Salvare l'ambiente

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pliskiss
00sabato 30 novembre 2019 01:27

Salvare l’ambiente: Fino a che punto ci siamo riusciti?











Salvare l’ambiente: Fino a che punto ci siamo riusciti?

CHERNOBYL, Bhopal, Exxon Valdez, Three Mile Island. Probabilmente queste parole evocano immagini di disastri ambientali avvenuti in varie parti del mondo. Ognuno di essi ci ha ricordato che la terra è in pericolo.

Autorità e singoli individui hanno lanciato i loro moniti. Per fare ascoltare la propria voce alcuni hanno compiuto gesti plateali. Per protestare contro la costruzione di una strada in una zona ecologicamente fragile, una bibliotecaria inglese si è incatenata a un bulldozer. In Australia due donne aborigene hanno condotto una campagna contro l’estrazione dell’uranio all’interno di un parco nazionale. I lavori sono stati sospesi. Anche se dettati da buone intenzioni, questi gesti non sempre sono stati accolti favorevolmente. Per esempio un ex capitano della marina sovietica, preoccupato per la fuga di radiazioni dai reattori nucleari di alcuni sottomarini affondati, è stato arrestato quando ha pubblicato la posizione dei sottomarini.

Ci sono anche varie organizzazioni che lanciano l’allarme contro le minacce ambientali. Esse includono l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente e Greenpeace. Alcuni si limitano a denunciare i problemi ambientali quando interferiscono col loro lavoro. Altri sono dedicati completamente alla causa ambientale. Greenpeace è famosa perché invia i suoi attivisti nelle zone calde sotto il profilo ambientale richiamando l’attenzione su questioni quali riscaldamento globale, specie in via d’estinzione e pericoli derivanti dal modificare geneticamente animali e piante.

Alcuni attivisti dicono di usare “metodi creativi per denunciare i problemi ambientali del pianeta”. Perciò ricorrono a iniziative come incatenarsi ai cancelli di una segheria per protestare contro la distruzione delle foreste primarie. Altri attivisti hanno protestato contro un paese che violava la moratoria della caccia alle balene presentandosi davanti alle sue ambasciate travestiti da grandi “occhi”, a indicare che il paese aveva tutti gli occhi puntati addosso.

Gli argomenti non mancano. Per esempio, sono giunti ripetuti avvertimenti, sia da parte di singoli individui che di organizzazioni, circa i pericoli dell’inquinamento dell’acqua. Tuttavia il quadro che si presenta è piuttosto tetro. Un miliardo di persone non hanno accesso ad acqua potabile sicura. Secondo la rivista Time, “3.400.000 persone muoiono ogni anno per malattie contratte a causa dell’acqua contaminata”. La situazione è analoga per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico. Una pubblicazione delle Nazioni Unite riferisce che, “secondo le stime, l’inquinamento atmosferico uccide ogni anno da 2.700.000 a 3 milioni di persone”. (The State of World Population 2001) E aggiunge che “l’inquinamento dell’atmosfera danneggia la salute di oltre un miliardo e 100 milioni di persone”. A titolo di esempio, riferisce che “l’inquinamento da particolato provoca fino al 10 per cento delle infezioni respiratorie dei bambini europei”. In effetti, nonostante gli avvertimenti e le azioni intraprese finora, i problemi legati a questi elementi essenziali alla vita non hanno fatto che peggiorare.

Per molti la situazione è paradossale. Sulle tematiche ambientali si hanno a disposizione più informazioni che mai e il numero di coloro che si interessano dell’ambiente, sia individualmente che a livello organizzato, non è mai stato così alto. I governi hanno istituito appositi ministeri per contribuire alla risoluzione dei problemi ambientali. Nell’affrontare i problemi disponiamo di una tecnologia senza precedenti. Eppure, non si intravedono segni di miglioramento. Perché?

Un passo avanti, due indietro

Il progresso industriale avrebbe dovuto rendere a tutti la vita più facile, e in un certo senso l’ha fatto. Tuttavia ad aggravare i problemi ambientali del pianeta è proprio questo “progresso”. Apprezziamo le invenzioni e le innovazioni che l’industria ci offre, ma spesso per produrre e utilizzare questi ritrovati tecnologici sono state rovinate alcune parti del mondo.

