Twitter

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Etrusco
00giovedì 26 febbraio 2009 19:15
social network e piattaforme di microblogging via SMS
LA SCHEDA
Twitter, il social network in 140 battute

Twitter, ovvero il social network in 140 caratteri. Non possono essere infatti più lunghi di così i post di questa piattaforma di microblogging, particolarmente diffusa negli Stati Uniti ma in rapida diffusione anche in Europa e in Italia, che consente agli utenti registrati di inviare, tramite computer o telefonini, aggiornamenti in tempo reale su quello che stanno facendo.

Un po' come la stringa di «status» di Facebook, che può essere aggiornata a piacimento tutte le volte che lo si vuole. Gli updates vengono visualizzati sulla pagina profilo dell'utente stesso e notificati ai propri contatti, definiti followers, che hanno chiesto espressamente di riceverli (tramite istant messaging, sms, email, feed rss.


Il sito di Twitter mostra inoltre nella «public timeline» tutti gli ultimi aggiornamenti effettuati dagli utenti a livello mondiale. Così come altri social network, la piattaforma consente inoltre di ricercare amici e conoscenti che vi sono registrati, anche utilizzando gli indirizzi email dei propri contatti.


26 febbraio 2009
www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/09_febbraio_26/scheda_twitter_855ad990-03ff-11de-8e80-00144f02aabc.shtml?fr=c...
Etrusco
00giovedì 26 febbraio 2009 19:16
tc-3
00giovedì 26 febbraio 2009 19:32
twitter è da un casino che c'è! Sbaglio?
Etrusco
00giovedì 26 febbraio 2009 20:37
Re:
tc-3, 26/02/2009 19.32:

twitter è da un casino che c'è! Sbaglio?




non lo conoscevo [SM=x44473]
piperitapatty
00venerdì 27 febbraio 2009 10:06
mi state quindi dicendo che la facebook mania è finita?
vi prego vi prego vi prego vi prego vi prego vi prego vi prego [SM=x44476]
Etrusco
00venerdì 27 febbraio 2009 11:22
Re:
piperitapatty, 27/02/2009 10.06:

mi state quindi dicendo che la facebook mania è finita?
vi prego vi prego vi prego vi prego vi prego vi prego vi prego [SM=x44476]




non esattamente: di queste manie ce ne sono tante,
anzi ormai sta prendendo piede la tendenza tra i webmasters
di fornire siti web multipiattaforma, aperti cioè a quanti più canali possibili:
se fino a pochi anni fa si faceva distinzione tra web e usenet,
adesso il web si è molto più frastagliato tra FB, MySpace, Blog, Twitter, etc.
Etrusco
00mercoledì 4 marzo 2009 15:45
TECNOLOGIA

IL FENOMENO
Twitter, l'anti-Facebook
che piace tanto a Google

Ha per simbolo un uccellino, vuol dire "cinguettio": è un social network di sms, mail e messaggi.
Dal 2006 ha messo insieme sei milioni di utenti

di ALESSANDRA RETICO



PIACE a Barack Obama, e a Britney Spears.
Il presidente ci ha fatto campagna elettorale, lei l'ha usato per parlare di frullati e paparazzi. Entrambi sono stati ugualmente brevi: centoquaranta caratteri non uno di più.
I loro messaggi sono passati sulla piattaforma di microblogging Twitter, dove
tutto ruota attorno alla domanda: "Che stai facendo adesso?". Si risponde con sms, messaggeria istantanea, e-mail, feed RSS.
Subito, sull'onda. "Utente cucina strepitosa torta di mele".
Sei milioni di utenti registrati dal 2006 quando è nato. Facebook ha cercato di comprarlo, ora è Google che si fa avanti. Perché tanto interesse?

Twitter, l'anti-Facebook che piace tanto a Google

Mentre uno chef entusiasta del New Jersey infornava il suo dolce, dall'altro capo del mondo "utente in hotel Mumbai è sotto attacco terroristi".
Ottanta messaggi ogni cinque secondi sono partiti da testimoni dell'attentato nell'albergo indiano nel novembre scorso.
Cronaca per istantanee, flash di informazioni, socialità e business, amicizia e politica.
Durante il discorso di insediamento di Obama, con perfetto contrappasso mediatico, una ventina di senatori e oltre 60 deputati hanno digitato per fare i loro (non sempre elogiativi) commenti.

