Tarek Aziz condannato a morte: ONU, Europa e Vaticano si mobilitano per sospendere l' esecuzione

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binariomorto
00mercoledì 27 ottobre 2010 21:02
Tarek Aziz condannato a morte
Era il numero 2 di Saddam Hussein
di Lorenzo Trombetta

BEIRUT/BAGHDAD - L'anziano e malato Tareq Aziz, ultimo ancora in vita dei collaboratori eccellenti del deposto regime di Saddam Hussein, è stato condannato a morte oggi dall'Alta corte di Baghdad per il suo coinvolgimento nelle persecuzioni contro i partiti sciiti iracheni negli anni '80, durante la guerra contro l'Iran, dove i musulmani sciiti sono la stragrande maggioranza. Gli avvocati difensori di Aziz, che ora hanno tempo un mese per fare appello, definiscono la sentenza "inaspettata" quanto "esagerata", e annunciano che chiederanno anche al Vaticano di intervenire per "metter fine all'ingiusto trattamento subito" dall'ex ministro degli esteri ed ex vice premier iracheno. Aziz, apparso oggi in aula visibilmente provato con indosso una camicia azzurra e con apparecchi acustici contro la sordità, ha ascoltato la sentenza appoggiato alla sbarra.

E' stato condannato alla pena capitale assieme all'ex ministro degli interni Saadun Shaker e al segretario personale del deposto rais, Abed Hammud. "Il fatto di aver accomunato Aziz a questi due personaggi è sicuramente un errore", ha affermato Mario Lana, presidente dell'Unione forense per la tutela dei diritti umani e consigliere per i diritti umani del collegio difensivo di Aziz, che segue tutti i processi che riguardano l'ex numero due iracheno. "Forse Aziz - ha detto Lana - è stato accomunato ad altri due imputati eccellenti che con tutta probabilità sono responsabili di questo crimine". In carcere sin dall'aprile 2003, l'ex vice premier sta scontando dal 2009 una pena di quindici anni per il suo coinvolgimento nell'uccisione di 42 commercianti di Baghdad avvenuta nel 1992. La sentenza odierna si riferisce invece alle responsabilità dell'allora regime di Saddam nelle epurazioni di alti quadri delle formazioni politiche sciite, in particolare del partito Daawa, all'epoca clandestino ma dal 2006 alla guida del governo con il premier uscente Nuri al Maliki. Secondo Ziad Aziz, figlio dell'ex ministro degli esteri iracheno, la condanna a morte inflitta al padre "é frutto di una sentenza politica". "E' una vendetta contro tutto quel che é successo in Iraq", ha affermato da Amman, in Giordania, Aziz jr. E sempre dalla capitale giordana, Badia al Aref, uno degli avvocati difensori più vicini all'ex vice premier, ha oggi annunciato che "la difesa ricorrerà in appello per far annullare questa sentenza, inaspettata ed esagerata".

Quando nel luglio scorso Tareq Aziz era stato trasferito da Camp Cropper, la prigione militare Usa nei pressi di Baghdad, al carcere iracheno di Kazimiya, nella capitale, in molti avevano temuto per le instabili condizioni di salute dell'ex braccio destro di Saddam, e l'avvocato giordano si era personalmente recato a Baghdad per chiedere alle autorità irachene di liberare il suo assistito. Aref, secondo cui Tareq Aziz sarebbe rimasto "scioccato" nell'ascoltare le parole del giudice, ha annunciato che gli avvocati difensori stanno preparando una lettera da inviare in Vaticano perché intervenga nella questione.

