acuti, i gravi e i dolci.

Allo stesso modo si comportano anche gli orecchi del cuore e gli occhi dell’anima in ordine alla vista di Dio.
Dio, infatti, viene visto da coloro che lo possono vedere cioè da quelli che hanno gli occhi. Ma alcuni li hanno annebbiati e non vedono la luce del sole. Tuttavia per il fatto che i ciechi non vedono, non si può concludere che la luce del sole non brilla. Giustamente perciò essi attribuiscono la loro oscurità a se stessi e ai loro occhi.

Tu hai gli occhi della tua anima annebbiati per i tuoi peccati e le tue cattive azioni.
Come uno specchio risplendente, così deve essere pura l’anima dell’uomo. Quando invece lo specchio si deteriora, il viso dell’uomo non può più essere visto in esso. Allo stesso modo quando il peccato ha preso possesso dell’uomo, egli non può più vedere Dio.»



... continua



AlcibiadeR
00venerdì 20 marzo 2020 12:13
[SM=x44499] ... Quaresima, tempo di gioia, di ringraziamento e di conversione ...





"Beati i puri di cuore perché vedranno Dio." (II° parte)
Dal «Libro ad Autolico» di san Teofilo di Antiochia, vescovo - By Mc.Rodriguez (Lib. I, 2. 7; PG 6, 1026-1027. 1035)

«Mostra dunque te stesso. Fa’ vedere se per caso non sei operatore di cose indegne, ladro, calunniatore, iracondo, invidioso, superbo, avaro, arrogante con i tuoi genitori. Dio non si mostra a coloro che operano tali cose, se prima non si siano purificati da ogni macchia. Queste cose ti ottenebrano, come se le tue pupille avessero un diaframma che impedisse loro di fissarsi sul sole.
Ma se vuoi, puoi essere guarito. Affidati al medico ed egli opererà gli occhi della tua anima e del tuo cuore. Chi è questo medico? È Dio, il quale per mezzo del Verbo e della sapienza guarisce e dà la vita. Dio, per mezzo del Verbo e della sapienza, ha creato tutte le cose: infatti «Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, dal soffio della sua bocca ogni loro schiera» (Sal 32, 6). La sua sapienza è infinita. Con la sapienza Dio ha posto le fondamenta della terra, con la saggezza ha formato i cieli. Per la sua scienza si aprono gli abissi e le nubi stillano rugiada.
Se capisci queste cose, o uomo, e se vivi in purezza, santità e giustizia, puoi vedere Dio. Ma prima di tutto vadano innanzi nel tuo cuore la fede e il timore di Dio e allora comprenderai tutto questo. Quando avrai deposto la tua mortalità e ti sarai rivestito dell’immortalità, allora vedrai Dio secondo i tuoi meriti. Egli infatti fa risuscitare insieme con l’anima anche la tua carne, rendendola immortale e allora, se ora credi in lui, divenuto immortale, vedrai l’Immortale.»






AlcibiadeR
00domenica 22 marzo 2020 11:53
[SM=x44499] ... Quaresima, tempo di gioia, di ringraziamento e di conversione ...


IV° Domenica di Quaresima:



AlcibiadeR
00lunedì 23 marzo 2020 15:37
[SM=x44499] ... Quaresima, tempo di gioia, di ringraziamento e di conversione ...




"Cristo è via alla luce, alla verità, alla vita" (I° parte)
Dai «Trattati su Giovanni» di sant’Agostino, vescovo (Tratt. 34, 8-9; CCL 36, 315-316)