Ne sono un esempio i veicoli a motore. Questa invenzione ha reso i viaggi più veloci e più facili. Pochissimi sarebbero disposti a tornare ad usare cavalli e calessi. Ciò nonostante i moderni mezzi di trasporto hanno contribuito a far sorgere tutta una serie di problemi. Uno di essi è il riscaldamento globale. Con l’invenzione di congegni che sprigionano milioni di tonnellate di gas, l’uomo ha alterato la composizione chimica dell’atmosfera. A quanto pare questi gas causano il cosiddetto effetto serra, che provoca il riscaldamento dell’atmosfera. Nel secolo scorso le temperature sono aumentate. L’EPA, l’ente americano per la protezione ambientale, riferisce che “i 10 anni più caldi del XX secolo si sono verificati tutti negli ultimi 15 anni del secolo”. Alcuni scienziati ritengono che nel XXI secolo la temperatura media del pianeta potrebbe salire di 1,4-5,8°C.

Si prevede che l’aumento della temperatura causerà altri problemi. I ghiacciai dell’emisfero boreale si stanno assottigliando. Agli inizi del 2002 nell’Antartide una sezione di 3.250 chilometri quadrati di piattaforma glaciale si è disintegrata. Nel corso di questo secolo il livello del mare potrebbe salire notevolmente. Dal momento che un terzo della popolazione mondiale vive vicino al mare, ciò significherebbe la perdita di case e terreni agricoli. Comporterebbe grossi problemi anche per le città costiere.

Alcuni scienziati dicono che le temperature più alte provocheranno un aumento delle precipitazioni e che condizioni meteorologiche proibitive si verificheranno con maggiore frequenza. C’è chi sostiene che gravi nubifragi come quelli avvenuti in Francia nel 1999, in cui sono morte 90 persone e sono andati distrutti 270 milioni di alberi, siano solo un’anticipazione di quello che ci attende. Altri ricercatori ritengono che i cambiamenti climatici causeranno il diffondersi di malattie come malaria, dengue e colera.

L’esempio dei veicoli a motore dimostra quanto siano complesse le implicazioni della tecnologia: invenzioni utili per la gente in generale possono causare una serie di problemi concatenati che influiscono su diversi aspetti della vita. È vero quanto dice una pubblicazione delle Nazioni Unite: “Ogni progresso tecnologico comporta potenziali benefìci e potenziali rischi, alcuni dei quali non sono facili da prevedere”. — Human Development Report 2001.

Spesso per risolvere i problemi ambientali ci si rivolge proprio alla tecnologia. Per esempio, gli ambientalisti condannano da tempo l’uso dei pesticidi. Quando si ottennero piante geneticamente modificate che avrebbero ridotto o eliminato il bisogno di pesticidi, sembrò che la tecnologia avesse trovato la soluzione giusta. Ma nel caso del mais Bt, concepito per controllare la piralide senza usare pesticidi, i test rivelarono che può anche uccidere le farfalle monarca. E così le “soluzioni” a volte sortiscono l’effetto contrario causando altri problemi.

Un aiuto dai governi?

Dato che la distruzione dell’ambiente è un problema di proporzioni enormi, per trovare una soluzione efficace ci vorrebbe la collaborazione dei governi di tutto il mondo. In certi casi è stato lodevole vedere rappresentanti governativi che hanno avuto il coraggio di proporre cambiamenti sostanziali a favore dell’ambiente. Tuttavia i veri successi sono stati alquanto sporadici.

Ne è un esempio il summit internazionale tenutosi in Giappone nel 1997. Le nazioni negoziarono a lungo i termini di un trattato per ridurre le emissioni dei gas ritenuti responsabili del riscaldamento globale. Alla fine con sorpresa di molti fu raggiunto un accordo, chiamato Protocollo di Kyoto, secondo il quale entro il 2012 i paesi industrializzati (come Giappone, Stati Uniti e Unione Europea) avrebbero ridotto in media del 5,2 per cento le emissioni di questi gas. Sembrò una cosa buona. Tuttavia, agli inizi del 2001 il governo degli Stati Uniti ha reso noto che si ritirava dal Protocollo di Kyoto. Questo ha destato non poche perplessità, dato che gli Stati Uniti, con meno del 5 per cento della popolazione mondiale, sono responsabili di circa un quarto delle emissioni di gas. In aggiunta, altri governi sono andati a rilento nel ratificare il trattato.

Questo esempio mostra quanto sia complicato per i governi trovare soluzioni efficaci. È difficile riunire i vari governi, ed è altrettanto difficile definire una strategia comune per affrontare i problemi ambientali. Anche quando si siglano accordi, alcune parti in seguito si tirano indietro. Per altri è difficile rispettare i patti. In altri casi ancora governi o aziende ritengono di non poter sostenere i costi implicati nella pulizia dell’ambiente. In certi luoghi è solo una questione di avidità, dato che i colossi commerciali esercitano una grande influenza sui governi perché non prendano provvedimenti che potrebbero intaccare i profitti aziendali. È risaputo che ci sono aziende e imprese che vogliono ricavare tutto quello che possono dalla terra senza tener conto delle conseguenze.

