Rai-Mediaset-La7 sul satellite: alleanza antiSky

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Etrusco
00giovedì 23 luglio 2009 11:33
TivùSat riunisce 22 canali
Dal 31 luglio parte la piattaforma TivùSat che riunisce 22 canali
Rai-Mediaset-La7 sul satellite:
alleanza antiSky tra polemiche

Gentiloni (Pd): gigante fuorilegge.
Di Pietro: ammucchiata


ROMA - Tutti assieme sul satellite, Rai, Mediaset e La7.
Dal 31 luglio parte in Italia TivùSat, la prima piattaforma digitale satellitare: basterà comprare un decoder (quello di Sky non va bene e neppure quello del digitale terrestre) che costerà circa 100 euro, inserire una card gratuita e fare una telefonata per l'attivazione.

Tutti i canali nazionali non a pagamento, che oggi chi non ha il digitale terrestre può vedere solo se è abbonato a Sky, saranno aperti a tutti.
«Non è una pay-tv
, sarà aperta solo agli editori che diffondono canali non a pagamento — spiega il presidente della società Luca Balestrieri — Ed è assolutamente complementare al digitale terrestre.
È un atto dovuto, che anzi arriva in ritardo di anni, in Francia e in Inghilterra piattaforme come la nostra ci sono già».
L'obiettivo dei promotori di TivùSat è, dicono in coro, da Balestrieri al vice direttore generale della Rai Giancarlo Leone, dall'amministratore delegato di Rti-Mediaset Marco Giordani al vicepresidente di Telecom Italia Media-La7 Giovanni Stella, di «voler raggiungere quel 5 per cento degli italiani, e sono almeno tre milioni, che non riescono a vedere tutti i canali, senza per questo essere costretti a fare un abbonamento oneroso a Sky».

Possibile, tuttavia, che sia solo questo?
[SM=x44451]
Da giorni nel mondo politico si parla di una guerra delle frequenze a Sky.
Perché se è vero che almeno per il momento sia Rai sia Mediaset giurano che non cripteranno le loro reti generaliste, un domani questo sarà possibile.

Inoltre, la Rai ha in scadenza il contratto con Sky (proprio a fine luglio) e sta trattando per rinnovarlo.
Qualcuno dice persino che si è già deciso di non rinnovarlo affatto.
Ma Giancarlo Leone replica: «Le tre reti generaliste non sono sul tavolo della trattativa, tutto il resto dell'offerta Rai si vedrà oppure non si vedrà più su Sky a seconda di come andrà a finire questa trattativa».

Per Mediaset le cose per ora non cambiano perché l'accordo con Sky (per Mediaset plus) è ancora in piedi, scadrà non prima di un paio di anni. «Sia chiaro — dice Marco Giordani di Rti-Mediaset — che noi non prendiamo un euro da Sky per le nostre reti generaliste, quindi è sbagliato dire che scendiamo da Sky perché in realtà non ci siamo mai saliti».

Di fatto, allora, che cosa cambia? Potrebbe non cambiare quasi nulla e potrebbe cambiare molto.
Chi ha già comprato il decoder del digitale terrestre può fare a meno di comprare quello di TivùSat, vedrà comunque tutto.
Chi comprerà il decoder di TivùSat perché non ha ancora comprato quello del digitale terrestre vedrà tutto ma dovrà avere la parabola. Chi ha solo la parabola e vede tutto con l'abbonamento a Sky per adesso può fare a meno di comprare il decoder di TivùSat ma forse, domani, sarà obbligato a farlo.
I partecipanti della neonata società ripetono: non c'è nessuna guerra di frequenze. Ma qualcuno ci crede poco.

Per Paolo Gentiloni (Pd), TivùSat è «un gigante fuorilegge perché si tratta comunque di un'operazione di concentrazione tra soggetti operanti nel sistema integrato delle comunicazioni»,
mentre per Antonio Di Pietro (Idv) «è un'ammucchiata che serve solo a portare soldi a Mediaset.
La Rai infatti rinuncia a 125 milioni di euro da Sky per questa piattaforma satellitare».

Mariolina Iossa
23 luglio 2009

Corriere.it
il tobas
00giovedì 23 luglio 2009 12:01
Qualcuno sa spiegarmi il senso di sta cosa?

Perchè devo acquistare un decoder da 100 euro e attivare una scheda quando i canali free li posso già ricevere con un decoder da 30-40 euro?

E poi ai 100 euro ci va aggiunto il costo per l'installazione della parabola ovvero risparmi i costi di copertura del segnale DGT facendo ricadere ulteriori costi sui cittadini.

Complimenti.
piperitapatty
00giovedì 23 luglio 2009 12:45
Qualcuno sa spiegarmi il senso di sta cosa?
perchè la rai si allea con mediaset per andare contro sky? [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457]

se non fosse vero ci sarebbe molto da ridere. cmq anche io non capisco il senso di far pagare un decoder per poter poi guardare dei canali free che si vedono già altrove [SM=x44466]
Etrusco
00giovedì 23 luglio 2009 13:00
Calma, calma,
ci sono troppe domande da fare su questa TivùSat.

Inizio a tentare un'ipotesi di spiegazione di un punto:
il segnale del digitale terrestre non arriva ovunque ed in alcune zone di montagna forse non arriverà mai (i costi proibitivi impedirebbero una diffusione capillare dei ripetitori tv).
Ecco perchè potrebbe avere un senso la copertura via satellite.

Ora la domanda che mi preoccupa maggiormente:
quale convenienza ha la Rai ad allearsi con La7 e Mediaset?
Perchè rinuncia ai 125 Milioni € di Sky? In cambio mi sembra che non abbia nulla, anzi, dovrà sostenere ulteriori costi per il progetto TivùSat [SM=x44473]
Etrusco
00giovedì 23 luglio 2009 13:08
Re:
il tobas, 23/07/2009 12.01:

Qualcuno sa spiegarmi il senso di sta cosa?