Ecco, in poche parole Twitter è molto. Un po' Facebook, ma più leggero e immediato. Spartano nella grafica come Google, ma adesso: non archivia notizie, le dà subito. È social network, mette in contatto. Ma anche microgiornalismo, haiku di articoli che possono persino cambiare il corso degli eventi.
Come appunto a Mumbai, o a New York: "utente su aereo vittima di bird strike atterra sull'Hudson"".
140 battute di testo per segnalare prima di chiunque altro l'inusitato ammaraggio.

Brevi cinguettìi nel coro informatico:
questo significa twitter che ha come logo un uccellino.
Versi di informazioni sul qui e ora nell'esatto qui e ora di tutti i "followers", gli interlocutori che ognuno può accettare di ascoltare (ma è possibile anche dialogare con tutti, senza restrizioni, un'eco pazzesca).
Registrazione gratuita, poco altro da imparare per entrare nel concerto. Si pubblicano i twitt, frasi minimali(ste) su cosa si sta facendo in quell'esatto momento. Chi ha scelto di seguire legge, e risponde, e riceve, e rimanda in un'interminabile sequenza frazionata del tempo. Tutte le schegge di testo vengono pubblicate sulla Pubblic Timeline, dove ci sono i cinguettìi provenienti da ovunque, all'unisono.

Lo scopo. La socialità, la tracciabilità, l'iperconnessione.
Il mezzo più breve per il flusso di coscienza internettiano, la geografia delle emozioni proprio in quell'unico transitorio istante che non tornerà più, la manìa del tempo reale. Chi twitta vuole iconizzare il proprio status, la propria attualità sincronica, anche quando informa su propri gusti e disponibilità economiche: "Utente compra scarpe da mille euro". Dal settembre 2007 a quello successivo Twitter è diventato il social network che ha registrato il più alto incremento di utenti (+600%) e di visitatori unici (+343%). È molto indietro rispetto ai big del genere, ma a febbraio Compete.com , misuratore di accessi web, nella sua classifica l'ha piazzato per terzo: davanti ha solo MySpace e al primo posto Facebook, il più popolare di tutti (ieri di nuovo attaccato da hacker, la quinta volta in una settimana).

A novembre FB ha provato a comprare Twitter per 500 milioni di dollari, ma l'Obvious Corp, la società di San Francisco che fa capo ai tre 30enni californiani (Jack Dorsey, Evan Williams, Biz Stone) che l'hanno creato, hanno detto no grazie: "Vogliamo mantenere la nostra indipendenza".
Pare che in realtà il rifiuto sia stato dovuto alle modalità di pagamento: stock options FB, troppo volatili anche per i tre che hanno inventato lo svolazzante cinguettìo.
Ma le trattative vanno avanti, e adesso anche rumors sull'interesse all'acquisto di Google.
La disarmante facilità è una sua dote, e anche quell'intimità digitale che consente. Ma pure lo "stato d'ansia", altro significato di twitter, è interessante. Compulsivo desiderio della diretta, per dire i frammenti della vita in onda.

(3 marzo 2009)
www.repubblica.it/2009/01/sezioni/tecnologia/social-network/twitter-boom/twitter-b...
Etrusco
00martedì 5 maggio 2009 16:51
TWITTER MANIA
– TUTTI PAZZI PER IL NUOVO SOCIAL NETWORK
– CRESCITA BOOM: 76% AL MESE, 1302% L’ANNO
– DA GOOGLE A FACEBOOK TUTTI LO VOGLIONO COMPRARE, MA IL PROBLEMA È COME TRARNE PROFITTO
- “SICURAMENTE ANDREMO IN ATTIVO MA NON SAPPIAMO COME”…


prima pagina di twitter

- IL BOOM DI TWITTER LA NOTIZIA IN UN SMS...
Valerio Maccari per "Affari & Finanza" de "la Repubblica"


Che possa diventare anche ansiogeno, è vero. Lo si è visto proprio nei giorni scorsi, durante l´emergenza per l´influenza messicana. Lo scambio rapidissimo di informazioni "sincopate", lunghe come un sms (100 battute in media) sui telefonini di tutta l´America collegati con il sistema Twitter, ha generato non poca preoccupazione, anche sicuramente eccessiva. Ad un certo punto, nello scambio frenetico, si è addirittura sparsa la voce che si fosse in presenza di un "germ warfare", insomma di un attacco batteriologico. Si è sparsa di nuovo la "sindrome dell´antrace" post-11 settembre. E come in quell´occasione, l´allarme si è rivelato eccessivo.