A complicare ulteriormente le cose c’è il fatto che non tutti gli scienziati concordano su quanto risulteranno gravi gli effetti dell’inquinamento ambientale. Pertanto chi è al governo può non sapere bene fino a che punto penalizzare la crescita economica per controllare un problema che forse non è così grave come pensano alcuni.

L’umanità è in brutte acque. Tutti sanno che c’è un problema e che bisogna fare qualcosa. Alcune nazioni fanno uno sforzo coscienzioso, ma i problemi ambientali perlopiù peggiorano. La terra è semplicemente destinata a diventare un pianeta inabitabile? Esaminiamo questa domanda.



INQUINAMENTO ACUSTICO

C’è un tipo di inquinamento che non si vede ma si sente: l’inquinamento acustico. Secondo gli esperti anche questo desta preoccupazione perché può causare perdita dell’udito, stress, ipertensione, insonnia e scarsa produttività. I bambini che vanno a scuola in ambienti rumorosi possono avere carenze nella lettura.



LA DEFORESTAZIONE CAUSA UN’INFESTAZIONE DI RATTI

Quando sull’isola di Samar, nelle Filippine, 15 cittadine furono pesantemente infestate dai ratti, una fonte del governo ne attribuì la responsabilità alla deforestazione della zona. Con la scomparsa della foresta erano diminuiti sia i predatori dei ratti che le fonti di cibo dei roditori, per cui questi ultimi si erano spostati in zone più popolate in cerca di cibo.



VITTIME DI RIFIUTI TOSSICI?

Quando Michael aveva tre mesi e mezzo si scoprì che era affetto da neuroblastoma, una forma di tumore. Se si fosse trattato di un caso isolato, non sarebbe stato tanto insolito. Ma in seguito si scoprì che anche un centinaio di altri bambini della stessa piccola località avevano un tumore. Molti genitori si allarmarono. Alcuni pensarono che probabilmente il numero spropositato di casi di tumore fosse collegato alla presenza in quella zona di industrie chimiche. Dalle indagini risultò che in precedenza un autotrasportatore autonomo che si occupava dello smaltimento dei rifiuti aveva prelevato da una delle industrie fusti di liquidi tossici e li aveva depositati in un ex allevamento di polli, a volte versandone a terra il contenuto. Alcuni ricercatori scoprirono tracce di una sostanza contaminante nei pozzi locali. I genitori continuano a chiedersi se questo sia in qualche modo collegato al tumore che ha colpito i loro figli.



SOSTANZE CHIMICHE TOSSICHE

Dopo la seconda guerra mondiale 120.000 tonnellate di sostanze tossiche, in prevalenza fosgene e iprite, furono sigillate in alcune navi e affondate in mare, alcune a nord-ovest dell’Irlanda del Nord. Scienziati russi hanno lanciato l’allarme sul pericolo di fuga di queste sostanze.



L’INQUINAMENTO ATMOSFERICO UCCIDE

L’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che nel mondo ogni anno dal 5 al 6 per cento dei decessi sono causati dall’inquinamento atmosferico. Solo nell’Ontario, in Canada, si dice che l’aria inquinata costi ai cittadini oltre un miliardo di dollari l’anno in termini di spese sanitarie e assenze dal lavoro.

[Riquadro/Immagine a pagina 8]

BARRIERE CORALLINE IN AGONIA

Per stordire i pesci e catturarli facilmente alcuni pescatori dell’Asia sud-orientale usano il cianuro. Dato che il veleno viene espulso dall’organismo del pesce, questo è ancora commestibile. Il cianuro rimane però nelle acque, uccidendo le barriere coralline.



LA MASCHERINA FUNZIONA?

La rivista Asiaweek riferisce che gran parte dell’inquinamento dell’aria nelle città asiatiche dipende dal gas di scarico dei veicoli. Spesso i motori che inquinano di più sono quelli a due tempi e diesel, che producono ingenti quantità di minuscole particelle sospese responsabili di molti problemi di salute. La stessa rivista riferisce: “Secondo il dott. Chan Chang-chuan, uno dei maggiori esperti di Taiwan sugli effetti dell’inquinamento, gli scarichi dei diesel sono causa di tumori”. Per cercare di proteggersi, alcuni abitanti delle città asiatiche indossano mascherine. Funzionano? Chan dice: “Queste mascherine sono inutili. Gran parte dell’inquinamento sotto forma di gas e particolati è così microscopico che una semplice mascherina non lo filtra a sufficienza. Inoltre . . . non sono ermetiche. Pertanto danno un falso senso di sicurezza”.