Perchè devo acquistare un decoder da 100 euro e attivare una scheda quando i canali free li posso già ricevere con un decoder da 30-40 euro?

E poi ai 100 euro ci va aggiunto il costo per l'installazione della parabola ovvero risparmi i costi di copertura del segnale DGT facendo ricadere ulteriori costi sui cittadini.

Complimenti.




Un senso si può intuire leggendo tra le righe:



"L'obiettivo dei promotori di TivùSat è, dicono in coro, da Balestrieri al vice direttore generale della Rai Giancarlo Leone, dall'amministratore delegato di Rti-Mediaset Marco Giordani al vicepresidente di Telecom Italia Media-La7 Giovanni Stella,
di «voler raggiungere quel 5% degli italiani, e sono almeno 3 milioni, che non riescono a vedere tutti i canali, senza per questo essere costretti a fare un abbonamento oneroso a Sky»."



che tradotto potrebbe significare che vogliono sottrarre a Sky un potenziale bacino di abbonati di almeno 3 milioni (almeno il 5% degli italiani).

E considera che questa notizia fa il paio con l'altra uscita pochi gg. fa in cui si prospetta l'intenzione del governo di togliere la pubblicità da tutte le tv che beneficiano già dei proventi del Canone TV (Rai) e/o di ogni forma di abbonamento TV (Sky) [SM=x44451]

il tobas
00giovedì 23 luglio 2009 16:53
Re:
Etrusco, 23/07/2009 13.00:

Calma, calma,
ci sono troppe domande da fare su questa TivùSat.

Inizio a tentare un'ipotesi di spiegazione di un punto:
il segnale del digitale terrestre non arriva ovunque ed in alcune zone di montagna forse non arriverà mai (i costi proibitivi impedirebbero una diffusione capillare dei ripetitori tv).
Ecco perchè potrebbe avere un senso la copertura via satellite.

Ora la domanda che mi preoccupa maggiormente:
quale convenienza ha la Rai ad allearsi con La7 e Mediaset?
Perchè rinuncia ai 125 Milioni € di Sky? In cambio mi sembra che non abbia nulla, anzi, dovrà sostenere ulteriori costi per il progetto TivùSat [SM=x44473]




Ma se la Rai rinnova il contratto con Sky, porta a casa un pò di milioni e non serve una nuova piattaforma per far vedere i suoi canali in chiaro.
Etrusco
00giovedì 23 luglio 2009 17:09
Re: Re:
il tobas, 23/07/2009 16.53:




Ma se la Rai rinnova il contratto con Sky, porta a casa un pò di milioni e non serve una nuova piattaforma per far vedere i suoi canali in chiaro.




Voglio sperare che questo sia solo un bluff di Rai per strappare a Sky qualche milione in più sul rinnovo del contratto,
anche perchè Mediaset Plus rimarrà su Sky per altri 2 anni ancora.

Ma tutte le altre ipotesi mi sembra che siano autolesioniste [SM=x44473]
Etrusco
00giovedì 23 luglio 2009 19:52
2a domanda:
se il satellite era più avanzato,
perchè abbiamo speso tutti questi Milioni € per la diffusione del Digitale Terrestre? [SM=x44493]
radcla
00giovedì 23 luglio 2009 20:12
Re: 2a domanda:
Etrusco, 23/07/2009 19.52:

se il satellite era più avanzato,
perchè abbiamo speso tutti questi Milioni € per la diffusione del Digitale Terrestre? [SM=x44493]




a questa seconda domanda, credo posso risponderti io.

Il passaggio al DT è più indolore per l'italiano medio che guarda solo i canali in chiaro. Se la cava con l'acquisto del decoder a 20-30 euro e ha risolto il problema senza dover installare parabole e acquistare altri decoder o sottoscrivere ulteriori abbonamenti oltre a quello rai.


QUanto a tutto il resto che avete evidenziato nei post precedenti, condivido le vostre perplessità.
Tino.CO
00giovedì 23 luglio 2009 21:45
rimpiango i bei tempi quando con una parabola e il gold box, mi vedevo ogni canale possibile e immaginabile...
Etrusco
00giovedì 23 luglio 2009 21:49
IL CAVALLO DI ARCORE
– PER LA RAI I 50 MLN € ALL’ANNO DI SKY NON BASTANO MA RISCHIA DI NON INCASSARE NULLA
– AGCOM: “SERVIZIO PUBBLICO PER TUTTI”
- GRASSO: “SE LA RAI SI INCHINA AL(L’EX) RIVALE MEDIASET”
- “PERCHÉ IL DDT SE IL SATELLITE È PIÙ AVANZATO?”...



1 - QUEL CONTRATTO CHE LEGA VIALE MAZZINI A MURDOCH
Mario Mele per "Il Sole 24 Ore"


«La Rai s'impegna a realizzare la cessione gratuita, e senza costi aggiuntivi per gli utenti, della propria programmazione di servizio pubblico sulle diverse piattaforma distributive. Fatti salvi, i diritti di terzi e gli specifici accordi commerciali». Su quest' articolo, il numero 26 del contratto di servizio triennale Rai-Ministero delle Comunicazioni, è aperta da tempo una battaglia interpretativa.

Sky, in base a quest'articolo, ha chiesto che Rai4 e gli altri canali gratuiti del servizio pubblico vengano diffusi anche sulla piattaforma satellitare. La commissione paritetica Rai-Ministero ha dato un suo parere, coincidente con quello espresso dal viceministro delle comunicazioni, Paolo Romani: «La Rai deve trasmettere da almeno una piattaforma distributiva terrestre, satellitare e via cavo». Come dire, insomma, che in presenza di un'alternativa a Sky, l'offerta dei canali generalisti della Rai può prescindere dalla piattaforma di Rupert Murdoch.

