In Belgio una signora ottantatreenne è stata sottoposta ad una sostituzione totale della mandibola, prodotta in sole quattro ore da una stampante 3D ed un programma per computer. Quando la tecnologia crea la storia: evoluzione, scienza o arte?
La mandibola prodotta con una stampante 3D in Belgio
Il mese di febbraio 2012 ha segnato un punto di svolta per la tecnologia: per la prima volta nella storia una parte umana è stata sostituta da un pezzo di titanio creato da una stampante. Una signora belga ha subito un trapianto di mandibola per alcune complicazioni dovute ad un’infezione. Il problema per i chirurghi era la ricostruzione totale di cui necessitava la mandibola; alla soluzione ha pensato uno staff di tecnici ed una stampante di nuova generazione. In sole quattro ore è stata prodotta una mandibola in titanio rivestita di ceramica prontamente impiantata. Il tutto ha permesso all’anziana signora di parlare nel giro di un giorno.
In effetti non si tratta di un’assoluta novità, già in campo industriale esistevano stampanti simili, ma dai costi esagerati. Ma nel 2009, a Brooklyn, Bre Prettis, hacker, ne ha realizzata una a basso costo, circa 1.000 dollari. La nascita del Maker-Bot è stata come il passaggio dai computer che occupavano una intera stanza al pc da tavolo e per tutti.
Lo sviluppo delle stampanti 3D fa presupporre ad una commercializzazione di massa entro pochi anni, mentre al momento le cifre da spendere sono ancora alte per il mercato (ben sopra i 10.000 dollari, nonostante ci siano proposte di dubbia qualità per meno di uno stipendio da impiegato…) ma se lo sviluppo seguirà quello di tutte le proposte Hi-Tech, tra qualche tempo saranno alla portata di tutti.
Il funzionamento della stampante 3d è basato su un filo (o polvere) di plastica che a caldo viene stratificata su se stessa, raggiungendo precisioni nell’ordine del decimo di millimetro. In effetti il fatto di stampare dal vuoto anziché togliere dal pieno rende pensabile creare oggetti impossibili da realizzare nella produzione industriale convenzionale. Questa nuova tecnologia nella medicina potrà avere risvolti impensabili, permettendoci di creare surrogati ad hoc per ogni singolo individuo sulla faccia della terra, ossain primis.
Igor Bortoluzzi
Foto: cdn.leganerd.com/