chi ha delle idee le metta

io un idea ce l'ho


per 4 mesi in tutto il pianeta non deve lavorare più nessuno

proviamo ad immaginarci una cosa del genere [SM=x44458]




their
00sabato 30 novembre 2019 01:36
e io mi dovrei leggere tutta sta pappardella? ma tu sei pazzo, cmq si salviamo l'ambiente

rispondi a don perignon in terremoto in albania che ancora non gli hai risposto
pliskiss
10sabato 30 novembre 2019 01:48
Re:
their, 30/11/2019 01.36:

e io mi dovrei leggere tutta sta pappardella? ma tu sei pazzo, cmq si salviamo l'ambiente

rispondi a don perignon in terremoto in albania che ancora non gli hai risposto




solito pigrone

cmq senza leggere che oramai si sà come è la storia, sono aperte le idee e questa è la base della discussione cosa che naturalmente non hai capito

come prima risposta potevi mettere una tua idea invece di criticare subito


mi sarebbe piaciuto vedere quante volte a scuola maestri e professori ti hanno richiamato durante le lezioni? [SM=x44451]
riccardo60
20sabato 30 novembre 2019 08:50
Re:
pliskiss, 30/11/2019 01.27:


Salvare l’ambiente: Fino a che punto ci siamo riusciti?












chi ha delle idee le metta

io un idea ce l'ho


per 4 mesi in tutto il pianeta non deve lavorare più nessuno

proviamo ad immaginarci una cosa del genere [SM=x44458]







L'ambiente si salva da solo, siamo noi che rischiamo grosso, una volta che siamo spariti l'ambiente si rigenera.

guardati questo e ti renderai conto che la terra non ha bisogno di noi per salvarsi.

www.youtube.com/watch?time_continue=4&v=d-mNMCbvmFo&feature=...
AlcibiadeR
20sabato 30 novembre 2019 17:14
… il vero e unico compito dell’uomo verso la Terra, doveva essere di “coltivarla” e “custodirla”, ma …

… è già tardi, anzi, è tardissimo …
… la geniale stupidità e l’insaziabile egoismo dell’uomo, anziché, “coltivare e custodire” la terra come gli era stato raccomandato, l’ha invece posseduta, sfruttata e danneggiata all’unico fine di asservire al dio-danaro, quindi, alla propria supremazia e potenza …

… la Natura, allora, che fa, come risponde alla prepotenza umana?
- “Uomo stolto e malvagio, già all’inizio ti ho messo in allerta quando ti ho sommerso con le acque del diluvio, affinchè ti potessi ravvedere … ora però, vista la tua persistente scelleratezza a non darti una calmata, cioè, cambiare e disciplinarti, stavolta ti mando a fare in culo definitivamente in modo che un altro ordine di vita umana ti sostituisca dopo la tua sparizione …

Il trattato di Kioto, gli accordi fra le maggiori potenze mondiali, la Greenpeace, il WWF e quant’altro per la difesa del Pianeta e della Natura, fino allo spontaneo - e subito manipolato - movimento Greta, sono bazzecole, è solo fumo sugli occhi, non serve a niente se non ancora una volta per il business venale che nulla ha a che fare con la prevenzione, il riordino e la salvaguardia dell’Ambiente …

… per “coltivare” e “custodire” questo stupendo “Giardino” Terra ubicato in uno dei tanti sistemi solari in una tra i miliardi di galassie dell’Universo, ci vuole un radicale cambiamento di mentalità, ritornare all’origine per recuperare, riequilibrare l’effettiva posizione, funzione e fine dell’essere umano nel Mistero del Cosmo …


[SM=x44462] [SM=x44458] [SM=x44462]

Freedom's promoter
20sabato 30 novembre 2019 17:45
Re:
pliskiss, 30/11/2019 01.27:



io un idea ce l'ho


per 4 mesi in tutto il pianeta non deve lavorare più nessuno

proviamo ad immaginarci una cosa del genere [SM=x44458]








Per come è il nostro stile di vita, anche senza andare a lavorare, senza l'inquinamento dell'industria pesante, ormai sempre più delocalizzata all'estero, noi inquineremo lo stesso o forse anche più per via delle nostre cattive abitudini... [SM=x44472]

Ad esempio io come prima cosa, sapendo di non lavorre per 4 mesi, prenderei un volo aereo per un viaggetto all'estero
e tu sai quanto inquina un aereo, moltiplica per tutti quelli che farebbero come me e solo nel 1* giorno di non lavoro abbiamo fatto un bel botto d'inquinamento!
c'eraunavodka
20sabato 30 novembre 2019 17:55
Re: Re:
riccardo60, 30/11/2019 08.50:



L'ambiente si salva da solo, siamo noi che rischiamo grosso, una volta che siamo spariti l'ambiente si rigenera.

guardati questo e ti renderai conto che la terra non ha bisogno di noi per salvarsi.

www.youtube.com/watch?time_continue=4&v=d-mNMCbvmFo&feature=...