La Relazione annuale dell'Agcom, però, interpreta in senso molto più rigido l'articolo 26 del contratto di servizio. «Tale articolo - si scrive a pagina 197 - che impegna la concessionaria pubblica al must offer, richiede un attento esame alla luce dei diritti d'autore e degli accordi commerciali tra le parti».

In ogni caso, la «missione del servizio pubblico è anche quella di essere motore della circolazione dei contenuti in chiaro di qualità», per «continuare a garantire un servizio universale a tutti gli utenti». In una recente audizione davanti alla commissione bicamerale di Vigilanza, il presidente dell'Agcom, Corrado Calabrò, ha sottolineato come dev'essere l'Autorità, e non certo la commissione paritetica Rai-Ministero, a dover interpretare il contratto di servizio.

La Rai rischia, a questo punto, il danno e la beffa.
L'interpretazione del contratto di servizio da parte dell'Agcom (must offer significa " tutto a tutti") e la scelta di Mediaset di limitarsi a criptare selettivamente i programmi sui canali generalisti che continueranno a essere trasmessi da Sky, la mettono in una rischiosa posizione contrattuale.

Il servizio pubblico rischia di perdere, da una parte, i 50 milioni annui offerti da Sky per i canali di RaiSat (più i 75 in tre anni di diritti cinematografici), tra l'altro ritenuti, all'unanimità, insufficienti dal Cda, senza che però sinora Viale Mazzini abbia avanzato la sua controfferta.

Dall'altra la Rai non potrà certo abbandonare Sky con i propri canali generalisti se Mediaset non la farà. Sky, del resto, chiede in cambio dei 50 milioni la garanzia sulla trasmissione dell'offerta gratuita Rai sulla propria piattaforma. Cosa penserà Rcs, socio di minoranza di RaiSat con il 5% del capitale, se al 31 luglio non si arriverà all'accordo?

I canali RaiSat potrebbero sbarcare sul digitale terrestre, sperando di avere maggiore pubblicità rispetto al satellite. I loro costi, però, non sarebbero più coperti da Sky ( con tanto di utile di 20 milioni annui per la capogruppo).

Per la Rai, poi, è arduo effettuare un "oscuramento selettivo" dei programmi, giustificato per eventi sui quali non si hanno diritti per l'estero ma non certo per programmi di servizio, come i telegiornali. Cosa succederà, adesso?

Il contratto di servizio scade a dicembre: quello nuovo avrà una diversa formulazione e certamente non potrà essere interpretato nel senso del "must offer" (ma dovrà avere il parere dell'Agcom). Salvo sorprese (accordo con Sky), però, il pasticciaccio è stato già fatto - o fatto fare - a Viale Mazzini.






2 - SE VIALE MAZZINI SI INCHINA AL RIVALE...
Aldo Grasso per il "Corriere della Sera"


«Il lancio della piattaforma TivùSat è un atto dovuto, è un dovere verso tutti gli utenti italiani, è uno strumento assolutamente gratuito».
Così Luca Balestrieri, presidente della società partecipata da Rai, Mediaset e da Telecom Italia Media: il che è vero. Talmente vero che non riusciamo a spiegarci tutto l'ambaradan messo su per il passaggio al Digitale terrestre (Ddt).

La tecnologia digitale satellitare è più avanzata di quella terrestre e per un paese dalla orografia complicata come l'Italia sarebbe stata la soluzione ottimale, fin dall'inizio. Certo ci voleva un po' di quel coraggio che la modernizzazione ogni tanto richiede (facilitare l'acquisto dei decoder, eliminare dai tetti delle case tutta la selva oscena delle antenne e imporre una sola antenna parabolica condominiale); in compenso si potevano rimuovere i circa duemila trasmettitori terrestri o utilizzarli per la banda larga. Da paese che guarda al futuro.

In questo modo, però, Rai, Mediaset e La7 avrebbero dovuto alienare una parte del proprio patrimonio (la rete di trasmissione), dove sono padroni di casa: così è stata alimentata tutta l'enfasi delle magnifiche sorti progressive del Ddt, che è una tecnologia che va bene in Olanda (dove non ci sono montagne) o in funzione complementare al cavo, come nelle grandi praterie americane.

In Italia, si è preso atto che il Ddt non può «illuminare» molte località; e allora ecco il ricorso al satellite come atto dovuto. Non sfugge tuttavia una questione più delicata: Mediaset ha il sacrosanto diritto di fare concorrenza a Sky, è la sua missione. Non così il Servizio Pubblico, che dovrebbe essere presente su tutte le piattaforme.

L'impressione, auguriamoci smentita dai fatti, è che la Rai si sia messa al servizio di quello che un tempo era il suo principale competitor. Già nel 1964 Indro Montanelli lamentava che Viale Mazzini era oggetto di «interferenze »; figuriamoci oggi.




[23-07-2009]
il tobas
00venerdì 24 luglio 2009 08:38
Re:
Tino.CO, 23/07/2009 21.45:

rimpiango i bei tempi quando con una parabola e il gold box, mi vedevo ogni canale possibile e immaginabile...




rimpiango i bei tempi quando con una fava e il gold one, mi trombavo ogni gnocca possibile e immaginabile...

[SM=x44456]
Etrusco
00venerdì 24 luglio 2009 11:14
Re:
Tino.CO, 23/07/2009 21.45:

rimpiango i bei tempi quando con una parabola e il gold box, mi vedevo ogni canale possibile e immaginabile...




ma che tu sappia, quanto sono "riprogrammabili" ora i decoder per i satelliti?
Ricordo che 10 anni fa i più evoluti consentivano di scaricare "aggiornamenti" periodici per sbloccare la visione di tutti i canali....

