Sumeri: nel sud dell'Iraq vivevano come le popolazioni attuali

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killing zoe
00lunedì 4 febbraio 2013 18:22
Gli archeologi della Sapienza, tornati in Iraq per la seconda campagna di scavo nel sito di Abu Tbeirah, vicino a Nassiriya, hanno riportato alla luce molti reperti che per la prima volta documentano la vita quotidiana del mondo sumerico e che attestano sorprendenti analogie con pratiche ancora in uso presso gli abitanti della zona. Il periodo indagato è quello dell’avvento in Mesopotamia della dinastia fondata da Sargon e incentrata sulla sua capitale Akkad tra il 2.400 e il 2.200 a. C., un’epoca poco nota.

UNA STUOIA DI 4.200 ANNI FA - «Reperti che raccontino la vita del tempo erano praticamente inesistenti», spiega l’assirologo Franco D’Agostino, che ha diretto la missione dell'ateneto romano. «Infatti le precedenti campagne di scavo risalivano agli anni Sessanta, quando i sistemi di datazione e le tecnologie di ricerca erano poco precise rispetto a oggi». Una delle sorprese più interessanti è rappresentata dal rinvenimento di una stuoia di 4.200 anni fa perfettamente conservata: sono ancora visibili sia la trama delle canne intrecciate che i fori praticati per ospitare i pali che reggevano la copertura, molto probabilmente anch’essa fatta di canne. Il metodo per realizzare la stuoia è lo stesso usato oggi nelle paludi a sud dell’Iraq, dove le stuoie vengono utilizzate sia come copertura, sia come pavimentazione all’interno delle case costruite con fasci di canne.

LISCHE DI PESCE - Un altro reperto di notevole interesse è un piatto, all’interno del quale erano ancora perfettamente visibili le lische di un pesce: ancora oggi le grandi carpe di Tigri ed Eufrate vengono cotte alla stessa maniera.

CITTÀ DA IDENTIFICARE - I rilevamenti satellitari hanno evidenziato un’altura artificiale estesa per circa 43 ettari che lascia intuire come il sito ospitasse una città – ancora da identificare – attraversata da canali e dotata di porti fluviali; è stato poi individuato sempre grazie al satellite il muro perimetrale di un grande edificio dove sono stati portati alla luce i reperti principali, comprese sepolture assai significative per i ricchi corredi funerari. In particolare in una tomba sono stati portati alla luce due individui, uno dei quali completamente disarticolato e posto sui piedi del primo: gli accertamenti condotti dell’antropologa Mary Ann Tafuri hanno stabilito una chiara parentela tra i due, che presentavano entrambi una malformazione genetica: quindi si può ipotizzare una vera e propria tomba di famiglia.



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