«Il Signore in maniera concisa ha detto: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita» (Gv 8, 12), e con queste parole comanda una cosa e ne promette un’altra. Cerchiamo, dunque, di eseguire ciò che comanda, perché altrimenti saremmo impudenti e sfacciati nell’esigere quanto ha promesso, senza dire che, nel giudizio, ci sentiremmo rinfacciare: Hai fatto ciò che ti ho comandato, per poter ora chiedere ciò che ti ho promesso? Che cosa, dunque, hai comandato, o Signore nostro Dio? Ti risponderà: Che tu mi segua. Hai domandato un consiglio di vita. Di quale vita, se non di quella di cui è stato detto: «È in te la sorgente della vita»? (Sal 35, 10).
Dunque mettiamoci subito all’opera, seguiamo il Signore: spezziamo le catene che ci impediscono di seguirlo. Ma chi potrà spezzare tali catene, se non ci aiuta colui al quale fu detto: «Hai spezzato le mie catene»? (Sal 115, 16). Di lui un altro salmo dice: «Il Signore libera i prigionieri, il Signore rialza chi è caduto» (Sal 145, 7. 8).
Che cosa seguono quelli che sono stati liberati e rialzati, se non la luce dalla quale si sentono dire: «Io sono la luce del mondo; chi segue me non camminerà nelle tenebre»? (Gv 8, 12). Sì, perché il Signore illumina i ciechi. O fratelli, ora i nostri occhi sono curati con il collirio della fede. Prima, infatti, mescolò la sua saliva con la terra, per ungere colui che era nato cieco. Anche noi siamo nati ciechi da Adamo e abbiamo bisogno di essere illuminati da lui. Egli mescolò la saliva con la terra: «Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1, 14). Mescolò la saliva con la terra, perché era già stato predetto: «La verità germoglierà dalla terra» (Sal 84, 12) ed egli dice: «Io sono la via, la verità e la vita» (Gv 14, 6).
Godremo della verità, quando la vedremo a faccia a faccia, perché anche questo ci viene promesso. Chi oserebbe, infatti, sperare ciò che Dio non si fosse degnato o di promettere o di dare?»



... continua





AlcibiadeR
00martedì 24 marzo 2020 16:55
[SM=x44499] ... Quaresima, tempo di gioia, di ringraziamento e di conversione ...




"Cristo è via alla luce, alla verità, alla vita" (II° parte)
Dai «Trattati su Giovanni» di sant’Agostino, vescovo (Tratt. 34, 8-9; CCL 36, 315-316)

«Vedremo a faccia a faccia. L’Apostolo dice: Ora conosciamo in modo imperfetto; ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia (cfr. 1 Cor 13,12). E l’apostolo Giovanni nella sua lettera aggiunge: «Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che, quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è» (1 Gv 3, 2). Questa è la grande promessa.
Se lo ami, seguilo. Tu dici: Lo amo, ma per quale via devo seguirlo? Se il Signore tuo Dio ti avesse detto: Io sono la verità e la vita, tu, desiderando la verità e bramando la vita, cercheresti di sicuro la via per arrivare all’una e all’altra. Diresti a te stesso: gran cosa è la verità, gran bene è la vita: oh! Se fosse possibile all’anima mia trovare il mezzo per arrivarci!
Tu cerchi la via? Ascolta il Signore che ti dice in primo luogo: Io sono la via. Prima di dirti dove devi andare, ha premesso per dove devi passare: «Io sono», disse, «la via»! La via per arrivare dove? Alla verità e alla vita. Prima ti indica la via da prendere, poi il termine dove vuoi arrivare. «Io sono la via, Io sono la verità, Io sono la vita». Rimanendo presso il Padre, era verità e vita; rivestendosi della nostra carne, è diventato la via.
Non ti vien detto: devi affaticarti a cercare la via per arrivare alla verità e alla vita; non ti vien detto questo. Pigro, alzati! La via stessa è venuta a te e ti ha svegliato dal sonno, se pure ti ha svegliato. Alzati e cammina!
Forse tu cerchi di camminare, ma non puoi perché ti dolgono i piedi. Per qual motivo ti dolgono? Perché hanno dovuto percorrere i duri sentieri imposti dai tuoi tirannici egoismi? Ma il Verbo di Dio ha guarito anche gli zoppi.
Tu replichi: Sì, ho i piedi sani, ma non vedo la strada. Ebbene, sappi che egli ha illuminato perfino i ciechi.»