Ed ora? Cosa consentono i nuovi criteri di criptazione?
Tino.CO
00lunedì 27 luglio 2009 13:25
Re: Re:
il tobas, 24/07/2009 8.38:




rimpiango i bei tempi quando con una fava e il gold one, mi trombavo ogni gnocca possibile e immaginabile...

[SM=x44456]



[SM=x44456]



Etrusco, 24/07/2009 11.14:




ma che tu sappia, quanto sono "riprogrammabili" ora i decoder per i satelliti?
Ricordo che 10 anni fa i più evoluti consentivano di scaricare "aggiornamenti" periodici per sbloccare la visione di tutti i canali....

Ed ora? Cosa consentono i nuovi criteri di criptazione?



Le cose sono cambiate parecchio negli ultimi anni con l'avvento dei decoder dedicati di sky... al momento i decoder più interessanti "riprogrammabili" penso siano i Dreambox...ci si può lavorare molto, in rete ci sono un sacco di guide e tutorial [SM=x44461]



Etrusco
00lunedì 27 luglio 2009 17:41
Re: Re: Re:
Tino.CO, 27/07/2009 13.25:



Le cose sono cambiate parecchio negli ultimi anni con l'avvento dei decoder dedicati di sky... al momento i decoder più interessanti "riprogrammabili" penso siano i Dreambox...ci si può lavorare molto, in rete ci sono un sacco di guide e tutorial [SM=x44461]







Ma.... ormai sono molti anni che non mi informo più degli aggiornamenti di questi giocattolini,
ma vale la pena perderci tempo?
Si ottiene qualcosa di soddisfacente e duraturo?
Tino.CO
00martedì 28 luglio 2009 18:52
Re: Re: Re: Re:
Etrusco, 27/07/2009 17.41:




Ma.... ormai sono molti anni che non mi informo più degli aggiornamenti di questi giocattolini,
ma vale la pena perderci tempo?
Si ottiene qualcosa di soddisfacente e duraturo?



bisogna perderci un po' di tempo in effetti però i risultati sono buoni!

sinceramente è un po' che non mi aggiorno, provvederò quanto prima [SM=x44515]


Etrusco
00martedì 28 luglio 2009 19:08
Re: Re: Re: Re: Re:
Tino.CO, 28/07/2009 18.52:



bisogna perderci un po' di tempo in effetti però i risultati sono buoni!

sinceramente è un po' che non mi aggiorno, provvederò quanto prima [SM=x44515]






Buoni? Non ottimi? [SM=x44473]

Beh, mi accontenterei che si potesse arrivare a giochini tipo quelli di 11 anni fa, senza troppe limitazioni...

fammi sapere semmai [SM=g1741324]
il tobas
00martedì 28 luglio 2009 22:03
Ma riprogrammandoli che ci si guadagna?
Etrusco
00martedì 28 luglio 2009 22:48
Re:
il tobas, 28/07/2009 22.03:

Ma riprogrammandoli che ci si guadagna?




nel secolo scorso in generale molto, poi c'erano alcuni modelli che hanno poi ritirato che consentivano anche qualcosina di più.
Adesso non so, ma immagino che consentano di farci poco di rilevante... [SM=x44473]
Etrusco
00mercoledì 29 luglio 2009 21:10
arrivano Fox Retro, Cinema Italia e Baby tv
Sky: l'accordo non c'è, da venerdì via Raisat, ma arrivano dieci nuovi canali
Sul boquet della tv satellitare rimangono solo i canali della tv pubblica in chiaro


ROMA - Addio canali Rai, tranne quelli in chiaro, vale a dire Rai1, Rai2, Rai3, ma dieci nuovi canali Sky a partire dalla mezzanotte di giovedì dopo il mancato rinnovo del contratto con la Rai per i canali Raisat.
Lo annuncia Sky. I dieci nuovi canali che prenderanno il posto dei canali tematici di RaiSat - Raisat Extra, Raisat Premium, Raisat Smash Girls, Raisat YoYo, Raisat Cinema, oltre a Gambero Rosso nella versione Raisat.

Nella notte tra il 30 e il 31 luglio - annuncia ora Sky - gli abbonati Sky potranno contare su dieci nuovi canali per tutta la famiglia, dedicati a cinema, serie tv, programmi per bambini, musica e lifestyle nei pacchetti Mondo e Cinema. Tra i nuovi canali, Sky Cinema Italia, dedicato interamente alle pellicole di casa nostra; Fox Retro, con i telefilm più celebri del passato, Nick Junior, realizzato dal gruppo di Nickelodeon; Baby Tv, il canale di casa Fox per i più piccoli.

IL COMUNICATO - L'amministratore delegato di Sky Italia Tom Mockridge ha dichiarato: «Già parecchi mesi prima della scadenza di questo contratto, SKY ha fatto tutti i passi necessari per raggiungere l'obiettivo di un accordo con Rai:
abbiamo inviato alla Rai il 22 aprile scorso, un'offerta vincolante per Sky del valore economico di 350 milioni di euro come minimo garantito.
Tuttavia, non solo l'offerta di canali per gli abbonati di Sky non diminuirà, ma come nostra tradizione, abbiamo colto questa opportunità per renderla ancora migliore».



29 luglio 2009

www.corriere.it/cronache/09_luglio_29/sky_rai_mockridge_d7ec635c-7c65-11de-bec1-00144f02aa...
Etrusco
00venerdì 31 luglio 2009 11:04
Dal blog di Davide Maggio
davidemaggio.it

E’ ufficiale. Dopo settimane di smentite, indiscrezioni e voci di corridoio, da quest’oggi il bouquet di canali RaiSat abbandonerà per sempre Sky e, contemporaneamente, diventerà free passando sul digitale terrestre e sulla piattaforma satellitare TivùSat.