Tutto ciò non toglie che Twitter sia una rivoluzione. E dire che è nato meno di tre anni fa: ma nel frattempo è stato oggetto di tentativi di acquisizione da Microsoft, Google e perfino Facebook. Da molti è considerato la nuova frontiera dell´informazione.

La nuova mania di Twitter ha reso di colpo quasi obsoleto le stesso fenomeno Facebook? La nuova mania della rete è insomma senza alcun dubbio Twitter, il social network e servizio di microblogging che nell´ultimo anno è diventato un fenomeno di massa negli Stati Uniti. Il principio, e la lunghezza dei pezzi oltre alla filosofia stessa di base, sono quelli degli Sms.

Fondato nel 2006 da Jack Dorsey e Biz Stone, Twitter permette ai suoi utenti di condividere in tempo reale i tweets, dei brevi aggiornamenti di stato (di un massimo di 140 caratteri) via e-mail, sms, widget o direttamente sulla home del sito. La funzione di Twitter è di rendere noto a tutti i propri contatti (chiamati followers) quello che si sta facendo in ogni momento della giornata. Un servizio utilissimo per aggiornare in tempi brevi - e senza costi - un gruppo di amici o di colleghi.

Ma il sito di microblogging aveva stentato a decollare fino all´inizio di quest´anno. Poi, è stato improvvisamente invaso dai vip: uomini politici, attori e cantanti hanno fatto a gara per iscriversi al servizio. Così oggi è possibile trovare (e seguire) su Twitter personalità del calibro di Barack Obama, Stephen Fry, Al Gore e Oprah Winfrey, solo per citarne alcuni.

«Probabilmente - spiega Biz Stone, cofondatore del sito - i vip sono attratti dalla possibilità di poter essere in contatto con i loro fan senza intermediari. Senza aspettare, insomma, che agenti e giornalisti si occupino di loro. Quando abbiamo iniziato non ci aspettavamo questa evoluzione. Ma visto che ci ha aiutato a promuovere il prodotto, non possiamo esserne che felici».

La sola Oprah Winfrey, in effetti, conduttrice e opinion maker seguita fedelmente da milioni di fan, ha fatto registrare a Twitter - nel giorno della sua iscrizione - una crescita del 24% degli utenti registrati, e il 37% nei tre giorni successivi. Anche l´attore Ashton Kutcher, protagonista della popolare sitcom That´s 70´s, marito di Demi Moore, è stato un eccellente volano per la crescita del sito. Ashton ha addirittura sfidato la Cnn a chi arrivava per primo al traguardo di 1 milione di followers. Com´era previsto ha vinto.

Grazie alla cura a base di vip, il sito di microblogging ha conquistato sempre più spazio nell´affollato e competitivo mercato dei social network. E ha messo a segno risultati straordinari: a marzo 2009, nei soli Stati Uniti Twitter è cresciuto del 76% rispetto al mese precedente, e di un incredibile 1302% rispetto a marzo 2008: in un anno è passato da 1.077.000 a più di 14.000.000 visitatori unici al giorno.

Nello stesso periodo negli States, per fare una comparazione, il fenomenale Facebook è cresciuto "solo" del 228%. E il successo di Twitter non è limitato al mercato statunitense. In Australia, nello stesso periodo, i visitatori sono cresciuti del 1.067% i visitatori, nel Regno Unito del 621% e in Nuova Zelanda "solo" del 300%. «In Europa - spiega Alan Long, analista del web 2.0 - si sono riscontrati pattern di crescita simili a quelli rilevati nel Regno Unito. Insomma, grazie all´arrivo dei vip, Twitter è diventato un fenomeno genuinamente globale».