Si spera di non arrivare fino a questo punto, io sono ottimista viste le dichiarazioni programmatiche della nuova Commissione Europea, Green New Deal for Europe, abbiamo ragioni di sperare per il meglio, ci vorranno anni per invertire la rotta, ma l'importante è iniziare con convinzione, poi i nostri nipoti raccoglieranno i frutti. [SM=x44462]
cannonball
10sabato 30 novembre 2019 18:09
Re:
pliskiss, 30/11/2019 01.27:



VITTIME DI RIFIUTI TOSSICI?

Quando Michael aveva tre mesi e mezzo si scoprì che era affetto da neuroblastoma, una forma di tumore. Se si fosse trattato di un caso isolato, non sarebbe stato tanto insolito. Ma in seguito si scoprì che anche un centinaio di altri bambini della stessa piccola località avevano un tumore. Molti genitori si allarmarono. Alcuni pensarono che probabilmente il numero spropositato di casi di tumore fosse collegato alla presenza in quella zona di industrie chimiche. Dalle indagini risultò che in precedenza un autotrasportatore autonomo che si occupava dello smaltimento dei rifiuti aveva prelevato da una delle industrie fusti di liquidi tossici e li aveva depositati in un ex allevamento di polli, a volte versandone a terra il contenuto. Alcuni ricercatori scoprirono tracce di una sostanza contaminante nei pozzi locali. I genitori continuano a chiedersi se questo sia in qualche modo collegato al tumore che ha colpito i loro figli.








Esempi come questo ce ne sono tantissimi in Italia come nel resto del mondo, come quello di pochi mesi fa quando è stato scoperto un traffico illegale di rifiuti speciali che i tanto precisini francesi inviavano in Malaysia e in altre zone dell'Asia per essere smaltiti, quando invece era solo una soluzione economica per risparmiare sullo smaltimento dei rifiuti, anche speciali, e inquinare dall'altra parte del mondo...

Ci servono controlli più capillari, pene severissime per chi trasgredisce, ma anche per chi si rende corresponsabile, anche per chi dovendo controllare si lascia sfuggire qualcosa. [SM=x44512]
their
00sabato 30 novembre 2019 19:03
Re: Re:
riccardo60, 30/11/2019 08.50:



L'ambiente si salva da solo, siamo noi che rischiamo grosso, una volta che siamo spariti l'ambiente si rigenera.




bravo riccardo è proprio così [SM=x44481]

basta guardare chernobyl, sono bastati solo 30 anni senza la presenza dannosa dell'uomo che rompe il cazzo e la natura è rifiorita in tutto il suo splendore, con cervi lupi cavalli ecc...

cannonball
20sabato 30 novembre 2019 19:21
Re: Re: Re:
their, 30/11/2019 19.03:




bravo riccardo è proprio così [SM=x44481]

basta guardare chernobyl, sono bastati solo 30 anni senza la presenza dannosa dell'uomo che rompe il cazzo e la natura è rifiorita in tutto il suo splendore, con cervi lupi cavalli ecc...





Ma non è proprio lo scenario idilliaco che stai descrivendo,
intanto intorno alla zona del disastro nucleare molte zone rimangono inaccessibili,
tanta ancora è la contaminazione radioattiva latente.

Solo per dirne una, pochi anni fa arrivò in Italia una partita di pellet radioattivo, si scoprì che arrivava da alberi tagliati nei boschi delle vicinanze, pensavano che nessuno se ne accorgesse...


Comunque se continueremo di questo passo... altro che Chernobyl! [SM=x44497]


Pensa anche a tutti i cambiamenti climatici, uragani sempre più violenti e che iniziano a colpire molto più spesso del solito e anche fuori dalle loro zone abituali, bombe d'acqua sempre più distruttive, venti fortissimi, escursioni termiche anomale, grandinate devastanti...
e chissà cosaltro ci riserverà il futuro. [SM=x44466]
c'eraunavodka
20sabato 30 novembre 2019 20:47
Re: Re:
cannonball, 30/11/2019 18.09:



Ci servono controlli più capillari, pene severissime per chi trasgredisce, ma anche per chi si rende corresponsabile, anche per chi dovendo controllare si lascia sfuggire qualcosa. [SM=x44512]




Certamente, infatti la salvaguardia dell'ambiente dovrebbe competere innanzitutto allo Stato, non alle singole iniziative dei cittadini che lasciano il tempo che trovano.