RaiSat Extra, RaiSat Premium, RaiSat YoYo e RaiSat Cinema, nati nel lontano 1999 sulla piattaforma Tele+ e più volte rinominati e riadattati al mutare del gusto televisivo degli italiani, sono stati per anni l’unica offerta pay di mamma Rai ma da domani non sarà più così. I quattro canali, infatti, approderanno sul digitale terrestre gratuitamente, solo in Sardegna e successivamente nelle altre aree all-digital.
Con l’arrivo dei canali, inoltre, i multiplex sardi Rai verranno riorganizzati:
sul mux 1 verranno trasmessi RaiUno, RaiDue, RaiTre, Radio1, Radio2, Radio3 e FD Auditorium;
sul mux 2 Rai4, RaiGulp, Sat2000 e RaiSat Extra;
sul mux 3 i tre canali generalisti;
sul mux 4 RaiSport più, Rai News24, RaiSat Premium, RaiSat YoYo, RaiSat Cinema;
sul mux 5 RaiStoria, RaiEdu1, RaiGulp+1 e RaiTest HD.

Avrete sicuramente notato che mancano all’appello altri due canali: stiamo parlando di RaiSat Gambero Rosso e RaiSat Smash Girls. Il primo, dedicato alla cucina italiana, è stato acquistato da Sky che lo trasformerà, a dire il vero con poca fantasia, in Sky Gambero Rosso mentre il secondo, dedicato alle “ragazzine”, ha fatto perdere le proprie tracce e probabilmente, i suoi contenuti verranno inglobati nella programmazione di RaiGulp.


Ma se preferite il satellite o non risiedete in Sardegna, vi ricordiamo che grazie alla nuova piattaforma gratuita TivùSat, in partenza proprio oggi, sarà possibile seguire la programmazione integrale dei canali gratuitamente anche via satellite, dotandosi del decoder, della parabola e della smart card TivùSat.

Link
Etrusco
00domenica 2 agosto 2009 12:56
TivùSAT!
- Sommerso di DECODER, si sveglia anche ZAVOLI:
“USCIRE DA SKY E GETTARE AL VENTO 50 MILIONI L’ANNO È un favore a Mediaset?
Dov´è la convenienza o l´affare della Rai?”

– QUALCUNO GLI DICA CHE A PALAZZO CHIGI C’è BERLUSCONI…



1 - SI SVEGLIA NONNO ZAVOLI: È un favore a Mediaset?, Dov´è la convenienza o l´affare della Rai?
Mauro Favale per La Repubblica


SERGIO ZAVOLI
- Copyright Pizzi

Ora è ufficiale: la Rai salta giù dalla piattaforma Sky.
«La trattativa è chiusa»
, dice il vicedirettore generale della tv pubblica Giancarlo Leone.
«Veramente la trattativa non si è mai aperta», gli rispondono i consiglieri di minoranza in Cda.
E sul passaggio dei canali Raisat alla neonata piattaforma Tivù (nata dall´accordo tra Rai, Mediaset e La7) c´è il giudizio pesantemente negativo di Sergio Zavoli, Presidente della commissione di vigilanza:
«Così si rafforza il duopolio e si favorisce Mediaset».


Cronaca di una giornata cruciale per la Rai che cambia strada,
lascia il satellite e sceglie di puntare tutto sul digitale terrestre.
Provocando le polemiche dell´opposizione ma anche del Presidente Paolo Garimberti che, durante l´audizione in commissione, ha espresso, insieme a Zavoli, preoccupazioni sull´uso dei decoder:
«Sono tre giorni che a casa combatto per districarmi tra i decoder e spero di arrivare a capire».

Perché uno dei risultati dell´accordo mancato è la più che probabile moltiplicazione degli apparecchi che consentono di captare i segnali digitale e satellitare.
Su Sky, per ora, resteranno solo i canali Rai in chiaro, ma è già in previsione un progressivo spegnimento di Raiuno, Raidue e Raitre.
Probabili, intanto alcuni "buchi" nel palinsesto, ad esempio per quei programmi per i quali sono stati pagati i diritti:
a cominciare dalla partita della nazionale italiana a settembre contro la Georgia che gli abbonati Sky difficilmente riusciranno a vedere.

Rizzo Nervo

Zavoli la mette così: «Da parte del servizio pubblico dovrebbe esserci attenzione a quel 24% di italiani anziani che come me, rispetto all´eccesso di nuove tecnologie, potrebbero avere disaffezione nei confronti della tv».

Poi arriva l´affondo di sostanza:
«È un favore a Mediaset?»
,
si chiede il Presidente.
«Dov´è la convenienza o l´affare della Rai?».
Per i consiglieri di minoranza l´affare non c´è:
«Il danno e la beffa»
, dice Nino Rizzo Nervo.
«Un fallimento», segnala Giorgio Van Straten.
«Ma in due anni avremo i conti in pareggio», assicura Leone.

Il nodo è quello della mancata controfferta Rai alla proposta Sky.
50 milioni di euro l´anno era la proposta dell´azienda di Rupert Murdoch
che comprendeva il pacchetto Raisat legato indissolubilmente ai canali Rai free (Rai 1, 2 e 3).
Per Leone, che in vigilanza ha sostituito il dg Mauro Masi, assente per motivi personali, è stata questa «pretesa obbligatorietà di Sky il motivo centrale per cui il dg ha considerato di non chiudere positivamente la trattativa».