UE, ITALIA E S.SEDE, SI FERMI IL BOIA
di Eloisa Gallinaro
La sentenza non venga applicata: dall'Italia e dalla Comunita' internazionale tutta, da destra e da sinistra, l'appello contro la condanna a morte di Tareq Aziz e' unanime. Ed e' condivisa la convinzione che l'esecuzione dell'ex braccio destro di Saddam Hussein, a quasi dieci anni dalla caduta del regime, sia inutile e dannosa per le 'prove ' di evoluzione democratica dell'Iraq. Anche il Vaticano scende in campo facendo sapere che, pur nella massima prudenza, interverra' attraverso vie diplomatiche. Contro la pena capitale inflitta dall'Alta Corte di Baghdad al cattolico caldeo Aziz e' in prima linea il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che da Pechino, dove si trova in visita accompagnato dal ministro degli Esteri Franco Frattini, annuncia la richiesta all'Iraq di bloccare l'esecuzione e il sostegno alla presa di posizione di condanna dell'Unione europea. Secondo l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Catherine Ashton, che chiedera' alle autorita' di Baghdad di bloccare l'esecuzione, la pena di morte ''non e' accettabile'' per l'Europa.
Una posizione condivisa, a nome dell'esecutivo, dal titolare della Farnesina, e una prima, netta, risposta, alla richiesta di Giovanni Di Stefano, uno degli avvocati di Tareq Aziz che, a suo nome, ha scritto due lettere - al governo e a papa Benedetto XVI - chiedendo aiuto per poter ''vivere in pace in Italia''. A un altro legale, Badia al-Aref, che preannuncia una richiesta al Vaticano perche' fermi l'esecuzione, risponde il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi. La Santa Sede - scrive Lombardi - si augura che ''la sentenza contro Tareq Aziz non venga eseguita, proprio per favorire la riconciliazione e la ricostruzione della pace e della giustizia in Iraq dopo le grandi sofferenze attraversate''. La decisione del tribunale iracheno ''non aiuta la costruzione di un nuovo Iraq democratico'' ed e' ''assolutamente inutile'' e' il commento dei sottosegretari agli Esteri Stefania Craxi e Alfredo Mantica. Il presidente dell'Udc, Rocco Buttiglione, chiede ''clemenza'' e Roberto Formigoni, governatore della Lombardia, vuole una ''mobilitazione internazionale'' per risparmiare la vita del ''volto ragionevole'' del regime di Saddam, come lo ha definito il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Giuseppe Piemontese.
''Un nuovo delitto'': cosi' Pietro Marcenaro (Pd), presidente della commissione Diritti Umani, giudica la condanna a morte dell'ex vice premier iracheno. Un coro di no all'esecuzione giunge anche dal Parlamento europeo: da David Sassoli, capogruppo Pd, a Mario Mauro, presidente dei deputati del Pdl. E mentre Emma Bonino pensa che la condanna sia ''un modo per tappargli la bocca'', Marco Pannella annuncia uno sciopero immediato della fame e della sete.

Fonte: Repubblica
binariomorto
00mercoledì 27 ottobre 2010 21:28
S.Sede, non eseguire sentenza su Aziz
Per favorire la riconciliazione in Iraq


(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 26 OTT - La Santa Sede si augura che ''la sentenza contro Tareq Aziz non venga eseguita, proprio per favorire la riconciliazione e la ricostruzione della pace e della giustizia in Iraq dopo le grandi sofferenze attraversate''. Lo afferma una dichiarazione del direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, sulla condanna a morte dell'ex ministro degli esteri iracheno.

Fonte: ANSA

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Tareq Aziz: Onu, no a pena di morte
Portavoce, chiediamo che esecuzione non venga portata avanti


(ANSA) - NEW YORK, 27 OTT - Le Nazioni Unite 'si oppongono alla pena di morte' e 'come in altri casi, la nostra richiesta e' che l'esecuzione non venga portata avanti'. E' questa la posizione dell'Onu sulla condanna a morte decisa ieri contro l'ex vicepremier iracheno Tareq Aziz. In una conferenza stampa, Martin Nesirky, portavoce del segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, ha sottolineato che 'la posizione del Palazzo di Vetro al riguardo e' ampiamente nota: l'Onu si oppone alla pena di morte'.

Fonte: ANSA
paperino73
00giovedì 28 ottobre 2010 09:50
Visto come sono finite le richieste di sospendere la condanna a Saddam Hussein, temo che anche per Tariq Aziz non ci siano alternative.
Etrusco
00giovedì 28 ottobre 2010 11:23
Re:
paperino73, 28/10/2010 9.50:

Visto come sono finite le richieste di sospendere la condanna a Saddam Hussein, temo che anche per Tariq Aziz non ci siano alternative.




Beh, speriamo che almeno Ferrara si adoperi per qualche clamorosa protesta come fece a suo tempo per Eluana Englaro... [SM=x44461]
binariomorto
00giovedì 18 novembre 2010 00:42
Iraq, grazia per Tareq Aziz
Talabani: "Non firmerò esecuzione"

Il presidente annuncia che non ratificherà la condanna a morte dell'ex ministro degli Esteri: "E' un anziano signore, è un cristiano. E io sono socialista"

BAGDAD - Il presidente iracheno Jalal Talabani ha detto oggi, in un'intervista alla tv francese France 24, che non firmerà l'ordine di esecuzione per Tareq Aziz, ex numero due del regime di Saddam Hussein condannato a morte il mese scorso: "No - ha annunciato - non firmerò perché sono socialista". "Sono dalla parte di Tareq Aziz perché è un cristiano iracheno - ha aggiunto Talabani - e in più è un anziano signore di oltre 70 anni".

''Sono convinto che sia giunto il momento di voltare la pagina delle esecuzioni, eccezion fatta per i crimini perpetrati nella cattedrale di Notre-Dame del Perpetuo soccorso e contro i pellegrini sciiti e i loro luoghi santi'', ha continuato Talabani sottolineando che l'Iraq ha bisogno di una ''politica della clemenza, di perdono e riconciliazione nazionale''.