AlcibiadeR
00venerdì 27 marzo 2020 16:34
[SM=x44499] ... Quaresima, tempo di gioia, di ringraziamento e di conversione ...




"Contemplazione della Passione del Signore" (I° parte)
Dai «Discorsi» di san Leone Magno, papa (Disc. 15 sulla passione del Signore, 3-4; PL 54, 366-367)

«Colui che vuole onorare veramente la passione del Signore deve guardare con gli occhi del cuore Gesù Crocifisso, in modo da riconoscere nella sua carne la propria carne.
Tremi la creatura di fronte al supplizio del suo Redentore. Si spezzino le pietre dei cuori infedeli, ed escano fuori travolgendo ogni ostacolo coloro che giacevano nella tomba. Appaiano anche ora nella città santa, cioè nella Chiesa di Dio, i segni della futura risurrezione e, ciò che un giorno deve verificarsi nei corpi, si compia ora nei cuori.
A nessuno, anche se debole e inerme, è negata la vittoria della croce, e non v’è uomo al quale non rechi soccorso la mediazione di Cristo. Se giovò a molti che infierivano contro di lui, quanto maggiore beneficio apporterà a coloro che a lui si rivolgono!
L’ignoranza dell’incredulità è stata cancellata. È stata ridotta la difficoltà del cammino. Il sacro sangue di Cristo ha spento il fuoco di quella spada, che sbarrava l’accesso al regno della vita. Le tenebre dell’antica notte hanno ceduto il posto alla vera luce.
Il popolo cristiano è invitato alle ricchezze del paradiso. Per tutti i battezzati si apre il passaggio per il ritorno alla patria perduta, a meno che qualcuno non voglia precludersi da se stesso quella via, che pure si aprì alla fede del ladrone.
Procuriamo che le attività della vita presente non creino in noi o troppa ansietà o troppa presunzione sino al punto da annullare l’impegno di conformarci al nostro Redentore, nell’imitazione dei suoi esempi. Nulla infatti egli fece o soffrì se non per la nostra salvezza, perché la virtù, che era nel Capo, fosse posseduta anche dal Corpo.»



... continua





AlcibiadeR
00sabato 28 marzo 2020 12:36
[SM=x44499] ... Quaresima, tempo di gioia, di ringraziamento e di conversione ...




"Contemplazione della Passione del Signore" (II° parte)
Dai «Discorsi» di san Leone Magno, papa (Disc. 15 sulla passione del Signore, 3-4; PL 54, 366-367)

«Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1, 14), nessuno lasciando privo della misericordia, ad eccezione di chi rifiuta di credere. E come potrà rimanere fuori della comunione con Cristo chi accoglie colui che ha preso la sua stessa natura e viene rigenerato dal medesimo Spirito, per opera del quale Cristo è nato? Chi non lo riterrebbe della nostra condizione umana sapendo che nella sua vita c’era posto per l’uso del cibo, per il riposo, il sonno, le ansie, la tristezza, la compassione e le lacrime?
Proprio perché questa nostra natura doveva essere risanata dalle antiche ferite e purificata dalla feccia del peccato, l’Unigenito Figlio di Dio si fece anche Figlio dell’uomo e riunì in sé autentica natura umana e pienezza di divinità.
È cosa nostra ciò che giacque esanime nel sepolcro, che è risorto il terzo giorno, che è salito al di sopra di tutte le altezze alla destra della maestà del Padre. Ne segue che se camminiamo sulla via dei suoi comandamenti e non ci vergogniamo di confessare quello che nell’umiltà della carne egli ha operato per la nostra salvezza, anche noi saremo partecipi della sua gloria.
Si adempirà allora sicuramente ciò che egli ha annunziato: «Chi mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio, che è nei cieli» (Mt 10, 32).





AlcibiadeR
00domenica 29 marzo 2020 16:19
[SM=x44499] ... Quaresima, tempo di gioia, di ringraziamento e di conversione ...


V° Domenica di Quaresima:



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