Da Sky nessun commento ufficiale.
Due giorni fa Tom Mockridge, amministratore delegato dell´azienda, aveva imputato il mancato accordo ai ritardi della Rai sull´offerta.
«Non mi risulta che la Rai abbia rilanciato»
, afferma Garimberti.
Leone spiega
perché: «Non abbiamo avanzato alcuna proposta perché la posizione di Sky era nota». «Una questione di "lana caprina"» è l´unico commento che filtra dall´azienda di Murdoch.


Giancarlo Leone - Copyright Pizzi

In Cda la relazione di Masi, alla fine, non è stata votata.
Una presa di distanze che già nel pomeriggio, in Vigilanza, Garimberti aveva spiegato così: «Abbiamo ascoltato, non preso atto.
C´è una bella differenza». Alla votazione (comunque non obbligatoria) si sono opposti anche il rappresentante del ministero dell´Economia in Cda, Angelo Petroni e la leghista Bianchi Clerici. Per Antonio Verro, consigliere d´amministrazione di maggioranza, in ogni caso le critiche a Masi sono ingiuste: «La Rai ci guadagna». Ma c´è chi, come il deputato Pd Vincenzo Vita, membro della Vigilanza, è convinto che il favore per Mediaset sia rilevante: «In un solo colpo l´azienda del premier ridimensiona Sky privandola dell´offerta Rai e si lega al servizio pubblico "berlusconizzandolo"».



2 - L'ULTIMA NOTTE DI RAISAT
Luci accese e telefoni bollenti questa notte nella sede di Raisat.

Dalle finestre illuminate della sede di Borgo Sant'Angelo, proprio di fronte alle finestre di B XVI, buie perchè il Papa è ancora lontano da Roma, si ascoltavano le voci di tutti i redattori impegnati a telefonare ad amici e conoscenti in Sardegna, per conoscere le prime reazioni.

Dopo la chiusura, a mezzanotte, dei canali Raisat su Sky, sono infatti iniziate le trasmissioni, gratuite, degli stessi canali nella prima regione "all digital": la Sardegna, appunto.
La rivoluzione del digitale terrestre è anche questa:
più canali gratuiti per tutti. La Rai, con la sua Raisat, sta facendo la sua parte.

Pochi minuti dopo la mezzanotte, su precise istruzioni di Tom Barrack, tutti gli alberghi della Costa Smeralda avevano già sintonizzato, nelle stanze dei loro clienti, le fiction italiane di Raisat Premium e i programmi catch-up (la tv generalista qualche ora dopo) di Raisat Extra.


MAURO MASI - copyright Pizzi

A Porto Rotondo Alba Parietti, con lo smalto delle unghie appena fatto, ha chiesto ad un suo accompagnatore di prestarle le dita per digitare sul telecomando il numero corrispondente al canale Raisat Cinema che in quel momento presentava un leggendario film con Thomas Milian.
Dalle parti di Cagliari i ragazzi di Renato Soru si chiedevano se era possibile ritrasmettere Raisat Yoyo' nella sezione baby della loro Internet tv.

A Porto Raphael invece la regina del bio e del Fai Giulia Maria Crespi aveva fatto staccare la spina della tv perchè i nipotini potessero resistere meglio a questa invasione di programmi che avrebbe sicuramente turbato la loro estate.

In un'altra isola, ben lontana dalle coste sarde, Guido Barendson, già direttore del canale Raisat Gambero Rosso, escluso dall'operazione sarda perchè, a seguito di una congiura di palazzo dai contorni misteriosi, acquistato da Sky nel momento dell'abbandono dei canali Raisat, brindava al futuro con una bottiglia di Aglianico.

A New York David Letterman veniva informato del suo licenziamento da Raisat a causa di un sondaggio che lo vedeva fra i personaggi più sgraditi al popolo sardo.
Intanto a Roma, al ristorante Matriciano, si attovagliavano con il capo del comitato precari e il sindacalista alla guida dell'Usigrai, i due consiglieri Rai di area PD Rizzo Nervo e Van Straten, felici di avere finalmente detto, dopo mesi di silenzio, una cosa di sinistra:
"Rinunciare a oltre 50 milioni l'anno di finanziamento
in cambio dei canali Raisat
è un danno per la Rai"!



Fonti:
Mauro Favale per La Repubblica
Corriere della Sera
Dagospia

[31-07-2009]
Etrusco
00lunedì 3 agosto 2009 10:33
Fonte: Corriere.it - 02 agosto 2009(ultima modifica: 03 agosto 2009)


A fil di rete
Ecco cosa si perde senza Raisat Extra
E' stato chiuso il canale nato nel 2003 per ripro­porre il meglio delle tre reti ge­neraliste


di ALDO GRASSO

Fiorello e Marco Baldini in «Viva Radio 2»


Nel consueto giro di ronda della sera («Sono su Raiuno e tutto va male... Sono su Italia 1 e tutto va male...»), il pilota automatico mi ha guidato al canale 121 di Sky. Dove fino all’altrieri c’era Raisat Extra e adesso non c’è più: Raisat Exit. Un peccato. Prima di congedarsi, il direttore Marco Giudici ha eretto una specie di stele funebre, «Sei anni di Raisat Ex­tra zippati in un minuto e ventidue».

Nel 2003 Raisat Extra era nato come canale per ripro­porre il meglio delle tre reti ge­neraliste. Cosa che ha puntual­mente fatto;
ma anche fatto qualcosa di più.
Ha offerto, ad esempio, l’edizione sottotitola­ta del David Letterman Show.
Se un tempo la frase che carat­terizzava ogni discorso sul tea­tro era «Mi voleva Strehler», la frase che caratterizza ogni di­scorso sul talk italiano è «Vole­vo fare il Letterman». Poi però, basta vedere l’originale e si ca­pisce che la distanza da colma­re resta oceanica. Questo sì che è un esempio di tv educativa! Raisat Extra ha anche prodot­to qualcosa di suo, come Mena­bò il fantastico reality sulle riu­nioni di redazione dei principa­li quotidiani o Tetris, che ha vi­sto la nascita proprio in questo piccolo laboratorio, o la versio­ne video di alcune puntate di Viva Radio 2 con Fiorello e Marco Baldini o la lunga con­versazione tra Paolo Mieli ed Eugenio Scalfari, un’affascinan­te galleria di fisionomie auditi­ve.

