La rivoluzione serba avviata con la conquista del trono di numero uno del circuito si è completata. Novak Djokovic ha battuto Rafa Nadal e si è aggiudicato Wimbledon. Una vittoria netta, 3 set a 1. Punteggio che è la fedele traduzione di un dominio territoriale pressoché incontrastato. Perché lo spagnolo è stato battuto sui suoi fondamentali, la potenza e il gioco da fondo. Djokovic sembrava uno stantuffo sulla linea di fondo, e ha recuperato l'impossibile. Ma è stata la forza impressa ai suoi colpi a fare la differenze. Dall'altra parte la straordinaria capacità di incidere col diritto, da sempre l'arma segreta dello spagnolo, è sembrata oggi spuntata e inefficace. Forse perché finalmente nato l'anti-Nadal.
IL CAMMINO DI DJOKOVIC - Già dalla vittoria in semifinale su Federer, che gli aveva consegnato il posto numero uno in classifica, si era capito che Djokovic era in stato di grazia. Reduce da oltre cinquanta partite vinte consecutivamente, se si esclude la finale di Rolland Garros. Ma è tra la fine del primo set e l'inizio del secondo che si è concretizzata la vittoria del serbo: 8 game a 1, un break che gli ha consegnato due set, spalancandogli la strada della vittoria. Nel terzo Djokovic ha subito una flessione, e Nadal è tornato a disporre con la consueta dell'avversario. Nel quarto e ultimo set ha potuto fare nulla, e Djokovic si è nuovamente imposto.
di Redazione online
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