aritcolo su La Repubblica di Maurizio Crosetti del 24/06/2021
“Il gol in trasferta non vale più doppio e torna ad essere quello che è, unità singola di calcolo, non una cellula in grado di moltiplicarsi a determinate condizioni. Lo ha deciso l’Esecutivo dell’Uefa: dalle prossime Coppe, uno vale uno. I gol ci limiteremo a contarli, non più a pesarli”. Maurizio Crosetti racconta la fine di una regola che dominava il calcio dal 1967: il gioco è cambiato, e oggi quella norma che incoraggia calcoli e speculazioni non ha più senso.
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Era una regola quasi sessantenne, una regola dell'età dei nonni o giù di lì: i gol in trasferta che valgono il doppio. Ma dopo più di un anno di stadi chiusi o semichiusi per il Covid, di trasferte nella bolla e di fattore-campo dissolto, l'Uefa ha cancellato la seconda norma più difficile da spiegare a mogli e fidanzate dopo il fuorigioco. Quella introdotta nel 1965 e applicata dai tornei '67-'68 per la gioia del Benfica, che subito ne approfittò per eliminare il Glentoran dalla Coppa dei Campioni. Dai prossimi tornei continentali non occorrerà più cercare la parità complessiva tra andata e ritorno, però segnando almeno una volta sul campo nemico: si passerà il turno vincendo e basta, segnando più degli altri. Oppure, supplementari e rigori. E non è difficile prevedere che molte più partite si trascineranno oltre il novantesimo.
Nostalgici e oppositori
I nostalgici pensano che la regola fosse giusta perché innata, perché era sempre stato così, quasi che fosse scritta sulla pietra come le altre 17, le uniche pressoché eterne (anche "golden gol" e "silver gol" ci hanno lasciato anzitempo e non è stato un male, così come il retropassaggio al portiere e i 2 punti in caso di vittoria). Invece gli oppositori sottolineano da sempre la grande disparità che questo tipo di computo generava, incoraggiando atteggiamenti tattici ormai più anacronistici della norma stessa: e cioè, difesa e contropiede in trasferta, e se arriva il golletto siamo molto più che a metà dell'opera. Probabile che ora si calcolerà meno e non si speculerà più, perché verrà tolto il peso che sbilanciava maggiormente i risultati. Segnare in trasferta era, il più delle volte, pressoché decisivo. E farlo due o tre volte voleva dire aver passato il turno. Adesso sarà come in campionato, cioè più semplice, e nelle gare di ritorno si dovrà schiodare il pareggio, perché nessun pareggio con reti favorirà nessuno.
Quel gol che cambia tutto
Cambia un mondo, e in parte si scrive un'altra storia. Senza il gol doppio in trasferta, forse la Juventus non avrebbe vinto la Coppa Uefa del '77 grazie al tuffo di testa di Bettega a Bilbao (1-0 a Torino, 2-1 in Spagna). E forse il Milan non avrebbe eliminato l'Inter nelle semifinali della Champions 2003 poi vinta: 0-0 sul campo del Milan, 1-1 su quello dell'Inter anche se era sempre San Siro. E forse la Roma non sarebbe riuscita a realizzare l'epica "remuntada" contro il Barcellona nella Champions 2009: sconfitta per 4-1 al Camp Nou, la squadra giallorossa fece leva proprio sulla rete in trasferta per costruire il memorabile 3-0 dell'Olimpico. Totale, 4 gol a testa ma non dello stesso peso specifico.