Leggendo le proposte dell'ultima manovra finanziaria sono rimasto sbalordito dall'idea di voler rendere obbligatorio il riutilizzo delle materie prime recuperate dalla raccolta differenziata (plastica, vetro, alluminio, carta, etc.), non sapevo che finora era tutto lasciato nel vago, questo comporta che alcune ditte meno organizzate o più pigre e disoneste, si facciano pagare per la raccolta differenziata dai comuni per poi gettarla comunque in discariche più o meno abusive... questo non va bene, bisogna controllare che tutto vada a buon fine, perchè poi a conti fatti se si fa un buon lavoro ci sono margini di guadagno per tutti, è ora di smetterla di pensare che in Italia si fanno affari solo violando le leggi o massacrando l'ambiente.
their
00domenica 1 dicembre 2019 01:39
Re: Re: Re: Re:
cannonball, 30/11/2019 19.21:




Ma non è proprio lo scenario idilliaco che stai descrivendo,
intanto intorno alla zona del disastro nucleare molte zone rimangono inaccessibili,
tanta ancora è la contaminazione radioattiva latente.



si appunto l'uomo ancora non può tornare per inquinare e sporcare e così grazie a questa fortuna la natura potrà rifiorire


Arcanna Jones
10domenica 1 dicembre 2019 20:02
Re: Re: Re:
c'eraunavodka, 30/11/2019 20.47:




Certamente, infatti la salvaguardia dell'ambiente dovrebbe competere innanzitutto allo Stato, non alle singole iniziative dei cittadini che lasciano il tempo che trovano.

Leggendo le proposte dell'ultima manovra finanziaria sono rimasto sbalordito dall'idea di voler rendere obbligatorio il riutilizzo delle materie prime recuperate dalla raccolta differenziata (plastica, vetro, alluminio, carta, etc.), non sapevo che finora era tutto lasciato nel vago, questo comporta che alcune ditte meno organizzate o più pigre e disoneste, si facciano pagare per la raccolta differenziata dai comuni per poi gettarla comunque in discariche più o meno abusive... questo non va bene, bisogna controllare che tutto vada a buon fine, perchè poi a conti fatti se si fa un buon lavoro ci sono margini di guadagno per tutti, è ora di smetterla di pensare che in Italia si fanno affari solo violando le leggi o massacrando l'ambiente.




Però non si può risolvere tutto con la raccolta differenziata e il riciclaggio, perchè anche se lo si facesse benissimo rimarrebbe sempre una piccola percentuale che non è riciclabile, indifferenziabile, quella, almeno nella componente secca, dovrebbe essere destinata ai più moderni e sicuri termovalorizzatori, dotati però dei migliori filtri e scrupolosi controlli per evitare che i fumi di scarico inquinino l'ambiente.
pliskiss
00martedì 3 dicembre 2019 00:53
E' dura gente

l'inquinamento sono soldi e nessuno ora della fine vuole rinunciare al denaro

Prendiamo un Italia in crisi

c'è un movimento di mezzi lavorativi per stare a galla, dai camion ai pulman, aerei che partono ogni 30 secondi, gente con le macchine avanti indietro, io che cammino vedo e vedo che è tutta gente di fretta che ha un obbiettivo

quello e quell'altro fanno inquinamento e le centraline a Milano parlano chiaro

come cazzo si fa a fermare una roba del genere ??

a livello inquinamento automezzi bisognerebbe puntare sull'elettrico, ma poi a parte il costo sembra che inquina pure quello

secondo me è un destino che deve andare cosi e diciamo pure frutto della tecnologia

una soluzione

spostare tutto in Continenti come l'Africa in zone desertiche e si pareggia la bilancia facendo respirare i luoghi più inquinati al collasso per inquinamento

AlcibiadeR
00martedì 3 dicembre 2019 11:20
Re:
pliskiss, 03/12/2019 00.53:

E' dura gente

l'inquinamento sono soldi e nessuno ora della fine vuole rinunciare al denaro

Prendiamo un Italia in crisi

c'è un movimento di mezzi lavorativi per stare a galla, dai camion ai pulman, aerei che partono ogni 30 secondi, gente con le macchine avanti indietro, io che cammino vedo e vedo che è tutta gente di fretta che ha un obbiettivo

quello e quell'altro fanno inquinamento e le centraline a Milano parlano chiaro

come cazzo si fa a fermare una roba del genere ??