Personalmente, mi sono di­vertito un mondo con «Seguirà buffet», la ripresa di quella ceri­monia fondamentale nel mon­do delle comunicazioni che è la conferenza stampa, cui di solito segue rinfresco.
A leggere i giornali, a volte si ha la sensazione che la presentazione sia più importante dell’av­venimento stesso, visto che all’una, grazie all’insistenza de­gli uffici stampa, si concedono più righe che all’altro.
Ma era il momento del buffet a rendere memorabile il programma: certe signore aprivano la borsetta per cacciarvi dentro focaccine e salatini.


Fonte: Corriere.it - 02 agosto 2009(ultima modifica: 03 agosto 2009)

Etrusco
00martedì 4 agosto 2009 12:33
IL FALLIMENTO DELLA TRATTATIVA RAISAT-SKY LASCIA PERPLESSO ANCHE IL QUIRINALE
– L’INCONTRO DEL SADO-MASI CON NAPOLETANO
- I SINDACATI PRONTI ALLO SCIOPERO E ALLA MOBILITAZIONE COMUNE PER PROTESTARE CONTRO IL POSSIBILE DECLINO BERLUSCONE DELL'AZIENDA…


Repubblica.it

Sindacati pronti alla mobilitazione dopo il fallimento della trattativa tra la Rai e Sky per i canali di RaiSat
e le mancate spiegazioni del direttore generale Mauro Masi
, che ha annullato per motivi di salute la conferenza stampa prevista stamattina.

La conclusione avrebbe lasciato perplesso anche il Quirinale.
Lo Snater ha chiesto un incontro urgente con il dg della Rai, "sulle conseguenze"
del mancato accordo sul rinnovo del contratto con Sky e "il mancato introito per Rai di circa 50 milioni di euro annui che ne deriva".

Il Quirinale.

Secondo quanto filtra da ambienti parlamentari, ci sarebbe stata oggi una riunione di tutto il vertice Rai e i consiglieri di amministrazione su una telefonata del capo dello Stato Giorgio Napolitano con i vertici dell'azienda.
Telefonata durante la quale Napolitano avrebbe manifestato perplessità e sorpresa per la conclusione della trattativa con l'azienda di Rupert Murdoch.
Perplessità maturata soprattutto in virtù della distanza fra quanto il direttore generale Mauro Masi aveva illustrato nel corso di un incontro con Napolitano, nei giorni scorsi, proprio sull'andamento della trattativa con Sky e l'esito della stessa.

Il sindacato.

I giornalisti con l'Usigrai, i dirigenti con l'Adrai, Slc-Cgil e Snater si dicono pronti allo sciopero e alla mobilitazione comune per protestare contro il possibile declino dell'azienda.

"Aspettavamo con ansia la conferenza stampa di Masi, a quanto pare arruolabile per il cda, ma non per spiegare ai giornalisti e agli utenti le ragioni della rottura con Sky", attacca il segretario Usigrai Carlo Verna.
"Crediamo che sia giunto il momento in cui tutti coloro che hanno a cuore i destini del servizio pubblico facciano sentire la loro voce.
Per parte nostra invitiamo le sigle sindacali dei lavoratori e quella dei dirigenti ad un ragionamento comune, che eviti, se occorre anche con un'azione di sciopero, il declino inesorabile dell'azienda".


Appello raccolto dall'Adrai, che si dichiara "fin d'ora disponibile ad individuare assieme all'Usigrai e alle altre sigle sindacali azioni comuni che, pur nella distinzione dei ruoli, consentano di evitare il rischio di un declino inesorabile dell'azienda".


Il Sindacato lavoratori comunicazione della Cgil ha chiesto a Masi un incontro sul caso Sky:
"E' curioso che la Rai rinunci alla certezza economica del contratto con Sky
immaginando l'aumento di introiti pubblicitari in un momento di calo del mercato".

Alla luce delle preoccupazioni legate, in particolare, alle "modalità di reimpiego delle risorse di RaiSat", l'organizzazione non esclude "iniziative di lotta se non ci sarà chiarezza sul futuro, se non ci sarà la chiusura a breve di un contratto adeguato".
Anche il sindacato autonomo Snater, il sindacato nazionale autonomo delle telecomunicazioni, radiotelevisioni e fondazioni liriche, raccoglie "la richiesta di forti iniziative comuni a difesa del prestigio e della storia dell'azienda".

Il Pd. La vicenda Sky-Rai, ha provocato anche una levata di scudi da parte del Pd: "L'annullamento della conferenza stampa di oggi da parte del direttore generale Masi, che pure sta partecipando regolarmente ai lavori del Cda, rilancia tutti gli interrogativi sulla vicenda Rai-Sky", afferma in una nota Paolo Gentiloni, responsabile Comunicazione del Partito democratico.


Per il vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai, Giorgio Merlo, "a chi paga il canone e chiede, giustamente, un servizio pubblico serio e credibile con una qualificata offerta televisiva, interessa una cosa sola: e cioè, che cosa ci guadagna in termini di qualità, e anche di quantità, l'azienda di viale Mazzini?
Il vantaggio, con il mancato accordo è quello di favorire e lavorare per il rafforzamento della Rai o è quello di incrementare e consolidare il potere e il ruolo di Mediaset?
Domande legittime, credo, che attendono risposte altrettanto chiare e coerenti".


