Virenque, un giallo di classe

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Asgeir Mickelson
00domenica 13 luglio 2003 16:58
MORZINE, 12 luglio 2003 - Succede di tutto, e parecchio di quanto accade non giova alla causa del ciclismo italiano. La tappa di montagna d'esordio del Tour assolve in pieno al suo compito, dando le risposte che si cercavano sullo stato di salute degli uomini di classifica. Che all'arrivo di Morzine sono già ridotti di numero rispetto alla partenza: non ci sono più Gilberto Simoni e Santiago Botero, crollati di schianto sul Col de la Ramaz, la prima salita vera della Grande Boucle del Centenario, 14,3 km di ascesa al 6,9% di pendenza media con punte superiori al 10. Simoni arriva con 10'21" di ritardo dal vincitore, lo straordinario Richard Virenque visto oggi, e cede oltre 6' in classifica a Lance Arsmtrong, che già lo distanziava di 3'08" alla partenza: un tracollo che di fatto esclude il vincitore del Giro dalla competizione, ancora prima che arrivino le grandi montagne.

Con i suoi 230 km e mezzo, quella da Lione a Morzine era la tappa più lunga del Tour. Il gruppo l'ha pedalata sotto il sole e con una temperatura quasi sempre superiore ai 30 gradi. Cinque le salite in programma, su quella iniziale, il Col de Portes, al km 52 si è piantato Alessandro Petacchi, ed è stata la prima cattiva notizia della giornata. Davanti, erano già in fuga in quattro: Bettini, Aldag, Clain e Poilvet, scappati addirittura al km 0. Alle loro spalle, risale come una moto Richard Virenque, accompagnato per un primo tratto da Manzano, poi vittima di un colpo di calore che lo costringerà addirittura al ricovero in ospedale. Sul Portes, Bettini scollina primo con gli altri 3 compagni di fuga attaccati alla ruota, Virenque è ancora a 2'55".

Il campione italiano, che tanto teneva a vincere questa tappa, rallenta per aspettare Virenque, compagno di squadra alla Quick Step-Davitamon. Il ricongiungimento avviene al km 92, per un altro centinaio i due restano insieme, con il gruppo lontano tra gli 8 e i 9' e tirato dagli uomini della Us Postal, preoccupati che dopo 3 giorni la maglia gialla indossata dal loro compagno Pena stia per trasferirsi sulle spalle del Grillo, staccato alla partenza dal colombiano di 1'39". Ma Bettini ne ha poco da spendere, e sul Col de la Ramaz appena iniziato scoppia: crisi di fame, caldo e stanchezza producono una miscela micidiale per il campione italiano, che molla e viene addiritura ripreso dal gruppo. Virenque compie allora il suo capolavoro, lasciando sul posto Aldag, l'ultimo dei fuggitivi a reggere il suo ritmo, andando a vincere dopo 189 km e mezzo di fuga la sua 6ª tappa di sempre al Tour, la seconda a Morzine dopo quella del 2000, che gli vale la seconda maglia gialla in 11 partecipazioni dopo quella del '92, portata per un solo giorno. A togliergliela in tempi stretti sembra poterci riuscire solo Lance Armstrong, tanto per cambiare: oggi l'americano è arrivato col gruppo dei migliori, una trentina in tutto, a 4'06" da Virenque, e adesso è staccato dal leader di 2'37" in classifica. Col texano anche Garzelli, 5°, Basso, Beloki, Ullrich, Hamilton, Moreau, Roux, Vinokourov. Di Simoni e Botero non c'è traccia, e chissà se verranno ritrovate.
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