a livello inquinamento automezzi bisognerebbe puntare sull'elettrico, ma poi a parte il costo sembra che inquina pure quello

secondo me è un destino che deve andare cosi e diciamo pure frutto della tecnologia

una soluzione

spostare tutto in Continenti come l'Africa in zone desertiche e si pareggia la bilancia facendo respirare i luoghi più inquinati al collasso per inquinamento





Piss,
è già tardi e si continua con un menefreghismo generalizzato da parte di tutti ...
non serve nemmeno quel piccolo mostriciattolo della "greta" ...

their
00martedì 3 dicembre 2019 17:04
si il problema è l'inquinamento non solo atmosferico ma anche quello fognario che si riversa in mare, i depuratori raramente ci sono
Dom Pérignon
00martedì 3 dicembre 2019 19:14
Re:
pliskiss, 03/12/2019 00.53:

E' dura gente

l'inquinamento sono soldi e nessuno ora della fine vuole rinunciare al denaro




Ma non è proprio così,
sarà difficile abbandonare le vecchie abitudini, ma ci possiamo riconvertire in maniera graduale a una vita più rispettosa per l'ambiente.
Prendiamo l'esempio degli imballaggi di plastica, le fabbriche con semplici modifiche possono riconvertire gli impianti a plastica biodegradabile, i costi della riconversione saranno sostenuti dall'UE e tutti continueranno a fare i loro profitti, col vantaggio però dell'ambiente più pulito. [SM=x44462]
pliskiss
00mercoledì 4 dicembre 2019 01:02
Re: Re:
Dom Pérignon, 03/12/2019 19.14:




Ma non è proprio così,
sarà difficile abbandonare le vecchie abitudini, ma ci possiamo riconvertire in maniera graduale a una vita più rispettosa per l'ambiente.
Prendiamo l'esempio degli imballaggi di plastica, le fabbriche con semplici modifiche possono riconvertire gli impianti a plastica biodegradabile, i costi della riconversione saranno sostenuti dall'UE e tutti continueranno a fare i loro profitti, col vantaggio però dell'ambiente più pulito. [SM=x44462]



hai ragione fin per carità

per riconvertire devi uscire con i soldi e cambiare il sistema

sostenuti dalla UE

ma poi i soldi arrivano ? Può essere che arrivano, ma può essere anche che se li fottono e a te non ti arriva un cazzo o te li danno con il conta gocce

in teoria dovrebbe essere cosi, ma che sballa sempre è la pratica [SM=x44458]

I sistemi ci sono, ma è dura metterli in pratica [SM=x44458]


menomale che c'è Greta

poera stella stasera l'ho vista scavatina, gli hanno messo il microfonetto per parlare alla sua altezza

dopo il discorso breve è ritornata nelle file e aveva il sorrisetto come i grandi della terra

dopo un po' ci si accorge del peso che ha questa bambina
Etrusco
00domenica 8 dicembre 2019 18:49
Re: Re:
Dom Pérignon, 03/12/2019 19.14:




Ma non è proprio così,
sarà difficile abbandonare le vecchie abitudini, ma ci possiamo riconvertire in maniera graduale a una vita più rispettosa per l'ambiente.
Prendiamo l'esempio degli imballaggi di plastica, le fabbriche con semplici modifiche possono riconvertire gli impianti a plastica biodegradabile, i costi della riconversione saranno sostenuti dall'UE e tutti continueranno a fare i loro profitti, col vantaggio però dell'ambiente più pulito. [SM=x44462]




Però, come per tutti i cambiamenti importanti, per riconvertire le aziende devi dare loro il tempo necessario (anni) per programmare un piano industriare e stanziare gli investimenti, altrimenti rischi di mettere le aziende in seria difficoltà, come se già non lo fossero abbastanza.


pliskiss, 04/12/2019 01.02:

hai ragione fin per carità

per riconvertire devi uscire con i soldi e cambiare il sistema

sostenuti dalla UE

ma poi i soldi arrivano ? Può essere che arrivano, ma può essere anche che se li fottono e a te non ti arriva un cazzo o te li danno con il conta gocce

in teoria dovrebbe essere cosi, ma che sballa sempre è la pratica [SM=x44458]