L'Alta Corte irachena ha condannato a morte per impiccagione Aziz lo scorso 26 ottobre per il ruolo da lui svolto nell'eliminazione dei partiti religiosi e nella persecuzione degli sciiti. In molti, Vaticano e Italia in testa, hanno chiesto di non giustiziare l'ex numero due del regime di Saddam, considerando in primo luogo la sua età avanzata e i suoi problemi di salute.

Aziz, 74 anni, è in carcere dall'aprile 2003, data della sua consegna agli americani. Con lui sono stati condannati due altre esponenti chiave del regime, l'ex ministro degli Interni Saadoun Shaker e l'ex segretario del presidente Saddam Abed Hmoud.

Fonte: Repubblica
Avadoro
00giovedì 18 novembre 2010 15:33
Sono contento quando tutte le istituzioni mondiali si battono contro la condanna a morte di un essere umano.

Non riesco però a non pensare che in Texas seccano una persona al mese (ed è un periodo con poche esecuzioni, nel biennio 1999-2000 ai tempi del Governatore Bush in corsa per la Casa Bianca si arrivò a un ritmo di 3-4 esecuzioni al mese nelle camere della morte del penitenziario di Huntsville) e di questi omicidi (perché così vengono definiti anche dalla legge americana, tanto che sui certificati di morte dei condannati alla voce "causa del decesso" compare la parola "homicide" e la sonnacchiosa cittadina texana di Huntsville risulta perciò il capoluogo della contea con il tasso di omicidi più alto degli interi USA) ONU, Europa e Vaticano se ne fottono allegramente.
radcla
00giovedì 18 novembre 2010 15:54
Re:
Avadoro, 18/11/2010 15.33:

Sono contento quando tutte le istituzioni mondiali si battono contro la condanna a morte di un essere umano.

Non riesco però a non pensare che in Texas seccano una persona al mese (ed è un periodo con poche esecuzioni, nel biennio 1999-2000 ai tempi del Governatore Bush in corsa per la Casa Bianca si arrivò a un ritmo di 3-4 esecuzioni al mese nelle camere della morte del penitenziario di Huntsville) e di questi omicidi (perché così vengono definiti anche dalla legge americana, tanto che sui certificati di morte dei condannati alla voce "causa del decesso" compare la parola "homicide" e la sonnacchiosa cittadina texana di Huntsville risulta perciò il capoluogo della contea con il tasso di omicidi più alto degli interi USA) ONU, Europa e Vaticano se ne fottono allegramente.




Triste davvero come vengano fatti passare sotto silenzio e senza risalto mediatico fuori dagli USA, gli omicidi che compiono che gli stessi compiono [SM=x44465]
fabius039
00giovedì 18 novembre 2010 20:37
Ovviamente sono contento anch'io, ma mi lasciano perplesso e mi fanno pensare le motivazioni espresse dal presidente Talabani:

"No - ha annunciato - non firmerò perché sono socialista". "Sono dalla parte di Tareq Aziz perché è un cristiano iracheno - ha aggiunto Talabani - e in più è un anziano signore di oltre 70 anni".

Allora, non firma perchè è socialista: vabbè, ci può stare, alla strumetalizzazione politica ci siamo abituati.

Non firma perchè Aziz è cristiano: mi disturba molto!
Perchè, se era musulmano, come mi risulta sia anche lui, si poteva far fuori tranquillamente?

Non firma perchè è vecchio: anche questo ci può stare, ma apre il dubbio che se Aziz avese avuto "solo" 60 anni si poteva accoppare.

Morale, come dire la cosa giusta nel modo sbagliato!
binariomorto
00sabato 6 giugno 2015 13:53
Iraq, è morto Tareq Aziz: è stato
il numero due di Saddam Hussein

L’ex ministro degli Esteri, cristiano, è deceduto a 79 anni per un attacco cardiaco
Per trent’anni spalla del Rais, era stato arrestato nel 2003 e condannato a morte




Tareq Aziz, l’ex ministro degli Esteri e vicepremier cristiano iracheno durante il regime di Saddam Hussein, è morto a 79 anni per un attacco cardiaco. Lo riferisce la televisione panaraba Al Jazeera. Fu, secondo molti, «il volto umano» del regime del rais, immancabile al suo fianco ai tempi della Prima Guerra del Golfo e anche nella seconda. Alter ego di Saddam nei viaggi all’estero, si fece riprendere con tutti i leader del mondo. Nel 2003, caduto Saddam, venne arrestato. Inizialmente condannato a morte, la sentenza venne sospesa dopo le pressioni dell’Unione Europa. Aziz è deceduto in un ospedale di Nassiriya: era stato trasferito nella struttura dal carcere della città dove era detenuto.