Fonte: La Repubblica
[04-08-2009]

Etrusco
00martedì 15 settembre 2009 14:48
problemi nel criptaggio
- È VERO CHE MEDIASET VORREBBE FAR ACCOLLARE ALLA RAI DÈ NOANTRI GRAN PARTE DEL COSTO (400 MILIONI DI EURO IN TRE ANNI)?
- NEL GIORNO DEL VIA LIBERA, A MAGGIORANZA, A TIVÙ SAT, L'AGCOM ACCENDE UN FARO...


1 - AUTORITA' TLC, OK ALLA NUOVA PIATTAFORMA SATELLITARE TIVUSAT...
Radiocor -
Via libera dell'Autorita' per le garanzie nelle Comunicazioni a Tivusat, cioe' la piattaforma gratuita creata dalla societa' Tivu' (partecipata da Rai, Mediaset e Telecom Italia Media) che ha aperto i battenti il 31 luglio scorso. Il provvedimento, secondo quanto apprende Radiocor, e' stato preso a maggioranza e i relatori sono stato i commissari Michele Lauria e Giancarlo Innocenzi.

Sul tavolo dell'Autorita' presieduta da Corrado Calabro' c'era anche l'istruttoria sul possibile sforamento dei limiti della legge Gasparri da parte di Mediaset. Il dossier e' stato rinviato a un'altra riunione.


2 - INDAGINE SUL «DIGITALE» RAI - IL VAGLIO IL RISPETTO DEL CONTRATTO DI SERVIZIO DA PARTE DI VIALE MAZZINI...
Giuliano Balestreri per "Il Sole 24 Ore"


Nel giorno del via libera, a maggioranza, alla piattaforma Tivù Sat, l'Agcom accende un faro, all'unanimità, «per verificare il rispetto, da parte della Rai, degli obblighi di servizio pubblico e del contratto di servizio».
A insospettire l'Authority guidata da Corrado Calabrò sono stati i criptaggi di eventi come la partita Georgia-Italia, di alcuni minuti del Tg1 e di un vecchio film di Totò.


Sulla base degli elementi raccolti, l'Autorità - spiega una nota - ha riscontrato un'insufficiente informazione agli abbonati sulle modalità di visione dei programmi Rai in simulcast via satellite. Insomma l'Agcom teme che nella battaglia tra Rai e Sky a essere penalizzati siano soprattutto i consumatori. O meglio quanti guardano la tv solo via satellite: a pagamento sono circa 5 milioni, mentre sono quasi 2 milioni gli italiani che utilizzano la modalità free to air.

L'istruttoria, che durerà al massimo tre mesi, dovrà anche accertare le modalità di distribuzione delle smart card (incluse quelle per gli italiani all'estero), i criteri per la distribuzione dei programmi televisivi privi di diritti per l'estero, la possibilità per tutti gli utenti di ricevere la programmazione di servizio pubblico gratuitamente su tutte le piattaforme distributive anche in linea con quanto avviene in altri paesi europei.


Contestualmente è stata aperta anche un'istruttoria per accertare
le tipologie dei decoder sul mercato con l'obiettivo di arrivare all'adozione del decoder unico (già previsto da una legge del 1999, poi abrogata nel 2006).

Per il responsabile comunicazione del Pd, Paolo Gentiloni, l'Agcom «fa bene ad aprire un'istruttoria sulle scelte di criptaggio dei programmi Rai sul satellite. Sono scelte che contrastano con il contratto di servizio e che creano malcontento tra i telespettatori che pagano il canone». La mossa dell'Authority però non preoccupa Viale Mazzini.

«I criteri adottati dalla Rai per il criptaggio dei programmi sono assolutamente oggettivi» spiega il vicedirettore generale Giancarlo Leone che aggiunge: «Sono decisioni che dipendono esclusivamente dalla disponibilità dei diritti internazionali».


Che la Rai non aveva in occasione della partita in Georgia dell'Italia e neppure per il vecchio film di Totò. Sul satellite però, in una circostanza, è stato criptato anche l'inizio del Tg1, in quel caso però sarebbe stato un errore dei tecnici di Raiway:«Decisi i palinsesti - continua Leone -si invia il programma a Rai Teche che verifica la disponibilità dei diritti internazionali. L'elenco passa alla direzione palinsesti che lo gira a Raiway che poi cripta i programmi senza diritti internazionali. E il tg in questione seguiva la Signora in giallo, fu un errore tecnico».

Sempre ieri l'Agcom ha deciso che non esistono i presupposti per l'avvio di un'istruttoria relativa alla costituzione della società Tivù Sat perché tra i tre azionisti Rai, Mediaset e Telecom Italia Media non c'è coordinamento editoriale. Tuttavia le smart card non dovranno essere utilizzate per la fruizione di programmi a pagamento.

«Quello che succede - dice Marco Crispino, numero uno di Conto Tv - è colpa di chi si è sempre opposto al simulcrypt. Basterebbe che i broadcaster si accordassero con i produttori di decoder per inserire nella macchina i diversi sistemi di criptaggio. Sarebbe meglio per tutti».


DagoSpia 15-09-2009
Etrusco
00mercoledì 16 settembre 2009 13:42
FREE MARCHETT
Incredibile intervista del commissario Mannoni Stefano (Authority Tlc) a Maddalena Camera sul Giornale di Papi:
"Il decoder unico strada giusta per il futuro".
Bene, e di chi è la colpa di ‘sto casino?
"Sky dovrebbe fornire a tutti i produttori le sue codifiche".
E bravo commissario indipendente (p.24).
Brava anche la giornalista, capace di domande come
"Insomma, Sky si comporta da monopolista?".

Farete tutti molta strada.
Auguri.

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