I sistemi ci sono, ma è dura metterli in pratica [SM=x44458]


menomale che c'è Greta

poera stella stasera l'ho vista scavatina, gli hanno messo il microfonetto per parlare alla sua altezza

dopo il discorso breve è ritornata nelle file e aveva il sorrisetto come i grandi della terra

dopo un po' ci si accorge del peso che ha questa bambina



Strano però che i grandi cambiamenti importanti per il futuro dei nostri nipoti debbano arrivari spinti dal basso, dalla coscienza di bambini come Grata, anzichè dall'alto delle Istituzioni ufficiali, dalla Commissione UE o dal Governo italiano... [SM=x44465]
their
00lunedì 9 dicembre 2019 00:26
ma chi se ne fotte della terra, pare che su marte ci sia l'acqua quindi si può colonizzare fra 20 anni
pliskiss
00lunedì 9 dicembre 2019 01:42
Re:
their, 09/12/2019 00.26:

ma chi se ne fotte della terra, pare che su marte ci sia l'acqua quindi si può colonizzare fra 20 anni



l'ho sentita pure io questa

sarebbe buona cosi un po' di gente va fuori dai coglioni


their
00martedì 10 dicembre 2019 01:43
come non dimenticare gli incendi causati volontariamente dall'uomo
pliskiss
00martedì 10 dicembre 2019 02:18
Re:
their, 10/12/2019 01.43:

come non dimenticare gli incendi causati volontariamente dall'uomo




beh gli incendi d'estate basta che un qualche coglione getta il mozzicone in un punto sbagliato magari anche a macchina in corsa e viene fuori il rogo, in un cespuglio secco parte la fiammella e se c'è vento diventa un casino

their
00martedì 10 dicembre 2019 22:49
Re: Re:
pliskiss, 10/12/2019 02.18:




beh gli incendi d'estate basta che un qualche coglione getta il mozzicone in un punto sbagliato magari anche a macchina in corsa e viene fuori il rogo, in un cespuglio secco parte la fiammella e se c'è vento diventa un casino




ma che cazzo dici, il 90% degli incendi sono appiccati volontariamente per portarci poi il bestiame al pascolo o per costruire case
pliskiss
00mercoledì 11 dicembre 2019 01:51
Re: Re: Re:
their, 10/12/2019 22.49:



ma che cazzo dici, il 90% degli incendi sono appiccati volontariamente per portarci poi il bestiame al pascolo o per costruire case



volevo scriverlo e non l'ho scritto

poi sei arrivato te e l'hai scritto

potrebbe essere ma non è provato, si dice sempre probabilmente doloso
raggio di luna78
00mercoledì 11 dicembre 2019 18:28
Re: Re: Re:
their, 10/12/2019 22.49:


il 90% degli incendi sono appiccati volontariamente per portarci poi il bestiame al pascolo o per costruire case




Se tutte le amministrazioni locali facessero il loro dovere, aggiornando la mappatura dei boschi,
esisterebbe poi una legge che impedisce di costruire o fare qualsiasi altra cosa sui terreni dove un tempo c'erano boschi, spariti per incendi dolosi... [SM=x44465]

Le leggi ci sono, ma chi di dovere non le fa rispettare.
their
00mercoledì 11 dicembre 2019 20:40
Re: Re: Re: Re:
raggio di luna78, 11/12/2019 18.28:



Le leggi ci sono, ma chi di dovere non le fa rispettare.



la solita storia di sempre, l'italia corrotta funziona così, inutile ripetere sempre le stesse cose


Freedom's promoter
00mercoledì 11 dicembre 2019 23:31
Re: Re: Re: Re:
raggio di luna78, 11/12/2019 18.28:




Se tutte le amministrazioni locali facessero il loro dovere, aggiornando la mappatura dei boschi,
esisterebbe poi una legge che impedisce di costruire o fare qualsiasi altra cosa sui terreni dove un tempo c'erano boschi, spariti per incendi dolosi... [SM=x44465]

Le leggi ci sono, ma chi di dovere non le fa rispettare.




Ci sono troppe leggi, è una jungla! Bisogna sfoltirle e semplificarle come anni fa qualcuno iniziò a fare, ma probabilmente ai poteri forti non piaceva... [SM=x44464]
AlcibiadeR
00giovedì 12 dicembre 2019 01:19
Re: Re: Re: Re: Re:
Freedom's promoter, 11/12/2019 23.31:




Ci sono troppe leggi, è una jungla! Bisogna sfoltirle e semplificarle come anni fa qualcuno iniziò a fare, ma probabilmente ai poteri forti non piaceva... [SM=x44464]




... a quale governo ti riferisci? [SM=x44461]
their
00giovedì 12 dicembre 2019 01:34
alcibiade fai meno lo spiritoso che domani ti faccio bannare dal forum
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