Iniziò la sua carriera nel 1968

La sua carriera politica iniziò nel 1968: in quell’anno, Michael Yuhanna, il suo vero nome poi arabizzato in quello di Tareq Aziz , si trasferì con la famiglia a Bagdad, dove iniziò a militare nel partito di governo Baath. E così Aziz passò dalla professione di giornalista a quella di ministro dell’Informazione, una carica tra le più delicate in un regime `impenetrabile´ come quello iracheno. Divenne poi ministro delli Esteri, di fatto numero due del regime, fino alla caduta nel 2003

Sospesa la condanna a morte

Aziz è morto dunque in prigione, dove si trovava da 12 anni. Nel 2003, infatti, era stato arrestato dopo l’invasione delle truppe angloamericane e la caduta di Saddam Hussein. Nel 2010 era stato condannato a morte per `crimini contro l’umanità´, ma Aziz non era stato giustiziato perché l’allora presidente Jalal Talabani non aveva firmato l’ordine di esecuzione. Numerosi Paesi, oltre al Vaticano, hanno più volte chiesto a Bagdad di concedere la grazia all’anziano ex vicepremier, che però non è più stato rilasciato. Nel 2013 Aziz si era rivolto al Papa perché potesse essere giustiziato presto e metter così fine alle sue sofferenze.

Fonte: corrieredellasera
pikappa69
00sabato 6 giugno 2015 17:42
Re:USA e CINA
Avadoro, 18/11/2010 15:33:

Sono contento quando tutte le istituzioni mondiali si battono contro la condanna a morte di un essere umano.

Non riesco però a non pensare che in Texas seccano una persona al mese (ed è un periodo con poche esecuzioni, nel biennio 1999-2000 ai tempi del Governatore Bush in corsa per la Casa Bianca si arrivò a un ritmo di 3-4 esecuzioni al mese nelle camere della morte del penitenziario di Huntsville) e di questi omicidi (perché così vengono definiti anche dalla legge americana, tanto che sui certificati di morte dei condannati alla voce "causa del decesso" compare la parola "homicide" e la sonnacchiosa cittadina texana di Huntsville risulta perciò il capoluogo della contea con il tasso di omicidi più alto degli interi USA) ONU, Europa e Vaticano se ne fottono allegramente.



Quando si parla della pena di morte, tutti criticano sempre gli Usa che - purtoppo - la applicano ancora ma con frequenza molto limitata.
Invece in pochissimi casi vengono elevate critiche ad esempio alla Cina, che sembra esegua oltre 1000 sentenze capitali al'anno.
Ed anche delle sentenze di morte\omicidi compiuti in nome del Corano contro adulteri, gay, ecc, poche parole e basta.
Come sempre, nel pensare comune, il grande cattivo del mondo sono sempre gli Usa


riccardo60
00sabato 6 giugno 2015 18:30
Re: Re:USA e CINA
pikappa69, 06/06/2015 17:42:



Quando si parla della pena di morte, tutti criticano sempre gli Usa che - purtoppo - la applicano ancora ma con frequenza molto limitata.
Invece in pochissimi casi vengono elevate critiche ad esempio alla Cina, che sembra esegua oltre 1000 sentenze capitali al'anno.
Ed anche delle sentenze di morte\omicidi compiuti in nome del Corano contro adulteri, gay, ecc, poche parole e basta.
Come sempre, nel pensare comune, il grande cattivo del mondo sono sempre gli Usa






tu hai certamente ragione, ma la ragione della critica agli americani,
è perchè loro si ritengono un paese democratico e civile,
e pretendono di imporre il loro modello a chiunque,
quindi come minimo sono degli ipocriti,
mentre gli altri stati da te citati non lo sono.
binariomorto
00giovedì 11 giugno 2015 23:55
Un gruppo di uomini armati ha trafugato dall'aeroporto di Baghdad il corpo di Tareq Aziz, il braccio destro di Saddam Hussein morto qualche giorno fa per infarto in carcere. La figlia di Tareq Aziz ha detto che il corpo di suo padre è scomparso all'aeroporto di Baghdad da dove doveva essere trasportato ad Amman per la sepoltura. (fonte ANSA
pliskiss
00venerdì 12 giugno 2015 00:15
Binario! se lo saranno magnato a colazione, mò chiederanno il riscatto, quelli si vendono pure i morti putrefatti.
Facciamo uno scambio gli diamo Renzi, e ci prendiamo Tareq Aziz con i cagnotti tanto è uguale, cosi hanno prosciutto x tutto l'inverno. [SM=x44452]
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