Vinitaly 2011 7 - 11 aprile

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killing zoe
00giovedì 7 aprile 2011 05:26
Vinitaly nel segno dell’ottimismo. Moderato
Nel Regno Unito si dice che da Harrods si trova tutto, dall’ago all’elefante. Ecco, il Vinitaly è l’Harrods del mondo enologico: dal salva goccia alla vendemmiatrice meccanica non manca nulla. Qui si cercano accessori, si assaggiano i vini (naturalmente), si scoprono curiosità, si incontrano enologi, sommelier e imprenditori del vino, si discute sul futuro di un prodotto antichissimo che è insieme passione, risorsa economica, cultura.

Per questo a Verona per il 45° anno si danno appuntamento oltre 4mila espositori da tutto il mondo, tremila giornalisti di settore tra italiani e stranieri e sono attesi circa 155mila visitatori dei quali un terzo arriva da ben 114 Paesi. L’obiettivo è degustare, stringere rapporti commerciali, confrontarsi sui temi caldi dell’enologia.

Uno di questi è la crisi dei consumi interni. Infatti, a fronte di un export italiano che cresce in modo incoraggiante e di nuove prospettiva di business soprattutto nei mercati asiatici, prosegue il calo dei consumi interni: se negli anno Settanta erano 100 i litri procapite consumati, al 2007 erano 45 e oggi viaggiamo sui 40. E le previsioni dicono che la tendenza è destinata a proseguire con ulteriori cali entro il 2015. In soli trent’anni si è praticamente dimezzato il nostro consumo di vino.
I dati emergono da un’analisi della Coldiretti, per la divulgazione del rapporto Istat sugli italiani e l’alcol. Nel 2010 le famiglie italiane hanno speso più per acquistare acqua minerale che vino: con 19,71 euro mensili per famiglia, l’acquisto dell’acqua confezionata è diventato la prima voce di spesa del bilancio familiare per le bevande e supera il vino per il quale la spesa media familiare mensile è stimata sui 12 euro.
Il forte calo nelle quantità di vino acquistate dagli italiani è stato accompagnato - sottolinea la Coldiretti - da un atteggiamento più responsabile di consumo. Insieme al cambiamento delle abitudini alimentari a far calare la domanda soprattutto nelle ristorazione sono stati, oltre ai ricarichi eccessivi, le campagne antialcol e la stretta sulle norme del codice della strada che hanno colpito indiscriminatamente anche il vino che è in realtà caratterizzato da un più responsabile consumo abbinato ai pasti che non ha nulla a che fare con i binge drinking del fine settimana. Il vino - precisa la Coldiretti - è divenuto l’espressione di uno stile di vita “lento”, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi da contrapporre proprio all’assunzione sregolata di alcol.
Si tratta di un cambiamento che occorre riconoscere per evitare il rischio di una dannosa criminalizzazione, mentre è necessario investire nella prevenzione promuovendo la conoscenza del vino con il suo legame con il territorio e la cultura, a partire proprio dalle giovani generazioni.
Vinitaly ha anche lanciato un sondaggio volto a capire le ragioni che hanno portato il Paese leader per produzione a fare i conti con un’apparente disaffezione verso il vino: “Ma gli italiani amano ancora il vino? Le ragioni del consumo interno. Così, nei bilanci di tre anni, le cantine hanno superato la grande crisi” sarà dunque il tema del primo focus di Vinitaly con la ricerca Axiter/Confcommercio in collaborazione con il Laboratorio delle Imprese del Banco Popolare (giovedì 7 aprile, ore 15.30 Sala Stampa, 2° piano Palaexpo).

Ma, se i consumi interni segnalano una certa sofferenza, dall’altra il mercato internazionale riserva al vino italiano performance da vero e proprio boom e ulteriori opportunità di posizionamento e crescita. Le tendenze del vino italiano nel mondo, l’analisi dei mercati maturi e di quelli emergenti e le nuove possibilità di business del mercato asiatico saranno gli altri temi di Vinitaly con “Il vino italiano nel mondo” (venerdì 8 aprile, ore 11.00 Sala Stampa, 2° piano Palaexpo) e “Hong Kong: il centro per la distribuzione ed il commercio del vino in Asia” (venerdì 8 aprile, ore 15.00 Sala Stampa, 2° piano Palaexpo).

Tra dibattiti e conferenze, incontri, assaggi e scambi di opinioni, forse dopo la cinque giorni veronese potremo dare una risposta al quesito “Come sarà il 2011 per il vino italiano?”. Intanto qualche idea arriva da un’inchiesta Vinitaly-Winenews condotta fra le 50 aziende più rappresentative del made in Italy in bottiglia e presenti a Verona.

Le 50 cantine interpellate, tra le più importanti del Belpaese, chiudono un buon 2010, con fatturati cresciuti dell’8% ed export che corre a due cifre (+14%), e confermano un presentimento positivo per il 2011. Le imprese del vino, dunque, ritrovano fiducia e cominciano a non vedere così lontani scenari analoghi a quelli pre-crisi.

La chiusura del 2010 ha confermato una ritrovata vitalità commerciale delle aziende tricolore del comparto, che hanno registrato (75% del campione) una crescita del proprio fatturato da un minimo del 2% ad un massimo del 25%. A tirare la volata sono decisamente le esportazioni, in crescita per il 90% delle aziende interpellate, con percentuali che vanno dal 3% fino al 50%. Il 15% delle aziende ha dichiarato una stabilità del proprio fatturato nel 2010, e sono relativamente poche (10%) quelle che hanno, invece, visto decrescere i propri introiti. Sul fronte dell’export 2010, soltanto il 10% del campione ha rilevato il proprio andamento delle esportazioni stabile.

Le aziende vitivinicole italiane ritrovano fiducia dopo due anni (2008-2009) di contrazione, sia nei fatturati che nella forza penetrativa sui mercati esteri, che tornano oggi a confermare il loro ruolo di principale sbocco commerciale per le etichette tricolori.
Ma sarebbe improprio parlare di situazione risolta. Restano alcune criticità: le incognite economiche, la debolezza dei consumi, la perdita di competitività internazionale, la concorrenza degli altri Paesi produttori sono i pericoli evidenziati dalle aziende interpellate. Ottimismo, ma cauto, insomma.

di Eleonora Cozzella
Fonte: http://www.repubblica.it/



SPACC THE BALLS
00giovedì 7 aprile 2011 22:06
Uff, ogni volta che leggo Vinitaly penso subito ad una mostra mercato di vinili e non ricordo mai che si tratta di vino [SM=x44466]

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