Inevitabilmente Twitter ha iniziato ad attirare le attenzioni del marketing. Nielsen Research parla di circa 700mila imprese che utilizzano il microblogging del sito come forma di pubblicità. E anche i Ceo delle grandi multinazionali sono diventati fedeli tweeters. Esiste addirittura una lista, chiamata Exec Tweets, dei 100 più influenti executives presenti sul sito. «Twitter - sottolinea il Financial Times - è potenzialmente uno dei migliori strumenti comunicativi per l´azienda: i 140 caratteri massimi di cui può essere composto un post costringono alla sintesi e alla chiarezza. Ne è un ottimo esempio il Budget pubblicato su Twitter dalla Treasury britannica: veloce da leggere e facile da capire. Twitter potrebbe essere la rivoluzione della comunicazione aziendale».

Nonostante la crescita di interesse da parte di ogni tipo di utente, però, la profittabilità di Twitter stenta a decollare. Per ora, infatti, il sito non ha prodotto alcun utile, e la Oblivious inc., la proprietaria di Twitter, si è limitata a raccogliere circa 57 milioni di dollari di fondi, tutti tra investitori privati. I primi soldi, assicura Evan Williams, fondatore di Blogger e attuale Ceo di Twitter, arriveranno nel 2010, "a patto che le condizioni dell´economia globale non peggiorino ulteriormente".


La mancanza di profittabilità, spiega però Williams, non è dovuta alla crisi, ma alla mancanza di un modello di business per trarre utili dalla piattaforma. «Sicuramente andremo in attivo - chiarisce - ma non possiamo dirvi esattamente in che modo, perché ancora non sappiamo come funzionerà il nostro business. Vogliamo che i profitti siano legati al prodotto, come avviene per il sistema AdSense di Google».

2 - GOOGLE, FACEBOOK, MICROSOFT TUTTI HANNO CERCATO DI ACQUISIRLO...
Twitter è al terzo posto nella classifica dei social network, dietro Facebook e MySpace. Se continuerà a crescere a questi ritmi, calcolano gli analisti, arriverà al primo posto entro 24-36 mesi. Non stupisce che sia balzato al centro dell´attenzione. Lo stesso Mark Zuckerberg (nella foto), il fondatore di Facebook, voleva eliminare il rivale comprandolo nel 2008, ma la trattativa è fallita. Poi all´inizio dello scorso aprile si erano diffuse voci che vedevano Google disposta a sborsare 250 milioni per acquistarlo. Anche Microsoft (che ha già investito 240 milioni in Facebook) sarebbe interessata.

Dagli eventuali compratori si aspetta soprattutto un´iniezione di managerialità. Ma è proprio l´elemento di novità costituito da Twitter un ostacolo al decollo economico del sito. «Prima di Twitter - spiega Rafe Needleman in un articolo su WebWare -non esisteva il mercato del microblogging. Non è detto che la prima compagnia a scoprire una tecnologia ne diventi la dominatrice. Google non è stato il primo motore di ricerca, e Facebook non è stato il primo social network».

[05-05-2009]
Etrusco
00venerdì 8 maggio 2009 23:18
una «cronista» speciale
Rania racconta la visita su Twitter

La regina giordana si iscrive al social network per raccontare il viaggio del Papa con il suo diario



(Reuters)

Anche una regina comunica con Twitter.
Non è uno scherzo, ma la scelta fatta da Rania di Giordania, che ha deciso di creare un proprio profilo sul social network del momento per raccontare con gli ormai famosi «messaggi brevi» la visita di Papa Benedetto XVI nel suo Paese. «Vi informiamo che la regina Rania è su Twitter per tenervi informati in occasione della visita del papa in Giordania» ha comunicato l'ufficio personale della regina. Rania, spiega proprio nella sua pagina i motivi della scelta: «Bisogna prestare ascolto al discorso del Papa. La nostra regione ha molto bisogno di un messaggio di pace».
E poi il primo messaggio: «Giornata speciale qui ad Amman: non tutti i giorni il Papa è in visita».
Per chi vuole seguire il diario di Rania, la sua pagina è all'indirizzo:
twitter.com/QueenRania

Corriere della Sera - 08 maggio 2009
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